Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Notizie Varie

Notizie Varie

L’iniziativa dei giovani commercialisti per un ricambio nelle partecipate pubbliche

Giovani commercialisti progetto

Nei giorni scorsi si è svolto un importante incontro istituzionale tra una delegazione dell’Unione dei giovani dottori commercialisti ed esperti contabili Emilia-Romagna e il capo di gabinetto della Regione Emilia-Romagna, Luca Vecchi, supportato dal consigliere comunale di Piacenza Andrea Fossati e dal consigliere regionale Luca Quintavalla. L’iniziativa, promossa dall’Ugdcec di Piacenza con il proprio presidente, Fabio Maggi, ha visto la partecipazione dei rappresentanti del Coordinamento Regionale Ugdcec Emilia-Romagna e dei delegati di Giunta nazionale, Francesco Paolo Fabbri e Serena Giannuzzi, ed è stata finalizzata a portare all’attenzione della Regione una proposta concreta di valorizzazione del capitale professionale giovanile. Al centro dell’incontro, la richiesta di introdurre, sul modello recentemente sperimentato nella Regione Puglia, una quota riservata ai giovani professionisti nei collegi sindacali delle società a partecipazione pubblica regionale. La proposta, illustrata dal presidente Maggi, mira a: promuovere un reale ricambio generazionale nella governance delle società partecipate; facilitare l’inserimento di giovani commercialisti qualificati e formati in ruoli di responsabilità; rafforzare la qualità, l’efficacia e l’innovazione nell’attività di controllo societario; ribadire l’impegno verso principi di equità, inclusione e partecipazione, in linea con le direttive nazionali e comunitarie.

“L’introduzione di una quota minima di rappresentanza giovanile – ha dichiarato Maggi – rappresenterebbe non solo un’opportunità per le nuove generazioni di professionisti, ma anche un investimento sulla qualità tecnica, l’indipendenza e la visione innovativa degli organi di controllo. Le nostre competenze sono oggi pienamente maturate per affiancare le istituzioni in una gestione trasparente ed efficiente”. Il capo di gabinetto Vecchi ha manifestato attenzione e disponibilità all’approfondimento della proposta, riservandosi ulteriori valutazioni di merito con le strutture regionali competenti. L’Ugdcec ha infine ribadito la piena disponibilità a proseguire il confronto tecnico-istituzionale anche attraverso il coinvolgimento dei presidenti Ugdcec dell’Emilia-Romagna, nella convinzione che solo un dialogo aperto e strutturato possa dare concretezza alle istanze di innovazione della categoria professionale.

Pubblicato il 19 maggio 2025

Ascolta l'audio

Finanza pubblica, Tarasconi firma una convenzione con Regione e Corte dei Conti

Finanza pubblica Comune

Il sindaco di Piacenza Katia Tarasconi, in qualità di presidente del Consiglio della Autonomie locali, era a Bologna per sottoscrivere un’importante convenzione in tema di legalità e buon funzionamento della finanza pubblica grazie a una collaborazione sempre più stretta e operativa tra Regione, Corte dei Conti e Cal, ovvero l’organo di rappresentanza delle autonomie locali della Regione e di consultazione fra queste e la Regione Emilia-Romagna. Con Katia Tarasconi (eletta alla presidenza del Cal lo scorso 3 aprile prendendo il posto del presidente uscente Matteo Lepore, sindaco di Bologna) hanno siglato la convenzione il presidente della Regione Emilia-Romagna Michele De Pascale e il presidente della Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti per l’Emilia-Romagna, Marcovalerio Pozzato. “La firma di questa convenzione – commenta Tarasconi - rappresenta un importante passo avanti nella direzione di una pubblica amministrazione sempre più efficiente, trasparente e vicina ai cittadini. Grazie alla collaborazione tra Regione, Corte dei conti e Consiglio delle Autonomie locali, si rafforza il dialogo istituzionale e, cosa non meno importante, si promuove una cultura della legalità e della responsabilità nella gestione delle risorse pubbliche. Il Cal, in particolare, svolge un ruolo cruciale nel supportare gli enti locali, soprattutto i più piccoli, nell’affrontare sfide normative e contabili sempre più complesse. Questa intesa non solo valorizza l’esperienza e le competenze presenti sul territorio, ma rappresenta anche un modello di sinergia virtuosa tra istituzioni, finalizzato a garantire servizi pubblici di qualità e a tutelare l’interesse collettivo”.

