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A Fiorenzuola dal 14 ottobre una mostra dedicata al monumento ai Caduti

Mostra Fiorenzuola

Dal 10 ottobre nel municipio di Fiorenzuola la mostra "Le vicende di una costruzione ostacolata", dedicata al monumento ai Caduti di Fiorenzuola, situato in piazza Caduti: la rassegna, organizzata dal Comune di Fiorenzuola e dal circolo storico "Franco Villani" di Fiorenzuola, con la collaborazione logistica della sezione di Fiorenzuola e della Val d’Arda dell’Associazione "Italia nostra" e del circolo culturale filatelico e del collezionismo. Curata da Eugenio Fabris, volontario attivo nella cura e tenuta dell’Archivio storico del Comune di Fiorenzuola, sarà dedicata alle vicende relative all’edificazione dello storico monumento ai Caduti di Fiorenzuola, realizzato dall’architetto piacentino Manfredo Manfredi, tra i progettisti dell’Altare della Patria di Roma. Il progetto, approvato dal Comitato per le onoranze ai difensori della Patria di Fiorenzuola, venne definito nell’agosto del 1922, ma fu rivisto dopo che il Comune non ne accettò la collocazione inizialmente proposta, tra gli edifici scolastici cittadini.

Il progetto venne approvato definitivamente il 30 agosto 1923, e l’opera, un basamento in marmo con la statua in bronzo, fu inaugurata l’11 novembre dello stesso anno. “Il Monumento ai Caduti di Fiorenzuola è un luogo simbolo per la nostra città”, ha evidenziato il sindaco di Fiorenzuola, Romeo Gandolfi. “L’Amministrazione comunale è lieta di celebrare la sua inaugurazione, avvenuta esattamente cento anni fa, con questa mostra che, in una sede particolarmente suggestiva come l’Archivio storico del Municipio, ripercorre le fasi che hanno portato alla sua edificazione e celebra i protagonisti di questa opera, con un’attenzione particolare rivolta ai Caduti, coloro a cui lo stesso monumento è dedicato. Ringraziamo pertanto Eugenio Fabris per il suo notevole impegno nell’allestimento della mostra, e tutte le Associazioni coinvolte nella collaborazione e realizzazione della rassegna”.

La mostra sarà aperta sino all’11 novembre, e sarà visitabile dal lunedì al venerdì suappuntamento, contattando il curatore Eugenio Fabris (392-7069924), mentre il sabato, la domenica e nei giorni festivi sarà accessibile dalle 9,30 alle 12 e dalle 15 alle 18,30, con ingresso dalla piazzetta dell’anfiteatro del Comune.

Pubblicato il 9 ottobre 2023

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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