Manicure, smalto, massaggi, make up, acconciatura. Una ventina di ospiti del centro diurno del Facsal sono state preparate dalle allieve dei corsi per operatore dell'acconciatura e delle cure estetiche della scuola di formazione professionale Tutor, per "Mamme in passerella", la sfilata organizzata da Unicoop, Confcommercio-Fiva e Tutor. Nel pomeriggio di lunedì 8 maggio infatti sul red carpet del centro diurno del Facsal é andato in scena uno show che ha coinvolto anche le anziane del centro diurno della Besurica che hanno sfilato con abiti donati dall'attività commerciale Adri e Vivi e Mercanti di Qualità . "Siamo orgogliose di partecipare a questo evento - afferma Roberta Conconi di Tutor - perché, oltre a permettere alle allieve di esercitarsi, ci permette di entrare in contatto con una realtà socialmente importante". Nel giorno della festa della mamma vengono così celebrate mamme e nonne. "Chi guarda questi anziani, che si sono messi in gioco senza problemi, vede una bellezza che è quella interiore, legata alla maturità e alla serenità" ha sottolineato l'organizzatrice Isabella Bernazzani.
Nelle foto, le opereratrici di Tutor al lavoro con le anziane ospiti del Centro diurno del Facsal.
L’immigrazione è un problema per la sicurezza pubblica. È una scelta quella dell’Italia, che ne delega la gestione a organismi “di controllo” come le questure, le prefetture e, più in alto, il Ministero dell’interno. La legislazione ha sempre trascurato la persona umana, le motivazioni e le difficoltà della migrazione in un Paese nuovo. E l’opinione pubblica considera ancora lo “straniero” come un pericolo. Un tema complesso, spesso colpevolmente semplificato con slogan elettorali e mai affrontato nel modo corretto. A fare il punto della situazione, un partecipato convegno dell’associazione Arcangelo Dimaggio che si è svolto venerdì 5 maggio alla cooperativa La Magnana, moderato dal giornalista di Libertà Giorgio Lambri, che ha visto susseguirsi chiarimenti e testimonianze dell’avvocata Michela Cucchetti, di Manuel Sartori, funzionario dell’Ispettorato del lavoro di Piacenza, Domenico Quirico, noto giornalista de La Stampa e Nicoletta Corvi, assessora al welfare del Comune di Piacenza.
La “sicurezza” prima della comprensione umana
L’associazione Arcangelo Dimaggio, ha detto in apertura la presidente Piera Reboli, “ha voluto, nel suo piccolo, far sentire la propria voce in risposta alla tendenza a valutare l’immigrazione solo come un’emergenza e un problema legato alla sicurezza”. “È una mistificazione continua – ha riflettuto – non viene mai preso in considerazione il giusto ‘desiderio’ (o la necessità, secondo Giorgio Lambri, nda) di persone che si muovono da Stati flagellati da grandi difficoltà”. L’ordinamento italiano “non ha una legislazione efficace che permetta agli immigrati di uscire dai percorsi di clandestinità che li affliggono, costringendoli a vivere nell’ombra. Per questo motivo gli italiani sono portati a vedere il fenomeno con un alone di problematicità”.
