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Al Campus della Cattolica in mostra dieci scatti di Prospero Cravedi

Mostra Cravedi 2

Nella piazzetta interna del Campus di Piacenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore è in svolgimento fino al 30 marzo un’esposizione composta da dieci scatti del fotografo piacentino Prospero Cravedi. Si tratta di uno “spin off” della grande mostra in corso nella sede della Fondazione di Piacenza e Vigevano, al Palazzo Rota Pisaroni di via Santa Eufemia, e con installazioni site specific al Campus Arata, polo territoriale piacentino del Politecnico di Milano. Sono molti gli studenti, i docenti e il personale universitario della Cattolica che nell’attraversamento degli spazi dell’ateneo si concede qualche minuto per osservare le immagini che raccontano della città e dei suoi abitanti.
Quella del fotografo piacentino è un’indagine allo stesso tempo urbanistica e umana, che raccoglie una decina di scatti realizzati dalla fine degli anni Sessanta. Le fotografie di Cravedi restituiscono le architetture e i luoghi di una città che andava cambiando rapidamente, ma anche i volti e la vita che si sviluppava attorno a quegli stessi luoghi: piazzale Roma vista dall’alto, la visita del presidente Sandro Pertini a Piacenza nel 1982, il grattacielo dei Mille con le sue impalcature e ancora scatti colti dalla strada, con i protagonisti della strada, i loro volti e i loro sguardi, i bambini incuriositi dalla parata militare e altri scorci suggestivi che riescono a cogliere il mutamento in atto sia degli spazi sia dei costumi dei piacentini.
La famiglia Cravedi ha scelto una decina di fotografie particolarmente rappresentative. In Cattolica compaiono inoltre anche due inediti. Li racconta Gianni Cravedi, figlio di Prospero: «Uno di questi ricorda la visita del Presidente della Repubblica Sandro Pertini a Piacenza, nel 1982, quando si recò in visita ufficiale nella sede dell’ateneo, l’altro scatto documenta invece uno dei rari scioperi che si tenne in Cattolica. Era la fine degli anni Sessanta».
La mostra in svolgimento nel campus dell’ateneo piacentino è un ulteriore omaggio a Prospero Cravedi, che ebbe un legame importante con l’università piacentina. Lo ricorda il figlio Gianni. «Il suo rapporto con la Cattolica era di quelli stretti - dice - negli anni Ottanta e Novanta è stato anche il fotografo dell’ateneo». «Come famiglia - chiude - ringraziamo la Cattolica per avere dato alle fotografie di mio padre la possibilità di questa vetrina».

Nella foto, una delle immagini di Cravedi in mostra alla Cattolica.

Pubblicato il 27 gennaio 2025

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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