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Notizie Varie

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Più forze in campo per contrastare gli incendi boschivi

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Più del 30% della superficie della nostra provincia è costituito da boschi, caratterizzati da un’ampia varietà di specie che nel corso dei millenni si sono adattate alla straordinaria variabilità dei climi. I mesi a più elevato rischio, generalmente sono quelli estivi quando la siccità, l’alta temperatura ed il forte vento fanno evaporare parte dell’acqua trattenuta dalle piante, determinando condizioni naturali favorevoli all’innesco e allo sviluppo di incendi. È utile precisare che le condizioni ambientali e climatiche della penisola italiana variano in relazione alla latitudine. Infatti, nelle regioni settentrionali dell’arco alpino - ma anche nelle zone appenniniche in alta quota - gli incendi boschivi si sviluppano prevalentemente nella stagione invernale e primaverile, la più siccitosa, quando la vegetazione è stata seccata dal gelo. Mentre in estate i frequenti temporali riducono il rischio d’incendio. In Italia, la legge quadro sugli incendi boschivi, affida alle Regioni la competenza in materia di previsione, prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi, mentre allo Stato attribuisce il concorso alle attività di spegnimento con i mezzi della flotta aerea antincendio di Stato. Nel periodo di rischio, la Regione Emilia-Romagna attiva la Sala Operativa Unificata Permanente, aperta dalle 8 alle 20, sabato e domenica compresi, presso la sede dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile. La Soup è composta da rappresentanti dei Vigili del Fuoco, dell’Arma dei Carabinieri specialità Forestale e del volontariato di protezione civile specializzato nella prevenzione degli incendi, rimanendo in contatto costante con le rispettive componenti territoriali. In orario notturno, funziona un servizio di reperibilità e la funzione di Soup è svolta dalla So regionale dei Vigili del Fuoco. Nel frattempo, come ogni anno, sono state avviate dal Coordinamento del Volontariato le attività di avvistamento mobile e fisso con pattuglie Aib a supporto delle unità dei Vigili del Fuoco e dei Carabinieri Forestali, che a loro volta hanno innalzato il livello di controllo del territorio, per la prevenzione e la repressione delle azioni illecite. Riguardo le opere di contrasto agli incendi boschivi, Piacenza gode da anni di una importante intesa e collaborazione tra la componente territoriale dell’Agenzia regionale per la protezione civile, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, i Carabinieri Forestali ed il volontariato di protezione civile. Grazie a questo prezioso raccordo, è stato possibile diminuire le tempistiche d’intervento, nonché accrescere l’unione e il coordinamento delle forze messe in campo. Anche la Prefettura di Piacenza gioca un ruolo strategico, in quanto il Prefetto ha il compito di attivare la Struttura di Coordinamento dei Soccorsi (CCS), al fine di assicurare anche l'impiego delle forze dell’ordine, per la gestione dell'emergenza, qualora l’incendio rischi di coinvolgere nuclei abitati. In occasione dell’annuale Prova Pratica Aib (Antincendio Boschivo) del volontariato di protezione civile, momento dedicato al rafforzamento delle tecniche d’intervento organizzato dal Coordinamento Provinciale del Volontariato di Protezione Civile di Piacenza, svoltosi a Ferriere l’8 luglio scorso, si è tenuto un momento di incontro e discussione tra le rappresentanze degli Enti che insieme concorrono alle fasi di previsione, prevenzione e spegnimento degli incendi boschivi. È stato possibile discutere su come migliorare i protocolli d’intervento e rafforzarne la collaborazione.

