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Notizie Varie

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«Guerra in Ucraina, perché?», incontro pubblico sabato 9

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Un dibattito, aperto e approfondito, sulle cause e le conseguenze del conflitto in Ucraina, che sta costando centinaia di migliaia di morti e milioni di sfollati. Un'occasione non solo per capire le dinamiche storiche, politiche, economiche e sociali che hanno portato alla crisi tra Kiev e Mosca, ma per prospettare possibili vie di soluzione a partire dal ruolo della nostra comunità piacentina e nazionale, mantenendo alta l'attenzione sulle emergenze umanitarie, sull'importanza di dare sostegno al popolo ucraino.
L'evento, organizzato dalla CISL Parma Piacenza insieme con l’ Associazione "Nadiya" e con il patrocinio del Comune di Piacenza, si terrà sabato 9 settembre alle ore 15.30 presso il Salone Monumentale della Biblioteca Passerini Landi a Piacenza.
I lavori saranno moderati dal giornalista di Telelibertà Michele Rancati e vedranno la partecipazione di esperti, rappresentanti politici e sindacali, con testimonianze relative all'attuale situazione ucraina.

Tra gli interventi previsti, quello dello storico Simone Attilio Bellezza, docente dell'Università Federico II di Napoli e autore di numerosi saggi sull'Ucraina; quello di Andrea Cuccello, segretario nazionale della CISL; quello di Paola De Micheli, parlamentare del PD alla Camera dei Deputati; quello di Tommaso Foti, capogruppo di FdI alla Camera dei Deputati; quello di Mario Spezia, presidente dell'ANPC sezione di Piacenza; quello di padre Mario Toffari, direttore dell'Ufficio Diocesano Pastorale Migranti.
Ad introdurre l'evento saranno Michele Vaghini, segretario generale Cisl Parma Piacenza, e Lyudmyla Popovych, presidente dell'Associazione "Nadiya" ODV a Piacenza, fondata nei primi giorni di guerra per portare aiuto in Ucraina oltre che per dare assistenza ai profughi nel territorio piacentino.
L'incontro è aperto a tutti i cittadini interessati a conoscere meglio la realtà ucraina e a confrontarsi con le diverse voci e prospettive sul tema. L'ingresso è gratuito.

Pubblicato il 5 settembre 2023

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E' stato ricordato don Vittorio Pastori a 29 anni dalla morte

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Da Piacenza all'isola di Procida, dalle Marche a Varese, in particolare nella piccola frazione della Rasa, sabato scorso due settembre, è stato ricordato don Vittorio Pastori, il gigante della bontà, cofondatore e anima della ong Africa Mission - Cooperazione e sviluppo, scomparso a settembre del 1994.
E' stato ricordato con affetto a Kampala e a Moroto, in Uganda, dove ha creato e coltivato la sua grandiosa opera nel segno del Vangelo: sfamare popoli alla deriva e dare loro una prospettiva di vita. E tanto più lontana diventa la sua dipartita, tanto più aumenta il calore del ricordo in chi lo conobbe, in quanti hanno continuato e fatto crescere la sua opera e in chi ne beneficia degli effetti.

A Piacenza sono risuonate nella cattedrale le parole di vescovo Adriano Cevolotto e a Varese una delegazione di piacentini, guidata dal direttore dell'istituzione umanitaria Carlo Ruspantini, si è unita ai compaesani per ricordare il gigante che, negli anni bui della guerra e della carestia, sfamava i Karimojong e gli Ugandesi.
Nel cimitero di montagna, attorno alla tomba che custodisce i resti di don Vittorio, della mamma e del papà, amici piacentini e varesotti si sono ritrovati a pregare e a ringraziare il buon Dio per aver donato un uomo che ha fatto del futuro degli altri la propria missione di vita.

"Don Vittorione ci ha aiutati a costruire la speranza di rimanere nella propria terra, a godere del diritto di non emigrare, ha rimarcato il prefetto di Varese, Salvatore Pasquariello, spiegando quanto sia importante il modello di solidarietà indicato dal "pendolare della bontà".
"Era un uomo di fede che spostava le montagne - le parole dell'assessore comunale ai Servizi sociali di Varese, Roberto Molinari -, la comunità della Rasa è testimone di un illustre cittadino che non possiamo dimenticare, lui ci ha mostrato come aiutare le milioni di persone che si muovono nel mondo per cercare non il benessere, ma la sopravvivenza".
Dopo il ricordo sulla tomba e la benedizione da parte di don Elio, ex parroco de la Rasa, è stata celebrata la messa nella chiesa locale e al termine sono stati proiettati alcuni video sulla storia di don Vittorio Pastori.