Le ultime leggi smontano un sistema virtuoso
“L’umano non è mai stato messo al centro della normativa – ha ammonito Michela Cucchetti – dove, invece, c’è la sicurezza pubblica. Certe scelte hanno fatto sì che la tutela dei diritti fosse posta in secondo piano”. L’avvocata, esperta in diritto dell’immigrazione, ha ricordato come “l’operazione seguita alla strage di Cutro è partita come un’azione di polizia, non come missione di salvataggio”. La stretta alla “protezione speciale”, contenuta nel decreto legge 20/2023 – cosiddetto “decreto Cutro” – “non difende affatto le persone, come viene detto dal governo”, ha sottolineato Cucchetti. “Con la protezione speciale gli immigrati hanno potuto beneficiare di un lungo percorso di integrazione fatto di corsi di italiano, lavoro e famiglia. Alcuni di loro hanno addirittura acquistato una casa. Se tutto questo viene a mancare, quello che è stato costruito sparisce nel nulla”. La legale ha poi “smontato” il decreto Flussi che – ha detto – “non regolamenta gli ingressi degli stranieri, bensì favorisce un meccanismo truffaldino. Il decreto presuppone che chi entra in Italia abbia un contratto di lavoro sul territorio. Così molti, dall’Italia, attraggono immigrati chiedendo loro grosse somme di denaro: questi, impossibilitati a pagare, vengono sfruttati finché non estinguono il debito”. Anche l’accoglienza viene modificata dal nuovo decreto. “Finora chi arrivava veniva schedato e poi smistato in un centro d’accoglienza per essere curato, imparare l’italiano, ricevere assistenza legale, psicologica e lavorativa. Ora questo meccanismo virtuoso sparisce. Una cosa simile – prosegue – era successa coi decreti Sicurezza, che invece di risolvere problemi hanno aumentato il numero di clandestini, per poi indurre il governo nel 2020 alla ‘regolarizzazione straordinaria’, ovvero una sanatoria, perché il fenomeno era sfuggito di mano”. In conclusione, Cucchetti ha parlato delle lunghe code di richiedenti asilo pakistani che si formarono l’anno scorso fuori alla questura di Piacenza, che “non li faceva entrare, costringendoli a sostare per ore sul marciapiede. I piacentini non si preoccuparono della misera condizione di quelle persone, reduci dalla terribile rotta balcanica, bensì di un presunto pericolo che avrebbero corso nel passare su quel marciapiede”.
“Rischiamo di perdere lavoratori qualificati a causa delle difficoltà di regolarizzazione”
“L’Italia ha scelto di affidare la competenza della materia migratoria a enti di controllo – ha osservato Manuel Sartori – invece che, ad esempio, al mondo del lavoro. Invece di indirizzarsi verso una programmazione che tiene in considerazione il bisogno della persona, si tende a restringere sia gli ingressi che la possibilità di una piena regolarizzazione di cittadini non comunitari. Ogni anno lo Stato pone un limite alle regolarizzazioni: alla provincia di Piacenza, che conta 286mila abitanti, il decreto legge 20/2023 assegna solo 97 ‘quote’ da ripartirsi in tutti i settori”. Un tema su cui ha voluto soffermarsi Sartori è quello degli studenti non comunitari, che “ottengono regolari permessi di soggiorno per studiare, ma poi trovano difficoltà inenarrabili per regolarizzare la propria posizione per entrare nel mondo del lavoro. Rischiamo – ha avvertito – di perdere le professionalità di cittadini non comunitari che hanno conseguito qui la laurea e avrebbero uno sbocco facile in una delle nostre aziende”.
“Il migrante, come il povero, è indispensabile per il capitalismo liberista”
Domenico Quirico, nella sua illustre carriera di giornalista, ha sempre visto i migranti da un altro punto di vista, seguendo tutte le guerre dalla seconda metà del Novecento in poi. L’occasione di approfondire la questione è arrivata nel 2011, quando iniziò a “occuparsi dei migranti migrando con loro”. “Decisi di fare la traversata dalla Tunisia all’Italia sul barcone, nelle stesse condizioni dei migranti, pagando mille euro – racconta –: l’imbarcazione affondò e arrivarono a salvarci. Gli scafisti non salgono mai sul barcone, sono un elemento del taylorismo della migrazione”. È una menzogna, ha avvertito, “la storiella che i migranti sono un problema. I migranti sono utili, così come i poveri, indispensabili al capitalismo liberista. I poveri tengono basso il prezzo del lavoro. E il migrante è la proiezione globalizzata di questo principio: è utile alla politica sia dei razzisti che dei sedicenti antirazzisti. Il migrante rende economicamente, quindi ci deve essere, non deve sparire”. Ai colleghi Quirico dice che “scrivere dei migranti è diventato illegittimo: solo i migranti hanno diritto, se e quando vorranno, di scrivere di se stessi”.
