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«Nascita e Arte – Musica e Vita», concerto il 12 ottobre al Collegio Alberoni

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Talenti al femminile, dalla poesia al canto lirico, dal virtuosismo strumentale al canto gospel, per raccogliere fondi per il restyling della Sala Parto: domenica 12 ottobre alle ore 18.30 presso la prestigiosa Sala Arazzi del Collegio Alberoni un concerto benefico di donne per le donne. Sarà una reunion di artiste legate al Conservatorio Musicale Nicolini di Piacenza: chi per esservi diplomata, chi perché in passato o tuttora ne è stata o ne è docente, per formare a sua volta nuovi talenti.  “Animeranno il pubblico esprimendo al massimo le loro potenzialità nell'intento di far "rinascere a nuova vita" una sala del reparto maternità dell'Ospedale di Piacenza”, dichiara Patrizia Bernelich, direttore artistico e musicale dell'evento, che ha il patrocinio del Comune  e la condivisione e l’appoggio della Fondazione di Piacenza e Vigevano, della diocesi di Piacenza e Bobbio, del Conservatorio Musicale Nicolini di Piacenza, e il contributo del Collegio Alberoni.

A Piacenza 1.850 parti ogni anno

La Sala Parto dell’Ospedale di Piacenza è un punto di riferimento per tutto il territorio provinciale; ogni anno, il punto nascita accoglie circa 1850 parti, rappresentando un presidio fondamentale per la salute materno-infantile dell’intera provincia. L’esperienza del parto, oltre che clinicamente sicura, deve essere emotivamente accogliente, rispettosa e umanizzata. L’ambiente ha un impatto diretto sul benessere psicofisico della donna, del nascituro e sul legame tra madre e bambino.
“Il progetto di un restyling della sala parto nasce da un’esigenza concreta pervenuta dal Team Ostetrico dell’Ospedale di Piacenza: offrire uno spazio che sempre più riduca lo stress, il dolore e l’ansia, integrando scienza, innovazione e cura dell’ambiente – dichiara Maria Grazia Sabato, presidente del Consiglio Direttivo di “MGS Cultura & Welfare”, associazione che si occupa dell’organizzazione e della realizzazione del concerto e di altre attività a sostegno del progetto stesso – promuovendo una cultura del parto rispettosa e centrata sulla donna. Ogni ambiente in cui un individuo vive, a seconda di come è, condiziona le sue emozioni, a partire dal suo ingresso al mondo. Ecco quindi che sono emerse una serie di esigenze per rendere più umana l’esperienza del parto grazie a un ambiente multisensoriale che favorisce rilassamento, serenità e rispetto dei tempi fisiologici della donna. Di fronte alle richieste, io e il Maestro Patrizia Bernelich (docente del Conservatorio Musicale Nicolini di Piacenza, pianista e direttore d’orchestra) non abbiamo avuto dubbi sull’adoperarci immediatamente per realizzare un concerto benefico di raccolta fondi per cominciare a coprire le prime necessità, nell’ottica di creare successivamente più momenti pubblici di coinvolgimento della collettività sul tema e, sempre utilizzando l’arte, la cultura e la musica, per contribuire al tempo stesso a costruire momenti di collaborazione e far emergere eccellenze e ricchezze, patrimonio del territorio.”

Un momento chiave nella vita della coppia

Come sottolinea Renza Bonini, direttore dell’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia, esprimendo il ringraziamento di tutta l’équipe per la bellissima iniziativa di raccolta fondi, “il parto è un momento centrale non solo nella vita della donna, ma anche della coppia e della famiglia. È un ricordo che dura tutta la vita e noi abbiamo il dovere di coniugare due aspetti importanti: la sicurezza delle cure, attraverso la competenza e la professionalità di tutti i nostri operatori, e l’umanità. L’ambiente che accompagna la donna e accoglie il neonato deve essere confortevole e sereno. Non dimentichiamo che in quel momento non nasce solo un bambino: nasce una mamma, nasce una diade. Noi mettiamo tutto l’impegno possibile perché siano sani ma anche perché l’esperienza sia positiva e accogliente. Capite quindi quanto sia importante l’ambiente della sala parte: deve essere gioioso. Arredi, colori e luci: sono piccole attenzioni, piccoli particolari che contribuiscono a rendere l’esperienza più serena e, perché no, a superare anche tante paure delle donne, che spesso arrivano avendo ascoltato racconti e vissuti magari non rassicuranti. Uno spazio bello, accogliente, può fare la differenza”.