 L'alta val Nure la zona più a rischio

L’alta val Nure, luogo scelto dal volontariato di protezione civile di Piacenza per la Prova Pratica AIB 2023, è tra i territori della nostra provincia a più alto rischio per gli incendi boschivi, esso conta il maggior numero storico di incendi divampati sul territorio provinciale. E’ quindi un luogo ideale per affrontare i temi della “Tavola Rotonda”. Presenti all’incontro il Dott. Geol. Fabrizio Marchi, responsabile PO-Protezione Civile dell’ Ufficio Territoriale di Piacenza dell’Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e Protezione Civile, il Colonnello Fedele Pier Luigi, Comandante dei Carabinieri Forestali della provincia di Piacenza e Parma, Roberto Mondani, Capo Reparto dei Vigili del Fuoco di Piacenza e DOS (Direttore Operazioni Spegnimento) e Leonardo Dentoni, Presidente del Coordinamento Provinciale del Volontariato di Protezione Civile di Piacenza, nonché i Volontari che hanno partecipato alle prove pratiche. Invitata al confronto anche il Sindaco di Ferriere, Carlotta Oppizzi, responsabile comunale di protezione civile, impegnato attivamente nell’attuazione e promozione delle politiche di Protezione Civile, come la realizzazione di un nucleo locale di Volontari. Durante le discussioni è stato ricordato cosa si intenda per incendio boschivo e come esso possa svilupparsi, ponendo l’attenzione ai cambiamenti naturali ed antropici, con riferimento alle caratteristiche del territorio piacentino approfondendo scenari di rischio e norme di comportamento. È utile ricordare che dal 1° luglio siamo entrati nella “fase di attenzione” (Colore Giallo) per gli incendi boschivi, cosa che comporta alcuni obblighi e restrizioni al fine di prevenire e ridurre tale rischio. Se le condizioni meteorologiche e della vegetazione lo renderanno necessario, per tutta la regione o per alcune province, il direttore dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile potrà dichiarare lo “stato di grave pericolosità-fase di preallarme” (Colore Arancione); a quel punto, all’interno delle aree forestali, scatterà il divieto assoluto di accendere fuochi o strumenti che producano fiamme, e le sanzioni a carico dei trasgressori saranno notevolmente elevate. Nell’attuale fase di rischio, ai cittadini si raccomanda di gestire con la massima cautela gli abbruciamenti di residui vegetali dei lavori agricoli e forestali. Potranno essere effettuati solo in assenza di vento e solo in mattinata; i fuochi dovranno comunque essere spenti entro le ore 11. Chi avvista un incendio boschivo deve chiamare il 115 (Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco). Per segnalare illeciti e/o comportamenti a rischio, chiamare il 1515 (emergenza ambientale dell’Arma dei Carabinieri-specialità Forestale).

Pubblicato il 1°agosto 2023

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Fiorenzuola avrà la sua Casa della Comunità

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La Casa della Comunità di Fiorenzuola sarà pronta entro il 31 dicembre 2025. L’Azienda Usl di Piacenza ha deliberato un accordo quadro con un raggruppamento di imprese che sarà poi incaricato sia per la progettazione definitiva sia per la realizzazione dei lavori. La nuova Casa della Comunità sorgerà in corso Garibaldi 51/53, angolo via Liberazione, nell’ex Municipio, edificio da ristrutturare ceduto a titolo gratuito dal Comune di Fiorenzuola all’Azienda Usl di Piacenza per questo uso poco più di un anno fa.
“Questa delibera è importante e rappresenta – evidenzia Paola Bardasi, direttore generale – un ulteriore tassello del piano di sviluppo della sanità territoriale deliberato dalla Conferenza sociosanitaria, che stiamo portando avanti secondo le modalità previste. Tramite la procedura dell’accordo quadro, tutto il percorso risulta già tracciato e fissato nelle tempistiche. Entro un paio di mesi avremo la progettazione esecutiva da parte della ditta stessa, che poi realizzerà anche i lavori”.

L’accordo quadro consente infatti all’Azienda di affidare a un solo operatore economico i servizi di ingegneria e architettura e i lavori per la ristrutturazione del fabbricato. Il responsabile del procedimento per la realizzazione della struttura è l’ingegner Luigi Gruppi, direttore dell’unità operativa Ausl Nuove costruzioni e patrimonio immobiliare. La Casa della Comunità di Fiorenzuola costerà 4,5 milioni di euro più oneri e spese accessorie, che l’Azienda Usl di Piacenza ha già previsto di sostenere con due diverse fonti: l’Accordo di programma Stato Regioni del 2021 e i finanziamenti del Pnrr. Progettazione e lavori di ristrutturazione dell’edificio saranno affidati a un Raggruppamento temporaneo di imprese (Rti), soggetto che è risultato primo classificato nel procedimento di gara espletato nei mesi scorsi dall’ente, per aver presentato un’offerta economicamente più vantaggiosa per l’azienda.
“Il nostro obiettivo – evidenzia ancora il direttore Bardasi - è quello di migliorare e sviluppare i servizi sanitari, sociosanitari e socioassistenziali rivolti alla popolazione dell’ambito territoriale di riferimento. È un traguardo atteso e fondamentale, che condividiamo fortemente con il Comune di Fiorenzuola che, appunto, ci ha messo a disposizione l’ex Municipio”. “La Casa della Comunità – aggiunge Costanza Ceda, direttore del distretto di Levante - permetterà all’Azienda di riunire finalmente i servizi territoriali in un unico edificio, trasferendo soprattutto quelle funzioni attualmente collocate in modo temporaneo in ospedale (per esempio, la Pediatria di Comunità, i poliambulatori e il Cup) e quelle che sono attualmente dislocate nelle varie sedi nella zona limitrofa al presidio stesso, come la Medicina legale”.

