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Acr. Il Vescovo: preghiamo forte insieme per il dono della pace

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Un week end della pace, organizzato dall’Azione Cattolica di Piacenza, per giovani e ragazzi più che mai attuale, inserito nel Mese della Pace che rappresenta un vero proprio “presidio” associativo, un tempo costantemente abitato dall’Azione cattolica.
Sabato 26 febbraio, la Marcia della Pace, partita dal pubblico Passeggio, è giunta in Cattedrale dove il Vescovo ha accolto i giovani presenti ed ha sottolineato l’importanza di questa preghiera nel momento difficile, con la guerra in Ucraina, che stiamo vivendo.

La marcia della pace il 26 febbraio. L'arrivo in Cattedrale

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Sopra, l'arrivo dei ragazzi in Cattedrale accolti dal vescovo Cevolotto.

Lacrime e compassione
Mons. Adriano Cevolotto ha ricordato come il messaggio di papa Francesco per la 55° Giornata Mondiale della Pace si rivolge ai governanti e a quanti hanno responsabilità politiche e sociali, ai pastori e agli animatori delle comunità ecclesiali, come pure a tutti gli uomini e le donne di buona volontà.
“All’inizio del suo pontificato – ha affermato il presule – papa Francesco ha ricordato come ci sono anche i giorni del pianto: c’è bisogno di lacrime e compassione per sentire il dramma della guerra. Significa stare dentro a tante persone che sono private della serenità e dell’armonia. Inoltre è necessario innalzare al Signore la preghiera e diventare artigiani di pace seguendo le tre strade indicate del Papa: il dialogo tra le generazioni, l’educazione e il lavoro”.

Il dialogo, l’educazione e il lavoro
Il Vescovo ha sviscerato questi aspetti ponendo in evidenza come il dialogo è fondamentale e ad esso si oppongono il conflitto e l’indifferenza, atteggiamenti che nascono dal potere e dal sentirsi superiori agli altri. Il dialogo invece – per il presule - nasce dalla stima reciproca, dalla fiducia e dalla collaborazione.
Per l’attenzione all’educazione, sollecitato dal Papa, mons. Cevolotto ha sottolineato come si sono ridotti fortemente, a livello mondiale, gli investimenti sulla formazione. Per quanto riguarda il lavoro è necessario maturare la cultura del lavoro che da dignità ad ogni persona e deve essere rispettoso dei diritti umani e dell'ambiente. Infine il Vescovo ha evidenziato come l’Azione Cattolica, insieme al cammino di tanti altri gruppi, si impegna per un lavoro sostenibile alla civiltà del progresso. “Una associazione - ha affermato - che vi sostiene nella vostra crescita come giovani”.

Il 27 i ragazzi dell'Acr in Cattedrale

I ragazzi dell’ACR stanno vivendo in questi giorni il mese della pace, in cui scoprono cosa sia la pace e come possono portarla nelle loro vite, affrontando ogni anno una declinazione un po’ diversa. 
Domenica 27 febbraio, a conclusione di questo periodo, l’ACR è tornata a vivere il Meeting della Pace, dal titolo “Ricuciamo la Pace!”

Ricucire relazioni
“Ricucire presuppone pazienza, dedizione e attenzione; in una parola: cura. A volte occorre «rammendare» situazioni e relazioni che rischierebbero di restare spezzate, sfilacciate. Ricuciamo la pace diventa esortazione a creare punti generativi di una rete che funziona e si spende per gli altri". Con queste parole don Simone Tosetti, assistente diocesano ACR, ha introdotto la celebrazione in cattedrale, presieduta dal Vescovo, che è stata preceduta da un Meeting Itinerante con cui ogni gruppo ACR, giunto a Piacenza, ha avuto modo di scoprire i valori e gli ideali di Pace attraverso diversi giochi ed attività dislocati in più oratori della città.

Il lavoro del sarto
“Purtroppo in questi giorni - ha esordito mons. Cevolotto - non è scoppiata la pace, ma la guerra. Preghiamo forte insieme, invocando il dono della pace per questi popoli in conflitto tra loro che sono accomunati dalla stessa fede in Cristo e dallo stesso battesimo.
Il Vescovo ha sviluppato il tema della giornata, invitando i ragazzi a guardare il lavoro del sarto che realizza un pezzo unico, fatto su misura con un occhio speciale. “Il sarto - ha affermato - deve avere un occhio buono e la chiave per capirlo, come suggerisce il vangelo, è guardare ciò che c’è nel suo cuore. Dio come un padre ci guarda con occhi buoni, con benevolenza anche quando sbagliamo”.

Avere occhi sinceri
Bisogna quindi - per il Vescovo - guardare come il Signore. “Noi invece – ha aggiunto - guardiamo solo i difetti degli altri e nei confronti di noi stessi siamo pronti a giustificarci”.
Il presule ha invitato i ragazzi ad avere un occhio sincero su di sé, non mentire a sé stessi. “Gli occhi purificati - ha puntualizzato - ci fanno riconoscere quello che abbiamo fatto, e come bravi sarti dobbiamo avere buoni occhi che nascono da un cuore buono, fondato sull’amore di Dio. In questo modo non saremo persone che strappano, lacerano, bensì uniscono e costruiscono la pace”.
Segno visibile del messaggio, trasmesso ai ragazzi, è stato il lungo tappeto di teli di vari colori, al centro della navata, che ha raggiunto l’altare del presbiterio.


Riccardo Tonna

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Nelle foto, alcuni momenti del Meeting per la pace dell'ACR in Cattedrale il 27 febbraio alla presenza del vescovo Cevolotto.

Pubblicato il 1°marzo 2022


Ascolta l'audio

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