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Notizie Varie

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Voce Amica delle ACLI di Piacenza: un regalo a tutte le donne

donna e mimose archivio SIR

Il progetto "Voce Amica" delle ACLI della Provincia di Piacenza, finanziato con i fondi del 5xmille, rappresenta un'iniziativa fondamentale per offrire ascolto e supporto alle donne piacentine. In un'epoca in cui la solitudine e le difficoltà personali possono sembrare insormontabili, "Voce Amica" si propone come un punto di riferimento sicuro e accogliente.

Il Nostro Servizio

Grazie ai fondi del 5xmille, abbiamo attivato un numero di telefono dedicato 353 4406190, a cui risponderà in prima battuta un'operatrice del nostro punto famiglia. Questo primo contatto è cruciale per comprendere i bisogni di chi decide di accedere al servizio. Durante il colloquio iniziale, l'operatrice ascolterà con empatia e senza giudizio, offrendo un primo sostegno e indirizzando, se necessario, agli specifici servizi presenti sul territorio.

Un Supporto Completo e Personalizzato

A seconda delle necessità emerse durante il primo colloquio, gli utenti potranno essere indirizzati a vari servizi locali, come il SERT, i Centri Antiviolenza, o l'Emporio Solidale Onlus. Inoltre, le nostre psicoterapeute Elena Nazzari e Laura Mocchi offriranno fino a tre colloqui gratuiti a persona, che potranno essere svolti sia in presenza che telefonicamente. Questo servizio è completamente gratuito e offre:

    Colloqui Individuali: All'interno di uno spazio protetto, gli utenti potranno trovare ascolto, sostegno, informazioni e confronto in seguito a episodi di violenza, discriminazione di genere, sessismo o molestie.
    Percorsi di Supporto: Possibilità di intraprendere un percorso di supporto e di lavoro in rete, coinvolgendo i vari servizi della città (servizi sociali e sanitari, forze dell'ordine, altre associazioni) per aiutare la persona a uscire da situazioni di emarginazione, discriminazione o violenza.
    Interazione con la Rete dei Servizi: Collaborazione con la rete dei servizi e dell'associazionismo locale specialistico per la gestione delle situazioni più complesse che richiedano un intervento multidisciplinare.
    Supporto alle Donne: Aiuto alle donne nell'ottenere consapevolezza di sé e autonomia nelle proprie scelte e percorsi di vita, promuovendo la loro indipendenza sociale ed economica e il benessere psicofisico, tramite colloqui professionali con le psicologhe del nostro Punto Famiglia.

Conclusione

"Voce Amica" delle ACLI di Piacenza è più di un semplice servizio telefonico dedicato alle donne; è una rete di supporto che offre speranza e conforto a chi si sente solo o in difficoltà. Unisciti a noi nel nostro impegno per costruire una comunità più empatica e solidale. Insieme, possiamo fare la differenza.

Pubblicato il 7 marzo 2025

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Festa della donna: appuntamento al Mercato Coperto di Campagna Amica

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In occasione della Giornata internazionale della donna, sabato 8 marzo, l'Ausl di Piacenza e Coldiretti Piacenza invitano tutte le donne a partecipare all'evento "Gusta la prevenzione, la salute è nel piatto", che si terrà a partire dalle ore 10.30 al Mercato Coperto di Campagna Amica, in via Farnesiana 17, a Piacenza.
L'incontro vedrà la partecipazione di Dante Palli, direttore della Breast Unit dell’Ausl di Piacenza, ed Elisa Carrai, dietista dell’Ausl di Piacenza. L’iniziativa, parte di un ciclo di eventi dedicati all’alimentazione sana, ha come obiettivo sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza delle scelte alimentari per la salute.

L'evento, promosso dalla Breast Unit dell'Azienda Usl di Piacenza in collaborazione con Armonia, Coldiretti Piacenza e Coldiretti Donne Piacenza, prenderà il via con una "sfida speciale" dal titolo "Ricetta smart & sana". Le partecipanti avranno l'opportunità di condividere una ricetta veloce, nutriente e semplice, utilizzando almeno una verdura di stagione. Le ricette dovranno essere inviate all’indirizzo e-mail e presentate dal vivo al Mercato Coperto. La dietista Elisa Carrai commenterà le ricette e sceglierà quella che, dal punto di vista nutrizionale, risulterà più equilibrata e creativa. L’autrice della ricetta selezionata riceverà un gustoso omaggio dal Mercato Coperto.

