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Notizie Varie

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Pro Loco di Castel San Giovanni, nuovo direttivo

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Dopo quattro anni di intensa attività, la Pro Loco di Castel San Giovanni cambia volto. I soci, oltre a rinnovare la tessera per il 2020, hanno eletto il nuovo direttivo, composto da tredici membri come richiede lo statuto dell’associazione.
Si tratta di Antonietta Cirillo, Sebastiano Calabrò, Michele Mihaylov, Bruno Francesconi, Davide Prati, Danilo Agosti, Daniela Garrini, Alessio Vecchia, Angelo Laface, Eugenio Ramundo, Livia Manzini, Alice Tosca e l’attuale presidente dell’associazione, Sergio Bertaccini, che si prepara a passare il testimone: nei prossimi giorni, infatti, il direttivo si riunirà per la prima volta e in quell’occasione stilerà il nuovo organigramma, con i nuovi ruoli e il nuovo presidente.
“Siamo una grande famiglia e conosco ognuno di voi personalmente: per questo motivo sono sicuro che il nuovo consiglio sarà in grado di proseguire in maniera proficua” - ha detto Bertaccini ai soci -  “in questo caso il cambiamento non potrà che essere migliorativo con nuove idee, nuove proposte e nuovi spunti di cui la Pro Loco ha necessità. Sono stati quattro anni intensi e ricchi di soddisfazioni, siamo pronti a continuare insieme”.
In effetti il resoconto delle iniziative 2019 parla chiaro. Dalla Fiera di San Giovanni Battista fino alla Festa dell’oratorio a Villa Braghieri, passando per Confluenze Festival, Festa della Pubblica Assistenza, Cioccolandia e le attività dell’Info Point della Val Tidone e Val Luretta. Senza contare la Borsa del Po, insieme a Confesercenti, che ha portato decine di tour operator nel territorio castellano. Successo anche per la presentazione del video sull’artista Carlo Scrocchi e per il Natale a Castel San Giovanni, in collaborazione con l’amministrazione comunale.
“Molte di queste iniziative sono state impegnative, è innegabile, ma hanno rappresentato un efficace strumento di promozione” commenta Bertaccini.
“Passando in rassegna gli eventi organizzati e anche quelli che abbiamo solo supportato, ci si rende conto di quante volte la nostra Pro Loco è stata citata da quotidiani, siti web, riviste e social network. Parliamo di un ritorno di immagine importante, non solo per noi ma per tutta la Valtidone”.
Infine, l’assemblea ha approvato all’unanimità il bilancio, che si chiude con un utile di circa 10 mila euro. La Pro Loco, infatti, ha recentemente modificato il proprio statuto, divenendo Associazione di promozione sociale: qualifica che permette di chiudere l’anno in positivo e non per forza in pareggio.
“Denaro che servirà per finanziare le prime iniziative del 2020, che partiranno a breve”, conclude Bertaccini, “in prima istanza abbiamo intenzione di potenziare l’attività dell’Info Point che già quest’anno ha permesso di promuovere concretamente la nostra vallata: un progetto sostenuto economicamente dalla Pro Loco con il supporto di sponsor privati. Proprio grazie all’Info Point, per esempio, abbiamo partecipato alla manifestazione Fa’ la cosa giusta! a Fieramilanocity, per promuovere Confluenze Festival. Anche in questo caso parliamo di iniziative dai costi importanti, ma che rappresentano vetrine irrinunciabili per il nostro territorio”.

Pubblicato il 13 febbraio 2020

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Agricoltura, le linee-guida regionali per l’enoturismo

 

