Dalla Terranova da Sibari (Cosenza) la storica Azienda Agricola Petrarella presenterà il suo olio novello 2025 al Mercato Coperto di Campagna Amica in via Farnesiana, 17 a Piacenza.
L’appuntamento è per sabato 11 ottobre, dall'apertura prevista alle 9, con una degustazione gratuita dedicata ai cittadini e agli amanti dell’olio extravergine di qualità.
Le origini dell’Azienda Petrarella risalgono al XVII secolo, quando Domenico Diodati, lucchese e precettore dei figli del re delle Due Sicilie Ferdinando I, fu inviato in Calabria come rappresentante della Corona. Il figlio Francesco Diodati, incaricato di riscuotere le gabelle dai feudatari locali, portò a termine con successo la missione. Il re, riconoscente, gli concesse tanta terra quanta ne avesse potuta recintare dall’alba al tramonto. Con un aratro di legno e un mulo, Francesco delimitò così i confini di quella che divenne l’Azienda Agricola Petrarella, tramandata da allora di generazione in generazione. Oggi a guidarla è Nicola Diodati, erede di una tradizione secolare e protagonista della filiera corta di Campagna Amica Piacenza sin dall’apertura del Mercato Coperto nel 2022.
Per l’azienda biologica Petrarella, che ha sedi operative in Emilia Romagna e Lombardia (con uffici e deposito nel Lodigiano) l’annata olearia 2025 si preannuncia di ottima qualità: le olive sane, ricche di polpa e il clima ideale hanno favorito una maturazione equilibrata e profumi intensi.
L’invaiatura precoce ha permesso di avviare la raccolta in anticipo, ottenendo un olio ricco di polifenoli e dal gusto vivace. Durante la presentazione, sarà possibile degustare le prime varietà spremute a freddo: Nocellara messinese – profumata, armoniosa, con note di erba fresca; Taggiasca – delicata e fruttata, ideale per condire a crudo.
A seguire arriveranno anche: a fine ottobre, le Leccino e Frantoio, per chi ama i sapori più decisi; tra fine novembre e inizio dicembre, le olive tardive, da cui si ricava un olio più dolce e morbido, dal profilo raffinato e delicato.
La Festa dell’Olio Novello Petrarella sarà dunque un’occasione per scoprire una storia di famiglia lunga quattro secoli e assaporare il meglio della nuova campagna olearia calabrese, nel cuore di Piacenza.
Nella foto, l'azienda Petrarella al Mercato Coperto di via Farnesiana.
La nutrizione clinica è un elemento centrale nel percorso di cura dei pazienti oncologici: una corretta alimentazione, adattata alle diverse fasi della malattia e delle terapie, può ridurre gli effetti collaterali delle cure, migliorare la risposta ai trattamenti e sostenere la qualità della vita. Da tempo, in Oncologia a Piacenza è attivo un progetto che integra la valutazione nutrizionale personalizzata all’interno del percorso di cura grazie alla collaborazione tra l'Azienda,Amop – Associazione malato oncologico – e la biologa nutrizionistaAlessandra Vancini. Il servizio offre alle pazienti colpite da tumore al seno uno spazio di counseling dedicato, in stretta sinergia con gli oncologi, per predisporre una dieta appositamente pensata per supportare la prevenzione della recidiva. Oggi questo progetto compie un passo importante: grazie alla generosa donazione della dittaBolzoni adAmop, l’attività verrà ampliata sia in termini di ore disponibili, sia nel numero di pazienti coinvolti. La nutrizionista sarà infatti presente due pomeriggi alla settimana, con la possibilità di estendere il servizio a tutti i pazienti oncologici seguiti a Piacenza, in condivisione con gli oncologi di riferimento. Il nuovo traguardo è stato presentato alla cittadinanza daldirettore generale Paola Bardasi e daldirettore di Oncologia Elisa Anselmi, affiancate daRomina Piergiorgi, presidente di Amop,Alessandra Vancini,Mara Negrati eRoberto Scotti, presidente della ditta Bolzoni. «Quello che presentiamo oggi – ha sottolineato il direttore generale Paola Bardasi – è un esempio concreto di come la collaborazione tra sanità pubblica, associazioni e imprese del territorio possa trasformarsi in valore reale per i pazienti. Il progetto di nutrizione clinica in Oncologia nasce dall’idea che accompagnare le cure con un percorso alimentare personalizzato migliori la qualità di vita e l’efficacia delle terapie, guardando alla persona nel suo insieme. Grazie alla donazione della ditta Bolzoni ad Amop, il servizio potrà ora ampliarsi, garantendo un sostegno nutrizionale a tutti coloro che affrontano un percorso oncologico. È un’iniziativa che riflette la direzione verso cui vogliamo andare: una sanità integrata, attenta e centrata sul benessere complessivo della persona».
