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Notizie Varie

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Cadeo, la mensa scolastica apre a mamma e papà

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A Cadeo, genitori e figli "a scuola" di sana alimentazione. Questa la mission di "Cucine Aperte", la giornata in cui il servizio di ristorazione attivo nelle mense scolastiche di Cadeo - gestito da Elior - ha aperto le porte alle famiglie per far conoscere da vicino il cibo consumato quotidianamente a scuola dai figli. Nella mattinata di sabato 8 febbraio gli amministratori del Comune di Cadeo hanno affiancato lo staff Elior per promuovere l'educazione alimentare e la trasparenza del servizio offerto.
"Le famiglie aderendo alla fruizione della mensa scolastica per i propri figli, hanno detto il loro "sì" all'educazione alimentare come  parte integrante della formazione scolastica - spiega il primo cittadino di Cadeo Marco Bricconi - Permettere ai propri figli di "mangiare a scuola" equivale a educare al gusto, alle differenze culturali, alla varietà come strada per ampliare le proprie visioni, al superamento di pregiudizi, alla condivisione e non per ultimo, educa ad essere cittadini consapevoli e protagonisti delle proprie scelte, dettate da informazioni scientifiche e non da spot pubblicitari. Un'educazione resa possibile grazie all'impegno di Elior, attenta ai bisogni presentati da Amministrazione e famiglie".
Genitori e bambini nel corso della mattinata hanno potuto assaggiare diversi piatti: dalle lasagne al pesto, alle verdure al forno, passando per i legumi cucinati al naturale o in croccanti polpette. Tutti piatti inseriti nei menù scolastici.
"Questa giornata è anche un'occasione per conoscere da vicino la qualità che come amministratori abbiamo richiesto a Elior - aggiunge la vicesindaco Marica Toma - dai prodotti biologici, passando per quelli DOP e a km zero fino alla completa eliminazione di tutta la plastica usa e getta e l'utilizzo dell'acqua in brocche presa dagli erogatori installati, per ridurre l'impatto sull'ambiente".
"La pausa pranzo non deve portare unicamente a riempire la pancia ma deve educare i nostri bambini - aggiunge Giuseppe Gialloreti, referente Elior-. Occorre educarli a mangiare cibi sani e differenti da quelli che amano, educarli a riconoscere nuovi gusti. Per fare ciò indispensabile è la collaborazione delle famiglie".

Pubblicato il 12 febbraio 2020

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Ottanta ore di volontariato per la comunità, un premio per i giovani gragnagnesi

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Sono tanti i modi per impiegare parte del proprio tempo a favore della comunità e molti giovani di Gragnano, da diversi anni, lo fanno aderendo al progetto regionale Youngercard.
Amanda Anselmi, Martina Aradori, Claudia Bacci, Marcello Barocelli, Lorenzo Benedetti, Irene Bonodi, Giada Buttacavoli, Denise Carini, Daria Carini, Gaia Cassinari, Carolina Castellani, Silvia Chiapponi, Alessandra Ciceu, Eleonora Covati, Matteo Mazzoni Nadia Paratici e Luigi Sfolcini hanno offerto gratuitamente oltre ottanta ore lavorando presso le Feste e Sagre di paese, il Grest Parrocchiale o la Biblioteca Comunale. A tutti loro, a nome dell'Amministrazione comunale di Gragnano, il sindaco Patrizia Calza con l'assessore ai servizi Sociali Marco Caviati e l'assistente sociale Anna Maria Romanini hanno recentemente consegnato una tessera pari a 50 euro ciascuna da spendersi presso un esercizio commerciale di Gragnano che, nell'occasione, ha deciso di aderire alla convenzione regionale impegnandosi così a praticare sconti a tutti i ragazzi, ad oggi 118, aderenti al progetto. “La youngercard regionale – commenta l’Amministrazione gragnagnese - attivata nel nostro comune fin dall'origine grazie al coordinamento della Responsabile del Servizio Sociale e delle sue collaboratrici, è un modo intelligente oltre che originale per promuovere il volontariato e la cittadinanza attiva. Ad ogni giovane che supera le 80 ore di volontariato viene offerto un dono, dal valore poco più che simbolico. Vuole essere il grazie della comunità a chi si mette a disposizione gratuitamente interpretando quella «cultura del dono» il cui valore e efficacia oggi anche molto importanti economisti stanno riscoprendo”.

Pubblicato il 12 febbraio 2020

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I pendolari emiliano-romagnoli che usano il treno ogni giorno sono 215mila

