L'insorgenza napoleonica e controrivoluzionaria nel Piacentino
A Mezzano Scotti di Bobbio ha avuto luogo un’ulteriore presentazione – dopo quelle di Piacenza – del volume “Napoleone Wargame–Il prezzo del trionfo”, Atti del ciclo di studi sul periodo napoleonico a Piacenza (febbraio-giugno 2018).
Si è trattato di uno studio di storia locale e generale, portato avanti da un gruppo di ricerca locale sotto il patrocinio del Comune di Piacenza, Assessorato alla Cultura, con altri importanti patrocinii di altri Enti variamente interessati al tema.
Il passaggio a Mezzano Scotti era doveroso, in quanto è stata una delle località maggiormente interessata – anche nel drammatico epilogo finale – all’insorgenza antinapoleonica nel Piacentino, in due diversi momenti. E così, a cura della Sezione Eventi Storico-Culturali dell’Associazione Teatrale “La Maschera di Cristallo”, è stata organizzata una presentazione del volume di Atti – che racchiude i riferimenti ai diversi eventi del ciclo Napoleone Wargame – presso la storica azienda agricola Follini, che porta ancora i segni dell’incendio della durissima repressione che il Generale napoleonico Junot vi appiccò per attuare i durissimi ordini del tiranno: “Incendiate cinque o sei villaggi, fate fucilare una sessantina di persone, date esempi estremamente severi!”
Il Prof.Maurizio Dossena, coordinatore del gruppo di progetto e componente il comitato scientifico di NWG (Napoleone warm game), ha portato all’incontro di Mezzano il saluto Massimo Polledri, all’epoca assessore alla Cultura e alla Scuola del Comune di Piacenza e principale animatore del lavoro sul periodo napoleonico, e inoltre anche il saluto del Sindaco e dell’Amministrazione di Bobbio. Egli ha poi sottolineato il significato profondamente rivoluzionario, nei suoi diversi aspetti, del regime napoleonico, figlio diretto della Rivoluzione Francese, e ha evidenziato gli obiettivi di fondo che hanno portato allo sviluppo del ciclo di studi NWG, a cominciare dal convegno piacentino sull’Insorgenza antinapoleonica, del febbraio 2018, a cui parteciparono i principali studiosi, locali e nazionali, di questo evento storico così dimenticato e mistificato dai libri, purtroppo anche scolastici: ciò, in quanto “la verità è l’unica carità concessa alla storia”, “chi controlla il passato controlla il presente”, “la storia è politica sperimentale” e “chi sbaglia storia sbaglia politica”, i quattro aforismi d’autore apodittici appunto dei lavori di NWG, di cui Dossena ha ricordato le diverse fasi (convegni sull’Insorgenza e sul Codice napoleonico, Biblioteca Passerini-Landi, Collegio Alberoni, Conservatorio Nicolini, Musei di Palazzo Farnese, e altri).
Il Dott. Paolo Corvi Mora ha evidenziato, nel suo intervento, la continuità ideale tra la sistematica spoliazione di opere d’arte compiuta da Napoleone in Italia, talmente organizzata al dettaglio da potersi facilmente concludere esser stata pianificata sistematicamente, con il Progetto dell’Encyclopedie di Diderot e D’Alembert o Dizionario ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri, che venne pubblicata a Parigi tra il 1751 e il 1772, su cui costruire un nuovo modello di società: e proprio un nuovo modello di società sembra essere l’obiettivo strategico. A indicare, in particolare, il contenuto direttamente minaccioso di ciò per la religione e per la Chiesa, ma anche per una visione corretta dell’uomo come persona, Corvi Mora ha ricordato un pensiero di Giovanni Paolo II, secondo il quale “le ideologie del male sono profondamente radicate nella storia del pensiero filosofico europeo, in particolare alla rivoluzione operata nel pensiero filosofico da Cartesio, [secondo il quale] la filosofia diventa una scienza del puro pensiero”, il quale assorbe anche l’essere: pensiero sviluppato pure da Solzenicyn.
“Il generale Bonaparte – ha sottolineato il relatore - mette scrupolosamente in pratica le istruzioni del Direttorio, del tutto ignorando la contrarietà di numerosi artisti e intellettuali, che teorizzavano l’esistenza di un legame inscindibile fra le opere d’arte e il contesto che le aveva prodotte e il ruolo di Roma come contesto per eccellenza dell’arte antica, riferimento universale per la cultura europea.”
Corvi Mora ha prospettato anche un interessante raffronto fra l’”utile idiota” come pare sia stato enucleato da Lenin, e i tanti “utili idioti” che già avevano contribuito a una più facile diffusione di tali dettami dell’ideologia roussoviana, di cui Napoleone fu convinto veicolo in Europa.
Al Dott.Walter Tagliaferri, noto cultore e collezionista di cose napoleoniche, è toccato il compito di tracciare un pittoresco ritratto a tutto tondo della figura di Napoleone Bonaparte, che egli ha dimensionato soprattutto nel forte aggetto della componente militare e delle sue prodigiose imprese di guerra, nonché nel notevole ascendente che il giovane e brillante generale, inviato in Italia dal Direttorio francese, aveva sui suoi soldati: di qui, il contrasto fra questa brillante performance giovanile e il mutamento avvenuto quando egli si autoincoronò imperatore; sullo sfondo di queste rimembranze, la figura di uno degli insorgenti, il De Torri, della zona di Castel S.Giovanni, il luogo da cui l’insorgenza piacentina prese le mosse, mentre fu il celebre Covatti (o Covati) a guidare gli insorgenti bobbiesi.
Un buon pubblico da diversi luoghi del Piacentino ha fatto da cornice all’evento nella storica azienda agricola Follini di Mezzano Scotti.
Pubblicato il 4 settembre 2019
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