“Alcune agenzie a Piacenza non affittano case agli stranieri”
Il problema è enorme e una vera soluzione è difficile da trovare. Ma il piccolo impegno quotidiano, hanno detto all’unisono i relatori, è indispensabile. “Ognuno deve fare il suo pezzettino all’interno di una rete che coopera: è utile organizzare incontri informativi con cittadini, organizzazioni sindacali e associazioni di categoria, che dovrebbero accompagnare queste persone a svolgere le pratiche amministrative necessarie”. Il Comune di Piacenza è già attivo con il Tavolo sulla grande marginalità, intorno a cui si siedono svariati enti pubblici e del terzo settore, finalizzato ad arrivare a una visione d’insieme del problema. Ma il tessuto cittadino piacentino, secondo l’assessora Nicoletta Corvi, intervenuta in chiusura, non è ancora pronto a un’accoglienza efficace. “Siamo una città ma non siamo una comunità – ha ammonito - nei confronti degli stranieri, anche minori non accompagnati, l’approccio immediato di parte della popolazione è quello che rimanda al senso di insicurezza e di espulsione del corpo estraneo. Non c’è senso di accoglienza e di comprensione, dobbiamo riappropriarci del senso delle relazioni”. Una piaga ancora molto presente è il razzismo. “C’è un grave problema nell’accesso alle abitazioni – ha rivelato Corvi –: esistono agenzie immobiliari che non affittano case a persone con cognome straniero. Hanno difficoltà anche le ‘coppie miste’ e gli studenti, rifiutati perché ‘fanno baldoria’. C’è urgente bisogno di uscire dalla mentalità secondo cui l’altro è solo un potenziale pericolo”.
Francesco Petronzio
Nelle foto, in alto, da sinistra, Piera Reboli, Manuel Sartori, Michela Cucchetti, Domenico Quirico e Giorgio Lambri; sopra, il pubblico presente all'incontro a La Magnana.
È stata siglata venerdì 5 maggio, nella sala del Consiglio comunale in Municipio, la nuova convenzione triennale tra Comune di Piacenza, Federazione italiana scuole materne (Fism), Confcooperative e Associazione generale cooperative italiane (Agci), sottoscritta dal dirigente dei Servizi Educativi e Formativi Luigi Squeri (presente alla conferenza stampa la P.O. Manuela Gennari), dalla presidente Fism Laura Pagani, dal presidente di Confcooperative Piacenza Daniel Negri e, in qualità di delegato per Agci Piacenza, Marco Carini.
Le risorse stanziate
La convenzione - la cui validità si estende fino al 31 dicembre 2025 - stabilisce, per ogni annualità degli esercizi finanziari 2023, 2024 e 2025, l’erogazione di 100mila euro come contributi al funzionamento delle scuole, con stanziamento agli enti gestori ripartito sulla base del numero di sezioni attive. Sono inoltre previsti, nella convenzione, i contributi per il diritto allo studio e all'inclusione, per l'inserimento di bambini con diritti speciali, a sostegno delle spese per l'impiego di personale dedicato o l’acquisto di ausili e materiali che si rendessero necessari. A fronte delle risorse disponibili - stabilite in 60mila euro annui - e in proporzione alle richieste pervenute, l’importo in questione, fino a un massimo di 6mila euro per ogni bambino, sarà commisurato ai mesi di effettiva frequenza. La convenzione prevede inoltre l’impegno, da parte del Comune, all’erogazione dei contributi ministeriali per le strutture rivolte alla fascia 3-6 anni, come stabilito dal Fondo per il sistema integrato di educazione e istruzione, oltre alle assegnazioni che potranno essere stabilite dalla Regione Emilia Romagna per progetti migliorativi delle scuole d'infanzia autonome.