Alimentazione e salute

"Alimentazione e salute sono strettamente legate, e diversi studi scientifici confermano che una dieta equilibrata può davvero fare la differenza nella prevenzione del cancro al seno", afferma Dante Palli, direttore della Breast Unit dell'Ausl di Piacenza. "Ogni donna ha il potere di prendersi cura di sé, adottando scelte alimentari consapevoli e uno stile di vita attivo. Un'alimentazione sana, come quella della dieta mediterranea, unita a una regolare attività fisica, non solo aiuta a mantenere il peso sotto controllo, ma rafforza anche il nostro corpo, migliorando l'equilibrio metabolico e ormonale. Questo è il miglior investimento che possiamo fare per la nostra salute, per ridurre il rischio di malattie e per prevenire recidive nel caso del tumore al seno. Vivere in salute è una priorità, e l’alimentazione è una delle chiavi per farlo".

Momenti di comunità

“Siamo orgogliosi – commenta Roberto Gallizioli, direttore di Coldiretti Piacenza – di condividere con l’Ausl questa proposta per la Festa della Donna, che mira a sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza delle scelte consapevoli a tavola e che accende i riflettori sui nostri produttori del Mercato Coperto, custodi dell’inestimabile patrimonio di biodiversità che abbiamo in Italia. Ogni giorno, con orgoglio, sudore e passione, si battono per un cibo di qualità, sano, giusto, garantito e sostenibile. Sono momenti di comunità e aggregazione, per costruire una città sempre più attenta e sensibile alle politiche del cibo locale”.

Pubblicato il 6 marzo 2025

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Carnevale alla Protezione della Giovane: «festa in maschera per ritrovarsi»

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“Il Carnevale è un'occasione di festa, un momento per ritrovarsi insieme, sia con i bambini migranti e le loro mamme attualmente ospiti da noi sia con chi, dopo il nostro aiuto, è riuscito ad integrarsi nella società e a costruirsi una vita autonoma”. A parlare è Giuseppina Schiavi, responsabile della Protezione della Giovane, Associazione Cattolica Internazionale che accoglie nei propri alloggi giovani donne in difficoltà. Fondata a Piacenza nel 1912, oggi l'associazione ospita nei suoi edifici di via Tempio da un lato studentesse e lavoratrici fuori sede in cerca di una sistemazione a basso costo; dall'altro mamme migranti in fuga dai Paesi d'origine con i loro figli e in cerca di un approdo sicuro.
È sabato1° marzo, l'aria di Carnevale è arrivata anche in Via Tempio. Schiavi spiega l'importanza di quel pomeriggio in allegria mentre i piccoli ospiti festeggiano con le loro mamme, le suore e le volontarie dell'associazione.
“Abbiamo voluto dare ai bambini la possibilità di essere protagonisti in prima persona di questa ricorrenza, mettendosi in costume e facendo merenda insieme – ha detto - . È un modo per far capire loro che cos'è il Carnevale in Italia, una festa di gioco, colore e condivisione. Spesso invece nei loro Paesi le maschere sono legate ad un senso di paura e a credenze superstiziose come la stregoneria. È allora essenziale far sperimentare un altro punto di vista, stando però sempre attenti a non dare giudizi culturali o morali negativi”.
La responsabile della Protezione della Giovane ha pensato a tutto: ci sono costumi a volontà per bambini e bambine, acquistati in un grande magazzino. Non solo per chi è presente quel sabato pomeriggio, ma anche per chi non ci sarà, e potrà venire a prendere i suoi vestiti di carnevale il giorno successivo. Perfino mamme e volontarie hanno cerchietti o maschere decorati a festa. Tra i maschietti ci sono pirati e corsari, ma a tenerli a bada ci pensa un elegantissimo poliziotto in divisa. I supereroi, da batman a superman, non possono mancare. E le bambine? Una è un bellissimo angelo, l'altra la principessa di una fiaba che tutti conosco: si chiama Aurora ed è la protagonista de “La bella addormentata nel bosco”; c'è anche un'odalisca con un meraviglioso abito blu. E poi trombette e stelle filanti per tutti, e una tavola imbandita di frittelle, patatine, bibite e caramelle, per la gioia di piccoli e grandi.
“Come si vede i costumi sono tanti e molto particolareggiati – ha sottolineato Giuseppina - , senza contare quelli che devo ancora consegnare a chi oggi non ha potuto unirsi a noi. Una spesa non di poco conto quindi, ma siamo convinti che questi bambini, proprio perché provenienti da contesti meno fortunati di altri, abbiano bisogno di riappropriarsi del loro tempo e di vivere insieme momenti di spensieratezza e creatività”.
Il pomeriggio di ritrovo tra gli ospiti di oggi e quelli di ieri nella casa di via Tempio è stato anche una buona occasione per raccontare storie. Soprattutto le storie positive di chi è riuscito a costruirsi una vita autonoma nel nostro Paese, dopo un percorso di accompagnamento e integrazione. Obiettivo della Protezione della Giovane è infatti favorire in ogni modo, a cominciare dall'apprendimento della lingua italiana, lo sviluppo integrale delle donne accolte e dei loro figli. Come lo fa? Attraverso la promozione dell'inserimento sociale di queste donne in ambito lavorativo, familiare e istituzionale, per migliorare il loro rapporto con la comunità ospitante.

