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Notizie Varie

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Nasce la «Rete per Piacenza solidale»

Piacenza iniziative a sostegno Mimmo Lucano

Dopo la manifestazione di sabato scorso ai Giardini Margherita, anche a Piacenza nasce un gruppo a sostegno di Mimmo Lucano (nella foto), l'ex sindaco di Riace condannato a 13 anni - quasi il doppio degli anni chiesti dalla pubblica accusa - per presunti illeciti nella sua rete di accoglienza dei migranti che aveva ripopolato il paese calabrese e che è diventato un modello di integrazione.

Già  Lucano aveva detto ripetutamente che non esiste un modello Riace e che ogni realtà, in base alla specificità del territorio, deve capire quale strada sia la migliore. Il comitato piacentino per questo intende  proporre una serie di iniziative per riflettere sul tema accoglienza nella nostra provincia, messa a dura prova dai recenti bandi che hanno colpito proprio quel modello diffuso che favoriva percorsi di reale integrazione col territorio. Per organizzare queste iniziative è stato deciso di costituire una rete, che si chiamerà “Rete per Piacenza solidale”: per chi volesse partecipare, la prossima riunione si terrà giovedì 14 ottobre alle ore 18 presso la Coop Infrangibile.

Il comitato piacentino a sostegno di Lucano intanto come primo passo rilancia l'adesione alla raccolta fondi promossa da un comitato nazionale composto da diverse personalità e associazioni. In questo momento - dicono i promotori - è vitale aiutare Mimmo Lucano e gli altri condannati a sostenere il peso economico del risarcimento richiesto di 500 000 euro. Nel caso che un successivo grado di giudizio vorrà cambiare la sentenza si destinerà la somma raccolta a progetti di accoglienza nel territorio calabrese. Per chi voglia contribuire, con qualsiasi cifra, a questa raccolta fondi, ecco i dati: A Buon Diritto Onlus Banco di Sardegna causale “Per Mimmo”; IBAN : IT55E0101503200000070333347. Questa iniziativa verrà presentata a Roma giovedì 7 ottobre alle ore 17.30 durante una manifestazione pubblica che vede tra i promotori nazionali Arci, Acli, Cgil, Legambiente, Caritas, oltre a decine di altre associazioni.

Pubblicato l'8 ottobre 2021

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Caregiver, l'8 ottobre seminario on line

caregiver

Si può inoltrare la richiesta di partecipazione a partire dalle ore 14.30 di oggi, venerdì 8 ottobre, per seguire il seminario on line "Caregiver – Vale sempre la pena di lottare per un diritto” promosso da Cittadinanzattiva Emilia-Romagna con il Coordinamento regionale delle associazioni dei malati cronici e rari  CrAMC. L'obiettivo è avviare una riflessione e sollecitazione sulle politiche di sostegno ai caregiver, coloro che assistono a tempo pieno un familiare con disabilità, malato o anziano.

L’appuntamento con “ è dalle 15 alle 19 su piattaforma Zoom. L'invito è rivolto a  caregiver, persone con malattie croniche e rare, professionisti che lavorano in ambito sanitario, sociale e educativo, a volontari, responsabili di associazioni, di cooperative, operatori di RSA e CRA, cittadine/i, amministratori di politiche sanitarie e sociali, giornalisti.

La partecipazione è gratuita, occorre iscriversi al link: https://zoom.us/webinar/register/WN_6VeMHlvQTaekS-9HREGgdQ

Perché questo convegno

In questo periodo a diversi livelli sono in atto analisi e riflessioni sull’impatto che la pandemia da Covid-19 ha avuto sulla popolazione in generale e in particolare sulle fasce più deboli, nelle quali rientrano anche i caregiver, che in varia misura hanno visto appesantire ulteriormente le fatiche della loro quotidianità e l’aggravarsi, in alcuni casi, del loro stato di salute. Ma, non sono altro che fragilità già esistenti e mai affrontate in modo sistemico. Dietro ogni persona malata c’è sempre un caregiver per molti dei quali tutti i giorni il lavoro di cura s’impadronisce della quasi totalità del tempo quotidiano con notevole dispendio di energie fisiche e mentali, trascurando spesso la propria salute. Sanno di essere soli ad affrontare i mille ostacoli della quotidianità per un tempo di cui non conoscono la durata e la fine.

Cittadinanzattiva E.R., ha avviato un’indagine civica a sostegno dei caregiver dal titolo “Ho diritto a...” a cui hanno aderito più di 200 caregiver raccontando le loro esperienze. I risultati di questa indagine, che ha utilizzato lo strumento della medicina narrativa, verranno presentati durante il seminario.

