Cosa c'è dietro il tracollo delle adozioni?
Adozioni internazionali in caduta libera: se nel 2019 i minori adottati nel nostro Paese dall’estero erano 969, nel 2021 sono scesi a 563, ovvero 406 in meno. È quanto emerge dal Rapporto della Cai (Commissione adozioni internazionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri) diffuso il 13 gennaio. Poco consola il risicato aumento rispetto al 2020, quando le autorizzazioni all’ingresso toccarono il minimo storico di 526. La pandemia “uccide” anche le adozioni, già in forte sofferenza. Basti pensare che, nel 2010, erano stati ben 4.130 i bambini di origine straniera accolti.
Come si spiega il tracollo che si è consumato nel giro di dieci anni?
«Al centro c'è il bambino e i suoi bisogni, non quelli degli adulti»
Pesano i costi, in una congiuntura economica incerta (i rimborsi delle spese adottive sono garantiti, ma a posteriori e non tutti sono in grado di anticiparli). Pesa l’aumento dei Paesi che bloccano le adozioni, situazione ancor più frequente in tempi di pandemia. Ma pesa pure la tendenza a dichiarare adottabili bambini sempre più grandi, dagli 8 anni in su, a fronte di coppie che invece cercano un bimbo in età prescolare. Questo, mentre l'età media degli aspiranti genitori cresce sempre di più: 42,5 anni per le donne e 44,3 per gli uomini alla data del decreto idoneità; nel 2001 era di 38,5 e 40,7.
“In certe zone del mondo a 40-50 anni si è considerati vecchi, è inconcepile pensare di affidare un bimbo di 3 anni o meno.... I limiti di età sono diversi da quelli considerati dalla legge italiana per il decreto di idoneità: da noi per l’abbinamento si guarda l’età del coniuge più giovane, in diversi Stati quella del più anziano”. Giovanna Dodi è mamma adottiva - i suoi ragazzi oggi hanno 23 e 19 anni - e presidente de “La Primogenita International Adoption Onlus”, che ha mosso i primi passi a Piacenza con la missione indiana dell’orsolina Madre Giovanna Alberoni.
È una delle voci che si confrontano sul tema adozioni nel Primo Piano dell'edizione di questa settimana. Con una premessa importante: "Spesso si parla di adozioni dal punto di vista degli adulti, ma al centro - rimarca Dodi - c'è e deve restare il bambino e i suoi bisogni”.
Adozione internazionale e adozione nazionale: una mamma racconta
Esperienze: una mamma adottiva racconta il suo percorso. "Non finisce con l'arrivo a casa: non dobbiamo aver paura della storia dei nostri figli".
L'adozione nazionale: i punti deboli che scoraggiano molte coppie ad affrontare il percorso senza andare all'estero.
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Pubblicato il 21 gennaio 2022
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