Aggiunge Cristiana Pavesi, dirigente delle Professioni sanitarie per il Dipartimento Salute Donna, Infanzia e Adolescenza: “Le ostetriche sono le professioniste che sono più a lungo accanto alle donne durante il travaglio. Piccole attenzioni come quelle che abbiamo descritto possono aiutare le nostre professioniste a mantenere vivo il rapporto di fiducia e serenità con le donne. Luci, elementi sonori, accorgimenti di postura: sono elementi che garantiscono migliori esiti nell’esperienza del parto, un supporto concreto al viaggio verso la nascita.
Siamo anche molto grate agli organizzatori per questa iniziativa di cultura che non solo si propone di raccogliere fondi per la sala parto, ma è un vero e proprio evento di cultura che mette in luce il valore della nascita attraverso l’arte e la musica. Grazie a 360 gradi”.

Un contributo alla vita

Il Concerto ha il patrocinio del Comune di Piacenza. "La musica e l'arte hanno, da sempre, un valore salvifico, un potere terapeutico che trova espressione anche nella cura e nell'attenzione con cui le strutture ospedaliere del territorio tutelano e accompagnano le donne incontro all'esperienza della maternità”, rimarcano la sindaca Katia Tarasconi e l’assessora Nicoletta Corvi. “Ringraziamo le organizzatrici di questo evento e tutte le artiste che metteranno il proprio talento a sostegno del progetto che mira a rendere ancor più accoglienti, in linea con le priorità evidenziate dal personale sanitario di Ostetricia, gli ambienti della sala parto: un contributo alla vita che potrà coinvolgere, grazie a questo concerto, tutta la nostra comunità".

Un momento chiave nella vita della coppia

Dal Teatro alla Scala il soprano Stefania Ferrari regalerà emozionanti momenti lirici, Annamaria Chiuri, mezzosoprano dalla carriera internazionale, donerà la sua forza espressiva interpretando ruoli di madre. Due formazioni corali diverse per repertorio e generazione, Voci Bianche di Padre Gherardo e New Sisters Gospel Choir scandiranno a ritmi briosi la gioia del cantare assieme. Le soliste Elena Cecconi, Monica Bertuzzi, Paola Busconi, M. Luisa Ugoni, M. Rosaria Falovo si alterneranno in brevi assoli per poi concludere in Ensemble. La poetessa Annalisa Ballarini reciterà alcune sue intense liriche. “Con questo Concerto e con i successivi eventi che saranno realizzati – prosegue Maria Grazia Sabato – desideriamo aiutare l’Azienda Usl di Piacenza a rafforzare il proprio impegno per la salute materno-infantile, valorizzando competenze professionali, ricerca scientifica e attenzione alla persona”.

Prenotazione obbligatoria dietro offerta minima a partire da 25 euro a persona. Per informazioni:   - whatsapp 3458385777. Acquisto e ritiro biglietti: Alessandra, La Dolciaria. via Genova 2 - Piacenza 0523/712237 ore 9-13/15-19

Alle ore 16 è possibile partecipare alla Visita guidata al Collegio Alberoni e ai suoi tesori. Per i possessori del biglietto del concerto ingresso ridotto 5 euro. Partecipazione senza prenotazione fino a esaurimento dei posti disponibili.


Nella foto, la presentazione in Municipio a Piacenza del concerto benefico in programma il 12 ottobre alla Sala degli Arazzi del collegio Alberoni.

Pubblicato il 25 settembre 2025

 

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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