Maria Vittoria Gazzola

Nella foto, la visita sulla tomba di don Pastori nel cimitero di Rasa.

Pubblicato il 5 settembre 2023

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La Regione finanzia un dottorato di ricerca in Cattolica e al Politecnico

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Oltre 1,6 milioni di euro di risorse europee per finanziare 18 borse di studio di dottorato di ricerca nei 6 Atenei dell’Emilia-Romagna. La Giunta guidata dal presidente Stefano Bonaccini ha dato il via libera alla graduatoria dei progetti di formazione alla ricerca che si sono aggiudicati i contributi del bando regionale pubblicato lo scorso aprile. Le risorse, messe a disposizione dal Programma Regionale FSE+ (Priorità 2 – obiettivo specifico E), sono destinate a sostenere 16 progetti, triennali e/o quadriennali, per formare alte competenze in ambiti altamente strategici: sostenibilità e resilienza della società, delle comunità e dei territori. “Prosegue il nostro impegno per promuovere la formazione e la ricerca e fare dell’Emilia-Romagna la regione della conoscenza e dei saperi, in linea con quanto stiamo facendo per portare una sede dell’Università delle Nazioni Unite presso il Tecnopolo Manifattura - sottolinea l’assessora regionale all’Università, ricerca e agenda digitale Paola Salomoni-. Con questi finanziamenti mettiamo insieme alle nostre Università un ulteriore tassello per la valorizzazione e il rafforzamento delle alte competenze, attraverso il potenziamento dei dottorati di livello nazionale e internazionale. Insieme al Patto per il lavoro e il clima, l’Agenda digitale e la legge sull’attrazione e valorizzazione dei talenti concorriamo poi all’obiettivo per lo sviluppo dell’alta formazione, in particolare in settori strategici per il futuro della nostra Regione e dell’intero Paese”.

 

GLI AMBITI DI RICERCA FINANZIATI

Le conseguenze del cambiamento climatico sulla nostra società e sulle scelte economiche; la formazione degli insegnanti per un’educazione alla cittadinanza globale; e ancora, la produzione di idrogeno da moto ondoso, il rapporto della rigenerazione urbana con il patrimonio culturale e architettonico, l’intelligenza artificiale per favorire la resilienza e la sostenibilità delle filiere agroalimentari. Sono alcuni degli ambiti di ricerca dei 16 progetti ammessi al finanziamento. I progetti, infatti, dovranno essere capaci di anticipare le conseguenze del cambiamento climatico e di valorizzare le nuove tecnologie, concorrendo ad ampliare le ricadute positive attese dall’Unu Institute on Big data and Artificial intelligence for managing Human habitat Change, il nuovo Istituto che sorgerà proprio in Emilia-Romagna, al Tecnopolo di Bologna, e rafforzerà la vocazione e il ruolo dell’Emilia-Romagna come centro d’eccellenza mondiale per la ricerca, la scienza, l’intelligenza artificiale e i big data.

I progetti, inoltre, permetteranno di concorrere a formare alte competenze per la ricerca coerenti ai settori di competenza Unu e Unesco, ed in particolare educazione, scienze naturali e sociali, cultura e comunicazione. Competenze che dovranno essere coerenti anche con gli ambiti tematici della Strategia di specializzazione intelligente e saper affrontare le “Sfide globali e Competitività industriale europea”, che costituiscono il secondo pilastro del Programma Horizon. Le borse di ricerca potranno essere attivate con riferimento al 39° ciclo e pertanto a partire dall’anno accademico 2023/2024, o al 40° ciclo, quindi dall’a.a. 2024/2025. Potranno avere una durata triennale o quadriennale e prevedere un periodo di permanenza all’estero di massimo 12 mesi o, unicamente per i progetti in co-tutela con soggetti esteri, di 18 mesi. Infine, a Piacenza vengono assegnati 86.743,44 euro per una borsa di studio per il progetto di ricerca del Politecnico di Milano (I progetto di rigenerazione urbana connessi con il patrimonio culturale e architettonico. Il sistema delle mura farnesiane di Piacenza come catalizzatore di processi di riattivazione di nuovi ecosistemi urbani) e 80.960,52 euro per una destinata al progetto dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (Integrazione avanzata di telerilevamento, intelligenza artificiale e modellistica delle colture per favorire la resilienza e la sostenibilità delle filiere agroalimentari e del territorio).

Pubblicato il 3 settembre 2023

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Bettola in festa per la Madonna della Quercia

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"Maria a Bettola, come racconta la tradizione, apparve a una pastorella. Attraverso Maria Dio sceglie i piccoli". Sono le parole del vescovo mons. Adriano Cevolotto alla festa della Madonna della Quercia a Bettola, patrona di tutta la val Nure.

