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Notizie Varie

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«Piacenza é un mare di sapori»

salumi

Da venerdì 6 a sabato 7 settembre  torna la grande kermesse “Piacenza è un Mare di Sapori”, l’evento enogastronomico dedicato ai prodotti tipici del territorio promosso dal Consorzio Salumi DOP Piacentini, in collaborazione con il Comune di Piacenza, l’Assessorato Agricoltura della Regione Emilia - Romagna e il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo.
Le iniziative saranno concentrate nella centralissima piazza Cavalli, dove stand enogastronomici, laboratori, show cooking, l’importante evento di “Tramonto DiVino” e appuntamenti musicali faranno da cornice alle degustazioni dei prodotti agroalimentari DOP e IGP dell’Emilia-Romagna accompagnati dai migliori vini regionali e piacentini.
L’appuntamento che rientra fra le attività che il Consorzio Salumi DOP Piacentini ha messo in atto per la valorizzazione delle eccellenze storiche di Piacenza, unica città a poter vantare tre DOP che ne portano il nome, nasce anche dalla collaborazione degli enti promotori con tutti i Consorzi di Tutela dei prodotti tipici food&wine dell’Emilia-Romagna.
Ad accompagnare i salumi tipici piacentini saranno infatti i grandi prodotti a Indicazione Geogra­fica, grazie alla presenza di numerosi Consorzi di tutela: Grana Padano DOP, Mortadella Bologna IGP, Salame Cacciatore DOP, Piadina Romagnola IGP, Prosciutto di Parma DOP, Pesca Nettarina di Romagna IGP, Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia DOP, Prosciutto di Modena DOP, Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, Aceto Balsamico di Modena IGP, Patata di Bologna DOP, Parmigiano Reggiano e Enoteca Regione Emilia Romagna. Ospite d’onore della manifestazione il Consorzio della Focaccia di Recco con il formaggio.

Pubblicato il 4 settembre 2019

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L'insorgenza napoleonica e controrivoluzionaria nel Piacentino

