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Notizie Varie

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Fondi a disposizione per i 38 cimiteri storici piacentini

 cimiteri storici

Cimiteri storici e monumentali, è aperto un bando per riconoscerli e sostenere attività di promozione culturale. Sono almeno 427 i luoghi di sepoltura che in Emilia-Romagna possono essere annoverati come storici e monumentali, elementi significativi del patrimonio culturale regionale da salvaguardare e valorizzare, come strumento di coesione e crescita culturale delle comunità e di tutti i visitatori. Questo numero complessivo somma i cimiteri comunali, la maggior parte, i cimiteri ebraici, i cimiteri di guerra e quelli ecclesiastici. Diffusi su tutte le province se ne trovano 131 a Modena, seguita da Bologna (94), Reggio Emilia (52), Piacenza (38), Forlì-Cesena (35), Parma (30), Ravenna (21), Ferrara (19) e Rimini (7).

Riconoscere e valorizzare questi luoghi di memoria è quello che si propone la Giunta della Regione Emilia-Romagna, che dopo l’approvazione a dicembre scorso della legge 21 per il “Riconoscimento e valorizzazione dei cimiteri monumentali e storici”, ha varato il bando, ora avviato, per candidarsi e per la concessione ai soggetti riconosciuti di contributi a sostegno di attività di promozione culturale. Il provvedimento prevede per i luoghi che saranno riconosciuti la possibilità di richiedere contributi a sostegno di attività di promozione culturale e progetti di valorizzazione realizzati nel corso del 2023 e relativi alla salvaguardia e alla catalogazione del patrimonio, a interventi di conservazione e restauro e per favorire l’accessibilità pubblica e la fruibilità anche delle persone con disabilità. Il sostegno regionale è previsto anche per la realizzazione di mostre e programmi culturali, progetti digitali e multimediali e di creazione di reti tra cimiteri monumentali e storici non solo regionali, ma anche europei, in particolare quelli collegati dalla rete “Asce-Association of Significant Cemeteries of Europe”. Possono chiedere il riconoscimento di “cimiteri monumentali e storici dell’Emilia-Romagna” i soggetti gestori dei luoghi di sepoltura che possiedono i requisiti minimi obbligatori definiti dalla Legge regionale 21 del 2022, e cioè la presenza di edifici e monumenti di rilevanza storico-artistica e valenza storico-culturale di luogo della memoria collettiva, ma anche lo svolgimento di attività per la conoscenza del luogo svolte nel triennio 2021-2023 e l’apertura al pubblico. Le domande di partecipazione al procedimento possono essere inviate fino alle ore 16 di venerdì 6 ottobre 2023, seguendo le modalità indicate nel bando, pubblicato nella sezione “Avvisi e Bandi” del portale del Settore Patrimonio culturale (oltre che sul portale della Regione Emilia-Romagna e sul Bollettino Ufficiale della Regione).

Pubblicato il 17 settembre 2023

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I territori chiedono più risorse per la sanità pubblica tramite una proposta di legge

piu fondi per la sanita

“Quando le Aziende sanitarie locali produrranno le previsioni di bilancio, ho buona ragione di ritenere che sarà evidente il fatto che il nostro disavanzo potenziale, al netto delle risorse del Fondo Sanitario Nazionale ancora da distribuire, coinciderà proprio con la quota parte prevista per l’Emilia-Romagna, il 7,5% dei 4 miliardi di euro che il ministro Schillaci ha chiesto al Governo. Se dunque il Governo investirà quanto necessario per la sanità nazionale, non ci sarà alcun bisogno di ricorrere a risorse extra della Regione per arrivare al pareggio di bilancio. Al contrario, se queste risorse non dovessero essere stanziate, saremo costretti per il quarto anno consecutivo a una manovra straordinaria, dopo il miliardo di euro che abbiamo garantito negli ultimi tre anni di fronte alla mancata copertura delle spese Covid e del caro bollette da parte dello Stato: una situazione profondamente ingiusta, in particolare per una regione come la nostra, con una sanità pubblica forte, strutture e servizi territoriali diffusi. Non a caso, anche quest’anno il ministero della Salute ci ha confermato come prima Regione nell’erogazione del Lea, i livelli essenziali delle prestazioni sanitarie”. Così l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, intervenendo in Commissione Salute dell’Assemblea legislativa, dove è iniziato l’iter della proposta di legge della Giunta alle Camere sul sostegno finanziario al Sistema sanitario nazionale. La proposta di legge, approvata dalla Giunta lo scorso 31 luglio, intende portare al 7,5% del Pil il finanziamento annuale del Servizio sanitario nazionale per riuscire a dare risposta alle nuove sfide e ai nuovi bisogni di cura e assistenza dei cittadini, e per evitare il collasso finanziario della sanità italiana.

