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Notizie Varie

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Oltre 300 camminatori alla Marcia delle Lanterne in Alta Val Tidone

Camminata Alta Val Tidone

 
 
Da Montemartino a Pecorara, passando per Vallerenzo, lungo l’antica via dei Feudi Imperiali che accompagnava i pellegrini dal Nord Europa verso Bobbio e da lì alla Città Eterna. I nuovi pellegrini che si sono dati appuntamento alla XIV edizione della camminata sono quest’anno oltre 300, tra cui più di 60 bambini, e molti provenienti da fuori provincia e regione. “Un successo straordinario – dicono gli organizzatori – Se pensiamo che nelle prime edizioni eravamo poche decine, possiamo dire che ora la camminata è diventata un evento tra i più attesi della nostra estate, con iscritti che arrivano anche da lontano per partecipare o che prenotano i posti un anno per l’altro”.
L’atmosfera è quella del tramonto a Montemartino, con il bus messo a disposizione dal Comune di Alta Val Tidone che fa la spola da Pecorara per portare i camminatori alla partenza. Il panorama è mozzafiato e diventa sempre più magico con il passare dei minuti. I novelli pellegrini, guidati da Andrea Braga tra i promotori dell’evento da sempre ed Elia Messina, muovono i primi passi degli oltre 4 chilometri tra i boschi e i campi dell’alta Val Tidone. Alle prime luci della sera l’arrivo nel borgo di Vallerenzo dove all’ombra dell’ex Oratorio si consuma un prezioso ristoro organizzato dalla Pro Loco di Pecorara. Dopo la consegna delle lanterne e le foto di rito, l’ultimo tratto ormai nel buio della sera conduce a Pecorara, dove i ristoranti locali accolgono i camminatori con i prodotti tipici della tradizione culinaria, a partire dall’immancabile batarò.

“Siamo molto soddisfatti della riuscita dell’evento, che conclude come di consueto la Sagra della Torta di Pasta Frolla – aggiungono gli organizzatori e gli Amministratori del Comune di Alta Val Tidone – Oggi il clima è un po' più contrito perché manca Danilo Boselli, colonna portante della nostra comunità e uno dei primi promotori di questa marcia. A lui vogliamo dedicarla, certi che anche da lassù l’avrà osservata con lo stesso immancabile sorriso e la consueta attenzione”. Come detto la Marcia delle Lanterne ha chiuso la giornata dedicata alla torta di pasta frolla, il dolce della tradizione che in mattinata è stato distribuito negli stand allestiti dalla Pro Loco di Pecorara e dai bambini del paese. Tanta gente anche al mercatino lungo la via della Chiesa, con banchi di prodotti tipici e hobbistica, mentre in segno di cordoglio sono stati annullati gli eventi musicali previsti.
“Oggi rinnoviamo con questa sagra le nostre tradizioni – ha detto il Sindaco Franco Albertini durante il taglio del nastro con le autorità e amministratori dei comuni limitrofi – La Sagra della Torta di Pasta Frolla ha radici lontane ed è grazie a queste che possiamo guardare con fiducia al futuro della nostra comunità, unita e generosa, che purtroppo in questi giorni ha perso un suo importante rappresentante, amico sincero, attivo e sempre disponibile. A Danilo rivolgiamo ancora il nostro caloroso saluto stingendoci nel più profondo cordoglio ai familiari e agli amici”.

Pubblicato il 5 agosto 2025

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La Misericordia ha consegnato due televisori al reparto di Nefrologia

Misericordia dono ospedale copia

Un gesto commosso e carico di significato. In un momento particolarmente difficile per l’associazione Misericordia Piacenza Odv – colpita nei giorni scorsi da un grave incendio che ha distrutto diversi mezzi di soccorso – arriva un segno concreto di vicinanza e cura: la donazione di due televisori alla sala dialisi del reparto di Nefrologia dell’ospedale. I dispositivi, acquistati tempo prima dell'incendio e custoditi in un magazzino esterno rimasto illeso, andranno a migliorare la qualità del tempo trascorso da chi, ogni settimana, affronta lunghe ore di trattamento. “Ringraziamo di cuore la Misericordia per il sostegno che ha voluto offrirci, in un momento per loro particolarmente impegnativo”, ha dichiarato Roberto Scarpioni, direttore del reparto.