Fanta, una mamma eccezionale

“Oggi vorrei ricordare in particolare cinque ragazze che hanno partecipato alla festa, ospiti da noi nel recente passato – precisa Schiavi - . Sono tutte giovani donne riconosciute come rifugiate, ciò significa che hanno avuto trascorsi anche molto gravi di torture, persecuzioni e violenze. Non solo nella loro terra d'origine, ma anche durante il viaggio verso l'Italia e nelle prigioni libiche. Queste ragazze sono arrivate da noi con i loro figli e poi hanno incontrato qui in Italia ragazzi del loro Paese. Si sono innamorate ancora e con i nuovi compagni hanno costruito nel tempo una famiglia allargata, che riescono a gestire autonomamente nella propria casa”.
“Tra di loro c'è anche Fanta. Io la considero «una mamma eccezionale», un esempio di «integrazione totale»: arrivata da noi con una bambina, anche lei ha formato una nuova famiglia in Italia, ha preso casa e ha avuto una figlia dal ragazzo che ha conosciuto e sposato qui. Non solo. Quando è arrivata in via Tempio ha cominciato a studiare per diventare operatrice socio – sanitaria, e ci è riuscita: oggi è un OSS, lavora in una casa di riposo piacentina e di recente ha anche preso la patente”.
Credo sia questo il messaggio più bello e concreto che possiamo dare: si può ricominciare anche dopo aver attraversato l'inferno; nonostante il dolore e le privazioni è possibile rinascere e sentirsi di nuovo a casa”.

Micaela Ghisoni

Nella foto, il carnevale alla Protezione della Giovane.

Pubblicato il 5 marzo 2025

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Le notizie del Comune di Piacenza arrivano anche via Whatsapp

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E’ ufficialmente operativo, dopo un breve periodo di sperimentazione interna all’ente, il nuovo canale Whatsapp del Comune di Piacenza, cui tutti i cittadini interessati possono iscriversi in modo immediato, gratuito e tutelando la propria privacy, dal momento che non è richiesta in alcun modo la comunicazione del proprio numero di telefono.
Iscrivendosi al canale “Comune di Piacenza”, gli utenti avranno la possibilità di ricevere direttamente nell’area “aggiornamenti” della propria applicazione Whatsapp una serie di informazioni riguardanti un ampio ventaglio di temi: dagli eventi in calendario ai nuovi bandi, dalle opportunità per i giovani alle iniziative per la terza età, senza dimenticare le informazioni di servizio relative alle modifiche alla viabilità o agli orari degli sportelli.

Iscriversi richiede solo tre passaggi:

  • collegarsi all’indirizzo comune.piacenza.it/wa

  • cliccare sul link “Iscriviti al canale” o inquadrare il QR code (un’anteprima del canale verrà mostrata direttamente su WhatsApp)  

  •  selezionare quindi “Iscriviti” nella app.

Chi lo desidera può inoltre attivare le notifiche per ricevere un avviso in occasione di ogni nuova pubblicazione di contenuti. L’iscrizione, così come le notifiche stesse, potrà essere revocata in qualsiasi momento, con effetto istantaneo.

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Con l’attivazione del canale Whatsapp – sottolineala sindaca Katia Tarasconi– l’intento è quello di raggiungere una fascia sempre più ampia di cittadini per la diffusione di informazioni di interesse pubblico, in modo non invasivo ma particolarmente efficace perché diretto, sintetico e incentrato sulle novità quotidiane più significative legate all’attività dell’ente. Sarà, per chi sceglierà di aderire, un alert che invita poi ad approfondire gli argomenti di proprio interesse nella sezione del sito web comunale dedicata alle notizie”.