“Caregiver, vale sempre la pena di lottare per un diritto” (qui la locandina) prevede la partecipazione di associazioni aderenti al CrAMC e non, che presenteranno le loro esperienze e al termine una tavola rotonda con rappresentanti delle istituzioni (Regione, Comune, AUSL, Ordini professionali).

Pubblicato l'8 ottobre 2021.

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Palazzo Galli, l'oncologo Balducci presenta «Chiaroscuro»

COPERTINA 2

Venerdì 8 ottobre, alle ore 18, secondo appuntamento a Palazzo Galli (Sala Panini) dell’Autunno culturale della Banca di Piacenza - dopo l’apertura, martedì scorso, alla presenza del vescovo mons. Cevolotto - con la presentazione del volume di Lodovico Balducci “Chiaroscuro” (Aletti editore). Il libro sarà illustrato dall’autore in dialogo con Mauro Gandolfini, presidente dell’Ordine dei medici.

Il dott. Balducci è originario di Borgonovo e dal 1987 vive in Florida, a Tampa, dove è stato professore ordinario di Scienze Oncologiche e Medicina alla University of South Florida College of Medicine. Dal 1992 e fino al 2018 ha diretto il primo programma di Oncologia Geriatrica nel mondo al Moffitt Cancer Center di Tampa (il terzo centro del cancro in termini di grandezza degli Usa).
“Chiaroscuro” è un poema autobiografico che descrive il cammino interiore che conduce l’autore a scoprire nella sua povertà morale il rifugio più sicuro per la Parola rivelata. Questo percorso, faticoso e sofferente, avviene nel chiaroscuro, che accomoda le contraddizioni dell’umana esistenza con la fusione di ombre contrastanti.

La partecipazione è libera (precedenza ai Soci e ai Clienti della Banca). Per motivi organizzativi, si invita a preannunciare la propria presenza (; 0523 542137).

Pubblicato il 7 ottobre 2021

Premio Gazzola 2020, la cerimonia di consegna l'11 ottobre

PalaGalli scalone 

Il 2020 doveva essere il quindicesimo anno in cui si sarebbe celebrato con il conferimento del prestigioso riconoscimento del Premio Gazzola l’opera di quei benemeriti della nostra comunità (proprietari, restauratori, sponsor ecc.) che si preoccupano di tramandare alle future generazioni la massima parte possibile, e soprattutto la più bella e significativa, del patrimonio che abbiamo ricevuto dalle precedenti.
Il premio è intitolato a Piero Gazzola (1908-79), illustre architetto piacentino, che fu Soprintendente per i Beni architettonici di Verona, Mantova e Cremona, ricostruì a Verona il Ponte Pietra distrutto dai bombardamenti, fu nel 1964 uno dei due autori principali della Carta Internazionale del Restauro detta anche Carta di Venezia, e fondò con altri esperti di livello mondiale l’ICOMOS (International Council on Monuments and Sites), di cui fu anche il primo Presidente.
Ma, a causa della pandemia che ha sconvolto il mondo in questi ultimi 20 mesi, la consegna del Premio 2020, originariamente prevista per lunedì 30 novembre 2020, fu rinviata ad una data in cui le disposizioni delle autorità l'avrebbero permessa.

Il Comitato del Premio ha ora scelto la data di lunedì 11 ottobre  alle ore 18 in Palazzzo Galli a Piacenza per la cerimonia di consegna del Premio 2020. Prima della consegna del premio, come di consueto, gli autori del Quaderno 2020 (Valeria Poli, Alessandro Malinverni, Marco Horak e Carlo Ponzini) presenteranno brevi sintesi dei loro saggi, che trattano della architettura, della storia e dei restauri del bene premiato.

Fin dalla sua istituzione, il Premio ha goduto del supporto morale e finanziario di due sponsor d'eccezione: la Banca di Pacenza e la Fondazione di Piacenza e Vigevano.
Le edizioni precedenti hanno visto protagonisti il restauro e il recupero dei palazzi Anguissola di Grazzano (2006), Ghizzoni Nasalli (2007), Paveri Fontana (2008) a Caramello (Castel San Giovanni); della Rocca Scotti (2009) ad Agazzano; della Chiesa di S. Vincenzo (2010) a Piacenza; dei palazzi Mischi (2011), Rocci Nicelli (2012), Chiapponi (2013), Douglas Scotti della Scala di San Giorgio (2014), Cigala Fulgosi (2015); del Castello di S. Pietro in Cerro (2016); di varie parti della Cattedrale di Piacenza, in particolare degli affreschi della cupola dipinti dal Guercino (2017); nel 2018, degli affreschi del Pordenone per la cupola della Basilica di S. Maria di Campagna a Piacenza, e, nel 2019, la torre di Montebolzone in Comune di Agazzano.