Il progetto di legge è un inedito, come ha spiegato Donini anticipando anche i bilanci previsionali 2023 delle Aziende sanitarie – al momento il potenziale squilibrio complessivo si aggira sui 300 milioni di euro -, perché si pone l’obiettivo di stimolare e sensibilizzare il Parlamento affinché dalla prossima legge di bilancio in poi vi sia una adeguata crescita del Fondo sanitario nazionale commisurata ai parametri minimi per la sostenibilità finanziaria. “Mai avremmo pensato - ha sottolineato l’assessore - di arrivare a definire un atto legislativo in una situazione in cui 21 Regioni su 21 da ormai diciotto mesi stanno dicendo la stessa cosa; qualche mese fa i presidenti di tutte le Regioni, indipendentemente dal loro orientamento politico, ricevuti dal ministro della Salute Schillaci hanno detto che mancano 4 miliardi di euro e non una cifra generica, perché siamo in grado di definire qual è il livello di sostenibilità del Fondo nazionale. Anche il ministro ha affermato pubblicamente che al fondo mancano 4 miliardi. In un Paese normale se 21 Regioni su 21 e il ministro in carica dicono che mancano 4 miliardi, ci si trova e si trovano i 4 miliardi. Siccome, però, nulla si sta muovendo in maniera significativa e in assenza di una evidenza pubblica di questo impegno, abbiamo promosso un nostro progetto di legge che spero sia approvato in ottobre, in tempo utile per sollecitare il Parlamento prima della legge di bilancio”. L’assessore ha presentato l’impianto della proposta di legge auspicando da parte dei parlamentari la possibilità di trovare altre coperture, anche in parte diverse da quelle proposte dalla Regione. In un quadro, peraltro, in cui la sanità dell’Emilia-Romagna costa sicuramente di più rispetto alle entrate, per maggiori servizi, personale, strutture, attrattività, ma che sarebbe perfettamente in grado di mantenere i conti in equilibrio se lo Stato mettesse le risorse necessarie.

COSA PREVEDE IL PROGETTO DI LEGGE

La proposta di legge di iniziativa regionale si inserisce in un contesto in cui la domanda di servizi sanitari e sociosanitari è in aumento perché la popolazione invecchia progressivamente e il Servizio sanitario nazionale, già oggi sottofinanziato rispetto alle necessità della popolazione, è in affanno rispetto alla copertura dei costi delle Regioni determinati dalla pandemia. Sono tre i punti della proposta di legge. Il primo riguarda l’incremento del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard, a cui concorre lo Stato, su base annua dello 0,21% del prodotto interno lordo dal 2023 al 2027 fino a raggiungere una percentuale di finanziamento annuale non inferiore al 7,5% del prodotto interno lordo. Obiettivo che comporta un sostanzioso, ma necessario, incremento delle risorse: da 128,869 miliardi di euro (fabbisogno programmato nel 2023) a oltre 149 miliardi, per avvicinare l’Italia al livello di altri Paesi europei (come ad esempio Francia, Germania e Regno Unito). Altro punto cardine del progetto di legge della Giunta, il superamento per le Regioni dei vincoli di spesa per il personale degli Enti del Servizio sanitario nazionale imposti dalla legge nazionale, ma anche il superamento di un altro limite, quello che riguarda il trattamento accessorio per il personale. In questo modo le Regioni potrebbero contare su uno strumento in più per fronteggiare il comune e grave problema della carenza di professionisti sanitari, che insieme alla mancanza di risorse adeguate costituisce un nodo fondamentale da sciogliere per la tenuta dell’intero sistema. Il terzo articolo del progetto di legge riguarda, infine, la copertura finanziaria, che sarà garantita in prima battuta da maggiori risorse che dovessero rendersi disponibili dalla crescita economica prevista dalla Nota di aggiornamento al DEF - novembre 2022 e, in seconda battuta, da risorse derivanti dal contrasto all’evasione ed elusione fiscale e contributiva.

