A Gragnano educazione, arte e sostegno per prevenire e superare la violenza di genere
Anche nelle comunità locali di piccole dimensione stanno aumentando i casi di violenza di genere. Ne sono prova i "Codici Rosso", cioè gli interventi del Tribunale che possono prevedere l’allontanamento di maschi violenti o la protezione in struttura di donne e madri maltrattate. Ciò che comporta un aggravio di spese a carico del bilancio comunale. Per questo l’Amministrazione comunale di Gragnano, che negli ultimi anni ha contato, con gli ultimi due casi recenti, ben 14 di questi casi, non intende stare a guardare. Nel tempo ha avviato importanti collaborazioni con diverse associazioni tra cui la Fondazione Regionale per vittime di reato e ultimamente ha ottenuto un importante finanziamento partecipando con il progetto Viva al bando regionale per la presentazione di progetti rivolti alla promozione e al conseguimento delle pari opportunità e al contrasto delle discriminazioni e alla violenza di genere (annualità 2025-2026). La Regione erogherà a fronte di cofinanziamento comunale di 6mila euro, un contributo di 24mila euro. Il progetto è sviluppato su due linee di intervento. In primis si intende avviare, nelle scuole elementari e medie del territorio, azioni di sensibilizzazione e formazione sulla cultura della non discriminazione, del rispetto reciproco e delle diversità, quale strumento di prevenzione e contrasto ad ogni forma di violenza attraverso la realizzazione di laboratori che si articoleranno come un percorso artistico multidisciplinare che comprende elementi teatrali, di arti figurative, di danza e movimento, coordinati da una psicologa e da un'esperta specializzata in arte e spettacolo.
“Il mezzo teatrale e artistico permetterà un coinvolgimento diretto e più di impatto dei bambini e ragazzi nella tematica trattata, inoltre permetterà di sperimentare nella pratica scenica il comportamento stereotipato o discriminatorio comprendendone più a fondo e a livello emotivo l'impatto sulla realtà”, spiegano il sindaco Patrizia Calza e l’assessore Marco Caviati –. “Gli studenti, con mezzi adeguatamente rimodulati in base all'età, lavoreranno su un aspetto legato alla percezione di sé. Il Servizio sociale intende inoltre avviare un progetto innovativo a sostegno di 5 donne vittime di violenza ex codici rossi, tutte con figli minori. Superata la fase di emergenza che ha comportato l'inserimento in strutture residenziali delle mamme con i figli e l'intervento delle forze dell'ordine – aggiungono il primo cittadino e l’assessore – tutte queste donne sono rientrate con i figli a vivere nel territorio comunale, in abitazioni in locazione reperite e allestite dal Servizio grazie alla collaborazione con la Parrocchia e le famiglie del territorio. A questo punto è necessario fare un salto di qualità: aiutare le mamme a riscattarsi, a diventare protagoniste della propria vita e di quella dei figli non limitandoci ad erogare i servizi dovuti per legge ma lavorando in rete per garantire a queste donne un reale reinserimento nel tessuto sociale che prima le ha viste esclusivamente nel ruolo di vittime. Si tratta di mamme fragili, spesso con bassa scolarizzazione, che necessitano di un supporto professionale alla genitorialità, un accompagnamento sociale, legale, lavorativo, nello svolgimento di pratiche amministrative (es. iscrizioni online ai servizi scolastici, aiuto compilazione per accesso a contributi e benefici economici, aiuto nell'accesso ai servizi sanitari), nonché nella gestione delle entrate e uscite finanziarie della famiglia, da cui precedentemente queste donne erano state escluse per volontà dei mariti”. “Al fine di rendere effettiva l'inclusione sociale di questi nuclei familiari, il Servizio sociale – spiega l’assistente sociale Luisa Zioni – favorirà l'adesione ad attività sportive per i minori, ad attività ricreative e aggregative di doposcuola, l'accesso ai centri estivi, per consentire loro di trascorrere gran parte del tempo extrascolastico in contesti educativi protetti insieme ai pari. Purtroppo, infatti si tratta di donne che oltre ad essere provate da una situazione di dolore, vivono spesso una condizione di forte solitudine”. Il costo totale del progetto ammonta a 30mila euro, il contributo regionale è di 24mila euro, il cofinanziamento comunale è di 6mila euro.
Pubblicato il 1°agosto 2025
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