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Cresce la mobilità su ferro: agli italiani il treno piace e dove si investe il successo è garantito, da Nord a Sud, dall’alta velocità alle linee metropolitane. Per i pendolari c’è una buona notizia, sono in arrivo nuovi treni, ma al Meridione e per chi sta fuori dalla rete veloce i problemi rimangono rilevanti. Ad aumentare sono, infatti, anche le differenze tra le Regioni e le diversi parti del Paese e la dotazione di trasporto su ferro delle aree urbane rimane rilevantissima rispetto all’Europa e una delle cause dello smog che attanaglia le città italiane. È ciò che emerge da “Pendolaria 2019”, il rapporto annuale di Legambiente sul traporto ferroviario in Italia presentato questa mattina a Palermo, per fare il punto su che cosa si muove e che cosa no sulla rete, in termini di soldi, convogli e persone, e approfondire i risultati prodotti dagli investimenti. Pendolaria, dal 2008, racconta numeri e storie, buone pratiche e denunce da parte dei comitati pendolari che vengono raccolte durante l’anno e sono consultabili sul sito www.pendolaria.it.
Dati incoraggianti per l’Emilia Romagna, dove il numero di passeggeri al giorno su ferrovie locali e regionali ha visto un incremento del 88,6% dal 2011 al 2018. Una aumento che dimostra come il treno sia considerato una valida alternativa all’auto e che quindi diventa ancora più importante aumentare gli investimenti nel settore, anche alla luce dei dati allarmanti sulla qualità dell’aria nella nostra regione. Come si può leggere nel grafico seguente (elaborazione Legambiente su dati Arpae), infatti, nel solo mese di gennaio 2020 tutti i capoluoghi emiliano-romagnoli hanno collezionato un numero considerevole di giornate in cui i livelli di PM10 consentiti sono stati superati. Su tutte emergono Ferrara e Piacenza con 23 e 21 sforamenti.
“I trasporti sono l’unico settore che in Italia ha visto crescere le emissioni dal 1990 ad oggi – dichiara Legambiente - dobbiamo scegliere di accelerare il cambiamento della mobilità con politiche più incisive. Il cambiamento della mobilità è imprescindibile per conseguire gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 fissati dall’Unione europea al 2030 e al 2050 in cui si dovrà aver raggiunto la totale decarbonizzazione. Anche in Emilia Romagna gli obiettivi climatici del Piano regionale sono ancora lontani dall’essere raggiunti sul versante trasporti. Andrebbero dunque rivisti i troppi progetti su nuove strade ancora previsti dalle amministrazioni, locali e regionale”.
I viaggiatori su treno ogni giorno in Regione Emilia-Romagna sono saliti a 215mila ed una buona parte si dirige o attraversa il nodo bolognese, ma molto di più si deve fare per spostare in treno quelli che usano l’automobile. Secondo i dati Istat infatti tutti i pendolari della sola area metropolitana bolognese raggiungono le 190mila unità ed è proprio la mancanza di linee dedicate al trasporto locale, nonostante le attivazioni di numerose stazioni negli ultimi anni, che determina i maggiori disagi per i pendolari che orbitano attorno a Bologna con treni molto spesso in ritardo.

Pubblicato l'11 febbraio 2020

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Il film «Red Land (Rosso Istria)» al Farnese per non dimenticare le foibe

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Giovedì 13 febbraio, alle 21, nella Cappella Ducale di Palazzo Farnese a Piacenza, nell’ambito delle iniziative dedicate al Giorno del Ricordo sarà proiettato il film “Red Land (Rosso Istria)” di Maximiliano Hernando Bruno.
L'ingresso gratuito.

La pellicola (2018) ripercorre la tragedia delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, raccontando i giorni immediatamente successivi all’armistizio dell’8 settembre 1943 e l’inizio delle feroci persecuzioni contro la popolazione di Istria, Dalmazia e Venezia Giulia da parte delle milizie del regime comunista jugoslavo di Tito.
Il film è stato realizzato anche in collaborazione con Rai Cinema e con l’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. Nel cast, tra gli altri, anche Franco Nero e Geraldine Chaplin.

“Questa serata vuol essere un’occasione di approfondimento su una pagina buia della storia del nostro Paese – afferma l’assessore alla Cultura di Piacenza Jonathan Papamarenghi –, su cui solo in anni recenti sono maturati, da parte delle istituzioni e della società civile, l'esigenza e il dovere morale di fare luce sulla tragica verità dei fatti, rendendo giustizia a migliaia di vittime innocenti e alle loro famiglie".
"La forza espressiva del cinema – prosegue l’Assessore – può essere un mezzo di grande impatto per aiutarci a conoscere la storia e a riflettere sugli insegnamenti del passato, coinvolgendo un ampio pubblico, in particolar modo i giovani, nel ribadire con forza il rifiuto delle ideologie totalitarie e l’impegno concreto per la democrazia, le libertà e il pluralismo”.

Pubblicato l'11 febbraio 2020

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«Cardiologie Aperte», visite gratuite a Castel San Giovanni

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Visite gratuite all'ambulatorio di Cardiologia dell'Ospedale di Castel San Giovanni il 13 e 14 febbraio in occasione di "Cardiologie Aperte", l'iniziativa promossa dalla Fondazione per il tuo Cuore per la sensibilizzazione e prevenzione dei rischi per la salute cardiovascolare.
Dalle ore 9 alle 12 e dalle 14 alle 15 verrà effettuato gratuitamente un elettrocardiogramma, la misurazione della pressione arteriosa e la valutazione dei fattori di rischio cardiovascolare con distribuzione di materiale informativo.
Chi vorrà partecipare potrà chiamare da lunedi 10 febbraio dalle 9 alle 12 al 0523.880319 (fino ad esaurimento posti).

L'iniziativa coinvolge oltre 170 Cardiologie distribuite su tutto il territorio nazionale: realizzeranno attività per la popolazione, tra cui momenti di incontro tra esperti cardiologi e cittadini, visite e consulenze in prevenzione primaria e secondaria.

Pubblicato il 10 febbraio 2020

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