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Anche i detenuti delle Novate fra i «progettisti sociali», 9 progetti finanziati dalla Fondazione con YouthBank

giovanipetr

Sono nove i progetti vincitori del bando della prima YouthBank di Piacenza. La Fondazione di Piacenza e Vigevano finanzia ogni proposta – dal valore complessivo di 8mila euro – con un contributo di 7mila e 200 euro. Più che raddoppiato dunque il budget fissato all’inizio: da 30mila euro, l’ente di via Sant’Eufemia investe 64mila e 800 euro per le nove proposte, presentate alla città durante l’evento Joy – Journey of youth che si è tenuto sabato sera, 15 giugno, all’ex caserma Cantore a Piacenza. Il progetto YouthBank, promosso dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano per promuovere il protagonismo giovanile, taglia dunque un nuovo traguardo e si prepara a dare vita agli interventi che un gruppo di under 25 ha ideato (gli youthplanner) e altri coetanei hanno selezionato (gli youthbanker).

Nove gruppi affiancati da organizzazioni no profit

“Grazie all’impegno degli youthbanker nel far conoscere il bando presso scuole, associazioni, persino all’interno della casa circondariale – sottolinea Edoardo Favari, consigliere generale della Fondazione – dal territorio è arrivata un’adesione molto superiore alle aspettative, ripagandoci degli sforzi compiuti lungo il percorso. Tanto che abbiamo deciso di celebrare il momento con una festa, il Joy Piacenza Party. Un ringraziamento particolare, per la fase di presentazione formale dei progetti, che si è appena conclusa, voglio rivolgerlo alle associazioni e agli uffici della Fondazione, che hanno supportato gli youthplanner nell’assolvere agli aspetti formali della richiesta di contributo”. Annunciati dagli youthbanker – ovvero i “banchieri” under 25 che hanno scritto il bando – i giovani progettisti sociali (youthplanner) hanno presentato le proprie proposte, che si concretizzeranno grazie all’affiancamento di una organizzazione no-profit del territorio, come previsto dal regolamento. Ecco i nove progetti.

La grafica delle sigarette negli anni

Daniele Sciaudone, affiancato da Associazione Fase Luce, ha proposto Paradiso Artificiale – Una Comunicazione Efficace: una mostra sull’evoluzione delle pubblicità dei pacchetti di sigarette durante il XX secolo, esposizione di poster/grafiche e analisi delle strategie di marketing. «Analizziamo l’aspetto grafico e comunicativo dei pacchetti in tre periodi principali – spiegano i progettisti –: fino agli anni ’50, quando si pensava che le sigarette facessero addirittura bene e quindi venivano usati testimonial medici, dagli anni ’50 agli anni ’80, con i primi divieti, e infine dagli anni ’80 ad oggi».

Una comunità scientifica a Piacenza

Maria Diletta Neri, Azzurra Lagomarsini, Anastasia Grendene e Giulio Fontanella sono gli ideatori di Piacenza Scientific Talks, che con l’affiancamento di Amop Piacenza proporrà conferenze in lingua inglese su clinical innovation e medical sciences tenute da ospiti internazionali e laboratori a tema (ad esempio, sulle tecniche di sutura, il massaggio cardiaco, come leggere un elettrocardiogramma, eccetera). «L’obiettivo è creare una comunità scientifica a Piacenza e raggruppare scienziati da tutta Europa per parlare delle loro ricerche in ambito medico. Il nostro interesse è condividere più competenze pratiche su manovre di primo soccorso come il defibrillatore», spiegano le progettiste.

Il carcere parla attraverso la musica

Da Dentro a Fuori – Musica per includere progetto proposto da un gruppo di ragazzi ristretti, in collaborazione con Verso Itaca APS. Eventi musicali con i detenuti della Casa Circondariale “Le Novate”, studenti delle scuole piacentine, ospiti e artisti esterni. A presentare il progetto, e a rappresentare i quattro planners detenuti, la direttrice del carcere Maria Gabriella Lusi e Alberto Gromi di “Verso Itaca”. «È un progetto che nasce dal desiderio dei giovani detenuti di stare insieme attraverso la musica. Credo che la luce negli occhi dei ragazzi, che si sono impegnati in questo progetto scrivendo musica insieme a Michele Serra, col coordinamento del professor Gromi e di un educatore che oggi non c’è, è già un grande risultato. È quella luce che determina speranza, sia nei ragazzi sia in noi e in tutta la cittadinanza», afferma Lusi. «L’evento zero sarà il 20 giugno, poi ci saranno altri tre concerti in autunno, aperti a tutti», spiega Gromi.