Si potenzia, così – aggiungel’assessore ai Servizi al Cittadino e alla Trasformazione Digitale Simone Fornasari– la presenza del Comune di Piacenza sulle piattaforme social, affiancando a Facebook e Instagram uno strumento ancora più agile, tra i più utilizzati in Italia, con una fruizione che raggiunge il 90% delle persone tra i 16 e i 65 anni. Così come gli altri canali social, anche Whatsapp non sostituirà in alcun modo la comunicazione istituzionale, ma potrà svolgere una funzione preziosa nel supportarla, accendendo l’attenzione dei cittadini sui temi più rilevanti nella vita di ciascuno – che sia una manifestazione, un concorso pubblico, l’erogazione di contributi o una scadenza amministrativa – e indirizzandoli verso la fonte ufficiale più autorevole e sicura, ovvero il sito web comunale, dove trovare i chiarimenti esaustivi su tutti i servizi messi in campo dall’ente e sugli eventi in programma”.
Attivare questa nuova modalità di comunicazione – concludeil direttore generale Luca Canessa– significa consolidare l’impegno per rendere il processo di transizione tecnologica del Comune di Piacenza sempre più improntato alla trasparenza e all’accessibilità, mettendo a disposizione dei cittadini un supporto ulteriore, sulla scia dell’assistente virtuale, dei centri di facilitazione e dei corsi di alfabetizzazione digitale già in essere, per orientarsi più agevolmente nella rete dei servizi comunali ed essere più consapevoli delle opportunità offerte”.
Si ricorda che i messaggi provenienti dai canali sono mostrati nella sezione Aggiornamenti della app, lontano dalle chat e chiamate personali: non è una conversazione, ma una comunicazione a senso unico, che consente solo ai titolari del canale l’inserimento di messaggi, mentre gli iscritti possono tutt’al più reagire con le emoji, visibili a tutti gli altri utenti ma anonime, o rispondere a eventuali sondaggi che potranno essere lanciati dal Comune in questa forma.

Pubblicato il 5 marzo 2025

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Perché vivere l'oratorio: l'intervento di don Gabriele Bonzi

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“L’oratorio è un'occasione d'oro per conoscere amicizie nuove, creare relazioni significative per la propria vita”: sono le parole di don Gabriele Bonzi, direttore dell'Ufficio Pastorale Giovanile della diocesi di Bergamo, che è intervenuto nella serata del 3 marzo, nel salone della parrocchia di San Giovanni in Canale a Piacenza, in un incontro, coordinato da don Matteo Di Paola, presidente dell’Associazione Oratori Piacentini, che ha messo al centro il tema: “Perché vivere l'Oratorio?”.

Far crescere veri uomini, bravi cristiani e onesti cittadini

“L’oratorio è un luogo e anche un tempo - ha aggiunto don Bonzi - per conoscere sé stessi, i propri talenti, e provare a sperimentarli mettendoli a servizio degli altri, poi è uno spazio e un tempo per custodire la relazione con Dio. Io penso - ha rimarcato - che questo sia più che una motivazione valida per tornare ad abitare, a vivere, a cercare negli oratori qualcosa che abbia tanto da dare ai ragazzi e ai giovani”. Citando san Giovanni Bosco, che ha inventato l'oratorio, don Gabriele ha evidenziato come il santo diceva che l'oratorio era un luogo per crescere veri uomini, bravi cristiani, onesti cittadini.
“Ritengo - ha detto don Bonzi - che siano ancora oggi le tre direttrici di grande attualità su cui costruire il senso del fare oratorio oggi: una promozione umana, una promozione spirituale ed evangelizzatrice. Inoltre - per il sacerdote bergamasco - c’è anche la dimensione socio politica che si occupa della polis, cioè nello stare insieme dentro una comunità cristiana e civile.
L'oratorio - ha detto don Bonzi - è dentro un mondo che cambia e cambia lui stesso. Sono cambiati i ritmi di vita delle nostre famiglie, dei nostri ragazzi, e sono mutati anche i loro bisogni”.

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Un luogo ancora attraente e significativo

Nella riflessione di don Gabriele, è emerso come l’oratorio non è semplicemente un luogo fisico, ma un ambiente vivo e pulsante, ricco di opportunità per crescere in un rifugio accogliente e sicuro dove poter condividere esperienze, costruire relazioni e coltivare valori. In tale contesto, i giovani possono esplorare la loro identità, sperimentare il lavoro di squadra e imparare a riconoscere e rispettare le differenze altrui.
Gli animatori e gli educatori dell'oratorio hanno quindi la responsabilità - per il sacerdote - di guidare i ragazzi attraverso le loro esperienze, offrendo supporto e stimoli, ma anche creando occasioni di dialogo e confronto. Don Gabriele ha sottolineato che questo accompagnamento deve sempre avvenire in un clima di fiducia e rispetto reciproco.
Infine, don Bonzi ha invitato tutti i presenti a riflettere su come ciascuno possa contribuire alla vita dell'oratorio, proponendo attività e iniziative che rispondano alle esigenze e ai desideri dei giovani di oggi. Ha messo quindi in evidenza come i genitori, i volontari e i membri della comunità debbano investire tempo ed energie per rendere l'oratorio un luogo ancora attraente e significativo.

Riccardo Tonna

Nelle foto, l'incontro con don Bonzi.

Pubblicato il 5 marzo 2025

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