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Notizie Varie

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Borse di studio regionali, c’è tempo fino all’8 agosto per fare domanda

Come fare domanda borsa di studio 

Entra nel vivo il Piano della Regione Emilia-Romagna sul diritto allo studio universitario e l’alta formazione. Borse di studio, alloggi, accesso agevolato alle mense, assegni formativi e contributi per esperienze di mobilità internazionale rientrano nel bando appena pubblicato da ER.GO per l’assegnazione degli aiuti alle studentesse e agli studenti universitari dell’Emilia-Romagna per l’anno accademico 2025-2026. Confermata tra le priorità la copertura del 100% delle borse di studio per gli studenti idonei. L’azienda ER.GO, attraverso cui la Regione attua gli interventi sul diritto allo studio, interviene a favore degli studenti meritevoli e in difficili situazioni economiche, garantendo uniformità di trattamento su tutto il territorio regionale. Sono oltre 4.100 i posti letto suddivisi nelle strutture delle sedi universitarie, risultato conseguito grazie a un investimento economico crescente, anche in collaborazione con gli Atenei. I contenuti del bando e le linee di indirizzo del nuovo piano per il diritto allo studio sono stati presentati oggi a Bologna dall’assessore regionale alle Politiche abitative e per il diritto allo studio universitario, Giovanni Paglia, e dalla direttrice di ER.GO, Patrizia Mondin, collegati anche rappresentanti degli Atenei della regione.

LA SITUAZIONE A OGGI

La fotografia dell’anno accademico in corso 2024/2025 vede oltre 160 milioni di euro di finanziamenti per le borse di studio in denaro e servizi e 29.283 studenti beneficiari. Dall’anno accademico 2022/2023 all’anno accademico 2024/2025 la spesa per borse di studio e servizi è aumentata di 25 milioni di euro, con un crescente numero di idonei (+7,8%) e un forte aumento degli studenti fuori sede (+ 10,8%). Le risorse provengono per 62 milioni da parte regionale, per oltre 66 milioni dallo Stato, un milione dagli Atenei e 31,5 dal Pnrr. Ad oggi non sono stanziate risorse Pnrr per l’anno accademico 2025/2026 e gli anni successivi. A questo proposito la Regione ha chiesto di individuare congiuntamente con il Ministero dell’Università e della Ricerca le strategie per rendere finanziariamente sostenibili le disposizioni che sono state introdotte dal 2022. Inoltre, la Regione si prepara da qui al 2028 ad aumentare ulteriormente i posti letto negli studentati e punta a confermare le misure su diritto allo studio a partire dalle borse di studio, gli alloggi e le mense universitarie e il sostegno alle disabilità, con l’impegno di concorrere in modo significativo a rendere sempre più attrattivi gli Atenei emiliano-romagnoli, considerando che degli oltre 194mila iscritti a corsi universitari ben il 46% provengono da regioni diverse dall’Emilia-Romagna.