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Andare per vigne e cantine alla scoperta dei segreti dell’enologia e dei prodotti agroalimentari di eccellenza del territorio. Un fenomeno culturale e di costume, l’enoturismo, che anno dopo anno, attrae schiere sempre più folte di amanti del buon vino e appassionati anche in Emilia-Romagna. Un’attività che per molte aziende vitivinicole può rivelarsi un’interessante opportunità di integrazione del reddito e che ora la Regione, nella scia di un decreto ministeriale del 2019 che per la prima volta ha varato linee guida e indirizzi per regolamentare l’accoglienza in cantina, intende promuovere. E lo fa grazie ad un provvedimento che detta requisiti e standard minimi da rispettare per chi intende iniziare l’attività.
Le attività previste: visite guidate nei vigneti e in cantina. Per enoturismo, si spiega nel provvedimento, si intendono le attività finalizzate a far conoscere e valorizzare le aree ad alta vocazione vitivinicola e le produzioni di pregio, con visite guidate nei vigneti, in cantina e nei luoghi dove sono esposte le attrezzature per la coltivazione della vite e le produzioni enologiche, nonché le iniziative di carattere culturale, didattico e ricreativo rivolte ad esempio a scolaresche, comitive e gruppi organizzati. Accanto a queste attività di carattere prettamente informativo e/o formativo, trovano spazio anche momenti dedicati alla degustazione delle produzioni aziendali, magari in abbinamento con alimenti tipici preparati in casa e pronti al consumo come pane, formaggi e salumi, anche elaborati o trasformati altrove, purché siano serviti freddi, per non ingenerare equivoci con la ristorazione. Ovviamente è prevista anche la vendita diretta del vino.
I requisiti per dedicarsi all’enoturismo. Possono dedicarsi all’enoturismo le aziende agricole iscritte al Registro delle imprese delle Camera di commercio e all’Anagrafe regionale che coltivano la vite e che trasformano e commercializzano direttamente le proprie produzioni, oltre alle imprese agroindustriali che svolgono attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti vitivinicoli con uva acquistata in prevalenza da terzi. È il caso di molte grandi aziende cooperative e private. Per avviare un’attività enoturistica basta presentare una segnalazione certificata di inizio attività (Scia) nel Comune dove si trova l’azienda. Un’autocertificazione a costo zero che non è soggetta ad approvazione. Le aziende che intendono dedicarsi all’enoturismo, magari in abbinamento con l’agriturismo, dovranno poi esporre nelle vicinanze un’apposita cartellonistica con tanto di logo ufficiale della Regione Emilia-Romagna e quello identificativo dell’accoglienza enoturistica, oltre all’indicazione degli orari di apertura, la tipologia del servizio offerto e, per gli ospiti stranieri, le lingue parlate. D’obbligo anche un sito web o una pagina internet in cui saranno riportate le informazioni principali e le indicazioni stradali per raggiungere l’azienda.

Pubblicato il 13 febbraio 2020

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Nel 2019 a Piacenza e provincia dichiarati 4585 infortuni sul lavoro

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A Piacenza, stando ai dati Inail rilevati nei primi 11 mesi del 2019, si evidenzia, rispetto a quelli del 2018, una situazione preoccupante: sebbene si sia verificata una lieve diminuzione degli infortuni totali denunciati, passando da 4.804 nel 2018 a 4.585 nel 2019 (diminuzione del 4,5%), quelli mortali sono aumentati da 7 ad 8 casi con un incremento significativo delle denunce di malattie professionali, da 202 del 2018 a 222 del 2019. Maurizio Manfredi, neo presidente di Anmil Piacenza, eletto lo scorso 18 gennaio, ha voluto illustrare l’andamento del fenomeno infortunistico sul nostro territorio. Tutto ciò non può che lasciare sgomenti e dimostrare che le politiche di prevenzione devono essere più incisive attraverso una comunicazione più assidua ed attenta ai temi della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. “Quanto è stato fatto in questi anni dall’associazione, verrà portato avanti dal nuovo Consiglio territoriale con rinnovato impegno sia in favore di circa 2.000 associati e delle loro famiglie sia a tutela dell’intera categoria che di tutti i cittadini, cui l’Anmil è pronta ad offrire supporto attraverso i propri esperti – continua il presidente Manfredi – al fine di mantenere un costante dialogo con le istituzioni e le parti sociali per migliorare le politiche di prevenzione degli infortuni”.
“Il nostro auspicio è di poter partecipare attivamente alle azioni di contrasto di questa piaga sociale offrendo il nostro prezioso supporto alle istituzioni locali cui abbiamo chiesto un incontro a breve, alle aziende del territorio e al mondo della scuola per contribuire a sensibilizzare con le nostre testimonianze i futuri lavoratori di domani». «Si tratta di una sfida non facile - conclude il presidente territoriale Maurizio Manfredi - ma trattandosi di una campagna in favore di tutti i cittadini giocherà un ruolo fondamentale anche la costante e qualificata attenzione dei media per sensibilizzare tutti in questa battaglia che potremo vincere solo con un impegno comune”.