“La nostra collaborazione è iniziata da tempo: ci hanno già fornito carrozzine, termometri e altri strumenti utili, sempre con grande generosità. Ora, con questi televisori, possiamo offrire un conforto in più ai pazienti che devono sottoporsi alla dialisi tre volte a settimana, per sedute di tre o quattro ore. Contribuiranno a migliorare la qualità della loro permanenza, non solo offrendo un supporto durante le cure mediche, ma anche permettendo la proiezione di filmati informativi e educativi”.
Importante il ruolo di Simona Lascani, coordinatrice di Nefrologia e dialisi, che si occupa di organizzare e programmare i flussi e i trasporti delle centinaia di pazienti che accedono al servizio tutti i giorni. È lei ad aver intercettato il bisogno e ad averlo condiviso con la Misericordia. “Con Simona ci sentiamo spesso – hanno raccontato Marisa Marengoni, vicegovernatore provinciale della Misericordia di Piacenza, ed Ernesto Carolfi, responsabile dell’Associazione – e quando ci ha detto che servivano nuovi televisori, ci siamo attivati. Come Misericordia, destiniamo ogni anno i fondi a progetti utili alla comunità. Questa necessità ci è sembrata importante. La richiesta è partita due mesi fa. Per fortuna i televisori erano in un deposito sicuro e oggi siamo felici di averli consegnati”.

“A nome dell’Azienda – ha commentato Andrea Contini, direttore assistenziale - desidero ringraziare Misericordia per questo gesto di grande generosità, solidarietà e per la costante vicinanza che ha sempre dimostrato. La donazione di questi televisori, destinati alla sala dialisi del nostro ospedale, rappresenta non solo un contributo materiale, ma soprattutto un segno concreto di attenzione e cura verso i nostri pazienti. Il valore di questo gesto assume oggi un significato ancora più profondo, alla luce delle difficoltà che l’associazione sta affrontando. Sono convinto che da ogni crisi si possa uscire rigenerati e più forti. A nome di tutti, vi auguro di ripartire con rinnovata energia e determinazione, più forti di prima”.

Pubblicato il 4 agosto 2025

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Università Cattolica, 5 motivi per cui scegliere Scienze agrarie, alimentari e ambientali a Piacenza

Il Preside Cocconcelli 

 

L’eccellenza dell’offerta formativa, un contesto internazionale, la qualità dei docenti, l’attenzione alla sostenibilità ambientale e solide prospettive occupazionali. Sono questi i cinque motivi per cui oggi vale davvero la pena prendere in considerazione di frequentare le aule, i laboratori di eccellenza e le strutture sperimentali della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore nel campus di Piacenza. A spiegarlo è Pier Sandro Cocconcelli, da novembre 2024 preside della Facoltà che, con oltre 70 anni di storia, è un punto di riferimento assoluto per la ricerca e la didattica d’avanguardia nel settore agroalimentare, operando in due campus universitari a misura di studente, nel cuore della Food Valley: il contesto ideale per apprendere, ma anche per vivere un’esperienza stimolante e coinvolgente, grazie a un rapporto diretto e informale con i docenti.

