Per non dimenticare don Borea
Nel febbraio del 1945, in pieno rastrellamento invernale, viene prelevato dalla canonica il giovane parroco di Obolo, don Giuseppe Borea, che aveva aderito alla Resistenza svolgendo le funzioni di cappellano militare. Il suo compito principale era quello di assistere i feriti presso il “Preventorio Chiapponi” a Bramaiano di Bettola, utilizzato come Ospedale partigiano.
Don Borea fu oggetto di un infamante processo farsa, e fucilato presso il cimitero di Piacenza il 9 febbraio 1945.
Intorno alla sua figura, impressa nella memoria locale, su impulso dell’A.N.P.C. di Piacenza e di una vasta rete di soggetti e associazioni, negli ultimi anni sono state nate diverse iniziative e pubblicazioni, tra cui “Quando l’amore è più forte dell’odio“ di Lucia Romiti, Edizioni Il Duomo.
Pubblicato il 24 febbraio 2022
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