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Notizie Varie

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A Paderna 22 coppie hanno festeggiato l'anniversario di nozze

sposi

“Gesù aveva in mente una società differente. Chi la costruisce se non la famiglia? Siamo qui per ringraziare ma anche per accogliere un invito, perché questa società sia praticabile”. Parole di don Umberto Ciullo, direttore dell’Ufficio Famiglia della diocesi di Piacenza Bobbio che domenica 26 ottobre ha guidato la celebrazione della tradizionale “Festa della Famiglia “ a Paderna.
“Quest’anno sono 25 anni che a Paderna numerose coppie testimoniano attraverso la loro unione che, per la famiglia, oltre al valore umano, ogni anniversario di matrimonio si rivela una tappa importante della vita e merita di essere ricordato – sottolinea Liliana Panizzi, anima e organizzatrice della ricorrenza-. La Festa della famiglia ha avuto inizio nell’ottobre del 2000 per volere di don Pietro Solari allora parroco di Paderna e Valconasso”.

Famiglia, un banchetto fondato sull’altruismo che cerca di condividere

“Nella quotidianità, come i discepoli di Gesù, cogliamo la sproporzione quando ci troviamo davanti a malattie, sfide, sconfitte e tante volte pensiamo di non esserne capaci. Le famiglie si trovano di fronte ad una cultura che sta diventando altro, a sfide anche all’interno delle relazioni familiari – sottolinea don Ciullo nell’omelia riflettendo con gli sposi sulla parabola della condivisione dei pani e dei pesci, quest’anno tema guida dell’anno pastorale diocesano-. A volte le cose difficili ci schiacciano perché non siamo capaci di parole che trasformano quello che c’è. Usiamo parole che ci demoralizzano; le parole di Gesù, parole di ringraziamento, creano una condizione nuova. Oggi siete qui per rendere grazie della vostra famiglia, famiglia che è feconda non solo quando genera figli ma quando condivide e riesce a far del bene a chi sta attorno”.

pelelgrini

Sopra, la coppia di sposi, pellegrini verso Roma lungo la via Francigena, mentre riceve la benedizione da don Umberto Ciullo.

I festeggiati

Sono 22 le coppie che in questo 2025 hanno festeggiato l’anniversario di nozze, tra cui una coppia che ha festeggiato le nozze di platino (65 anni di matrimonio), una le nozze di smeraldo (55 anni di vita insieme) e ben tre coppie il 50 esimo anniversario con le nozze d’oro. Tutti i festeggiati, oltre alla tradizionale benedizione delle fedi nuziali, hanno ricevuto in dono dalle mani di don Umberto Ciullo una pergamena a ricordo della giornata, un rosario per la preghiera in famiglia e fiori di ciclamino ed edera simbolo dell’amore e della fedeltà. Alle 22 coppie si è unita anche una coppia di sposi che ha partecipato alla celebrazione con una richiesta speciale: ricevere la benedizione per affrontare il pellegrinaggio della via Francigena che presto li porterà da Paderna a Roma. 

Erika Negroni

Nella foto in alto, le coppie di sposi al termine della messa celebrata a Paderna.

 

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Riparte il doposcuola della scuola primaria di Sarmato

Doposcuola Sarmato

Riparte a Sarmato il servizio di doposcuola dedicato alle alunne e agli alunni della scuola primaria, un’iniziativa pensata per sostenere le famiglie e offrire ai più piccoli un ambiente sicuro e stimolante in cui trascorrere il pomeriggio dopo le lezioni. Il servizio sarà attivo da martedì 4 novembre fino a fine maggio, per un totale di sette mesi, al costo simbolico di soli 20 euro complessivi. Le attività si svolgeranno nei locali della scuola primaria, che metterà a disposizione la mensa, la palestra e gli spazi esterni. Gli incontri si terranno ogni martedì dalle 16 alle 18 e ogni venerdì dalle 14 alle 16, con la possibilità di usufruire del servizio pasto facoltativo il venerdì alle 12.30 (con contributo extra). “La scelta di mantenere la quota di partecipazione a soli 20 euro per sette mesi di attività – spiega Claudia Ferrari, sindaco di Sarmato – conferma la volontà dell’Amministrazione di rendere il doposcuola un servizio davvero accessibile a tutte le famiglie. È un segnale concreto di attenzione verso la comunità scolastica e verso i genitori che, grazie a questa proposta, possono contare su un sostegno reale e continuativo nel corso dell’anno scolastico”.

