Piacenza, così duramente colpita e martoriata dal coronavirus, non si è scordata di chi si è speso in prima linea - senza risparmiarsi - per prendersi cura di noi. “Per questo l'amministrazione comunale – spiega il sindaco Patrizia Barbieri - ha deciso di donare a tutti i sanitari dell'Emilia-Romagna e della Lombardia 25.000 biglietti per due persone per tutte le sezioni dei musei civici di Palazzo Farnese e del Museo di Storia Naturale di via Scalabrini. È un gesto carico anche di valore simbolico per dire grazie agli infermieri, ai medici, a tutto il personale ausiliario, a chi lavora negli uffici, e a tutta la macchina organizzativa, ma non solo". "Gli ingressi saranno donati anche agli operatori delle Forze dell’Ordine, ai Vigili del Fuoco, alla Polizia Locale ed ai militari - anch’essi in prima linea fin da subito - nonché ai volontari di Piacenza e provincia, altrettanto protagonisti in trincea e capaci di spendersi senza riserve nell’aiutare la nostra città a risollevarsi. Offriamo la bellezza dei nostri musei in segno di gratitudine sperando che questi 50.000 ingressi possano contribuire a trasmettere un'immagine positiva della città di Piacenza e fungere da stimolo per la ripartenza del nostro territorio”.
“Il Comitato tecnico scientifico (Cts) richiama, anche per i riti religiosi che prevedono una processione all’esterno di strutture ecclesiastiche e luoghi di culto, ferme restando l’adozione delle misure relative al distanziamento fisico, all’uso delle mascherine e all’osservanza della corretta «etichetta respiratoria» e delle altre misure igienico-sanitarie come il lavaggio frequente delle mani, il rigoroso rispetto delle misure precauzionali al fine di evitare ogni tipo di aggregazione o assembramento dei fedeli”. Lo riporta la risposta del ministero dell’Interno al quesito posto dalla Segreteria generale della Cei, in relazione alla possibilità di “tornare a riappropriarsi di alcune devozioni popolari, che toccano la sensibilità di fede del popolo”, come la tradizionale processione del Corpus Domini, le processioni con la statua della Madonna o di Santi legati alal devozione popolare. “Il Cts ritiene che, ferme restando le raccomandazioni predette, la loro fattibilità e applicazione debba avvenire sotto la diretta responsabilità delle autorità sanitarie, civili e religiose”.
È un traguardo sul quale la Regione ha puntato molto, perché permette – tra l’altro – di contrastare il fenomeno dello spopolamento di aree che potrebbero correre il rischio di diventare marginali. Ed è l’Emilia-Romagna una tra le prime regioni d’Italia ad aver definito due Accordi di programma quadro (Apq) e un investimento da 26 milioni di euro complessivi, siglati dalla Regione e dedicati alle aree interne pilota del Basso ferrarese e dell’Appennino, che consentono di attivare ulteriori risorse nazionali per 3,7 milioni di euro, per ogni area interna. Sistemi di mobilità, istruzione, tutela della salute: sono questi gli ambiti di intervento sui quali si investirà per consentire ad alcuni territori di rimanere al passo con il resto della regione. Oltre che al Basso ferrarese e all’Appennino, la Regione volge ora la propria attenzione all’Alta Valmarecchia. La firma anche di questo accordo non dovrebbe tardare. “La sottoscrizione degli accordi di programma quadro del Basso ferrarese e dell’Appennino Piacentino Parmense- spiega l’assessora alle Aree interne, Barbara Lori-, costituisce un importantissimo passo per l’attuazione delle strategie ‘Fare Ponti’ e ‘Appennino Smart’ dalle quali ci aspettiamo importanti risultati. Grazie all'accordo, oltre alle risorse regionali in buona parte già erogate, arriveranno su questi territori anche i fondi nazionali che serviranno per finanziare servizi che miglioreranno la qualità della vita delle popolazioni locali”. “Ad esempio, in questa fase di distanziamento imposta dal Covid-19- prosegue Lori- risultano di particolare utilità i servizi di didattica digitale, come anche quelli di telemedicina che consentono il monitoraggio a distanza dei malati cronici. Stiamo lavorando intensamente al nuovo ciclo di programmazione 2021-27 dei Fondi europei per lo sviluppo regionale e la coesione, vogliamo dare continuità alla sperimentazione avviata con successo nelle quattro aree interne pilota regionali con l’obiettivo di ampliarle ed estenderle ad altri territori”.
