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Messa nel ricordo di don Giussani: gratitudine per il suo esempio

giussani

“In questo anno giubilare chiediamo a Maria “di speranza fontana vivace” la grazia di ripetere ogni giorno il nostro fiat. La Madonna di Lourdes protegga il cammino della Fraternità e faccia crescere in noi la gratitudine per il dono di don Giussani alle nostre vite e l’amore alla Chiesa che desideriamo servire. Invochiamo su di noi e sul mondo intero il dono della pace”: sono le parole dell’intenzione per la messa nel XX anniversario della morte del Servo di Dio, don Luigi Giussani, pronunciate da don Fausto Arrisi, assistente ecclesiastico di CL, nella chiesa del Corpus Domini a Piacenza il 24 febbraio. La liturgia è stata presieduta dal vicario generale, don Giuseppe Basini che ha ricordato questo anniversario, unitamente al 43° del riconoscimento pontificio della Fraternità di Comunione e Liberazione.

Aiutaci a credere

“Quello della fede e quello della preghiera, - ha detto don Basini - sono doni decisivi per la vita di ciascuno di noi e della Chiesa. Se spesso facciamo fatica a vedere la fecondità del nostro essere discepoli missionari di Cristo, è perché, come i primi discepoli, siamo chiamati a crescere nel nostro rapporto di fiducia in Lui, superando la deriva dell'incredulità sempre annidata in ciascuno di noi”. Riprendendo le parole del Vangelo, in cui Gesù si rivolge ai discepoli con parole forti per la loro poca fede, don Basini ha richiamato come Cristo deve essere la nostra forza e la nostra salvezza. “Aiutaci a credere - ha sottolineato don Giuseppe - perché, come ci ha ricordato Papa Francesco, la preghiera è il respiro della fede, è la sua espressione più povera, come un grido che esce dal cuore di chi si affida a Dio. In questo cammino - ha aggiunto - ci può aiutare don Giussani, il quale ha saputo esprimere il proprio sì libero e totale all'amore del Padre, rispondendo alla sua chiamata, immedesimandosi con Cristo, e donando se stesso perché tutti potessero scoprire questo amore infinito che ci libera”.

Mendicanza: coscienza della debolezza

Un altro concetto, caro a don Giussani, sviscerato dal vicario generale, è stato quello della “mendicanza” che è la coscienza della nostra debolezza. “La mendicanza - ha detto don Basini - è la domanda della presenza di Cristo dentro ogni situazione e ogni occasione di vita... È il senso della preghiera. Giussani - ha rimarcato don Giuseppe - diceva che il protagonista della storia è il mendicante, perché il mendicante è colui che sa, e vive dell'amore che riceve... Il servo di Dio don Luigi Giussani - ha concluso don Basini - continui quindi a ricordarci che la fede cristiana non è un'etica, un'idea, un sentimento, ma l'incontro con una persona, il Cristo, il figlio di Dio vivente, e che la chiesa è il suo corpo vivo”.

messa

Nella foto, fedeli alla messa al Corpus Domini nel XX anniversario della morte di don Giussani.

Coerenza e passione

Al termine della celebrazione, sostenuta dai canti del coro di CL, Matteo Venturi, responsabile diocesano della fraternità del movimento, ha espresso parole di ringraziamento a don Giuseppe Basini per la vicinanza e l’affetto che la chiesa di Piacenza-Bobbio nutre nei confronti di Comunione e Liberazione. Venturi ha quindi sottolineato l’importanza della testimonianza di vita e della fede vissuta con coerenza e passione, proprio come don Giussani ha insegnato con il suo esempio.

Riccardo Tonna

Nella foto in alto, la celebrazione eucaristica nella chiesa del Corpus Domini a suffragio di don Giussani.

Pubblicato il 25 febbraio 2025

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