«Il primo tratto distintivo è l’offerta formativa di eccellenza, valorizzata tra l’altro da importanti agevolazioni economiche grazie al sostegno della Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi» racconta il professor Cocconcelli. «Le studentesse e gli studenti più meritevoli possono beneficiare di esoneri fino a 5.000 euro sulle tasse universitarie, in base ai voti conseguiti alla maturità o alla laurea triennale. Un importante supporto economico finalizzato a consentire alle nuove generazioni di studiare in un contesto prestigioso ed eccellente». L’iniziativa è rivolta a chi si iscrive per il primo anno a un corso di laurea triennale con un voto minimo di 75/100 all’esame di maturità, e chi sceglie un corso magistrale dopo aver conseguito la laurea triennale con una votazione di almeno 100/110. «La nostra Facoltà, attraverso i suoi corsi di laurea triennale e magistrale, forma professionisti altamente qualificati, richiesti sia dalle imprese sia dal mondo della ricerca» prosegue Cocconcelli. «Questo risultato è reso possibile dalla stretta integrazione tra didattica universitaria, ricerca innovativa e collaborazioni con imprese del settore agroalimentare, sia a livello nazionale che internazionale».

Il secondo punto di forza è il «contesto fortemente internazionale», con la possibilità di ottenere doppi titoli grazie a partnership con diverse università europee e internazionali, oltre all’opportunità di «studiare e confrontarsi ogni giorno con studenti e studentesse arrivate nei nostri campus da tutte le parti del mondo per apprendere i fondamenti di eccellenza del food Made in Italy». È insomma «un’esperienza formativa concreta», nel campus di Piacenza, che include l’acquisizione di «competenze operative in laboratori all’avanguardia, impianti pilota per la produzione di alimenti e bevande, campi, frutteti e allevamenti sperimentali».

Il terzo valore aggiunto sono i docenti, molti dei quali «sono considerati dei veri e propri punti di riferimento per la comunità accademica internazionale, tanto da risultare stabilmente inseriti nel World's Top 2% Scientists», ovvero i migliori scienziati a livello globale, per ogni disciplina, in termini di impatto sulla ricerca scientifica, secondo una graduatoria stilata ogni anno dalla prestigiosa Università di Stanford.

La Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali, inoltre, ha arricchito notevolmente la propria attenzione nei confronti della sostenibilità ambientale, tanto che, oltre al lancio di nuovi corsi di laurea su questo tema, ha recentemente promosso una Comunità Energetica Rinnovabile (CER) che ha portato alla realizzazione di un parco agrovoltaico ideato per sperimentare la resa di colture sotto parziale ombreggiamento, ottimizzando la produzione combinata di energia e di cibo.

Infine, conclude il professor Cocconcelli, le prospettive occupazionali dei laureati della Facoltà sono talmente interessanti e numerose che «accade regolarmente di ricevere richieste di profili, da parte di imprese ed istituzioni di primaria importanza nel settore agroalimentare che, però, non siamo in grado di soddisfare a causa del numero di laureati inferiore rispetto alle richieste che costantemente ci giungono». Proprio per questo, i corsi di laurea della Facoltà offrono «una formazione avanzata e completa sul sistema agroalimentare, facilitando un rapido inserimento dei neolaureati nel mondo del lavoro, con concrete prospettive di crescita professionale».

Nella foto, il preside Pier Sandro Cocconcelli.

Pubblicato il 4 agosto 2025

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Sicurezza stradale, scende il numero di vittime e feriti in Emilia-Romagna

