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Al via la terza edizione del premio «Mario Favari»

Mario Favari

La Famiglia Piasinteina bandisce anche quest’anno il Premio nazionale di poesia e narrativa in lingua italiana dedicata a Mario Favari, giunto alla terza edizione e realizzato in collaborazione con la Banca di Piacenza e la Fondazione di Piacenza e Vigevano. Il Bando di partecipazione e la scheda di iscrizione sono scaricabili sul sito www.famigliapiasinteina.net

Mario Favari è nato il 24 febbraio del 1923 a Piacenza in Via Taverna, Strä Alvä, grande appassionato di storia, di tutta la storia, ma soprattutto un innamorato della sua Piacenza. Su Piacenza ha scritto diversi libri fra cui, “Gente di Strà Levata”, “Monsignor Francesco Torta, operaio della Bontà”, “Giochi dimenticati” e “Ti racconto Piacenza”, la storia di Piacenza narrata ai ragazzi, una storia fresca e a tratti persino divertente per la sua capacità espressiva immediata. Infine “Un ritorno nel tempo che si è perso” (uscito postumo) e Fiabe e leggende del Po. Sempre ai bambini ha rivolto il suo dopo lavoro scrivendo testi didattici per case editrici nazionali. Maestro elementare appassionato, all’avanguardia, anticipatore nell’utilizzo di strumenti innovativi e “multimediali” (quelli che il periodo consentiva). Con la sua visione a 360° della pedagogia e della didattica aveva uno sguardo profondo su ciascuno dei suoi allievi dai quali sapeva trarre fuori il meglio: in ciascuno sapeva far emergere il proprio talento.

Il Comune di Piacenza ha intitolato un giardino, il giardino di Via Ottolenghi, dove ogni giorno si radunano a giocare tantissimi bambini, a ricordo di questo piacentino autentico. Si è dedicato alla pittura, quale discepolo del maestro Ernesto Giacobbi, possedendo capacità artistiche ma soprattutto una mano disegnatrice come pochi; in pochi minuti, senza usare gomma, abbozzava disegni, caricature, paesaggi; ha esposto in diverse mostre personali e collettive a Piacenza e in altre città. Il maestro Mario Favari è ricordato anche come persona intelligente, gioviale attenta agli altri, per questo era molto ricercato dagli amici, dai colleghi perché sapeva ascoltare tutti e a tutti sapeva rivolgere una parola pacificatrice, offrire un consiglio e sdrammatizzare, focalizzando l’attenzione sull’essenziale, dotato di un grande umorismo per questo era così piacevole stare in sua compagnia.

Pubblicato il 26 maggio 2025

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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