Una delle principali novità di quest’anno riguarda la sede del doposcuola: le attività si svolgeranno infatti nei locali della scuola primaria, in particolare nel nuovo spazio mensa realizzato grazie ai fondi Pnrr. “Si tratta di un ambiente moderno e versatile – spiega l’assessora al sociale, Pinuccia Tassi – che permetterà di accogliere bambine e bambini in modo confortevole, favorendo sia i momenti di studio che quelli di gioco e socializzazione. È un passo importante anche in termini di qualità e funzionalità degli spazi educativi”. Le iscrizioni saranno aperte da lunedì 27 a venerdì 31 ottobre, dalle 16 alle 18, presso il Centro Sociale Anziani. Per ulteriori informazioni e domande, è possibile rivolgersi agli uffici comunali o recarsi durante il periodo di iscrizione presso il Centro Sociale Anziani.

Pubblicato il 28 ottobre 2025

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A Pecorara per i 50 anni di Avis premiati i donatori

 Pecorara Avis premiati

Era il 16 ottobre 1975 quando nel Cinema parrocchiale di Pecorara si riunirono un gruppo di donatori che diedero vita a una locale Sezione Avis che video come primo presidente Alberto Zambambieri che rimase in carica fino al 1999. Nei giorni scorsi, nel piccolo paese dell’Alta Val Tidone, si sono voluti così celebrare i 50 anni del prezioso sodalizio, ripercorrendone la storia attraverso l’impegno costante di questi cinque decenni in cui l’attività si è progressivamente ampliata anche ai comuni limitrofi in un costante impegno per il territorio. “Solidarietà, generosità e vicinanza al territorio sono i valori in cui si riconosce l’azione dell’Avis – ha sottolineato Michela Picchioni, al secondo mandato da Presidente dopo aver raccolto il testimone da Adriano Baldini che ha svolto l’incarico tra il 1999 e il 2021 – In questi 50 anni tutti i volontari che hanno prestato servizio nell’Avis Alta Val Tidone lo hanno fatto mettendo al centro il bene del prossimo ed è con questo impegno che proseguiremo anche nei prossimi anni”.

Dopo aver ringraziato tutti gli iscritti e i volontari con un pensiero particolare ad Alpegiani Massimo che dall’inizio ricopre la carica di Segretario, Michela Picchioni ha salutato e ringraziato per il prezioso e costante sostegno il Sindaco Franco Albertini che ha rivolto ai presenti un breve saluto, ringraziando “tutti per il fondamentale contributo che offrite. L’associazionismo, in particolare in un campo così delicato come il sociale, è un sostegno fondamentale per l’azione dell’Amministrazione e in generale per la nostra comunità”. Prima delle premiazioni è intervenuto per un breve saluto anche il Presidente provinciale dell’Avis, Giovanni Villa che ha apprezzato il fermento della sezione locale del sodalizio.
Sono quindi state consegnate le benemerenze ai donatori che si sono distinti per costanza e generosità, in base al traguardo di donazioni raggiunte, partendo da Mariagrazia Spatafora e Ariannna Varesi. A seguire Massimiliano Botta e Davide Sposini, fino a Corsi Francesco, Ferrari Veronica, Ferri Laura, Labirinti Matteo, Pareti Marco.
A Luca Ferrari il riconoscimento d’oro e a Ermanno Ferri quello oro e diamante che premia le 120 donazioni.
Sono state poi consegnate due benemerenze speciali a due donatori che si sono distinti per costanza e generosità, segno tangibile di riconoscimento per chi ha fatto del dono un impegno di vita: Albertini Franco con 155 donazioni e Pozzi Enrico con 157 donazioni Nella serata che celebrava i 50 anni di attività dell’Avis Alta Val Tidone non potevano mancare un riconoscimento speciale al primo presidente Alberto Zambarbieri ritirato dalla moglie Erminia e ad Adriano Baldini, oltre che al segretario Massimo Alpegiani.