“La cura oltre la cura”
«La nutrizione rappresenta un pilastro fondamentale nella presa in carico del paziente oncologico – ha evidenziato la dottoressa Elisa Anselmi –. Un percorso personalizzato consente di affrontare meglio le terapie, ridurre le complicanze e mantenere un buon livello di benessere quotidiano. È un tassello essenziale di quella che definiamola cura oltre la cura, che guarda alla persona nella sua totalità. Un grazie va alla dottoressaAlessandra Vancini, professionista di grande preparazione e umanità, alla dittaBolzoni, aRomina Piergiorgi di Amop e alla dottoressaMara Negrati, madrina del progetto, che in questi anni ha seguito i nostri pazienti a titolo completamente gratuito». «Lavorare sull'alimentazione della persona con malattia oncologica è fondamentale per supportare il percorso di cura – ha aggiunto la dottoressaVancini –. Grazie a questo potenziamento riusciremo a estendere il servizio a tutti i pazienti di Oncologia, studiando per ciascuno percorsi alimentari basati sulla dieta mediterranea, in stretta collaborazione con la dottoressaNegrati».
«Questo è un esempio di come il prendersi cura vada ben oltre la cura stessa – ha dichiaratoRomina Piergiorgi, presidente di Amop – La collaborazione tra enti diversi porta a risultati concreti per la comunità. Insieme alla dittaBolzoni, da sempre vicina al territorio, abbiamo trasformato un’idea in realtà, ampliando i consulti nutrizionali per tutti i pazienti dell’Oncologia di Piacenza». Nel suo intervento il presidente dellaBolzoni, ha sottolineato il legame profondo dell’azienda con il territorio: «Bolzoni è una realtà piacentina che continua a crescere mantenendo radici solide. Oggi contiamo circa 400 persone nei nostri stabilimenti di Piacenza e vogliamo restare vicini alla nostra comunità, sostenendo iniziative di valore umano e sociale. Questa donazione rappresenta un piccolo gesto per una causa nobile. Continueremo ad avere attenzione per il territorio, perché fa parte della nostra storia e della nostra identità».
L’11 e 12 ottobre il Castello di Paderna a Pontenure celebra la storica 30° edizione de"I Frutti del Castello",rassegna di frutti antichi, fiori, piante, prodotti dell'agricoltura e dell'artigianatopunto di riferimento imprescindibile nel panorama del florovivaismo italiano.Trent'anni di storia, tradizioni e generazioni di coltivatori che hanno fatto di questa manifestazione un vero patrimonio culturale del territorio. Dal 1996 a oggi, la rassegna è cresciuta ed evoluta mantenendo intatto il suo spirito originario: la valorizzazione dellabiodiversità, il recupero delle varietà antichee la promozione di unrapporto autentico con la natura. Come suggeriscono le parole di Mahatma Gandhi che aprono il programma, è il momento di “essere il cambiamento che desideriamo vedere nel mondo”.
I cortili e il parco del Castello di Padernasi trasformeranno ancora una volta, ma in modo ancora più speciale, in un universo naturale incantato, conoltre 150 espositori provenienti da ogni angolo d'Italia, per condurre i visitatori,dalle 9.00 alle 18.30, in un viaggio nella natura d’autunno, tra tesori botanici di inestimabile valore, frutti antichi dalle varietà dimenticate, fiori che raccontano storie di terre lontane e piante che custodiscono la memoria genetica della nostra agricoltura.