I DETTAGLI DEL BANDO

Per l’accesso a borse di studio, alloggi e altri benefici, la soglia economica Isee è fissata a 25mila euro. Il bando è rivolto a iscritti a Università, Istituti dell’Alta Formazione Artistica e Musicale, nonché Istituti Superiori di Grado Universitario, con sede in Emilia-Romagna. Le matricole devono presentare domanda di borsa di studio e di alloggio entro il 1° settembre, (mentre la scadenza per la domanda di alloggio per gli studenti iscritti ad anni successivi è l’8 agosto), accedendo alla piattaforma web di ER.GO. Nel bando sono indicate le altre scadenze per gli ulteriori benefici che possono essere richiesti. Gli studenti idonei alla borsa di studio hanno diritto all’esonero totale dalla contribuzione universitaria e al rimborso della tassa regionale per il diritto allo studio universitario (140 euro). Per gli importi delle borse di studio, c’è stato un incremento, legato all’indice Istat che le porta, nei valori massimi, rispettivamente a 7.072,10 euro per gli studenti fuori sede; 4.132,85 euro per gli studenti pendolari e 2.850,26 euro per gli studenti in sede. Le borse di studio sono finanziate da risorse regionali e dell’Azienda, risorse statali, risorse del Fondo sociale europeo plus, contributi delle Università ed eventuali contributi di altri Enti. Sono confermate le maggiorazioni degli importi di borsa di studio del 15% in caso di particolari difficoltà economiche con Isee fino a 12.500 euro. Un aumento è previsto anche per le studentesse iscritte ai corsi di studio in materie Stem (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) con importi maggiorati del 20%. L’aumento del 20% è previsto anche in caso di contemporanea iscrizione, in presenza dei requisiti di merito su entrambi i corsi di iscrizione.
La disponibilità degli alloggi è di 4.081 posti letto complessivi che salgono 4.117 considerando anche i posti in convenzione. Per quanto riguarda l’università di Bologna e le sue diverse sedi, i posti disponibili sono 1.838 a Bologna, 4 a Ozzano dell’Emilia, 122 nella sede di Cesena e 209 a Forlì. Poi a Ravenna sono disponibili 55 posti letto e 100 a Rimini. Nell’università di Ferrara i posti letto sono 357, nell’ateneo di Modena 546 e 131 a Reggio Emilia. A Parma i posti disponibili sono 709 e 10 a Piacenza.
A questi si aggiungono ulteriori posti alloggio che via via si rendono disponibili o per intervento diretto di ER.GO o a seguito di convenzioni che ER.GO sottoscrive con operatori economici privati che hanno avuto accesso ai finanziamenti del bando housing ministeriale e che sono tenuti a destinare il 30% dei posti a studenti delle graduatorie ER.GO. Attualmente sono state firmate tre convenzioni, 2 a Ferrara per 14 posti e una a Modena per 22 posti (+ 5 rispetto al precedente anno accademico). Negli ultimi tre anni accademici l’aumento è stato di oltre il 14% con nuovi 507 posti letto disponibili.

Pubblicato il 14 luglio 2025

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Confermato il reddito di libertà per le donne vittime di violenza

 violenza

La Regione Emilia-Romagna conferma anche per il 2025 il proprio impegno per garantire il Reddito di libertà destinato alle donne vittime di violenza. E lo fa con stanziando 1,3 milioni di euro dal bilancio regionale, risorse che vanno a integrare e a incrementare i 763mila euro assegnati dal Governo, già interamente esauriti. Grazie a questo ulteriore finanziamento, sarà possibile dare risposta a oltre 200 nuove richieste e garantire complessivamente il contributo a più di 450 donne su tutto il territorio regionale. Dal 2022, anno in cui la misura è diventata pienamente operativa, la Regione ha stanziato complessivamente oltre 4,3 milioni di euro, che si sono aggiunti ai fondi nazionali permettendo di pagare oltre la metà delle domande presentate. “Rinnoviamo il nostro impegno per il Reddito di libertà perché vogliamo continuare a offrire un sostegno concreto alle donne che stanno affrontando il difficile percorso di uscita dalla violenza, per aiutarle a riconquistare la propria autonomia - afferma l’assessore alle pari opportunità, Gessica Allegni –. È un intervento che da solo non può risolvere tutte le difficoltà, ma rappresenta un aiuto reale in una fase delicata, in cui è fondamentale poter contare su un supporto economico per affrontare spese necessarie come l’alloggio, le utenze, la formazione o la cura dei figli. Per questo, anche nel 2025, confermiamo con convinzione il contributo regionale, che integra e rafforza le risorse nazionali, ormai esaurite, raddoppiando così il numero delle donne beneficiarie: vogliamo e dobbiamo dare risposte a chi si trova in una situazione di forte fragilità”.

COME FUNZIONA IL REDDITO DI LIBERTÀ

Il Reddito di libertà è un assegno mensile fino a 500 euro destinato alle donne vittime di violenza che si trovano in una situazione di difficoltà economica e sono seguite da un Centro antiviolenza riconosciuto. Cumulabile con altre misure di sostegno, come ad esempio il reddito di inclusione, viene erogato dall’Inps in un’unica soluzione per un massimo di 12 mensilità, pari complessivamente a 6mila euro. Tra le spese che possono essere coperte anche quelle per l’istruzione e la formazione dei figli minori.