Nella foto, i premiati Avis a Pecorara.

Pubblicato il 28 ottobre 2025

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Tumore al seno, sale al 73% l’adesione allo screening

Tumore al seno aumenta screening

In Emilia-Romagna lo screening gratuito per il tumore della mammella continua a registrare risultati importanti, con un’adesione al 30 giugno 2025 del 73% (in ulteriore crescita rispetto al 71% del 2023) e, per le donne tra i 45 e i 74 anni che aderiscono, un calo della mortalità del 56% e del 26% per le forme avanzate di carcinoma mammario. Dati che sono frutto dell’impegno di tutti, come è stato ribadito oggi pomeriggio in Regione a Bologna dal presidente, Michele de Pascale, e dall’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi, durante l’incontro con la delegazione regionale di Europa Donna Italia, dal 1994 impegnata nella tutela dei diritti delle donne su prevenzione e cura del cancro al seno. Un’ occasione per presentare anche il valore e l’impatto sociale generato dalle associazioni di pazienti con tumore al seno in Emilia-Romagna e rinnovare il dialogo con le Istituzioni regionali.

“La Regione Emilia-Romagna - ha sottolineato de Pascale - ha fatto della prevenzione gratuita un punto di forza della sanità pubblica. I dati confermano che la strada che stiamo portando avanti è quella giusta, che dobbiamo continuare a investire e a rendere ancora più capillare la rete. Dobbiamo permettere alle donne di poter accedere sempre più facilmente agli screening. Il nostro impegno, anche grazie alla preziosa collaborazione con Europa Donna, è di migliorare i servizi e l’assistenza alle donne, per accompagnarle in modo sempre più efficace lungo tutto il percorso di prevenzione, cura e follow up”. “La prevenzione – ha aggiunto Fabi - è un gesto semplice che può cambiare la nostra vita. Nella nostra regione grazie allo screening mammografico la mortalità è drasticamente ridotta, ma la prevenzione permette anche percorsi di cura meno invasivi. Insieme ad associazioni come Europa Donna siamo chiamati a promuovere la cultura della prevenzione per una migliore qualità della vita delle nostre comunità”. “Europa Donna è nata trent’anni fa da un’idea del professor Umberto Veronesi, con l’obiettivo di tutelare i diritti alla prevenzione e alla cura del tumore al seno. Oggi- le parole di Rosanna D’Antona, presidente di Europa Donna Italia- siamo presenti in 47 Paesi dell’Europa allargata, e il nostro impegno parte dal territorio, attraverso il dialogo costante con le associazioni di pazienti, le società scientifiche e le istituzioni. Siamo lieti di essere qui oggi per rafforzare l’alleanza tra chi governa la sanità a livello regionale e la società civile, nell’interesse della salute delle donne”.

Dal 2019 Europa Donna svolge annualmente, con il supporto metodologico di PwC Italia, una ’Analisi del valore sociale generato dalle associazioni di volontariato del tumore al seno’ a livello nazionale e regionale per fornire una panoramica dell’operato delle associazioni e quantificare il loro impatto sulla comunità. L’ultima edizione dell’Analisi presentata oggi in Regione evidenzia come le associazioni dell’Emilia-Romagna abbiano inciso concretamente sulla vita delle donne e dei loro familiari. Nel corso dell’anno sono stati raccolti oltre 5 milioni di euro, risorse che hanno permesso anche l’acquisto di strumentazioni diagnostiche e di supporto alla cura. Nel 2024 le associazioni dell’Emilia-Romagna hanno inoltre potuto contare su 1.094 volontari attivi, un numero in crescita rispetto all’anno precedente, segno di una rete solida e sempre più riconosciuta sul territorio. Tra le proposte presentate, la partecipazione alla commissione di monitoraggio delle Breast Unit regionali, con l’obiettivo di rendere più strutturato il supporto psico oncologico e riabilitativo per le pazienti; la partecipazione al gruppo di lavoro per l’aggiornamento del Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (Pdta) del tumore della mammella e, infine, la riduzione dei ritardi nel percorso di ricostruzione al seguito di mastectomia. In Emilia-Romagna sono tre gli screening gratuiti a disposizione per la diagnosi precoce dei tumori della mammella, del collo dell’utero e del colon retto. La mammografia, annuale nelle donne fra i 45 ed i 49 anni e con mammografia biennale fra i 50 e i 74 anni, riguarda oltre 900mila donne residenti e domiciliate in Emilia-Romagna. Sono circa 350mila le donne che si sottopongono alla mammografia, con una cadenza annuale per la fascia d’età 45-49 anni e biennale tra i 50 e i 74 anni; di queste, circa 20.000 eseguono approfondimenti diagnostici che permettono di identificare un tumore al seno in oltre 1.800 donne.