Maria ci viene incontro
Il rito annuale della discesa della statua di Maria ci ricorda che Maria è vicina alla vita di ciascuno di noi. Maria, come fa secondo il Vangelo con Elisabetta, viene a visitarci nelle situazioni belle ma anche dolorose.
Dio, come testimonia il canto del Magnificat, capovolge l'ordine sociale; si manifesta agli umili. Più noi assumiamo potere, più si riduce l'apertura a Dio e ad ogni novità.
Dio predilige i poveri perché "si difendono" meno.

Accogliere Cristo per donarlo al mondo
Dio ha bisogno di spazi che lo accolgono e Maria è stata il grembo di Dio, la tenda di Dio in mezzo agli uomini. Lei come madre dona Cristo al mondo per indicarci che ciò che riceviamo da Dio è per essere donato, non per essere trattenuto.
Le nostre ambizioni non ci chiudano alla grazia, chiediamo a Maria di poter seguire Dio con l'umiltà che ha segnato la sua vita.

La processione
Al termine si è svolta la processione nella piazza del santuario. Alla celebrazione, introdotta dal parroco di Bettola don Angelo Sesenna, erano presenti i Sindaci dei Comuni della valle.

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Nelle foto, la festa della Madonna della Quercia a Bettola.

Pubblicato il 4 settembre 2023

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L’industriale culturale a Piacenza produce un valore di 400 milioni di euro

Industria della cultura

Il sistema produttivo culturale e creativo piacentino ha sviluppato, nel 2022, attività il cui valore ha raggiunto i 397,8 milioni di euro, ovvero il 4,2% della ricchezza complessivamente prodotta in provincia di Piacenza. Il valore dato è risultato in crescita del 4,8% rispetto al 2021, con un contemporaneo lieve aumento degli occupati, che passano dai 6.600 del 2021 ai 6.629 nel 2022.          
Sono questi i dati principali che emergono dalle analisi dell’Ufficio studi della Camera di Commercio dell’Emilia sui dati resi noti dalla Fondazione Symbola-Unioncamere con il XIII rapporto “Io sono cultura”, che inquadrano l’importante incidenza della filiera creativa e culturale anche a livello locale. Analizzando nelle sue componenti la somma del valore aggiunto raggiunta nel 2022, vediamo che la parte del leone la fa la componente cosiddetta core, composta da industrie creative e culturali, come architettura e design, dalle attività di conservazione e valorizzazione del patrimonio storico e artistico, dalle performing arts e arti visive, oltre che da attività come editoria e stampa, audiovisive, musicali o di comunicazione; una pluralità di attività che nel 2022 hanno sviluppato un valore pari a 202,7 milioni di euro (+5% rispetto al 2021) con oltre 3.731 addetti, quota in linea con quella dell’anno precedente. Alla ricchezza prodotta dai settori che sono il cuore della cultura, si deve aggiungere quella proveniente dalle attività creative driven, ovvero tutte le attività economiche non strettamente riconducibili alla dimensione culturale, ma caratterizzate da strette sinergie: una componente di rilievo che, a livello provinciale, rappresenta un valore aggiunto di 195,1 milioni di euro (+ 4,6% rispetto al 2021) e 2.898 addetti, quota analoga a quella dell’anno precedente. Analizzando i settori core del sistema produttivo culturale e creativo emerge che il comparto editoria-stampa ha generato ricchezza per 63,1 milioni di euro nel 2022, con un incremento del 5,7% rispetto all’anno precedente e un’occupazione stabile a oltre 1.170 addetti.

A seguire, le 174 imprese inerenti la produzione di software e videogames, che hanno generato ricchezza per 46,5 milioni di euro nel 2022 (+5,4 % sul 2021), occupando 702 addetti (+3% rispetto al 2021). Vengono poi le attività di architettura e design, capaci di produrre 38,2 milioni di euro di valore aggiunto, in linea con la quota raggiunta nel 2021, con 398 imprese che occupano 752 addetti. Un contributo importante è esercitato poi, in provincia di Piacenza, dalle performing arts e arti visive, che mostrano un valore aggiunto di 19,4 milioni di euro alla fine del 2022 (+ 9% rispetto al 2021). A seguire, i comparti comunicazione (13 milioni di euro), le attività di conservazione e valorizzazione del patrimonio storico e artistico, che si attestano nel 2022 a 12,2 milioni di euro, e audiovisivi e musica (10,2 milioni di euro).

Pubblicato il 2 settembre 2023

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