Corvi: “Elevare l’offerta in risposta ai bisogni delle famiglie”
“Il rinnovo di questo protocollo – sottolinea l’assessora alle Politiche per l’Infanzia Nicoletta Corvi – avviene su base triennale, anziché quinquennale com’era in precedenza, perché l’amministrazione ha voluto rispondere in modo concreto e positivo a un’esigenza che i referenti delle scuole d'infanzia paritarie hanno manifestato da tempo come priorità: poter conoscere in anticipo le risorse economiche su cui fare affidamento ogni anno, da parte del Comune. Un impegno che abbiamo voluto mantenere, consapevoli del servizio fondamentale che queste realtà garantiscono sul territorio, integrando e aggiungendosi al sistema delle strutture pubbliche, proprio per favorire la programmazione, da parte delle singole scuole, delle attività e dei progetti che si potranno svolgere durante l’anno. Il sostegno del Comune alle scuole paritarie, soggetti privati, consente di elevare la capacità di offerta comune in risposta ai bisogni delle famiglie. A Piacenza c’è una situazione anomala – aggiunge Corvi – caratterizzata da un’offerta variegata e funzionante di scuole infanzia private. Crediamo fortemente che questo polo si integri con l’offerta delle scuole statali, consentendo la possibilità di scelta delle famiglie, in particolare quelle che comprendono bambini portatori di disabilità. Abbiamo deciso di regolamentare tutto ciò all’interno della stessa convenzione attraverso un impegno preciso”.
Inclusione sociale e disabilità
“L’aspetto dell'inclusione sociale e del supporto alle famiglie di bambini con disabilità – rimarca l’assessora Corvi – è imprescindibile. Investire risorse in quest’ambito significa non solo tutelare un diritto essenziale, ma anche costruire una società più coesa, aperta e sensibile alle necessità di tutti, a cominciare dai più piccoli, lavorando insieme per assicurare un supporto adeguato a chi si trova in condizioni di fragilità, prevenendo situazioni di marginalità ed esclusione”.
Le scuole coinvolte nella convenzione
Queste le scuole d’infanzia paritarie coinvolte: San Vincenzo de' Paoli (aderente Fism), Mirra - Società degli asili infantili di Piacenza (aderente Fism), San Raimondo - Fondazione S. Benedetto (aderente Fism), Preziosissimo Sangue (aderente Fism), Nostra Signora di Lourdes (aderente Fism), Nostra Signora dell'Orto (aderente Fism), Immacolata (aderente Fism), Monsignor Torta - Congregazione Suore Divina Provvidenza (aderente Fism), Sant'Eufemia (aderente Fism e Confcooperative), Regina della pace (aderente Fism), Il Castello di Merlino, Casa Morgana Cooperativa Sociale (aderente Confcooperative) e Marco Polo, Cooperativa sociale Inacqua (aderente Agci).
Francesco Petronzio
Nella foto, i partecipanti alla presentazione della convenzione tra Comune e Scuole paritaria dell'Infanzia.
La manifestazione, intitolata AgriCultura, è stata inaugurata, con il taglio del nastro, il 6 maggio, alla presenza delle autorità civili e militari. Una kermesse con gli studenti protagonisti che, tra le altre cose, hanno allestito la rassegna “Bentornato spaventapasseri”, con la realizzazione dei tradizionali spaventapasseri.
La serra idroponica Fiore all’occhiello della manifestazione l’inaugurazione della modernissima serra idroponica, finanziata con i fondi del PNRR, piano scuola, e del PON. La serra idroponica è un ambiente controllato in cui le piante vengono coltivate senza l'uso del suolo. Le radici delle piante vengono immerse in una soluzione di nutrienti in acqua, che viene costantemente ossigenata e ricircolata. Questo metodo di coltivazione consente di ottenere prodotti di alta qualità, con tempi di crescita più rapidi e con una maggiore efficienza nel consumo di acqua e di fertilizzanti. La serra idroponica del Campus Raineri-Marcora è stata progettata e costruita seguendo le migliori pratiche in termini di sostenibilità ambientale e di efficienza energetica. La struttura è dotata di un sistema di controllo automatico che regola la temperatura, l'umidità e la luminosità all'interno della serra, ottimizzando la crescita delle piante e riducendo al minimo gli sprechi di energia.