Pubblicato il 17 settembre 2023

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Iren, parte il bando «Ambientazioni» per sviluppare nuovi progetti di sostenibilità

Bando ambientazioni

È online dal 12 settembre sul sito www.irencollabora.it il nuovo bando AmbientAzioni, promosso dal Comitato Territoriale Iren di Piacenza. Il bando, che rientra nelle finalità del Comitato di realizzare iniziative concrete per la sostenibilità del territorio, è finalizzato a selezionare e a realizzare fino ad un massimo di tre progetti inerenti: il risparmio di risorse energetiche e idriche, la riduzione della produzione di rifiuti, la riduzione della produzione di CO2, la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici, la promozione della fruibilità e della valorizzazione ambientale del territorio provinciale. La partecipazione è gratuita e aperta a cittadini maggiorenni, Istituti Scolastici e Universitari, Enti e associazioni di persone o di imprese che alla data di pubblicazione del bando, abbiano sede o residenza o siano studenti (anche non residenti) nella Provincia di Piacenza. La partecipazione dei soggetti sopra menzionati può̀ avvenire come singoli o come gruppi. La richiesta di partecipazione dovrà essere inviata, entro e non oltre il 21 novembre 2023, compilando in tutte le sue parti il form online sulla piattaforma dei Comitati Territoriali Iren www.irencollabora.it, previo caricamento di tutto il materiale richiesto, seguendo le istruzioni indicate.

Il bando mette a disposizione complessivamente 30mila euro che possono essere destinati alla realizzazione di un massimo di tre progetti, ciascuno di valore compreso tra un minimo di 3mila euro e un massimo di 30mila euro. Ai partecipanti viene richiesto di proporre elaborati innovativi, replicabili in altri contesti, con un budget non superiore ai 30mila euro e con benefici economici e sociali per la collettività con ricaduta sul territorio della provincia di Piacenza. Tutti gli elaborati progettuali pervenuti nei termini previsti e in regola con le disposizioni del bando verranno esaminati da apposita giuria che selezionerà un massimo di tre progetti da realizzare sulla base di criteri legati alla coerenza al bando, alla originalità e innovatività̀ del progetto e alla fattibilità tecnico-economica. Il Comitato Territoriale Iren di Piacenza è disponibile per qualsiasi ulteriore chiarimento al seguente recapito: comitatiterritoriali [AT] gruppoiren [DOT] it.

Pubblicato il 16 settembre 2023

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Educare gli studenti contro la violenza di genere, disponibili corsi per gli insegnanti

