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Dallavalle, dall’argento di Tokyo agli studenti piacentini: «Sono maturato grazie alle sconfitte»

dallavalle

“Sono orgoglioso di essere un esempio per i ragazzi che si allenano al campo Dordoni, cerco di dimostrare loro che lavorando in modo corretto si possono raggiungere tutti i sogni. Per fare bene l’atleta e lo studente serve disciplina”. Così il triplista piacentino Andrea Dallavalle, medaglia d’argento ai mondiali di atletica di Tokyo, agli studenti che lo hanno applaudito al PalabancaEventi di via Mazzini, durante l’incontro organizzato dalla Banca di Piacenza insieme alla Guardia di Finanza. Dallavalle è inserito nel gruppo sportivo delle Fiamme Gialle.

L’allenatore Buttò: “Puntiamo sempre a migliorare”

All’ex Palazzo Galli, nella mattinata di lunedì 27 ottobre, la sala era gremita di studenti dei licei sportivi degli istituti Respighi, San Benedetto e Marconi. Presenti le autorità civili, militari e sportive della provincia e il presidente Coni regionale Andrea Dondi. Dallavalle è stato intervistato dal giornalista Matteo Marchetti. “Quando sono atterrato sulla sabbia avevo già capito di aver fatto un buon risultato”, ha detto Dallavalle. In prima fila, insieme alle autorità, c’era anche il suo allenatore Ennio Buttò. “Mi conosce da quando sono nato – ha raccontato Dallavalle – e io mi ricordo di lui da quando ho memoria, abbiamo cominciato ad allenarci quando avevo circa 12 anni, quindi metà della mia vita l’ho passata sotto la sua guida. Avere un allenatore che ti conosce così bene, sa come ti comporti in gara, fa la differenza. Per me è fondamentale. Abbiamo passato momenti belli e meno belli, ma continuiamo a collaborare e spero di ottenere altre soddisfazioni sotto la sua guida”. “So che dal punto di vista tecnico Ennio è uno dei migliori – ha proseguito Dallavalle – i consigli che mi ha sempre dato vengono spesso imitati da altri atleti. L'importante è essere affiancati da persone di cui ci si fida”. Il coach Buttò ha poi preso la parola, alla domanda sul prossimo obiettivo la risposta è stata che “puntiamo sempre a migliorare”. Migliorare un argento mondiale significa, inequivocabilmente, puntare all’oro.

“Le sconfitte mi hanno fatto maturare”

Anche dopo l’argento mondiale, Andrea Dallavalle è tornato sulla “sua” pista d'atletica, quella del campo “Pino Dordoni” sulla strada Agazzana, a metà strada tra casa sua a Gossolengo e Piacenza. “È bello quando i bambini, che ancora sognano in grande, mi vedono come se fossi Richard Gere. La cosa che mi rende più orgoglioso è essere d'esempio per questi ragazzi, cerco di dimostrare loro che lavorando in modo corretto è possibile raggiungere tutti i sogni”. La celebrazione di un successo è la punta di un iceberg fatto di alti e bassi, Dallavalle ha ripreso una citazione di Julio Velasco: “Con una vittoria scrivi una pagina, con le sconfitte scrivi un libro”. “Mi sembrava una frase fatta - ha detto Dallavalle - ma invece è proprio così. Le sconfitte e le delusioni sono i momenti in cui sono maturato di più: ho capito quello che bisognava fare e come intervenire”. Il riferimento è al diciannovesimo posto alle Olimpiadi di Parigi nel 2024, che escluse Dallavalle dalla finale. “Fu una bella batosta - ricorda - perché l'obiettivo minimo era arrivare in finale, e invece sono arrivato diciannovesimo. Purtroppo, non sempre le cose vanno bene. Da quel momento sarebbero potute succedere due cose: o iniziare una striscia negativa, convincendomi di non essere in grado, o rimboccarmi le maniche”.

La laurea all’Università Cattolica

Durante l’incontro è stato ricordato che, oltre ai successi sportivi, Andrea Dallavalle è riuscito a laurearsi in Economia all’Università Cattolica di Piacenza. “È stato più difficile laurearti o vincere un argento ai mondiali?”, chiede il moderatore. “Forse l’argento”, risponde Andrea dopo un istante di dubbio. “Per fare bene l’atleta e lo studente serve disciplina – ha detto – a scuola e all’università, prima con la convenzione Coni (al liceo Gioia, ndr) e poi con la Dual Career, sono sempre stato aiutato”.

“Mai una parola fuori posto”

Prima dell’incontro, alcune delle autorità presenti hanno preso la parola per un saluto. Il moderatore Matteo Marchetti ha inquadrato l’evento come una celebrazione non solo dello sportivo ma soprattutto dell'uomo, ricordando come Andrea Dallavalle non abbia mai detto una parola fuori posto e non abbia mai cercato alibi dopo i risultati meno esaltanti. Il comandante provinciale della Guardia di Finanza Massimo Amadori ha esaltato il percorso di vita di Andrea, fondato sull’impegno e sui valori. “Un risultato di prestigio non arriva mai per caso – ha affermato – dietro ci sono sacrifici e scelte coraggiose. Le Fiamme Gialle sono una comunità dove impegno, lealtà e spirito di squadra si intrecciano col servizio e col dovere. Vuol dire appartenere a una tradizione di eccellenza e responsabilità. Dietro ogni record e ogni medaglia c’è qualcuno che crede nello sforzo quotidiano e nell’onore di rappresentare il nostro paese in tutto il mondo. Con Andrea Dallavalle, Piacenza ritrova l'orgoglio e la passione dei cittadini migliori. Con la tua determinazione hai conquistato anche qualcosa che nessuna medaglia potrà dare: il nostro rispetto e la nostra stima”.

“Nessuno vi regalerà mai niente”

Il delegato provinciale Coni Robert Gionelli, che conosce Andrea da diverso tempo, ha ricordato la sua “disponibilità incredibile per partecipare ai nostri eventi di promozione sportiva per le scuole e agli eventi benefici e di solidarietà, nonostante i numerosi impegni agonistici. Dietro a un grande campione c’è una famiglia che ha trasmesso grandi valori che lui ha portato nello sport”. Lo stesso valore è stato confermato anche dalla sindaca Katia Tarasconi, che sull'esempio di Dallavalle ha lanciato un messaggio agli studenti: “Nessuno mai vi regalerà niente, se volete arrivare ai risultati dovete guadagnarvelo”. Sempre ai più giovani nel pubblico si è rivolto Andrea Dondi, presidente del Coni dell’Emilia-Romagna: “Questo 'signore' (Dallavalle, ndr) ha saputo giocare sullo strabismo: da una parte guarda allo sport, alla carriera e ai risultati, e dall'altra ha studiato e si è laureato. È una persona che ha saputo gestire la propria vita, rinunciando spesso al riposo e al divertimento”. La presidente della Provincia Monica Patelli ha ricordato l'incontro dell’anno scorso con tutti gli atleti che avevano partecipato alle Olimpiadi di Parigi, fra cui c'era anche Andrea Dallavalle. “Sei un grande esempio come ragazzo - ha detto - avere qui altri giovani che possono ascoltare il tuo vissuto può essere un grande esempio. Un giovane che dà esempio agli altri giovani è un valore incredibile”.

Francesco Petronzio

Pubblicato il 27 ottobre 2025

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