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In Cattedrale messa con don Segalini per Elisa e Costantino

stefano


“La Parola di Dio, quando l’accogliamo, è sempre una consolazione che ci dona la possibilità di respirare: c’è Qualcuno che mi ama davvero. È Dio che ogni giorno ci offre una Parola di speranza, non di un’illusione. La fede permette di dare un senso alla vita”: sono, in sintesi, le parole di don Stefano Segalini alla messa nella cripta della Cattedrale di Piacenza l’11 gennaio. Alla celebrazione si è pregato per Elisa Bricchi e Costantino Merli. I due giovani, insieme ai loro amici Domenico Di Canio e William Pagani, hanno perso la vita nella notte tra il 10 e l’11 gennaio 2022 in un incidente che ha visto la loro auto precipitare nelle acque del Trebbia in località Puglia di Calendasco.

 
Come Dio si manifesta a noi
Oggi - ha sottolineato il sacerdote nell’omelia - viviamo la festa del battesimo di Gesù: è Lui che si mette in coda tra i peccatori nel fiume Giordano. Gesù è lì, in fila, accanto a tante altre persone, e anche accanto noi, e magari non ce ne siamo neanche accorti. Lui si manifesta nel prossimo che incontriamo, in un fatto che ci accade. Quel giorno - ha aggiunto - si è presentato a Giovanni Battista dopo aver vissuto 30 anni a in famiglia a Nazareth, un tempo di cui non sappiamo quasi nulla, immerso nel silenzio, quel silenzio che, se vissuto, permette anche a noi di entrare nel mistero della vita.

La nostra Pasqua
Voi genitori - ha proseguito don Segalini - vi chiederete: com’è possibile che Dio si è manifestato a noi nella morte dei nostri figli? Come può Dio manifestarsi in un così grande dolore? Forse Dio è un mostro? Noi oggi stiamo celebrando l’eucaristia, la Pasqua del Signore, che ricorda quando Maria, duemila anni fa, ai piedi della Croce si è vista morire il proprio figlio. Una cosa di per sé disumana. Gesù è stato mandato da Dio Padre per consolare il nostro cuore, per riempire quel vuoto, quel bisogno di amore e di senso che avvertiamo in noi. Di fronte a certi fatti, c’è il dolore, la rabbia, se non si trova una risposta si può cadere nella pazzia. Una persona non riesce a darsi pace. La strada che si può aprire davanti a noi oggi è la fiducia, quella che ci fa dire: “Signore, non capisco, ma provo a fidarmi di te”.

Non vivere di ricordi
È quanto cercate di fare voi - ha concluso - portando avanti un ricordo dei figli non solo che guarda al passato, ma avanti, dando un senso alla vita quando umanamente non si trova una ragione. Dio ci invita a non vivere di ricordi, cosa che genera tristezza, ma a guardare avanti con fiducia nell’anno del Giubileo. Quando avete vissuto il battesimo dei vostri figli, avete chiesto come dono la fede che apre alla speranza della vita eterna. A che cosa serve il battesimo? Non a darci ufficialmente un nome: era già stato trascritto nell’anagrafe del Comune. Serve ad aprirci a una speranza più grande, alla comunione dei Santi, che è la relazione tra noi che siamo quaggiù e chi è già in Cielo. La cosa più importante non è capire tutto ma dire a Dio: “Mi fido di te. Tu solo puoi consolare il mio cuore”.

D. M.

Nella foto, don Stefano Segalini durante la messa nella cripta della Cattedrale.

Pubblicato il 12 gennaio 2025

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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