Pubblicato il 28 ottobre 2025

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Dallavalle, dall’argento di Tokyo agli studenti piacentini: «Sono maturato grazie alle sconfitte»

dallavalle

“Sono orgoglioso di essere un esempio per i ragazzi che si allenano al campo Dordoni, cerco di dimostrare loro che lavorando in modo corretto si possono raggiungere tutti i sogni. Per fare bene l’atleta e lo studente serve disciplina”. Così il triplista piacentino Andrea Dallavalle, medaglia d’argento ai mondiali di atletica di Tokyo, agli studenti che lo hanno applaudito al PalabancaEventi di via Mazzini, durante l’incontro organizzato dalla Banca di Piacenza insieme alla Guardia di Finanza. Dallavalle è inserito nel gruppo sportivo delle Fiamme Gialle.

L’allenatore Buttò: “Puntiamo sempre a migliorare”

All’ex Palazzo Galli, nella mattinata di lunedì 27 ottobre, la sala era gremita di studenti dei licei sportivi degli istituti Respighi, San Benedetto e Marconi. Presenti le autorità civili, militari e sportive della provincia e il presidente Coni regionale Andrea Dondi. Dallavalle è stato intervistato dal giornalista Matteo Marchetti. “Quando sono atterrato sulla sabbia avevo già capito di aver fatto un buon risultato”, ha detto Dallavalle. In prima fila, insieme alle autorità, c’era anche il suo allenatore Ennio Buttò. “Mi conosce da quando sono nato – ha raccontato Dallavalle – e io mi ricordo di lui da quando ho memoria, abbiamo cominciato ad allenarci quando avevo circa 12 anni, quindi metà della mia vita l’ho passata sotto la sua guida. Avere un allenatore che ti conosce così bene, sa come ti comporti in gara, fa la differenza. Per me è fondamentale. Abbiamo passato momenti belli e meno belli, ma continuiamo a collaborare e spero di ottenere altre soddisfazioni sotto la sua guida”. “So che dal punto di vista tecnico Ennio è uno dei migliori – ha proseguito Dallavalle – i consigli che mi ha sempre dato vengono spesso imitati da altri atleti. L'importante è essere affiancati da persone di cui ci si fida”. Il coach Buttò ha poi preso la parola, alla domanda sul prossimo obiettivo la risposta è stata che “puntiamo sempre a migliorare”. Migliorare un argento mondiale significa, inequivocabilmente, puntare all’oro.

“Le sconfitte mi hanno fatto maturare”

Anche dopo l’argento mondiale, Andrea Dallavalle è tornato sulla “sua” pista d'atletica, quella del campo “Pino Dordoni” sulla strada Agazzana, a metà strada tra casa sua a Gossolengo e Piacenza. “È bello quando i bambini, che ancora sognano in grande, mi vedono come se fossi Richard Gere. La cosa che mi rende più orgoglioso è essere d'esempio per questi ragazzi, cerco di dimostrare loro che lavorando in modo corretto è possibile raggiungere tutti i sogni”. La celebrazione di un successo è la punta di un iceberg fatto di alti e bassi, Dallavalle ha ripreso una citazione di Julio Velasco: “Con una vittoria scrivi una pagina, con le sconfitte scrivi un libro”. “Mi sembrava una frase fatta - ha detto Dallavalle - ma invece è proprio così. Le sconfitte e le delusioni sono i momenti in cui sono maturato di più: ho capito quello che bisognava fare e come intervenire”. Il riferimento è al diciannovesimo posto alle Olimpiadi di Parigi nel 2024, che escluse Dallavalle dalla finale. “Fu una bella batosta - ricorda - perché l'obiettivo minimo era arrivare in finale, e invece sono arrivato diciannovesimo. Purtroppo, non sempre le cose vanno bene. Da quel momento sarebbero potute succedere due cose: o iniziare una striscia negativa, convincendomi di non essere in grado, o rimboccarmi le maniche”.