corsi per insegnanti

Diffondere una cultura della parità tra uomini e donne e contrastare qualsiasi forma di discriminazione e violenza di genere, in un’alleanza sempre più stretta con il mondo della scuola.
Con questi obiettivi prenderà il via nelle prossime settimane il nuovo percorso di formazione per insegnanti delle scuole secondarie di secondo grado (superiori) su “Educazione alle pari opportunità, con particolare riferimento al superamento degli stereotipi di genere”. È il secondo ciclo di incontri tematici organizzati dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito delle azioni congiunte previste dal Protocollo di intesa triennale siglato nell’ottobre 2022 con l’Ufficio scolastico regionale per promuovere, diffondere e sviluppare la cultura delle pari opportunità all’interno delle istituzioni scolastiche.
“La promozione della cultura del rispetto e la valorizzazione delle differenze di genere- sottolineano le assessore regionali alle Pari Opportunità, Barbara Lori, e alla Scuola, Paola Salomoni- sono tra i cardini delle politiche regionali. La scuola ha un ruolo centrale in questo campo, per questo abbiamo deciso di riproporre un’iniziativa la cui prima edizione, che si è svolta tra marzo e aprile scorsi, ha riscosso un grande apprezzamento. Un grande apprezzamento sia in termini di partecipazione, sia in termini di esito, come emerge dai questionari di valutazione di chi ha preso parte al corso. È in una collaborazione solida e duratura tra persone e istituzioni che sarà possibile non solo affermare il giusto spazio per le donne, ma anche prevenire e contrastare i fenomeni di violenza”. “La formazione dei docenti, su un tema così delicato – afferma il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Stefano Versari - può trovare spazio nella scuola attraverso la ricchezza dei contenuti disciplinari che ciascun docente sceglie di sviluppare nell’alveo degli obiettivi previsti dalle Linee guida per ciascun indirizzo di studio (liceale, tecnico, professionale). L’offerta formativa proposta nella prima edizione ha riscosso consenso da parte degli insegnanti poiché ha fornito approfondimenti di carattere pratico, culturale e didattico metodologico. Strumenti didattici e relatori con specifica competenza in materia realizzeranno una formazione di qualità rispetto ad una tematica drammaticamente attuale quale l’educazione alle pari opportunità”.

Il nuovo percorso formativo, della durata complessiva di 25 ore e come il precedente articolato in tre webinar on line e in un corso in e-learning da seguire sulla piattaforma Self della Regione, partirà il prossimo 6 ottobre per concludersi con il terzo appuntamento sul web il 29 novembre. Stessa formula della prima edizione, ma contenuti nuovi e differenti relatori. Si spazia dal ruolo sociale delle donne nella storia, al contributo dell’universo femminile al sapere, per finire con una riflessione sul dilagare della violenza giovanile in rete. Gli obiettivi generali della seconda edizione del corso per docenti delle scuole superiori non cambiano. Tra le priorità viene sottolineata l’esigenza di promuovere, diffondere e sviluppare tra le giovani generazioni la cultura delle pari opportunità. In secondo luogo si punta a consolidare l’orientamento al superamento degli stereotipi di genere, all’inclusione e alla parità tra i generi, sia sul versante della didattica, sia su quello della formazione del personale scolastico. Infine viene ribadita l’importanza di sostenere le iniziative finalizzate alla prevenzione e al contrasto alla violenza di genere, con un attenzione particolare nei confronti dei giovani. A questo secondo ciclo di incontri potranno partecipare anche i docenti che hanno già seguito la prima edizione del corso. In questo caso sarà richiesta la partecipazione ai soli webinar on line. Ai partecipanti con almeno il 60% di frequenza, dopo il superamento di un test finale sarà rilasciato un attestato ad hoc. La domanda di iscrizione va presentata entro sabato 30 settembre 2023.

Pubblicato il 16 settembre 2023

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«Da dono nasce dono»: il 23 torna in dieci supermercati

dono

Rispondere ai bisogni crescenti delle persone in difficoltà. Questo l’obiettivo della raccolta di beni di prima necessità “Da dono nasce dono”, che si svolgerà sabato 23 settembre presso dieci supermercati di Piacenza e provincia, organizzata dalla Caritas diocesana di Piacenza-Bobbio insieme a una rete di realtà del territorio che mette in campo circa trecento volontari. L’iniziativa, che torna per la prima volta dopo l’interruzione causa Covid, è condivisa con associazione “La Ricerca”, Emporio solidale, centro Caritas “La Giara”, rete “Piacenza Solidale”, con la preziosa collaborazione del Centro servizi per il volontariato (Csv Emilia) e della Fondazione di Piacenza e Vigevano. La raccolta servirà a sostenere i servizi delle associazioni coinvolte.