Pubblicato il 10 luglio 2025

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Strategia Plastic Free, erogatori d’acqua potabile filtrata per le scuole primarie

erogatore acqua

Una rete di 19 erogatori di acqua potabile filtrata sarà installata nelle scuole primarie di Piacenza. La Giunta comunale ha approvato il progetto esecutivo, finanziato con un contributo di 90mila euro ottenuto da ATERSIR – Agenzia Territoriale dell’Emilia-Romagna per i Servizi Idrici e Rifiuti – grazie al bando regionale dedicato alla prevenzione e riduzione dei rifiuti. Il progetto, a cura dell’Ufficio Ambiente del Comune di Piacenza nell’ambito della strategia Plastic Free, rappresenta un intervento ad ampio respiro che ha coinvolto più assessorati e relativi uffici per garantire la realizzazione nei tempi più rapidi, ovvero entro l’estate in modo che sia tutto pronto per l’inizio del nuovo anno scolastico. 

“L’iniziativa ha un duplice obiettivo - commenta l’assessore all’Ambiente Serena Groppelli -: da un lato promuovere stili di vita sani e sostenibili per i più piccoli, dall’altro ridurre l’uso di bottiglie di plastica monouso negli ambienti scolastici, in linea con i principi dell’economia circolare e con le politiche ambientali volte a diminuire l’impatto dei rifiuti sulla nostra città”.

“L’idea è quella di portare un cambiamento concreto e visibile nelle scuole - aggiunge l’assessore alla Scuola Mario Dadati - offrendo ai bambini acqua fresca e sicura, stimolandoli a usare la borraccia e diffondendo una cultura del rispetto per l’ambiente che nasce dai piccoli gesti quotidiani”.
I nuovi erogatori, modello Water Drop Box della ditta DKR Drinkatering, particolarmente adatti agli ambienti scolastici, saranno posizionati nei vari plessi secondo un piano definito dai tecnici comunali. L’obiettivo è garantire a tutti gli alunni la possibilità di accedere facilmente a un’acqua di qualità, incentivando al tempo stesso abitudini virtuose come l’utilizzo di contenitori riutilizzabili.

“Il progetto non è solo un’opera infrastrutturale ma un segnale forte per le nuove generazioni, a cui vogliamo trasmettere l’importanza della sostenibilità – conclude l’assessore ai Lavori pubblici e vicesindaco Matteo Bongiorni – Educare al rispetto dell’ambiente significa investire sul futuro perché ridurre l’uso della plastica e gestire meglio le risorse naturali sono obiettivi che passano anche da iniziative come questa”.
Il finanziamento da 90mila euro è stato assegnato al Comune di Piacenza per la qualità della proposta progettuale, che integra benefici ambientali e valenza educativa. La gestione dell’intervento sarà curata dal Servizio Lavori Pubblici e dal Servizio Ambiente, che seguiranno anche il monitoraggio dei risultati e la rendicontazione dei costi come previsto dal bando ATERSIR.

I lavori prenderanno il via nelle prossime settimane e saranno realizzati secondo il cronoprogramma definito, con l’obiettivo di completare l’installazione entro l’inizio del nuovo anno scolastico.

Pubblicato il 9 luglio 2025

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Povertà, oltre 23 milioni di euro per contrastare la povertà e promuovere l’inclusione sociale