La presentazione della 30° edizione si terrà il 9 ottobre alle 18.00 nei Musei Civici di Palazzo Farnese di Piacenza con una conferenza di Antonio Iommelli, direttore deiMusei Civici sul tema “Eredi di bellezza: i Marazzani e la corte farnesiana”, un’anticipazione del ciclo di conversazioni storico-artistiche in programma al Museo dall’autunno alla primavera. Inoltre, per celebrare l’importante ricorrenza I Frutti del Castello proporràesposizioni speciali tutte dedicate al numero 30. Si potranno ammiraretrenta alberi in uno soloattraverso gli occhi degli illustratori botanici AIPAN, scoprire più ditrenta colori diversi del maise conosceretrenta varietà mai viste di fagioli di Lima. Come non incuriosirsi davanti alletrenta mele anticheda traghettare verso il futuro e letrenta pereche onorano l'autunno, entrambe protagoniste dilaboratori sensorialiper apprezzarne appieno sapori e caratteristiche. Particolare attenzione sarà dedicata aitrenta frutti esotici coltivati in Italia, alletrenta zuccheche guardano verso un futuro solare, alletrenta specie botanicheche raccontano il mondo delleorchideee aitrenta modi diversi di chiamarsi castagna. Completeranno questa carrellata letrenta uve con una storia da raccontaree letrenta città del pianeta scelte dai ragazzi del Liceo "Respighi" di Piacenza comeesempi di futuro sostenibile.
Un programma scientifico e culturale
Il programma scientifico e culturale della manifestazione si presenta particolarmente ricco, con esperti di fama nazionale che condivideranno le loro conoscenze e passioni.Sabato 11 ottobre 2025 alle 9.30 si inizierà con "L'orto planetario", il gioco Climate Fresk dedicato ai giovani che amano l'ambiente, coinvolgendo per il terzo anno consecutivo gli studenti delle scuole superiori piacentine in un percorso di consapevolezza ambientale della durata di tre ore. Tra gli appuntamenti più affascinanti,Marco Tira, giovane architetto del Politecnico di Milano, racconterà lesperimentazioni sulla luminescenza dei funghi per l'architettura sostenibile, mentreTommaso Frionidell'Università Cattolica di Piacenza illustreràla storia della 'Lisöra', un vitigno delle montagne piacentineche rappresenta un esempio perfetto di biodiversità locale con grande potenziale per il futuro. Momenti di riflessione filosofica saranno a cura diStefano Di Lazzaro, direttore del Podere San Fiorano, che si interrogherà sulfuturo dei giardini come laboratori di bellezza, rapporto con la natura, salvaguardia dell'ambiente e cultura scientifica. Daniel Tarozzi, fondatore del giornale online "Italia che Cambia",guiderà invece undialogo sui cambiamenti necessari per affrontare le sfide ambientali, partendo dal presupposto che la transizione ecologica e sociale deve partire da ognuno di noi.
Ladomenica 12 ottobresi aprirà con una ricerca partecipativa per individuaretrenta propositi ambientali da mettere in atto immediatamente, coordinata daFrancesca Conti.Concetta Flore, illustratrice dell’Associazione AIPAN, guiderà un laboratorio per acquisire l’abilità che serve al giardinierecon carta e matitaper riprodurre e interiorizzare un albero.Mario Marianidel vivaio Central Park, insieme al giovane garden designerMatteo Boccardo, condurrà una conversazione sulfuturo delle piante, cercando di fare il punto su quello che abbiamo imparato negli ultimi trent'anni e su quello che stiamo scoprendo del regno vegetale.
Laboratori sensoriali
Grande spazio sarà dedicato ailaboratori sensoriali, condegustazioni guidate di mele antichecondotte dall'esperta Anna Ferro eassaggi di frutti esoticicoltivati in Sicilia sotto la guida dell'agronomo Natale Torre. Maria Cristina Pasquali, agronoma e divulgatrice Slow Food, proporrà unaperitivo letterario dedicato alle zucche, partendo dal suo libro per individuare le varietà con il futuro più promettente.Enzo Melegari, esperto di biodiversità agricola che in trent'anni di ricercaha recuperato 700 varietà di frutta antica, condividerà i suoi segreti per fare talee di successo, mentre Viviana Lorenzini guiderà i visitatori alla scoperta del mondo delleorchidee botaniche, spiegando l'etica nell'acquisto e le nuove regole di cura che evitano prodotti di sintesi.
Sempre per gli adulti, il laboratorio “Acquarello botanico per tutti” a cura degli artisti AIPAN. Sabato e domenica 11.00/12.30 e 15.30/17.00.