Si punta a costruire un territorio unitario La strategia dell’Appennino Piacentino-Parmense “Appennino Smart” agisce su un’area vasta, caratterizzata da una notevole dispersione insediativa e di difficile accessibilità e punta a costruire un territorio unitario, che si pone l’obiettivo di sviluppare soluzioni condivise per i problemi comuni, contrastando il dissesto e rafforzando il sistema di protezione civile. Comprende 29 Comuni tra le province di Parma e Piacenza con oltre 58mila abitanti di cui 13 classificati in “area progetto” per un’estensione di oltre 1200 chilometri quadrati e il coinvolgimento di tre Unioni di comuni (Alta Val Nure, Alta Val d’Arda, Valli Taro e Ceno). L’Apq prevede 42 interventi, per un investimento complessivo di circa 14 milioni di euro, di cui circa dieci provenienti da risorse regionali dei programmi europei finalizzati a finanziare azioni di sviluppo produttivo, 3,7 da risorse nazionali per finanziare i nuovi servizi di mobilità, socio-sanitari e di istruzione e circa 600mila euro da cofinanziamenti locali.
Il sindaco di Bettola: i nuovi progetti saranno sperimentati nei nostri comuni “Con la firma dell’Apq si apre finalmente la fase attuativa di ‘Appennino Smart’, declinazione nell’Appennino piacentino e parmense della strategia nazionale aree interne- commenta il sindaco di Bettola e portavoce dell’Appennino Piacentino-Parmense, Paolo Negri-. Dopo tre anni di progettazione, modifiche, approfondimenti che hanno portato questo territorio a definire e ad anticipare questioni divenute, qui e in tutta Italia, improvvisamente prioritarie (la medicina territoriale, la didattica distanza, la capacità di attivazione della protezione civile, il turismo lento), nel prossimo triennio tutte queste idee saranno sperimentate nella realtà dei comuni delle nostre valli. Oggi il mio ringraziamento va ai cittadini e agli amministratori dell’Area interna che in tutti questi anni hanno dato il proprio contributo per arrivare fino a qui. Tra tutti il mio ricordo va in particolare a Giovanni Malchiodi, sindaco di Ferriere e protagonista della strategia fin dalla prima ora, che purtroppo è scomparso a causa del coronavirus poco prima di vedere realizzato questo importante traguardo”.
Occorrono una scuola più moderna e più servizi sanitari La strategia “Appennino Smart” del Piacentino-Parmense punta a valorizzare e rafforzare le esperienze di cooperazione e a dare soluzione ad alcune criticità del territorio. Le soluzioni progettuali individuate puntano su una scuola più moderna e che consenta l’accesso in extra-orario pomeridiano; servizi sanitari innovativi quali la medicina d’iniziativa, un sistema rafforzato di Case della Salute, la riduzione dei tempi di trasporto ai centri di cura, sia per emergenze sia per cure primarie; valorizzazione delle foreste e dei pascoli, dei beni culturali e ambientali e la creazione di itinerari escursionistici, la realizzazione di attività formative coerenti le direttrici di sviluppo, il rafforzamento del sistema di protezione civile. Si tratta quindi di un complesso di azioni di riqualificazione territoriale volte a favorire l’insediamento di nuova residenza ed una sempre maggiore frequentazione da parte di visitatori dai vicini centri della via Emilia. Tra le misure significative delineate dalla strategia, quelle per incrementare i servizi alla cittadinanza con diversi interventi riconducibili alla medicina di iniziativa adottando un modello assistenziale che punta sulla prevenzione e l’educazione e favorisce la domiciliarità delle cure per ridurre il tasso di ospedalizzazione. Altri interventi riguardano nuove strutture di accoglienza degli anziani, i servizi di trasporto flessibile anche a supporto delle esigenze di cura e i servizi di doposcuola e di accudimento dei bambini fino a 6 anni, per aiutare i genitori a conciliare gli impegni familiari con quelli lavorativi. Nella scuola si amplierà la didattica digitale, anche con l’allestimento di servizi mobili, favorita dall’investimento nelle infrastrutture per la banda ultralarga. Per quanto riguarda l’innovazione produttiva si punta a valorizzare la risorsa forestale a fini turistici e produttivi e a promuovere il turismo outdoor a piedi e in bici, con la creazione di cammini, la promozione di agriturismi e fattorie didattiche. Per far crescere le competenze professionali in questo ambito si realizzerà un Polo tecnico professionale per l’agroambiente e lo sviluppo rurale. Ulteriore obiettivo, il rafforzamento dell’associazionismo istituzionale di area vasta tra le tre unioni ricadenti nell’area progetto e il comune di Bardi, attraverso la gestione associata delle funzioni su sistemi informativi e protezione civile per contrastare con maggiore efficacia gli eventi calamitosi che in passato hanno colpito duramente l’area.