Scende il numero di vttime stradali

Meno morti, meno feriti e meno incidenti: la sicurezza sulle strade emiliano-romagnole nell’ultimo anno fa segnare numeri in miglioramento. A certificarlo sono i dati raccolti e validati dall’Istat, ed elaborati dall’Ufficio di Statistica della Regione Emilia-Romagna. In valore assoluto, però, il numero delle vittime resta rilevante: nel 2024, in Emilia-Romagna si sono conteggiati 273 morti (-2,15% rispetto all’anno precedente) e 21.632 feriti (-0,85%) su un totale di 16.758 incidenti (-0,30%), pari a 6 morti e 483 feriti ogni 100mila residenti. La flessione risulta più significativa se paragonata al 2019, anno di riferimento per lo scorso decennio, con un deciso calo dei morti (-22,44%) e un calo dei feriti (-3,39%), su un numero praticamente costante di incidenti (-0,05%). I numeri e la mappa dell’incidentalità in Emilia-Romagna sono stati illustrati oggi nel corso di una conferenza stampa dall’assessora alla Mobilità, Irene Priolo, e dal presidente dell'Osservatorio per l'Educazione alla Sicurezza Stradale, Marco Pollastri, che ha anche presentato le iniziative e le attività di prevenzione e formazione in programma per il 2025. “In Regione si conferma un trend positivo che ci avvicina agli obiettivi europei di dimezzamento di morti e feriti gravi entro il 2030 - ha commentato Priolo -. Si tratta di un risultato incoraggiante, ma che non deve farci abbassare la guardia: c’è ancora tanto da fare. È necessario, quindi, dare continuità all’impegno in termini di prevenzione, educazione stradale e controlli, soprattutto perché, se si guarda alle principali cause di incidente, che sono la distrazione, il mancato rispetto della precedenza e la velocità, è evidente che sono evitabili”. “La sicurezza stradale- prosegue l’assessora- è per noi una priorità, che continueremo a sostenere attraverso investimenti mirati, campagne di sensibilizzazione, miglioramento delle infrastrutture e promozione di una mobilità sempre più sostenibile e sicura per tutti, con particolare attenzione agli utenti vulnerabili, come pedoni e ciclisti”. “Con le iniziative che partiranno in autunno, l’Osservatorio intende promuovere una cultura diffusa della sicurezza e della mobilità sostenibile, intervenendo in modo mirato su tutte le fasce d’età e sugli utenti più vulnerabili della strada - spiega Pollastri -. Vogliamo costruire una rete capillare di informazione e prevenzione che punti a ridurre in modo concreto morti e feriti sulle nostre strade attraverso un impegno condiviso e il continuo confronto con i cittadini, le istituzioni e una pluralità di realtà ed organizzazioni regionali”.