I bambini saranno protagonisti, con un ricco programma di attività creative ed educative.Il Ludobusproporrà giochi poveri e creativi in legno costruiti artigianalmente, mentre Alessandro Troisi dell'associazione AIPAN guideràlaboratori per scoprire e disegnare i mille abitanti di un albero. Non mancheranno attività pratiche come la preparazione di pranzetti per gli uccellini e la costruzione di rifugi invernali per le farfalle.
La manifestazione non dimentica il potere delle parole nel coltivare la consapevolezza ambientale. Durantele "Letture verdi per l'autunno", curate da Mimma Pallavicini, i visitatori potranno scoprire una selezione di libri che spaziano dalle profondità del suolo alle altezze della filosofia botanica.
Un evento da segnare in agenda per chi ama la natura, la biodiversità e desidera scoprire come il futuro sostenibile sia già qui, tra le mura storiche del Castello di Paderna, dove trent'anni di passione per la natura continuano a dare i loro frutti migliori.
Informazioni
Date:Sabato 11 e domenica 12 ottobre 2025
Orari:dalle 9:00 alle18:30
Luogo:Castello di Paderna, Pontenure (PC)
Biglietti: intero 10 euro, ridotto 8 euro, gratuito per i bambini fino a 14 anni e disabili non autosufficienti o in possesso dellaCarta Europea della Disabilità.
Acquisto inprevendita, gruppi di almeno 15 persone, soci Touring Club, Over 75.
Il cuore del progetto EUthentic Voices, promosso dal Consorzio Solco con il sostegno del Comune di Piacenza e della Regione Emilia Romagna, nell'ambito del bando per la promozione della cittadinanza europea (legge regionale 16/2008) è costituito da tre workshop di giornalismo partecipativo, cui si aggiungeranno un momento di restituzione e dibattito finale e uno spettacolo teatrale, da tenersi nel nuovo Hub di Comunità "Too" - concepito per questa iniziativa come "redazione civica temporanea" - e al Laboratorio Aperto nella ex chiesa del Carmine. Il percorso proposto alle scuole, con l'obiettivo di coinvolgere in via prioritaria i rappresentanti di istituto delle scuole secondarie di 2° grado, i componenti della Consulta provinciale degli Studenti, le redazioni delle testate scolastiche e alcune classi frequentanti i corsi professionali di Tutor e Don Orione, affida gli incontri formativi alla giornalista freelance Sofia Nardacchione, esperta di storytelling, al giornalista radiofonico e autore di podcast Federico Lacche di Open Group e al giornalista e videomaker Mattia Motta, collaboratore de "Il Manifesto", già segretario generale aggiunto della Fnsi. L'evento conclusivo offrirà ai redattori delle testate studentesche la possibilità di presentare il proprio lavoro ai direttori degli organi di informazione locali, mentre lo spettacolo teatrale, "Ventotene", realizzato dalla compagnia Alibi e incentrato sulle figure protagoniste di questa pagina importante di storia europea, andrà in scena sul palco del Politeama.
In un contesto internazionale segnato da sfide di portata globale – cambiamento climatico, crisi democratiche, conflitti armati, disinformazione – il rafforzamento dell’identità europea tra le giovani generazioni rappresenta una priorità strategica. Secondo il Rapporto Eurobarometro Giovani 2023 in Italia, il 67% dei giovani ritiene che l'UE abbia un impatto sulla propria vita quotidiana, mentre il 52% ha intrapreso azioni di politica dal basso, come firmare petizioni o partecipare a raduni; il 34% dei giovani si impegna attivamente per i diritti umani, il 33% per il cambiamento climatico e l'ambiente, il 29% per la parità dei diritti. Tuttavia, l'attivismo giovanile si sviluppa spesso in forma spontanea e frammentata, non sempre integrata in percorsi educativi strutturati: oltre il 65% dei giovani tra i 15 e i 24 anni dichiara di sentirsi "europeo", ma solo il 48% è in grado di elencare almeno tre diritti garantiti dalla cittadinanza dell’UE. Il progetto risponde dunque a un fabbisogno educativo e partecipativo, nell'intento di fornire alle diverse realtà coinvolte strumenti di analisi, comunicazione e narrazione critica per riconoscere, interiorizzare e promuovere i valori fondanti dell’Unione Europea – pace, solidarietà, giustizia, libertà – alla luce delle sfide contemporanee.