 Poverta risorse emiliane

La Regione Emilia-Romagna investe oltre 23,2 milioni di euro per il contrasto alla povertà e la riduzione delle disuguaglianze. Con l’approvazione in Giunta del Fondo sociale regionale 2025 si delineano le azioni previste dal Fondo nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, con interventi diffusi e integrati a livello distrettuale. “Sebbene la nostra regione continui a collocarsi tra le aree più coese e solidali del Paese, non possiamo ignorare un dato sempre più evidente: la povertà, come attesta anche il recente Report della Caritas italiana, è un fenomeno in crescita, che assume forme nuove e colpisce anche fasce della popolazione finora considerate meno vulnerabili, come le famiglie con minori”, dichiara l’assessore regionale al Contrasto alle povertà, Elena Mazzoni. “Con questo piano - continua Mazzoni - intendiamo rafforzare in modo strutturale la capacità della rete dei servizi territoriali di intercettare il bisogno, accompagnare le fragilità e promuovere percorsi di inclusione duraturi. Non si tratta solo di contrastare la povertà nella sua dimensione economica, ma di prevenirne le conseguenze più profonde: la marginalità, la solitudine, la perdita di prospettiva. Contrastare la povertà non è solo una responsabilità istituzionale: è un atto concreto di giustizia sociale”.

Le risorse fanno parte del pacchetto di oltre 57 milioni di euro del Fondo regionale per le politiche sociali 2025, che prevede diverse e articolate linee di intervento, tra cui quelle riservate alle persone in condizione di povertà estrema e senza dimora e al reinserimento sociale degli ex detenuti. Un investimento di visione, che guarda al futuro della comunità regionale per sostenere le persone in situazioni di fragilità e ridurre le disuguaglianze. Tra i servizi finanziati, il principale è il servizio sociale professionale, cioè gli interventi a carico degli assistenti sociali. Sono previste iniziative come il pronto intervento sociale, rivolto alle persone in condizione di povertà estrema e ai senza dimora, con implicazioni trasversali a tutta l’offerta di servizi sociali, oppure i progetti utili alla collettività, destinati ai beneficiari dell’assegno di inclusione. Tali progetti rappresentano un impegno sociale e formativo per i beneficiari: sono attività in diversi settori organizzate dai Comuni sulla base di interessi e abilità dei destinatari, che hanno l’obiettivo di favorirne l'inclusione sociale e la crescita personale, offrendo al contempo un contributo alla comunità locale.

Per le persone con disabilità sono previste azioni per migliorarne l’autonomia e offrire opportunità di accesso nel mondo del lavoro anche attraverso la tecnologia informatica. In particolare, un fondo di 1,18 milioni è destinato alla lotta alla povertà estrema, quella che affligge le persone che vivono in sistemazioni di fortuna, in dormitori o strutture di accoglienza notturna, o sono in procinto di uscire da strutture di protezione, cura o detenzione e non dispongono di una soluzione abitativa. La Regione provvederà a ripartire le risorse tra i Comuni con popolazione superiore a 50mila abitanti. Ulteriori 558mila euro saranno invece destinati direttamente al Comune di Bologna.

Pubblicato il 9 luglio 2025

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«Futuro in montagna», incontro a più voci il 10 a Marsaglia

FUTURO IN SALUTE MARSAGLIA 2025

Stili di vita sani e invecchiamento attivo in montagna.
Se ne parlerà a Marsaglia il 10 luglio alle 17.30 in piazza Veneziani, durante un incontro pubblico per riflettere sul benessere nelle aree interne e montane.
A confrontarsi sul tema ci saranno il direttore di Medicina e Lungodegenza dell’ospedale di Montagna di Bobbio Antonio ManucraconGiorgio Chiaranda, direttore Medicina dello sport e Promozione della salute, eGiuseppe Magistrali, direttore del distretto di Ponente.
In un momento storico in cui l’invecchiamento della popolazione e la valorizzazione delle aree montane rappresentano sfide cruciali, l’incontro vuole offrire strumenti, idee e buone pratiche per costruire un futuro più sano e sostenibile per tutti, a partire dallo stile di vita. 
L'evento è organizzato dal Comune di Corte Brugnatella in collaborazione con l'Azienda Ausl e il patrocinio dell'UnionemontanaValli Trebbia e Luretta, i Comuni di Piozzano, Cerignale, Coli, Zerba, Bobbio, Travo e Ottone, Coldiretti, Pro loco di Marsaglia e SelvaticaMente.

Pubblicato l'8 luglio 2025

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