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Notizie Varie

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Da Unicoop borse di studio e assegni per caregiver

borse studio e assegni 2024

 
Dopo l'avvio dell'iniziativa nel 2024, Unicoop raddoppia quest'annol'impegno a favore dei figli e degli anziani genitori delle proprie socie. 10 borse di studio e 10 assegni per chi svolge il ruolo di cargiver di 600 euro per un totale di 12 mila euro che in realtà valgono molto di più se si considerano le intenzionalità della cooperativa che vuole così esprimere vicinanza  e sostegno alle proprie lavoratrici per la crescita dei figli e la cura dei propri famigliari.
Unicoop una grande famiglia. E' questo il sentimento che da sempre anima la realtà piacentina specializzata nella progettazione e gestione di servizi sociosanitari ed educativi, presente a Piacenza in oltre 40 centri che ospitano oltre 1500 anziani, bambini e persone con disabilità e nella quale lavorano 420 addetti.
l nuovo Consiglio di Amministrazione guidato dalla neo presidente Marialuisa Contardi ha pubblicato e distribuito un bando che fissa le regole per partecipare e i criteri di valutazione.
"Abbiamo voluto ripetere e ampliare un'iniziativa rivolta alle nostre dipendenti che è stata molto apprezzata -dichiara la Presidente- e che serve a rafforzare l'attaccamento a Unicoop". C'è tempo fino al 30 settembre per presentare le candidature, poi una giuria deciderà le vincitrici e per tutte festa finale nell' auspicio che in futuro possa ancor più crescere lo stanziamento aziendale dedicato alle borse di studio e agli assegni cargiver”.

Nella foto, la consegna delle borse di studio e assegni per caregiver lo scorso anno.

Pubblicato l'8 luglio 2025

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L’Emilia cammina bene tra borghi, città d’arte e grandi eventi

emilia

Il territorio di Visit Emilia (Parma, Piacenza e Reggio Emilia) si conferma tra le mete più attrattive del panorama turistico nazionale, registrando un brillante avvio d’anno. Secondo i dati relativi al periodo gennaio-maggio 2025, i turisti complessivi sono stati 559.396, in aumento del 3,9% rispetto allo stesso periodo del 2024, mentre i pernottamenti hanno raggiunto quota 1.204.758, con una crescita del 2,3%. Un trend positivo diffuso in tutto il territorio, a partire dalle province di Parma, Piacenza e Reggio Emilia. Parma spicca con 297.195 turisti (+3,7%) e 647.044 pernottamenti (+2,4%).

Dati positivi per Piacenza

Anche Piacenza cresce con 108.048 turisti (+3,7%) e 235.150 pernottamenti (+2,8%). Reggio Emilia registra l’aumento più consistente nei flussi turistici (+4,5%), totalizzando 154.153 arrivi e 322.564 pernottamenti.

Decisivo l’apporto de “Cammini Giubilari”, che attraversano borghi e aree appenniniche, rilanciando località un tempo meno battute dal turismo di massa. Berceto, Bobbio e Quattro Castella sono solo alcuni esempi virtuosi: il primo registra un +38% di turisti e un sorprendente +49,7% nei pernottamenti; Bobbio segna un +46% di arrivi e un +25,8% di pernottamenti; Quattro Castella addirittura +16,8% nei turisti e +13,6% nei pernottamenti.

«I dati confermano che l’Emilia è capace di offrire esperienze autentiche, legate al territorio, alla spiritualità e alla lentezza del viaggio – commenta Simone Fornasari, presidente di Visit Emilia –. I Comuni attraversati dai Cammini Giubilari stanno ottenendo risultati eccellenti, a dimostrazione di come la valorizzazione del patrimonio diffuso rappresenti una strategia vincente. L’Emilia cammina, letteralmente, nella giusta direzione».

Anche i grandi centri fanno la loro parte: Parma città registra un +6,8% di turisti e un +4,4% di pernottamenti, Piacenza città cresce del +0,7% nei turisti e del +2% nei pernottamenti, mentre Reggio Emilia aumenta del +1,3% nei pernottamenti.