Una scuola all’avanguardia “Ci avvaliamo - ha affermato la prefetto Daniela Lupo - delle professionalità di questa scuola per meglio allietare le nostre cerimonie sia sotto il profilo dell’allestimento di giardini, sia per quanto riguarda rinfreschi e buffet. L’essere qui in questo giorno, con l’inaugurazione di questa serra idroponica, ci rende veramente soddisfatti e contenti perché si va sempre più verso l’agricoltura sostenibile con una una relativa preparazione dei nostri ragazzi che dovranno sempre di più affrontare nuove sfide nel futuro. Essendo l’agricoltura - ha aggiunto Lupo - un asse importate dell’economia del territorio questo momento rappresenta un punto di partenza fondamentale e dà continuità alla formazione professionale e umana dei ragazzi e delle ragazze che a questa scuola si rivolgono”. Anche la dirigente scolastica Teresa Andena ha evidenziato la gioiosità di una festa che manifesta il ritorno alla normalità dopo due anni di stop per il Covid. “Sono molto orgogliosa - ha sottolineato Andena - di questa importante attività della serra idroponica che costituisce un passaggio di innovazione oltre che di sostenibilità, e perché significa gestire una agricoltura in risparmio idrico di cui oggi c’è estremo bisogno. La festa di questi due giorni è inoltre un momento sociale molto importante in cui anche gli studenti scoprono l’orgoglio di appartenere al mondo dell’agricoltura, una realtà importante sia dal punto di vista economico che dal punto di vista umano”.
La formazione di nuovi professionisti nell’agroalimentare La festa AgriCultura è stata l'occasione per presentare al pubblico la serra idroponica e per discutere dell'importanza del settore agroalimentare nella formazione. Durante la manifestazione sono stati organizzati numerosi eventi e attività, tra cui degustazioni di prodotti locali, laboratori didattici per i bambini, visite guidate alla serra e incontri con esperti del settore. La presenza delle autorità civili e militari ha dato ulteriore rilievo all'evento, sottolineando l'importanza dell'agroalimentare per l'economia locale e nazionale e per ribadire l'impegno delle istituzioni nel sostenere lo sviluppo del settore, promuovendo l'innovazione e la formazione di nuove generazioni di professionisti.
Riccardo Tonna
Nelle foto, la giornata di festa con le autorità al Campus Marcora.
Il nuovo Consiglio di Amministrazione di Piacenza Expo – composto da Erika Colla, Elisabetta Montesissa e dal confermato Giuseppe Cavalli – votato due settimane fa dall’Assemblea dei Soci, ha tenuto a battesimo la presentazione della seconda edizione di ”Via Emilia Classic”, mostra-mercato dedicata alle due e alle quattro ruote vintage, al motorismo storico e sportivo e al mototurismo. L’evento, presentato oggi presso la sede della cooperativa San Martino rappresentata dal Presidente Mario Spezia, è in programma a Piacenza Expo sabato 6 e domenica 7 maggio e si preannuncia di sicuro interesse per i tanti appassionati di questo settore, che vanta una lunga e gloriosa tradizione anche alle nostre latitudini.