I workshop intensivi di giornalismo partecipativo, con approccio laboratoriale, prenderanno le mosse dai documenti fondanti della cittadinanza europea, ossia la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea (CDFUE), il Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea (TFUE) e il Manifesto di Ventotene, testi guida per esplorare il significato della cittadinanza europea oggi. Il taglio giornalistico che si è scelto per il ciclo di workshop, risponde all’esigenza di dotare i giovani di strumenti efficaci per agire nella società dell’iper-informazione: saper gestire le notizie che ci arrivano da più fronti, verificarne fonti e veridicità, analizzarle e comprenderle, confutarle e affiancarle a nuove narrazioni equivale a saper esercitare pensiero critico e quindi ad affermare la propria presenza nella società civile.
Questi i moduli tematici:
- Cittadinanza e informazione - Si esploreranno i concetti fondanti della cittadinanza europea e del pensiero democratico, con focus sulle sfide attuali: crisi ambientali, diritti civili, diseguaglianze, conflitti. L’obiettivo è sviluppare una consapevolezza storica e critica come base per l’esercizio di una cittadinanza attiva.
- Giornalismo digitale, nuove tecnologie e contrasto alla disinformazione: laboratori pratici di scrittura giornalistica, fact-checking, verifica delle fonti, analisi dei contenuti social, uso consapevole dell’intelligenza artificiale per produrre contenuti informativi etici. L’obiettivo è dotare i partecipanti di strumenti tecnici e critici per agire nel mondo digitale come cittadini consapevoli e responsabili.
- Storytelling civico: i partecipanti, divisi in redazioni tematiche (inclusione, ambiente, parità di genere, giustizia), produrranno contenuti multimediali (es: podcast, articoli, post narrativi, mini-video, reel, ecc...) di taglio giornalistico, destinati alla diffusione online.
Come sta, o più tecnicamente qual è il “Profilo di salute” della popolazione dell’Emilia-Romagna? Quali sono, ad esempio, a livello regionale, provinciale o addirittura distrettuale le malattie croniche, infettive e degenerative più diffuse? Quali i tassi e le cause di mortalità? E quale il contesto sociale, demografico ed economico di quello specifico territorio, utile a segmentare le politiche di prevenzione? Le risposte, numericamente precise, a queste e a tante altre domande ci sono, e sono alla portata di tutti, grazie al Profilo di salute online messo a punto dalla Regione Emilia-Romagna: un sistema avanzato di raccolta, gestione e analisi dei dati sanitari che può essere consultato gratuitamente non solo da istituzioni, ricercatori, professionisti e autorità sanitarie e quindi dagli addetti ai lavori, ma dagli stessi cittadini. Con un semplice click, accedendo alla banca dati, online da oggi sul portale della Regione a questo link regioneer.it/profilodisalute è possibile consultare e analizzare tutti gli open data raccolti ed effettuare vari tipi di ricerca. Ad oggi, a livello nazionale, l’Emilia-Romagna è la seconda Regione dopo il Lazio a dotarsi di questo strumento, che l’assessorato alle Politiche per la salute, in particolare il settore Prevenzione collettiva e Sanità pubblica, ha progettato e realizzato per supportare la programmazione degli interventi di prevenzione. Il Profilo di salute è basato su un Sistema informativo sanitario regionale che raccoglie dati provenienti da diverse fonti, tra cui ospedali, strutture sanitarie locali e altre piattaforme di monitoraggio sanitario; le informazioni vengono organizzate in un formato accessibile, che consente di visualizzare i dati non solo a livello regionale, ma anche con un alto grado di dettaglio provinciale, distrettuale e per alcuni ambiti comunale.