mezzano

A Mezzano Scotti di Bobbio ha avuto luogo un’ulteriore presentazione – dopo quelle di Piacenza – del volume “Napoleone Wargame–Il prezzo del trionfo”, Atti del ciclo di studi sul periodo napoleonico a Piacenza (febbraio-giugno 2018).
Si è trattato di uno studio di storia locale e generale, portato avanti da un gruppo di ricerca locale sotto il patrocinio del Comune di Piacenza, Assessorato alla Cultura, con altri importanti patrocinii di altri Enti variamente interessati al tema.
Il passaggio a Mezzano Scotti era doveroso, in quanto è stata una delle località maggiormente interessata – anche nel drammatico epilogo finale – all’insorgenza antinapoleonica nel Piacentino, in due diversi momenti. E così, a cura della Sezione Eventi Storico-Culturali dell’Associazione Teatrale “La Maschera di Cristallo”, è stata organizzata una presentazione del volume di Atti – che racchiude i riferimenti ai diversi eventi del ciclo Napoleone Wargame – presso la storica azienda agricola Follini, che porta ancora i segni dell’incendio della durissima repressione che il Generale napoleonico Junot vi appiccò per attuare i durissimi ordini del tiranno: “Incendiate cinque o sei villaggi, fate fucilare una sessantina di persone, date esempi estremamente severi!”
Il Prof.Maurizio Dossena, coordinatore del gruppo di progetto e componente il comitato scientifico di NWG (Napoleone warm game), ha portato all’incontro di Mezzano il saluto  Massimo Polledri, all’epoca assessore alla Cultura e alla Scuola del Comune di Piacenza e principale animatore del lavoro sul periodo napoleonico, e inoltre anche il saluto del Sindaco e dell’Amministrazione di Bobbio. Egli ha poi sottolineato il significato profondamente rivoluzionario, nei suoi diversi aspetti, del regime napoleonico, figlio diretto della Rivoluzione Francese, e ha evidenziato gli obiettivi di fondo che hanno portato allo sviluppo del ciclo di studi NWG, a cominciare dal convegno piacentino sull’Insorgenza antinapoleonica, del febbraio 2018, a cui parteciparono i principali studiosi, locali e nazionali, di questo evento storico così dimenticato e mistificato dai libri, purtroppo anche scolastici: ciò, in quanto “la verità è l’unica carità concessa alla storia”, “chi controlla il passato controlla il presente”, “la storia è politica sperimentale” e “chi sbaglia storia sbaglia politica”, i quattro aforismi d’autore apodittici appunto dei lavori di NWG, di cui Dossena ha ricordato le diverse fasi (convegni sull’Insorgenza e sul Codice napoleonico, Biblioteca Passerini-Landi, Collegio Alberoni, Conservatorio Nicolini, Musei di Palazzo Farnese, e altri).
Il Dott. Paolo Corvi Mora ha evidenziato, nel suo intervento, la continuità ideale tra la sistematica spoliazione di opere d’arte compiuta da Napoleone in Italia, talmente organizzata al dettaglio da potersi facilmente concludere esser stata pianificata sistematicamente, con il Progetto dell’Encyclopedie di Diderot e D’Alembert o Dizionario ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri, che venne pubblicata a Parigi tra il 1751 e il 1772, su cui costruire un nuovo modello di società: e proprio un nuovo modello di società sembra essere l’obiettivo strategico. A indicare, in particolare, il contenuto direttamente minaccioso di ciò per la religione e per la Chiesa, ma anche per una visione corretta dell’uomo come persona, Corvi Mora ha ricordato un pensiero di Giovanni Paolo II, secondo il quale “le ideologie del male sono profondamente radicate nella storia del pensiero filosofico europeo, in particolare alla rivoluzione operata nel pensiero filosofico da Cartesio, [secondo il quale] la filosofia diventa una scienza del puro pensiero”, il quale assorbe anche l’essere: pensiero sviluppato pure da Solzenicyn.
“Il generale Bonaparte – ha sottolineato il relatore - mette scrupolosamente in pratica le istruzioni del Direttorio, del tutto ignorando la contrarietà di numerosi artisti e intellettuali, che teorizzavano l’esistenza di un legame inscindibile fra le opere d’arte e il contesto che le aveva prodotte e il ruolo di Roma come contesto per eccellenza dell’arte antica, riferimento universale per la cultura europea.”
Corvi Mora ha prospettato anche un interessante raffronto fra l’”utile idiota” come pare sia stato enucleato da Lenin, e i tanti “utili idioti” che già avevano contribuito a una più facile diffusione di tali dettami dell’ideologia roussoviana, di cui Napoleone fu convinto veicolo in Europa.
Al Dott.Walter Tagliaferri, noto cultore e collezionista di cose napoleoniche, è toccato il compito di tracciare un pittoresco ritratto a tutto tondo della figura di Napoleone Bonaparte, che egli ha dimensionato soprattutto nel forte aggetto della componente militare e delle sue prodigiose imprese di guerra, nonché nel notevole ascendente che il giovane e brillante generale, inviato in Italia dal Direttorio francese, aveva sui suoi soldati: di qui, il contrasto fra questa brillante performance giovanile e il mutamento avvenuto quando egli si autoincoronò imperatore; sullo sfondo di queste rimembranze, la figura di uno degli insorgenti, il De Torri, della zona di Castel S.Giovanni, il luogo da cui l’insorgenza piacentina prese le mosse, mentre fu il celebre Covatti (o Covati) a guidare gli insorgenti bobbiesi.
Un buon pubblico da diversi luoghi del Piacentino ha fatto da cornice all’evento nella storica azienda agricola Follini di Mezzano Scotti.

Pubblicato il 4 settembre 2019

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Club Veicoli Storici, ultimo appuntamento ad Agazzano


 autoepoca

Chiusura in bellezza per il Club Veicoli Storici di Piacenza che si appresta ad organizzare l’ultimo evento della stagione 2019 per domenica 8 settembre con Motus Vivendi, manifestazione per auto e moto d’epoca.
“Ci siamo appena ripresi dal successo e dall’impegnativa Bobbio – Passo Penice, il Trofeo Renati – commenta Bruno Francesconi, membro del Club – e subito ci rimettiamo in pista per un nuovo appassionante evento: Motus Vivendi, aperto per gli amanti della quattro e delle due ruote. Vogliamo chiudere la stagione con una manifestazione importante, dedicata sia alle auto sia alle moto d’epoca. E’ un omaggio a tutti i nostri amici e soci del Club: in questo modo possono partecipare con il mezzo preferito”.
Il ritrovo è fissato per domenica 8 settembre in piazza Giovanni XXIII e Piazza del Mercato ad Agazzano, dalle 8.30 alle 10.00. Quindi, la carovana inizierà un tour panoramico sulle colline della Val Tidone e Val Luretta. Da Agazzano, si passerà per Sarturano per arrivare a Borgonovo, quindi salire a Corano e scendere alla Moretta. Di nuovo salita verso Vicobarone, Montalbo e Sala Mandelli, dove è prevista una sosta di ristoro presso la tenuta “La Torretta”. La guidata riprende per Trevozzo, Pianello, Agazzano e “bandiera a scacchi” a Piozzano presso l’agriturismo la Sorgente, dove è previsto il pranzo. La quota di partecipazione è di € 30,00 a persona.