L’offerta extra-alberghiera continua a guadagnare consensi: nella provincia di Reggio Emilia, i turisti in strutture extra-alberghiere crescono del +21,2%, e a Parma il settore registra un +12% di turisti e un +7% di pernottamenti.

Un’Emilia che seduce e convince. 

Nella foto, Roberta Frisoni assessora Turismo Regione Emilia-Romagna  e Simone Fornasari presidente di Visit Emilia. 

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Pubblicato l'8 luglio 2025

Solidarietà del Lions Club Piacenza Host verso don Sbuttoni

Lions club Piacenza Host e Don Giuseppe Sbuttoni

Gesto di solidarietà del Lions Club Piacenza Host verso il parroco di Roncaglia e Mortizza don Giuseppe Sbuttoni. Appreso del furto subìto dalla parrocchia del Capitolo nel mese di giugno, quando vennero rubati due computer e un telefono, alcuni soci del club sono andati a trovare il sacerdote, che ha sottolineato come il vero danno – più che la refurtiva – sia stato quello provocato dallo scasso della porta da parte dei malviventi.
La presidente del Lions Club Piacenza Host, Enrica Pili, ha espresso parole di vicinanza a don Beppe a nome di tutto il club, ricordando come il parroco abbia “da sempre una visione della chiesa semplice, disponibile, coerente e aperta a tutti, in particolar modo agli ultimi”.
Al termine dell'incontro la Pili ha consegnato al parroco un contributo con l'augurio di riprendere al più presto le normali attività parrocchiali invitando la cittadinanza a sostenere il lavoro di don Giuseppe in una realtà particolarmente fragile come quella della periferia urbana.

Nella foto, don Giuseppe Sbuttoni con alcuni rappresentanti del Lions Club Piacenza Host.

Pubblicato il 7 luglio 2025

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Le Cer crescono, sono 129 quelle in Emilia-Romagna

Comunita energetiche dati 

“In Emilia-Romagna le Comunità energetiche rinnovabili crescono. La mappatura delle iniziative di sviluppo e costituzione ci dice che, al 31 dicembre 2024, in regione le ce ne erano già 129, di cui 69 in progettazione, 56 costituite ma non ancora riconosciute dal Gestore dei servizi energetici, mentre 4 sono operative. Se tutte le 129 Comunità energetiche divenissero pienamente operative potrebbero produrre energia da fonte rinnovabile corrispondente al fabbisogno annuo di energia elettrica di oltre 52.700 famiglie tipo”. A fare il punto il vicepresidente della Regione, Vincenzo Colla, con una dettagliata relazione all’Assemblea legislativa sullo stato di attuazione e sull’efficacia della legge regionale 5 del 2022, a tre anni dalla sua approvazione. “In questi tre anni la Regione, attraverso due bandi ad hoc, ha concesso contributi per la costituzione e gli investimenti delle Cer per circa 3,5 milioni di euro- ha aggiunto il vicepresidente Colla-. Pur non sottovalutando le difficoltà tecniche e normative, che rallentano il raggiungimento rapido dell’operatività, quello delle Comunità è un investimento di lungo periodo che darà risultati in futuro in termini di risparmio energetico, di sostenibilità ambientale e di impatto sociale”. Complessivamente i progetti finanziati grazie ai due bandi chiusi a marzo 2025 sono stati 71 per la costituzione delle Cer e 27 per la realizzazione di impianti, distribuiti su tutto il territorio regionale. L’estensione alle Cer in forma cooperativa dell'accesso al fondo rotativo regionale consente finanziamenti agevolati alle imprese, per la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. Previsto un finanziamento a tasso agevolato fino al 70% della spesa ammissibile, per un importo massimo di 2 milioni di euro.

LA SITUAZIONE DELLE CER IN EMILIA-ROMAGNA

Delle 129 Cer mappate alla fine del 2024, oltre il 60% dei progetti Cer contempla tra i membri un Ente locale, mentre circa il 20% è stato proposto da imprese: l’8% dei progetti coinvolge enti religiosi ed enti del terzo settore. Circa il 19% dei progetti è localizzato in comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti, potenzialmente beneficiari del Pnrr: la soglia è stata recentemente alzata a 50mila per facilitare l'accesso al contributo Pnrr. Complessivamente le Cer emiliano-romagnole hanno previsto la realizzazione di impianti fotovoltaici per una potenza complessiva di oltre 52,5 MW. Vista anche la tipologia di promotori prevalentemente enti pubblici, oltre i due terzi della potenza complessiva prevista dovrebbe essere realizzata su edifici (circa 44%) e superfici impermeabili (circa 25%).