In Regione, a Bologna, la presentazione in conferenza stampa da parte dell’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi. “Grazie a questo strumento, che definirei di straordinaria importanza, utilità e trasparenza, possiamo affrontare le sfide sanitarie in modo ancor più mirato ed efficace, pensando alla programmazione di interventi diversificati sulla base delle diverse realtà fotografate, ad esempio l’età della popolazione, la prevalenza di malattie croniche o le cause di mortalità- commenta Fabi-. Con una tale quantità e specificità di open data disponibili e consultabili facilmente, le autorità sanitarie possono pianificare azioni mirate a livello provinciale e distrettuale, garantendo una risposta tempestiva alle esigenze locali. Per la Regione si tratta anche di uno strumento per monitorare e capire se quello che stiamo facendo in ambito sanitario in un territorio va bene o è migliorabile con azioni specifiche e localizzate”. “Siamo certi - aggiunge l’assessore - che il Profilo di salute online dell’Emilia-Romagna, che via via potenzieremo con ulteriori sezioni e dati, possa diventare una piattaforma di riferimento per gli addetti ai lavori e un mezzo per coinvolgere la comunità: la disponibilità di dati aperti consente ai cittadini di essere più informati sulle politiche sanitarie regionali e di partecipare attivamente agli interventi di prevenzione. Facciamo un ulteriore passo avanti in termini di trasparenza nei processi decisionali e di responsabilità, perché l’accesso ai dati incentiva il controllo pubblico e contribuisce a rafforzare la sostenibilità del sistema sanitario, con politiche preventive ancor più mirate e basate su evidenze scientifiche”.
Dalla carta al web: la piattaforma che vede oggi la luce nasce dall’evoluzione di un progetto già in essere in Emilia-Romagna, la raccolta in un volume dei dati relativi allo stato di salute della popolazione, utilizzato per la stesura ogni quattro anni del Piano regionale della prevenzione. Informazioni che oggi la Regione ha deciso di rendere disponibili e consultabili online, con un duplice vantaggio: i dati vengono aggiornati con una frequenza molto maggiore, circa una volta l’anno rispetto ai quattro di prima, e viene garantita per la ricerca la massima flessibilità agli utenti. Per favorire la conoscenza e l’utilizzo di questo strumento, l’assessorato alle Politiche per la salute organizzerà già nelle prossime settimane 3 webinar di formazione: il primo, il 14 ottobre, dedicato agli Enti locali; il secondo il 15 ottobre, riservato alle Aziende sanitarie, e il terzo, in collaborazione con l’Ordine regionale dei giornalisti, il 21 novembre (sarà reso disponibile sulla piattaforma nei prossimi giorni), per spiegare nel dettaglio le possibilità pratiche di utilizzo del Profilo.
COME FUNZIONE IL PROFILO DI SALUTE ONLINE
Le fonti dei dati che alimentano il Profilo di salute sono il Sistema informativo politiche per la salute e politiche sociali (Siseps), l’Ufficio statistico regionale, l’Istat e le Indagini campionarie coordinate da ministero della Salute e Istituto superiore di sanità (Passi, Hbsc, Okkio alla salute).
TRE LE SEZIONI GIÀ ATTIVE
contesto socio-demografico, per favorire la corretta segmentazione delle politiche preventive sulla base delle caratteristiche della popolazione; tre ambiti di ricerca consentono di analizzare con precisione: distribuzione della popolazione residente, italiana e straniera; trend e distribuzione geografica dei principali indici demografici; fattori economici e sociali rilevanti per la salute, come difficoltà economiche, titolo di studio e occupazione; malattie croniche, con dati disponibili per annualità, Ausl, Provincia e distretto sanitario, per sesso e classi d’età, cruciali per identificare i gruppi di popolazione a rischio e pianificare interventi preventivi e mirati; mortalità, con possibilità di ricercarne i principali indicatori e cause nel tempo a livello regionale, provinciale e comunale, stratificati per età e sesso; mappe interattive per confrontare l’andamento della mortalità sul territorio. A questi ambiti tematici se ne aggiungeranno altri tre, in fase di elaborazione: vaccinazioni, per osservare l’adesione ai piani vaccinali a livello provinciale e regionale; malattie infettive, con monitoraggio dell’incidenza per ogni provincia e distretto; stili di vita, per raccogliere informazioni sulla popolazione come alimentazione, attività fisica, fumo, alcol, fattori di rischio ambientali e sociali che ne influenzano la salute. Le informazioni vengono organizzate in un formato che consente di visualizzare i dati sia a livello regionale, sia con un alto grado di dettaglio geografico. É possibile effettuare anche ricerche per gruppi (ad esempio età, sesso) e verificare l’evoluzione temporale dei fenomeni, identificando le variazioni rispetto al passato e analizzandone le cause.
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