I NUMERI

A livello territoriale, la provincia dove gli incidenti hanno più frequentemente un esito mortale è quella di Ferrara, mentre Rimini ha il tasso di mortalità più basso. Considerando le vittime e i feriti per numero di incidenti, le strade più pericolose sono quelle del ferrarese, mentre il bolognese e il riminese sono quelle con l’indice di pericolosità più basso. La provincia di Bologna, rappresentando l’area più popolosa della regione, registra il maggior numero di morti, feriti ed incidenti, in valore assoluto, ma mostra un trend in netto calo rispetto agli anni precedenti, soprattutto per numero di decessi, che passano in un anno da 77 a 48. L’unica provincia a far registrare un morto in più rispetto al 2023 è quella di Piacenza, dove comunque il dato è uguale a quello del 2019. Positivo anche il dato del costo sociale degli incidenti, in discesa costante dal 2019, se si fa eccezione per il 2020 e il 2021 in cui i dati sono stati pesantemente influenzati dagli effetti della pandemia, che si attesta a 1.680.627.369 euro, con un valore pro-capite di 375 euro.   Con 221 morti contro 52 gli uomini si segnalano ancora nettamente più numerosi delle donne. Rispetto all’età, sono gli over 75 quelli più presenti nei dati relativi alla mortalità, seppure tutti in calo rispetto al 2019. Per quanto riguarda i feriti si conferma un numero superiore degli uomini rispetto alle donne, ma qui la fascia d’età più interessata è quella che va dai 18 ai 23 anni. Sul fronte dei feriti, infine, in particolare per gli uomini, si registra un dato in controtendenza rispetto ai valori del 2019. Rispetto alle diverse categorie di utenti della strada vittime di incidenti fra il 2019 e il 2024, tutte fanno segnare un calo, la categoria più colpita sono i conducenti, che contano il numero più elevato di morti e feriti. Nel 2024 la Provincia di Modena è stata quella con il più alto numero di pedoni morti, con 10 decessi. La distrazione, il rispetto della precedenza e la velocità sono le tre principali cause di incidente, che complessivamente valgono il 61,9% degli incidenti, il 65,2% dei morti e il 62,2% dei feriti. Se la distrazione è la prima causa in valore assoluto per incidenti, morti e feriti, la velocità risulta quella con il più alto rapporto di mortalità, rapporto di lesività e rapporto di pericolosità. Per quanto riguarda la tipologia di incidente, la fuoriuscita di strada è all’origine del maggior numero di morti e con il più alto rapporto di pericolosità. Lo scontro frontale è invece quello che si colloca al primo posto relativamente al tasso di mortalità e di lesività. Facendo riferimento alla tipologia di strada, nel 2024, su 16.758 sinistri, 11.720 sono avvenuti su strade all’interno dei centri abitati, pari al 70% del totale, e hanno fatto registrare 114 morti e 14.278 feriti, rispettivamente il 42% e il 66%, del totale, mentre sulle strade extraurbane i sinistri sono stati 5.038, il 30% del totale, facendo registrare 159 morti, il 58% del totale, e 7.354 feriti, pari al 34%. Anche tutti questi indicatori sono in calo rispetto al 2023. Considerando il mezzo di trasporto, tutti registrano un calo dei morti rispetto agli anni precedenti, solamente per quanto riguarda la categoria dei motociclisti i dati sono rimasti sostanzialmente costanti nel tempo, attestandosi, quest’anno, a 58 decessi per chi era alla guida da solo e a 11 con passeggero. Il numero di incidenti è sostanzialmente omogeneo dal lunedì al sabato e registra un importante calo la domenica. Rispetto agli orari dal lunedì al venerdì, i picchi di incidenti si registrano intorno alle 8 e poi alle ore 18. Il sabato intorno alle 12 e sempre intorno alle 18. La domenica invece non ha particolari picchi se non alle 11 e alle 18. Per quanto riguarda i morti tranne una particolare evidenza alle 20 della domenica, nelle altre giornate si registrano andamenti abbastanza uniformi. Per i feriti invece i dati sono sostanzialmente in linea con quelli degli incidenti.

Pubblicato il 4 agosto 2025

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Docenti in Erasmus: la scuola vola in Finlandia per innovare la didattica

insegnanti

Quattro insegnanti dell’Istituto Statale di Istruzione Superiore Agraria e Alberghiera “G. Raineri – G. Marcora” di Piacenza hanno preso parte a un’esperienza formativa a Helsinki, nell’ambito del programma Erasmus+. Il corso, centrato sulle metodologie didattiche innovative, ha permesso di esplorare da vicino il sistema educativo finlandese, noto per l’attenzione al benessere degli studenti e l’uso flessibile degli spazi di apprendimento.

Il soggiorno ha offerto occasioni di confronto con colleghi europei e momenti di scoperta culturale, come la visita alla baia di Seurasaari con il monumento a Jean Sibelius, e le escursioni a Porvoo e Tallinn. L’esperienza ha rappresentato un’opportunità di aggiornamento professionale e di riflessione su nuovi modi di fare scuola, che i docenti porteranno ora nel proprio contesto quotidiano, condividendo quanto appreso con colleghi e studenti.

L’Istituto “Raineri-Marcora” investe già da alcuni anni nel rafforzamento della dimensione internazionale della scuola. Attraverso il programma Erasmus+, vengono promosse esperienze di formazione e scambio per i docenti, finalizzate a favorire il confronto tra pratiche educative e la riflessione sulla propria professionalità. Allo stesso tempo, gli studenti hanno la possibilità di partecipare a tirocini formativi all’estero, sia durante il percorso scolastico (nell’ambito dei PCTO) sia dopo il diploma, con esperienze di uno o quattro mesi in diversi Paesi europei.

Pubblicato il 4 agosto 2025

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