Pubblicato l'8 luglio 2025

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«Law in Action», lo sportello giuridico dell’Università Cattolica

Law in Action Cattolica

A settembre prenderà il via la terza edizione dello Sportello Giuridico a favore delle persone private della libertà personale, un’iniziativa formativa promossa dalla Facoltà di Economia e Giurisprudenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Campus di Piacenza, in collaborazione con la Casa Circondariale di Piacenza e il Centro interuniversitario “L’Altro Diritto”. Il progetto si configura come una clinica legale vera e propria, all’interno della quale gli studenti del Corso di Laurea magistrale in Giurisprudenza (percorso “Diritto ed Economia”, Doppia Laurea 5+1) vivono un’esperienza pratica di consulenza extragiudiziale a diretto contatto con i detenuti. Una formazione giuridica “sul campo”, che traduce in pratica il principio del learning by doing e, ancor di più, quello del learning by caring: imparare prendendosi cura degli altri.

DALLA TEORIA ALLA PRATICA: LA POTENZA FORMATIVA DELLA LAW IN ACTION

«Frequentare un Corso di Laurea in Giurisprudenza che offre esperienze concrete di law in action rappresenta oggi una scelta strategica, sia dal punto di vista professionale che da quello umano e civile» sottolineano i professori Francesco Centonze (Ordinario di Diritto penale) e Roberta Casiraghi (Docente di Procedura penale), che del progetto sono i promotori, assieme alla dottoressa Priscilla Bertelloni (Assegnista di ricerca in Diritto penale). L’esperienza dello Sportello Giuridico ne è una prova tangibile. Permette infatti di «entrare nella realtà penitenziaria e affrontare questioni giuridiche concrete, emerse direttamente dai racconti dei detenuti e di applicare nella pratica istituti di diritto penale e procedura penale, cimentandosi nella ricerca normativa e giurisprudenziale e nella redazione di istanze», sempre affiancati dai propri docenti e lavorando in team. L’attività che si articola in due fasi principali, quella formativa (I semestre) strutturata su un percorso teorico di 20 ore dedicato al diritto penitenziario, aperto a tutti gli studenti del II, III, IV e V anno, a cui si affianca la fase operativa (II semestre), in cui entrano in gioco colloqui diretti in carcere e incontri di back office in aula. Si tratta di «una concreta attività di Service Learning, nel quadro della Terza missione universitaria» proseguono i docenti.

UN’ESPERIENZA CHE TRASFORMA

Lo Sportello Giuridico non è solo un’opportunità didattica: è un’esperienza che lascia il segno. Per gli studenti, significa infatti vivere il diritto nella sua dimensione più concreta, superando la distanza tra aula e realtà, con l’opportunità di allenarsi all’argomentazione giuridica, alla scrittura di atti, all’ascolto attivo e alla gestione di situazioni complesse. Per i detenuti, lo Sportello rappresenta un canale di ascolto e orientamento. Grazie al supporto degli studenti, possono meglio comprendere i propri diritti e accedere a benefici penitenziari spesso poco conosciuti o difficili da attivare autonomamente. Perché scegliere una Facoltà che promuove esperienze come questa? Perché il diritto non è solo una disciplina da studiare, ma uno strumento per incidere sulla realtà. La possibilità di entrare in carcere non come spettatori, ma come attori consapevoli, consente agli studenti di maturare un senso profondo della professione legale come servizio alla persona e alla collettività. Lo Sportello Giuridico rappresenta, dunque, un’occasione unica per vivere un’esperienza universitaria attiva, responsabile e trasformativa, che arricchisce il percorso accademico e prepara alla vita professionale con competenza, consapevolezza e sensibilità.

Pubblicato il 7 luglio 2025

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