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Con l’Inferno recitato da Mino Manni si chiude il convegno di Confedilizia

Un momento dello spettacolo. Da sinistra Silvia Mangiarotti Marta Rebecca Mino Manni Francesca Ruffilli

Dopo il Paradiso nel 2021 e il Purgatorio lo scorso anno, è stato l’Inferno di Dante il protagonista del tradizionale reading teatrale organizzato al PalabancaEventi dalla Banca di Piacenza, in collaborazione con Confedilizia, come evento di chiusura del Convegno del Coordinamento legali della Confederazione italiana della proprietà immobiliare, giunto alla sua 33ª edizione e svoltosi alla Sala convegni della Banca, alla Veggioletta.
E «nel viaggio misterioso e sacro nei meandri della Divina Commedia, cammino di speranza e di rinascita», ha esordito Mino Manni, voce principale, regista e curatore dell’adattamento del reading, si è concentrata l’attenzione sull’Inferno, «il luogo di pena eterna creato dalla giustizia divina per punire i peccatori».

L’attore piacentino - affiancato da Marta Rebecca (voce e canto), Silvia Mangiarotti (violino) e Francesca Ruffilli (violoncello) - ha focalizzato l’attenzione sui Canti I (con Virgilio che invita Dante ad armarsi di coraggio introducendolo nel regno del male, dove i peccatori non hanno più speranza di salvezza), V (superato il guardiano Minosse, Dante e Virgilio si imbattono nei lussuriosi - Didone, Achille, Tristano e tanti altri - condannati a stare in mezzo a una bufera; qui incontrano anche Paolo e Francesca), XXVI (nell’ottavo cerchio troviamo i “consilieri fraudolenti”, tra i quali Ulisse e Diomede, colpevoli di aver ordito l’inganno del cavallo di Troia), XXXIII (nel nono cerchio ci sono i traditori della patria; qui Dante incontra il conte ghibellino Ugolino della Gherandesca e l’arcivescovo Ruggieri di Pisa, che aveva tradito il conte; i due sono dentro al ghiaccio ed uno addenta la testa dell’altro), XXXIV (nella quarta zona del nono cerchio ecco la Giudecca, da Giuda che, a differenza degli altri traditori dei benefattori - tra gli altri, Bruto e Cassio -, non è immerso completamente nel ghiaccio ma dilaniato dai denti di Lucifero; è la fine del viaggio di Dante all’Inferno: “…e quindi uscimmo a riveder le stelle”).
«E’ sempre un piacere essere qui - ha concluso salutando i presenti Mino Manni - e vorrei dedicare questa serata a Corrado Sforza Fogliani, che amava la bellezza e la bellezza ci salverà».

Calorosi, al termine, gli applausi indirizzati dal pubblico (tra i presenti, la moglie del presidente Sforza, Maria Antonietta De Micheli, il presidente nazionale di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa, il segretario generale Alessandra Egidi, il consigliere del Cda della Banca di Piacenza Domenico Capra e il vicedirettore generale Pietro Boselli) ai protagonisti del reading.

Nella foto, un momento dello spettacolo: da sinistra, Silvia Mangiarotti, Marta Rebecca, Mino Manni, Francesca Ruffilli.

Pubblicato il 26 settembre 2023

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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