La laurea all’Università Cattolica

Durante l’incontro è stato ricordato che, oltre ai successi sportivi, Andrea Dallavalle è riuscito a laurearsi in Economia all’Università Cattolica di Piacenza. “È stato più difficile laurearti o vincere un argento ai mondiali?”, chiede il moderatore. “Forse l’argento”, risponde Andrea dopo un istante di dubbio. “Per fare bene l’atleta e lo studente serve disciplina – ha detto – a scuola e all’università, prima con la convenzione Coni (al liceo Gioia, ndr) e poi con la Dual Career, sono sempre stato aiutato”.

“Mai una parola fuori posto”

Prima dell’incontro, alcune delle autorità presenti hanno preso la parola per un saluto. Il moderatore Matteo Marchetti ha inquadrato l’evento come una celebrazione non solo dello sportivo ma soprattutto dell'uomo, ricordando come Andrea Dallavalle non abbia mai detto una parola fuori posto e non abbia mai cercato alibi dopo i risultati meno esaltanti. Il comandante provinciale della Guardia di Finanza Massimo Amadori ha esaltato il percorso di vita di Andrea, fondato sull’impegno e sui valori. “Un risultato di prestigio non arriva mai per caso – ha affermato – dietro ci sono sacrifici e scelte coraggiose. Le Fiamme Gialle sono una comunità dove impegno, lealtà e spirito di squadra si intrecciano col servizio e col dovere. Vuol dire appartenere a una tradizione di eccellenza e responsabilità. Dietro ogni record e ogni medaglia c’è qualcuno che crede nello sforzo quotidiano e nell’onore di rappresentare il nostro paese in tutto il mondo. Con Andrea Dallavalle, Piacenza ritrova l'orgoglio e la passione dei cittadini migliori. Con la tua determinazione hai conquistato anche qualcosa che nessuna medaglia potrà dare: il nostro rispetto e la nostra stima”.

“Nessuno vi regalerà mai niente”

Il delegato provinciale Coni Robert Gionelli, che conosce Andrea da diverso tempo, ha ricordato la sua “disponibilità incredibile per partecipare ai nostri eventi di promozione sportiva per le scuole e agli eventi benefici e di solidarietà, nonostante i numerosi impegni agonistici. Dietro a un grande campione c’è una famiglia che ha trasmesso grandi valori che lui ha portato nello sport”. Lo stesso valore è stato confermato anche dalla sindaca Katia Tarasconi, che sull'esempio di Dallavalle ha lanciato un messaggio agli studenti: “Nessuno mai vi regalerà niente, se volete arrivare ai risultati dovete guadagnarvelo”. Sempre ai più giovani nel pubblico si è rivolto Andrea Dondi, presidente del Coni dell’Emilia-Romagna: “Questo 'signore' (Dallavalle, ndr) ha saputo giocare sullo strabismo: da una parte guarda allo sport, alla carriera e ai risultati, e dall'altra ha studiato e si è laureato. È una persona che ha saputo gestire la propria vita, rinunciando spesso al riposo e al divertimento”. La presidente della Provincia Monica Patelli ha ricordato l'incontro dell’anno scorso con tutti gli atleti che avevano partecipato alle Olimpiadi di Parigi, fra cui c'era anche Andrea Dallavalle. “Sei un grande esempio come ragazzo - ha detto - avere qui altri giovani che possono ascoltare il tuo vissuto può essere un grande esempio. Un giovane che dà esempio agli altri giovani è un valore incredibile”.

Francesco Petronzio

Pubblicato il 27 ottobre 2025

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