Pubblicato il 12 febbraio 2020

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La Regione punta all’acquisto di trecento nuovi bus ecologici

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“Un passo concreto verso l’obiettivo che vogliamo raggiungere, e cioè avere in Emilia-Romagna due mila nuovi autobus ecologici. Dal ministero dell’Ambiente sono in arrivo per la nostra regione quasi quaranta milioni di euro di risorse nazionali per migliorare la qualità dell’aria. Circa trentasei milioni serviranno per acquistare duecenonovantadue nuovi autobus elettrici, ibridi, a metano o biometano: un obiettivo possibile perché ai fondi nazionali si aggiungono quelli, di pari importo, messi a disposizione dalle Aziende del trasporto pubblico locale che raddoppieranno l’investimento complessivo.
Altri tre milioni e mezzo assegnati alla nostra Regione saranno invece destinati a migliorare i sistemi di vigilanza di tutte le aree soggette alla limitazione del traffico. Un impegno concreto da parte del Governo, per il quale ringrazio il ministro Costa”. Così il presidente Stefano Bonaccini esprime soddisfazione per l’annuncio, da parte del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, dell’attribuzione delle risorse alle Regioni del Bacino Padano per continuare l’impegno verso la riduzione delle emissioni inquinanti e della concentrazione di polveri nell’aria. 
“Questo finanziamento- aggiunge il presidente- garantisce ad oggi la sostituzione di  mille e cento autobus: la Regione ha infatti già programmato e sta attuando il rinnovo di ottocento veicoli, a cui si aggiungono quelli che saranno acquisiti con i nuovi fondi. Un risultato frutto dell’azione condivisa con il ministero dell’Ambiente e le altre Regioni del Bacino Padano che ha tratto origine dall’Accordo sulla qualità dell’aria che firmammo a Bologna nel 2017 con dicastero, Piemonte, Lombardia e Veneto, azione che si è rinnovata al Clean Air Dialogue con la Commissione europea dello scorso giugno”. “E ora il lavoro prosegue- chiude Bonaccini-. Stiamo già negoziando con il Governo per ottenere ulteriori risorse, fondamentali per raggiungere il rinnovo al 100% della flotta di veicoli del trasporto pubblico locale”.

Pubblicato il 12 febbraio 2020

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La Cantina Valtidone a sostegno di Amop

 

consegna assegno amop

Continua l’impegno di Cantina Valtidone a sostegno della ricerca oncologica. Anche quest’anno, grazie alle offerte raccolte nel corso della festa del vino novello Picchio Rosso, che si è tenuta come da tradizione a inizio novembre nell’enoteca dell’azienda boronovese, è stato possibile consegnare ad AMOP – Associazione Malato Oncologico di Piacenza, un assegno di 5.700 euro -  oltre 35 mila in sei anni - come contributo per la ricerca oncologica.
“Dal momento dell’insediamento del consiglio di amministrazione che rappresento – spiega Gianpaolo Fornasari, Presidente di Cantina Valtidone – ormai 6 anni fa, abbiamo preso questo impegno di dare un contributo, nei limiti delle nostre possibilità, alla fondamentale attività di AMOP. E’ un’iniziativa che i nostri soci condividono con entusiasmo e un impegno che siamo sempre riusciti ad onorare grazie alla generosità loro e dei partecipanti alla Festa del vino novello Picchio Rosso".
L’assegno è stato consegnato dal Presidente Fornasari, accompagnato dal vice Graziano Alberti e dai consiglieri Pierluigi Campagnia e Dionisio Genesi, nelle mani della presidentessa dell’Amop Romina Piergiorgi e del Prof. Luigi Cavanna, i quali hanno ringraziato per il rinnovato impegno della Cantina, sottolineando come questi contributi permettano di continuare la preziosa attività di ricerca medica.

Pubblicato il 12 febbraio 2020

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