Un festival della salute mentale

Estella Dallagiovanna e Bianca Catalano con Associazione Fuori Serie hanno pensato a JOMO – festival della salute mentale che prevede l’attivazione di uno sportello d’ascolto, laboratori e talk con esperti, spazio graffiti, esposizioni di artisti locali e concerto finale del rapper Moder. «Lo sportello, per tutte le fasce d’età e soprattutto per gli adolescenti – spiegano – sarà aperto con un festival di tre giorni, in contemporanea con il Festival del pensare contemporaneo, e andrà avanti per alcuni mesi. Jomo si sviluppa sia sulla salute mentale che sull’ascolto e sulla cultura, sull’arte e sulla musica. Perciò abbiamo deciso di aprire gli stand sui laboratori artistici, con musicisti, dj, artisti piacentini oltre a talk con esperti come ginecologi e volontari dei centri antiviolenza. Vogliamo creare un ambiente di collettività che possa essere un posto sicuro per tutti gli adolescenti e giovani adulti che vogliono farci conoscere i propri problemi».

Aiutare gli studenti internazionali

Aysenur Ozbek e Muhammed Kayra Kilickan affiancati da Rathaus hanno messo a punto Piacenza Student Society (PSS), per favorire e supportare l’integrazione degli studenti internazionali a Piacenza. «Lo scopo è aiutare gli studenti internazionali con le procedure legali e migliorare la loro vita sociale a Piacenza», spiegano.

Dipendenze, un progetto nelle scuole

Shantal Fummi con Tice cooperativa sociale onlus realizzerà AttraversaMENTI, un ciclo di interventi negli istituti superiori sulla salute mentale, le dipendenze, l’affettività e l’età adolescenziale, rivolto sia agli studenti che ai genitori. «È un progetto di educazione, formazione e informazione sui temi della dipendenza da sostanze e affettiva da realizzare negli istituti superiori del territorio. Crediamo sia importante che gli agenti di socializzazione primaria, come famiglia e scuola, possano fare la differenza all’interno delle traiettorie evolutive che i ragazzi potrebbero prendere».

Festival “della sostenibilità”

Elena Brianzi, Nausicaa Fermi, Anna Vullo e Rossana Gazzola coadiuvate da Kult APS hanno pensato ad Alter Fest, un festival poliedrico e partecipato sulla tematica della responsabilità dei giovani in merito alla sostenibilità ambientale, sociale e culturale (talk, proiezioni, laboratori, musica, arte, attività outdoor, mercatino handmade). «Il festival è giunto alla seconda edizione, che riusciamo a realizzare grazie a YouthBank e alla Fondazione. Si svolgerà a ottobre e durerà due giorni».

Tutti possono creare cultura

Anna Ferrari e Matteo Piva con il progetto Ciak! hanno pensato a un laboratorio inclusivo di formazione sulle tecniche audiovisive e produzione di un cortometraggio; saranno affiancati da Associazione Coming out. «Sono poche le iniziative culturali a cui possono avere accesso ragazzi con poca disponibilità economica – spiegano – quindi, abbiamo deciso di dare un’opportunità a questi ragazzi, che selezioneremo entro la fine di giugno, di esprimere la propria voce attraverso il linguaggio cinematografico e la produzione di un breve documentario. Il tema sarà scelto da loro. La prima fase sarà di formazione con professionisti del settore, poi verranno affiancati da un tutor per concretizzare le loro idee per poi restituirle alla comunità in una proiezione che presenterà tutto il percorso svolto».

Un musical per parlare di sé

Ludovica Fissolo, Erica Pittoni, David Remondini, Jacopo Farsetti e Ginevra Barani hanno presentato il progetto A scuola di musical, e con la Compagnia teatrale Erranti Aps hanno pensato a un laboratorio teatrale finalizzato alla realizzazione e messa in scena di un musical con il coinvolgimento degli studenti del Liceo artistico per le scenografie. David Remondini, vicepresidente di Erranti Aps, ha illustrato i dettagli del progetto: «Ci ha colpito molto la trasversalità pensata dai ragazzi, che significa empatia. Ragazzi del Cassinari hanno pensato di creare un musical, un “pretesto” per arrivare a raccontare qualcosa di sé. Il musical è il massimo dell’espressione dell’essere umano su un palco, perché laddove non bastano le parole del testo, il personaggio deve cantare. Laddove non basta il canto, bisogna muoversi, ballare. E così si arriva a mettere insieme tre discipline artistiche fortissime. Trasversalità perché i ragazzi che parteciperanno saranno non solo interpreti ma anche scenografi, costumisti, creatori di un video che racconti l’esperienza a chi non potrà esserci».

Premio extra a “Piacenza Student Society”

L’evento Joy Piacenza Party è andato avanti dalle 18 fino alla mezzanotte di sabato 15 giugno con musica live, premiazioni e dj set. Durante la serata si sono esibite dal vivo diverse giovani band della new wave piacentina: dagli Amine all’indie rock/pop degli Sbraisers, dai Fields of petrichor a Beatrice Tommasi, per proseguire con gli Aeufenic e concludere con l’alternative rock dei Lunaris Causa. Dopo la premiazione dei progetti, il pubblico ha votato il “preferito”, Piacenza Student Society di Aysenur Ozbek e Muhammed Kayra Kilickan affiancati da Rathaus, che si è aggiudicato la speciale “borsa Joy”, ossia un fondo extra di 500 euro per la realizzazione dell’attività.

Francesco Petronzio

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