Pubblicato il 31 agosto 2019

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Chiude il centro «Don Zermani»

 zermani

Bicicletta spinta a mano sul furgone che li ha portati verso altre destinazioni, sulle spalle lo zaino con vestiti, documenti e quel minimo necessario per la sopravvivenza quotidiana. Nel cuore un groviglio di emozioni tra paure, smarrimento e comunque tanta gratitudine verso quanti li hanno accompagnati in questi mesi nel difficile percorso di integrazione nel nostro Paese.
Trentanove richiedenti asilo hanno lasciato il Centro accoglienza straordinaria "Don Zermani" (dell’associazione “La Ricerca”) che ha chiuso i battenti venerdì sera. Un commiato segnato da forti momenti di commozione, abbracci, parole di incoraggiamento da parte di operatori e volontari della struttura, che in due anni e mezzo ha ospitato 76 immigrati di diverse nazionalità (Pakistan, Bangladesh, Costa d’Avorio, Ghana, Gambia, Senegal, Mali, Guinea Bissau, Somalia, Camerun) in convenzione con la Prefettura di Piacenza, convenzione che era scaduta il 30 aprile scorso.
“La Ricerca” aveva comunque proseguito l’attività su richiesta della stessa Prefettura e soprattutto per non privare tante persone di una dimora in cui risiedere. Lo ha fatto in perdita poiché, come è noto, le recenti misure governative in materia di accoglienza hanno ridotto parecchio i corrispettivi. La proroga è scaduta il 30 giugno, quando è stato emesso un nuovo bando a cui “La Ricerca” non ha partecipato per le condizioni economiche, insostenibili, ma anche – e specialmente – perché le modifiche introdotte a livello ministeriale prevedono che i centri si limitino a fornire solo vitto, alloggio e sorveglianza, mentre l’associazione aveva intrapreso la strada dell’assistenza ai profughi dopo aver elaborato un progetto molto più ampio – impostazione che è propria della sua stessa mission - basato su iniziative di socializzazione, percorsi comportamentali, corsi di formazione propedeutici all’inserimento lavorativo. L’accoglienza è proseguita finché non è stata garantita una nuova sistemazione a tutti gli ospiti: trentuno sono stati avviati in altre strutture del Piacentino, otto hanno trovato ospitalità presso familiari o amici.
Terminata a malincuore questa esperienza di accoglienza, l’associazione “La Ricerca” non smetterà comunque di far fronte ai bisogni degli immigrati: insieme alla Caritas diocesana sta studiando altre modalità di intervento in cui potersi impegnare. Itala Orlando, direttore della onlus piacentina che da quasi quarant’anni opera al fianco delle persone in difficoltà, sottolinea: “Noi possiamo svolgere ancora un ruolo per cercare di rispondere ai bisogni di integrazione di queste persone e lo faremo nel nostro ambito, come sono chiamate a fare realtà con funzioni sociali e solidali come la nostra, potendoci impegnare con molta più padronanza che non nei limiti imposti da linee ministeriali”.

Pubblicato il 2 settembre 2019

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Novità al Mercatino dell'usato a Roveleto

 tesserino

Al frequentato mercatino del riutilizzo - presente a Roveleto ogni terza domenica del mese e rilanciato nel 2015 - l'Amministrazione mette dei "paletti" per dar vita ad uno spazio disciplinato e privo di disordini o abusivismi.
"Tutti gli hobbisti per accedere al nostro mercatino hanno aderito al nostro regolamento comunale attraverso la compilazione di un atto notorio nel quale si dichiara che gli oggetti esposti o venduti in occasione del mercatino del riutilizzo sono propri, usati, altrimenti destinati alla dismissione o allo smaltimento, e il versamento di una somma di 10 euro per lo spazio espositivo occupato, per ogni giornata di partecipazione, spiega Marco Bricconi, primo cittadino di Cadeo. Un regolamento preciso che però da solo non basta per evitare presenze non registrate: "In questi anni siamo arrivati fino a oltre 240 espositori e la creazione di un tesserino identificativo è diventata una necessità".
"In occasione del mercatino di luglio abbiamo consegnato 240 tesserini - spiega l'assessore Donatella Amici -. Sono tesserini nominali, contenenti il posto assegnato, generalità e foto, non cedibili, realizzati affinché si possa ottenere un duplice obiettivo: garantire la sicurezza sul nostro territorio in primis e migliorare l’organizzazione dell'evento mensile".
"Regolamentare permette di avere maggiore equità, maggiore sicurezza, evitando scambi di persona ed episodi di inciviltà. Ciascun espositore è tenuto a portare il tesserino sempre con sé e attraverso questo diventa responsabile dello spazio che occupa lungo il viale", conclude l'assessore Amici.

 Pubblicato il 29 agosto 2019

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