Nel 2020, il Comitato ha scelto di premiare il restauro di Palazzo Galli a Piacenza, splendida residenza nobiliare edificata tra XVII e XVIII secolo, sede nei due secoli successivi di importanti istituzioni che vi hanno lasciato significative tracce architettoniche. Il restauro premiato è stato compiuto nei primi anni del nostro secolo dall'arch. Carlo Ponzini per incarico della Banca di Piacenza, proprietaria dell'edificio.

L'ingresso è libero, ma si prega di prenotare i posti entro venerdì 8 ottobre presso l'Ufficio Relazioni Esterne della Banca di Piacenza ( , 0523-542-137); l'evento si svolgerà secondo le normative in vigore tempo per tempo.
Il Premio Gazzola 2021 verrà consegnato durante la primavera del 2022; il Premio 2022 nel mese di novembre del 2022.

Pubblicato l'8 ottobre 2021

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Transizione ecologica, in Emilia-Romagna si accelera su energia pulita

transizione

Fotovoltaico, la Regione Emilia-Romagna schiaccia l’acceleratore per dare impulso alla produzione di energia rinnovabile, con l’obiettivo della transizione ecologica. Arrivano specifiche Linee guida per favorire l’installazione di impianti fotovoltaici sulle aree di cava dove si è conclusa l’attività estrattiva. I nuovi impianti fino a 20 megawatt connessi alla rete elettrica di media tensione potranno partire con una semplice comunicazione: lo stesso nelle zone industriali e commerciali, oltre che su discariche non più attive. La Giunta regionale, tra le prime in Italia, ha infatti approvato nuove norme che semplificano l’iter necessario all’avvio degli impianti solari e dettano indirizzi attuativi in particolare sull’utilizzo delle ex cave da applicare a tutte le istanze di nuova presentazione. Arpae, l’Agenzia regionale per la prevenzione ambientale e l’energia, darà vita ad una nuova struttura operativa interna per assicurare uniformità e coordinamento nell’applicazione delle disposizioni sull’intero territorio regionale. Si tratta di scelte che l'assessorato all'Ambiente ha portato avanti con decisione, in linea con le istanze dell'Assemblea legislativa e con gli obiettivi del Patto per il Lavoro e il Clima, per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050. Per le aree estrattive, in particolare, se è previsto un recupero come invasi debuttano norme che disciplinano il “solare galleggiante”, posizionato direttamente sull’acqua. In quelle restituite a un uso agricolo si promuove invece “l’agrovoltaico”, con l’integrazione della presenza di coltivazioni e impianti di produzione di energia grazie al ricorso a tecnologie innovative. Nelle aree restituite a uso agricolo, potranno essere installati pannelli a terra solo se non coltivate; altrimenti vale il limite del 10% della superficie complessiva. Nessuna possibilità di sfruttamento energetico è contemplata infine nei casi in cui per la cava sia programmato un recupero ambientale, con interventi di rinaturazione, piantumazione e ripristino della vegetazione.

Nelle cave dismesse “riutilizzate” come bacino idrico, le nuove norme regionali consentono l’istallazione di impianti fotovoltaici “flottanti”, cioè galleggianti. Si fissano però alcuni paletti di tutela ambientale da rispettare. La superficie dell’invaso occupata non può però superare il 50% dell’estensione dello specchio d’acqua; i pannelli devono concentrarsi in maggior parte al centro del bacino per non ostacolare la nidificazione e lo svezzamento dei volatili, che avviene lungo le rive; non è possibile posizionarli dove si registrano meno di 3 metri d’acqua, perché i volatili procacciano il cibo in particolare in acque poco profonde. Per compensare gli impatti dell’impianto fotovoltaico sull’ecosistema, infine, la sua realizzazione richiede di effettuare un contestuale ampliamento delle aree naturali e delle aree di foraggiamento degli animali con la posa di siepi larghe almeno 5 metri nelle zone perimetrali. Per le ex cave ritornate all’uso agricolo, invece, è previsto l’agrovoltaico con tecnologie innovative come il montaggio verticale di moduli, anche bifacciali o elevati da terra, dotati di inseguitori solari. La struttura portante dell’impianto deve comunque consentire il passaggio dei mezzi agricoli per la coltivazione. Impianti a terra sono infine consenti nelle cave abbandonate, così come in quelle ripristinate ad uso agricolo a condizione che l’area non risulti coltivata. Per quelle coltivate, è confermato il limite del 10% di utilizzo dell’area agricola se la stessa risulta coltivata.

Pubblicato il 7 ottobre 2021

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