Pubblicato il 31 luglio 2023

Il nuovo sito Acer Piacenza

ACER SITO


E’ stato avviato il nuovo sito di Acer Piacenza. «Il filo conduttore che abbiamo voluto fin dal nostro insediamento – ha sottolineato Bergonzi alla presentazione - era rilanciare nel campo della comunicazione la veste grafica ma, soprattutto, le utilità per gli utenti. Abbiamo iniziato cambiando il logo e modificando qualche messaggio per essere più accessibili, più leggibili, più semplici da spiegare, più facilmente raggiungibili e far comprendere che con i nostri servizi siamo a disposizione dei cittadini. Acer deve essere conosciuta di più, svolge un’attività preziosa non solo per i propri utenti ma per l’intera comunità. Il sito è una porta di accesso importante in questo senso».

Gli inquilini avranno la possibilità di scaricare la modulistica necessaria per il cambio alloggio, la consegna delle chiavi o, per i Comuni che ne hanno affidato la gestione ad Acer (Bettola, Borgonovo, Castelsangiovanni, Sarmato) per l’assegnazione di un alloggio. Allo stesso tempo, i cittadini interessati potranno verificare la presenza o meno dei requisiti per partecipare al Bando di assegnazione, conoscere i termini del contratto di locazione, il regolamento d’uso degli alloggi e verificare dove vi sono appartamenti liberi. Per tutti i cittadini - e non solo per gli inquilini – la possibilità di affittare un garage (la mappa completa, con il numero di box liberi sarà aggiornata mensilmente) e di verificare con gli uffici il canone.
Nel segno della trasparenza – oltre ai bilanci degli ultimi anni – sul sito si potranno vedere i compensi degli amministratori con i relativi verbali di nomina, gli incarichi dirigenziali e quelli dei consulenti. Largo spazio quindi alle informazioni utili con orari degli uffici e possibilità di pagare on line le bollette con l’oramai consolidata applicazione di ACERZIP.
Il sito, tuttavia, è solo un primo step verso un progetto più articolato: «Stiamo lavorando – spiega Bergonzi – insieme ad Acer Parma e Acer Reggio Emilia per avere lo stesso sistema gestionale per mettere a disposizione una serie di servizi con la registrazione dell’inquilino (che sarà dotato di una password personale) per permettergli di vedere la sua situazione aggiornata e le sue bollette. In altri termini una gestione moderna, efficiente ed efficace del rapporto tra l’inquilino e l’Ente».

Pubblicato il 31 luglio 2023

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Daniela Savi entra nell'Osservatorio per la crisi d'impresa

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La commercialista piacentina Daniela Savi entra come esperta nell’Osservatorio permanente sull’efficienza delle misure e degli strumenti per la regolazione della crisi d’impresa previsti e disciplinati dal Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, istituito al Ministero della Giustizia a Roma.
La notizia è stata resa nota da Confapi che, su indicazioni del presidente nazionale Cristian Camisa, ha designato la commercialista quale esperta nell’ambito dell’Osservatorio permanente: Savi è commercialista a Piacenza e già sindaco in Leonardo, oltre che componente della Commissione crisi d’impresa per il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti.

“Si tratta di un ruolo importante e di prestigio – sottolinea Savi – l’auspicio è quello di poter portare alla commissione, oltre che le mie competenze e specializzazioni, la voce di tutte le pmi italiane. È una designazione che mi onora. Come obiettivo mi sono posta quello di poter contribuire al monitoraggio e all'evoluzione degli strumenti per la crisi d’impresa, recentemente ridisegnati dal Codice per la crisi d’impresa in vigore da luglio dello scorso anno, per aiutare le aziende ad affrontare i momenti di difficoltà”.
“Siamo molto soddisfatti che una piacentina possa essere stata designata all’interno dell’Osservatorio permanente sull’efficienza delle misure e degli strumenti per la regolazione della crisi d’impresa previsti e disciplinati dal Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza – è il commento del presidente di Confapi Industria Piacenza Giacomo Ponginibbi – tanto più perché la sua presenza, come già quella del presidente Cristian Camisa, rappresenta per le imprese del territorio una garanzia in più di attenzione e di ascolto”.