Prodotti richiesti e supermercati aderenti

L’appello è a donare generi alimentari e prodotti per l’igiene. I beni maggiormente richiesti sono: pasta, riso, farina, scatolame, dado vegetale, latte UHT, olio, caffè, zucchero, biscotti, pannolini, omogeneizzati, detersivi per la lavatrice, detersivi per i piatti e prodotti per l’igiene personale. Sabato 23 settembre la raccolta si svolgerà presso dieci punti vendita della grande distribuzione organizzata: i supermercati Conad di via Atleti Azzurri d’Italia, via XX Settembre, strada Agazzana, via Modonesi, Rivergaro e San Rocco al Porto, Super Besurica, Sigma della Farnesiana e di Borgo Faxhall e Gulliver di via Rio Farnese. A ricevere le derrate alimentari donate dai clienti saranno i circa 300 volontari delle associazioni coinvolte.

“Nessuno può fare tutto da solo”

Si tratta di una iniziativa che ha riscosso successo negli ultimi anni e che si spera possa incontrare anche quest’anno l’attenzione e la sensibilità di tanti cittadini attraverso la donazione di generi alimentari a chi si trova oggi in grave difficoltà. “Questa è la decima edizione dell’iniziativa «Da dono nasce dono» – commenta Francesco Argirò, responsabile dell’area Promozione umana della Caritas diocesana – che riprendiamo dopo la temporanea sosta dovuta al Covid. È una raccolta di cibo, soprattutto a lunga conservazione, e di prodotti per l’igiene da destinare alle famiglie in difficoltà accompagnate dalla rete del territorio. È importante per noi, oltre a raccogliere i beni necessari, sensibilizzare la popolazione sul fatto che dobbiamo lavorare insieme. Nessuno può risolvere tutto da solo. Per l’iniziativa, Caritas diocesana avrà a disposizione circa duecento volontari”.

“La Ricerca” e l’Emporio Solidale aderiscono all’iniziativa

“Come associazione «La Ricerca» partecipiamo con piacere all’iniziativa e ne condividiamo il senso – le parole di Itala Orlando –. Il dono materiale e il dono del tempo sono preziosi per chi lavora nel sociale, la povertà sta diventando un problema sempre più grave e queste iniziative sono occasioni preziose che non possiamo perdere. Al momento abbiamo mobilitato dieci volontari, nei prossimi giorni speriamo di avere altre disponibilità per gestire questa giornata in modo efficace”. L’Emporio solidale partecipa con trenta volontari. “Chiediamo ai cittadini di partecipare il più possibile – dice il responsabile Marco Tondini –. L’appello più grande è a donare prodotti chimici, per l'igiene personale e della casa, e per l'infanzia”.

“La Giara” e Csv Emilia mobilitano i volontari

Il centro Caritas “La Giara” assiste attualmente 200 famiglie, per un totale di 600 persone all'interno della comunità pastorale 8 (San Lazzaro), con 60 volontari fissi. “Sabato 23 settembre - annuncia Maria Pia Gliozzo - trenta nostri volontari presidieranno tre punti vendita che hanno aderito all'iniziativa”. Lidia Frazzei del Csv Emilia afferma che “il Centro servizi per il volontariato è contento di appoggiare l'iniziativa perché ne condivide il valore e l'importanza per le realtà che ne beneficeranno. L'obiettivo del Csv Emilia è sostenere le reti delle associazioni, offriamo il nostro contributo affinché la rete si consolidi per sostenere le vulnerabilità della nostra città”.

Francesco Petronzio

Nella foto, da sinistra Marco Tondini (Emporio Solidale), Francesco Argirò (Caritas diocesana), Itala Orlando (La Ricerca), Maria Pia Gliozzo (Caritas "La Giara") e Lidia Frazzei (Csv Emilia).

Pubblicato il 16 settembre 2023

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