Documentari, racconti teatrali, esposizioni, ricerche sui protagonisti del 900, siti e applicazioni. Consistono in oltre 300 mila euro i fondi messi a disposizione dalla Regione per un nuovo bando che sostiene progetti e iniziative di dimensione sovralocale (in merito alla Legge regionale n. 3 del 2016) promossi da associazioni, fondazioni e istituzioni culturali, Comuni e Unioni di Comuni, per promuovere la memoria e la storia del ‘900. La delibera della Giunta è pubblicata sul portale della Regione. Finora, grazie alla Legge sulla Memoria sono stati realizzati progetti su figure storiche, come “Le giornate del Fiocinino”, il pescatore di valle; racconti teatrali itineranti inseriti nel contesto di visite guidate come “L’ultimo autunno. L’eccidio di Marzabotto”; documentari didattici che riportano testimonianze, ne è un esempio quella di Ferruccio Laffi sulla strage nazista a Montesole. E poi siti e applicazioni dedicate a percorsi storici, come “Da Montefiorino alla linea Gotica”, fino a nuovi format di memoriale, come quello virtuale per i caduti della Prima Guerra Mondiale (PopHistory). Il bando 2020, (pubblicato l’11 giugno al link https://memorianovecento.emiliaromagnacreativa.it/finanziamenti/bandi/ ) in continuità con gli anni precedenti, sostiene in particolare progetti e iniziative che si occupano della tutela e della conservazione dei documenti storici, della ricerca e della raccolta delle testimonianze, oltre alla valorizzazione dei luoghi della memoria. Le domande di contributo dovranno essere presentate sulla piattaforma informatica sib@c da lunedì 15 giugno alle ore 10, fino a lunedì 29 giugno alle ore 15. Per informazioni riguardanti i contenuti del bando e il funzionamento della piattaforma informatica durante il periodo di apertura dell’avviso sarà attivo l’indirizzo e-mail: . I progetti presentati dovranno essere realizzati nell'anno solare 2020. Saranno ammissibili quelli che si concludano in data uguale o successiva alla data di scadenza dell’avviso. Saranno infine ritenute ammissibili le spese sostenute per la realizzazione del progetto nell'anno solare 2020.
Tornano accessibili al pubblico sabato 13 giugno 2020, dopo tre mesi di lockdown, i Musei civici di Palazzo Farnese e di Storia Naturale di Piacenza. Inoltre, dal 12 giugno, ogni venerdì sera dalle 21 alle 23 sino al 31 luglio, i Musei di Palazzo Farnese saranno aperti per visite guidate contingentate a tema. Questo l’orario di apertura, in vigore sino al 31 luglio: sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. I visitatori, che entreranno in numero contingentato in base alla capienza delle sale, dovranno indossare la mascherina, utilizzare i gel disinfettanti posti all’ingresso e mantenere le distanze di sicurezza. “Riaprono finalmente – sottolinea l’assessore alla Cultura, Jonathan Papamarenghi –, dopo un lungo periodo di chiusura dovuto all’emergenza Covid-19, i Musei civici di palazzo Farnese e di Storia Naturale. Restituire al pubblico, naturalmente con tutte le cautele indispensabili, luoghi importanti della mappa culturale della città è un segno di ripresa e di vitalità che vale per tutta la comunità. Piacenza ritrova così la sua dimensione di città d’arte e riallarga lo sguardo a partire dai musei civici, che raccontano la nostra storia e le nostre radici. Inoltre, grazie anche alla professionalità e alla disponibilità dei dipendenti comunali, già da venerdì 12 giugno prenderà il via una lodevole iniziativa che consentirà al pubblico di apprezzare, anche in orario serale, le bellezze artistiche di palazzo Farnese. Un evento organizzato per promuovere ulteriormente il nostro patrimonio culturale museale, e per consentire ai cittadini residenti e ai turisti di ristabilire il contatto con la bellezza della città”.
“Storia di un palazzo: Margherita e la costruzione di Palazzo Farnese” è il tema che farà da filo conduttore alla visita guidata in programma venerdì 12 giugno, a partire dalle ore 21, a cura di Antonella Gigli, direttrice dei musei.
Venerdì 19 giugno sarà invece la volta di un approfondimento, sempre condotto da Antonella Gigli, di una delle opere più prestigiose conservate nei saloni di Palazzo Farnese: “Da Firenze a Piacenza: il viaggio e la storia del tondo di Botticelli”.
Poi a seguire, venerdì 26 giugno “Il ritratto specchio dell’anima: un percorso nella ritrattistica delle collezioni civiche”, il 3 luglio “L’ultima dei Farnese: Elisabetta da duchessa di provincia a regina di Spagna”, il 10 luglio “I grandi protagonisti della dinastia Farnese: papa Paolo III e Alessandro”, il 17 luglio “Un viaggio lungo i secoli: scoprire la collezione delle carrozze”, il 24 luglio “Tavole sontuose e mense frugali: la collezione di ceramiche e vetri” e infine venerdì 31 luglio “Piacenza preromana, in attesa della nuova sezione”.
Costo del biglietto: 3 euro. La prenotazione è richiesta entro il venerdì mattina, telefonando al numero 0523–492658 o scrivendo all’indirizzo mail
Nella foto, “Madonna che adora il Bambino e San Giovanino” di Alessandro Filipepi detto il Botticelli, presente nella collezione dei Musei Civici di Palazzo Farnese, Piacenza
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