Pubblicato il 31 luglio 2023

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I rischi da non sottovalutare nei fiumi e nei laghi, i consigli degli esperti

Consigli bagno fiumi

Ogni anno, con l’arrivo della stagione estiva, si verificano incidenti riconducibili, molto spesso, al fatto che si sottovalutano le insidie che un evento di svago come il bagno in un fiume, in un lago o in un mare possono celare. “Una delle conseguenze più estreme – evidenzia Alessandra Rampini, direttore Igiene e Sanità pubblica - è la morte per annegamento che può essere facilmente evitata se si conoscono i rischi cui si va incontro quando ci si immerge in acqua”. Il team di professionisti Ausl ha quindi messo a fuoco una serie di indicazioni utili da osservare. “È importante – evidenziano i sanitari – non fare il bagno se non ti senti fisicamente in grado di farlo, perché non sai nuotare o per stanchezza; se hai fatto uso di alcol o altra sostanza; se esistono divieti di balneazione o con l’intenzione di richiamare l’attenzione con atti che possono metterti in pericolo”. “Raccomandiamo – aggiunge la dottoressa Rampini – una stretta sorveglianza dei bambini, che devono stare al massimo alla distanza di un braccio dall’adulto di riferimento. Per motivi di sicurezza è comunque preferibile portare i più piccoli in luoghi dove è assicurato un servizio di salvataggio”.

Una delle possibili con-cause di annegamento nella stagione estiva può essere anche la sindrome da idrocuzione: “Questo termine medico – sottolineano i professionisti di Igiene e Sanità pubblica – identifica una sincope da immersione rapida in acqua, specialmente fredda. Nei casi più gravi può causare la morte per arresto cardiorespiratorio”. Una perdita improvvisa e temporanea di coscienza può essere favorita anche da processi digestivi in corso. Sulle rive dei corsi d’acqua come quelli della nostra provincia, è necessario prestare attenzione soprattutto allo shock termico che può ingenerarsi se una persona, dopo essere stata al sole, si tuffa. “Il corpo esposto al sole o durante attività fisica è frequentemente a 37/39° - spiega Anna Maria Andena, dipartimento Cure primarie - e l’acqua di lago e fiume non supera probabilmente i 18. Quello che succede, anche se i meccanismi fisiopatologici non sono del tutti condivisi, è che il cervello riceve un sovrastimolo che crea uno shutdown del sistema. La respirazione si ferma, si sviene e, trovandosi in acqua, spesso si affonda, in quanto l’acqua dolce di laghi e fiumi non aiuta a sorreggere il corpo e si finisce per annegare come fenomeno secondario. La parola “shutdown” è forse adatta ai sistemi per spegnere o riavviare un computer, ma non per il cervello, e tantomeno per uno sbalzo termico. Quindi possiamo pensare che una volta “spento” il cervello non si riavvii autonomamente”. “È fondamentale bagnarsi con calma e gradualmente per evitare qualsiasi rischio, partendo dalle braccia e dalle gambe. In questo modo abbassiamo la temperatura corporea gradualmente e il corpo non subirà shock termici”. Attenzione anche ad alcuni campanelli di allarme quali nausea, affaticamento, senso di freddo improvviso, ronzii o riduzione del campo visivo. È consigliabile non nuotare da soli o assicurarsi che ci sia qualcuno che vi stia guardando. Questa indicazione vale anche per gli adulti. In caso di incidente, allertare prontamente il 118. Attenzione anche alle manovre di soccorso: “Se si è soli, è consigliabile chiamare aiuto quando si vede qualcuno in pericolo e non agire autonomamente. Altrimenti si mettono a rischio due vite. Lanciate un salvagente, una cima oppure tendete alla persona in difficoltà un bastone”.
Cosa non fare dopo svenimento? “Una volta recuperato il soggetto – evidenzia la dottoressa Andena - non bisogna somministrare né bevande alcoliche, né caffè, né altro per bocca, soprattutto durante la fase di incoscienza: si può rischiare di fare inalare (quindi mandare nei polmoni) quello che si vorrebbe fare ingoiare. È bene poi non schiaffeggiare la persona svenuta: si tratta di una manovra inutile”. Per chi invece si sente insicuro delle proprie capacità di nuotare ma vuole comunque fare bagni in sicurezza, esistono diverse tipologie di giubbotti di salvataggio (life jacket) compatti e semplici che evitano rischi di annegamento. È sempre consigliabile chiedere informazioni a chi conosce la zona prima di immergersi in un’area non presidiata con acque apparentemente poco profonde, come sono spesso quelle del fiume Trebbia, che nascondono però zone con mulinelli o buche di diversi metri, magari poco visibili dalla riva.
Dopo le tragedie che hanno riguardato il Piacentino e in particolare il fiume Trebbia – cinque decessi in soli due mesi – sono stati inoltre programmati e diffusi alcuni volantini in quattro differenti lingue per informare il più possibile la popolazione straniera dei rischi e pericoli che si corrono nell’affrontare le acque del fiume.

Pubblicato il 29 luglio 2023

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