“Una fiera – ha detto Cavalli in conferenza stampa – che ha avuto un ottimo riscontro di pubblico lo scorso anno nella sua prima edizione, e che riproponiamo quest’anno arricchita da una programmazione e da un calendario di eventi collaterali di grande interesse. Sono lieto di presentare Via Emilia Classic insieme a Erika Colla ed Elisabetta Montesissa, nuove colleghe del CdA con cui è già iniziato il lavoro per il futuro di Piacenza Expo. Ringrazio i Soci per la fiducia che hanno voluto dimostrarmi confermandomi per il terzo mandato”. “Una conferma – gli ha fratto eco il Vicesindaco di Piacenza, Marco Perini, presente in rappresentanza del Comune di Piacenza, Socio di maggioranza di Piacenza Expo – figlia del costruttivo e proficuo lavoro svolto da Cavalli negli ultimi sei anni. Siamo convinti che il nuovo CdA, in cui sono rappresentate importanti competenze e diverse anime del tessuto economico-produttivo piacentino, saprà lavorare per il bene di Piacenza Expo e, quindi, di tutto il nostro territorio”. Consiglio di Amministrazione di Piacenza Expo diventato subito operativo con gli interventi delle due neo consigliere. “Sono onorata di essere stata scelta per questo prestigioso incarico – ha detto Erika Colla – e sono fiera di poter dare un contributo ad una realtà così importante per il nostro territorio come Piacenza Expo. Ho una lunga esperienza professionale nel mondo delle fiere come fornitore, e spero di poterla mettere a frutto nello svolgimento di questo nuovo incarico”. “Anch’io – ha aggiunto Elisabetta Montesissa – sono stata parte attiva di tante rassegne fieristiche legate alla mia attività professionale nel mondo dell’agroalimentare, e con l’unità d’intenti che si è già sviluppata in seno al nuovo Consiglio d’Amministrazione credo che il lavoro a favore di Piacenza Expo potrà essere produttivo e costruttivo”. Il programma e i dettagli della seconda edizione di Via Emilia Classic sono stati presentati dal Direttore di Piacenza Expo, Sergio Copelli.
“Nel Padiglione 1 – ha precisato Copelli – troveranno spazio le proposte di restauratori, officine, laboratori, tappezzieri, carrozzieri e preparatori, ma “Via Emilia Classic” sarà anche una grande vetrina commerciale per concessionari e commercianti, offrendo spazio al contempo a un ricco mercatino dove privati collezionisti e ricambisti proporranno un catalogo di introvabili componenti per le marche più iconiche e prestigiose. La principale novità di questa seconda edizione è rappresentata dalla grande asta internazionale di auto e moto d’epoca - organizzata da Piacenza Expo e da Iori Casa d’Aste - in programma domenica 7 maggio nel Padiglione 2. Tra le novità anche la presenza di motoscafi da competizione, sia vintage che attuali, grazie alla collaborazione dell’Associazione Motonautica San Nazzaro. Nel ricco programma degli eventi collaterali spiccano i Match Race cronometrati con auto storiche ed elettriche, i raduni di club e associazioni e le esposizioni del Vespa Club Piacenza, con un evento tematico dedicato alla mitica GL 150, del Moto Club Tarquinio Provini, con una galleria d’immagini ispirata alle imprese del grande pilota piacentino, e dal Fiat 500 Club. Main sponsor di “Via Emilia Classic”, anche quest’anno, il Centro Porsche Piacenza Iperauto. Un ringraziamento a tutti i club e alle associazioni che hanno collaborato all’organizzazione: Aci Piacenza, ASD Motonautica S. Nazzaro, Circolo Italiano Camion Storici “Gino Tassi”, Club Veicoli Storici Piacenza, Fiat 500 Club Italia, Federazione Motociclistica Italiana, Gamma 4x4 Federazione Italiana Fuoristrada, MC d’Epoca “Tarquinio Provini”, Piacenza Corse Autostoriche, Scuderia Ferrari Club Piacenza, Vespa Club Piacenza, Youngtimers Tigullio ASD, Club Piacentino Automotoveicoli d’Epoca.
VIA EMILIA CLASSIC 2ª EDIZIONE - 6-7 MAGGIO PIACENZA EXPO Orari: sabato 6 maggio dalle 9.00 alle 18.00 - domenica 7 maggio dalle 9.00 alle 17.30 Ingresso: € 10 - Gratuito fino a 12 anni - www.viaemilia.show
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