Pubblicato il 19 maggio 2025

Ascolta l'audio

La Regione: «Non autosufficienza una priorità, il sistema va ripensato»

autosuff

“Desidero ribadire, per chiarezza, che non intendo dare vita a provvedimenti imminenti di carattere regionale, ma vorrei una riflessione di prospettiva, peraltro a titolo di esempio, che ponga al centro una questione strutturale e urgente: la sostenibilità e la qualità dell’assistenza per una popolazione che invecchia”.
Così l’assessore regionale al Welfare, Isabella Conti, precisa la proposta avanzata alla stampa sulle possibili soluzioni per la tenuta del sistema di assistenza per le persone non autosufficienti. “Si tratta di una riflessione aperta - prosegue Conti -, che peraltro una Regione ad oggi da sola non potrebbe praticare nemmeno volendolo, ispirata a modelli già esistenti in altri Paesi, come il Giappone, che vuole stimolare un dibattito serio a livello nazionale. La Regione vuole coinvolgere tutte le forze sociali in tavoli di lavoro condivisi affinché si innovi insieme ad un sistema che non regge più”.

“La Regione Emilia Romagna ha fatto un investimento senza precedenti sulla non autosufficienza- aggiunge l’assessora- ma da sole le regioni non ce la possono fare a sanare la frattura sociale che si sta generando. Servono scelte nazionali, strutturali, condivise. Non si può più far finta di niente come fa il Governo nazionale. Se non iniziamo a parlarne adesso, continueremo a lasciare famiglie e operatori da soli, schiacciati da un sistema che non tiene. Penso che la politica abbia il dovere di guardare oltre il giorno per giorno e mettere in fila le vere priorità. E questa, oggi, lo è”.

Nella foto, l'assessore regionale Isabella Conti.

Pubblicato il 18 maggio 2025

Ascolta l'audio

Borgonovo, messa in ricordo di don Orione

orione

La Comunità pastorale Media Valtidone ha celebrato, domenica 18 maggio, il patrono, San Luigi Orione, la cui memoria cadrebbe il 16 maggio. Per l’occasione la famiglia orionina, che comprende l’Associazione Ex Allievi, il Movimento Laicale, gli Amici, la scuola professionale ENDO-FAP, la redazione de “Il Giovane italiano”, il Gruppo Musicale “Don Orione”, la Comunità “Le nuvole”, il “Comic club”, il Circolo Culturale “Spazio cultura partecipata Don Giuseppe Zambarbieri”, si è data appuntamento nella Collegiata di Borgonovo per la messa, celebrata da don Flavio Peloso, settimo successore di Don Orione alla guida della Congregazione dei Figli della Divina Provvidenza e attualmente Direttore del “Paterno”, la casa madre di tutte le opere orionine, che si trova a Tortona.

DON ORIONE E IL LEGAME CON BORGONOVO

“Don Orione – ha detto il sacerdote - amava Borgonovo, tanto che qui voleva morire, e la comunità locale ha ricambiato questo amore avendolo scelto come Patrono.  Amare gli altri come Gesù ha amato noi è il cuore del messaggio orionino: Don Orione sapeva predicare bene, ma la sua vera predicazione era la carità, per lui segno ed essenza stessa di Dio, che egli ha attuato con perseveranza tutta la vita, anche passando diverse tribolazioni. "Il Cristianesimo senza carità non sarebbe che un'indegna ipocrisia", diceva.
Ed è proprio la carità ad averlo portato a Borgonovo: quando Gaspare Rocca andò a Tortona, nel 1930, a offrirgli l’Istituto per orfani fondato da Padre Paolo Ligutti, scomparso pochi mesi prima, gli chiese un aiuto concreto per i suoi ragazzi. Il 13 marzo 1931 Don Orione venne a Borgonovo e prese l’Istituto perché era secondo lo spirito della sua Congregazione: 68 ragazzi che vivevano in condizioni di quasi indigenza e che andavano in giro a suonare per guadagnare qualcosa per mangiare mentre la casa aveva 80mila lire di debito, dove c’era, però, una profonda fede, ereditata da Padre Ligutti. La comunità borgonovese aiutava questa realtà proprio nello spirito della carità”.
“Don Orione – ha concluso - sta davanti a noi: questa storia cominciata quasi un secolo fa continua ancora oggi, grazie a tanti volontari, costituendo una ricchezza per la comunità, perché solo la carità eleverà il mondo e salverà Borgonovo”.  Questo connubio tra la comunità e la famiglia orionina è stato sottolineato anche dal Parroco Don Gianni Bergomi e dal Sindaco di Borgonovo Monica Patelli, che ha sottolineato, in particolare, quanto viene fatto in termini di formazione, solidarietà, festa e accoglienza dei minori non accompagnati, tutto con un’attenzione particolare verso i giovani.
All’evento, che si è concluso con un pranzo presso l’Oratorio, erano presenti anche i Presidenti Nazionale e Regionale dell’Associazione Ex Allievi, Mauro Sala e Amedeo Balboni, e i rappresentanti del Gruppo Alpini e dell’Associazione Carabinieri in congedo.

Nella foto, la famiglia orionina riunita dopo la messa in Collegiata a Borgonovo.

Pubblicato il 19 maggio 2025

Ascolta l'audio

Aumentano del 4,7% a Piacenza le imprese guidate da stranieri

Imprese straniere primo trimestre 25

È risultato in aumento, alla fine del primo trimestre 2025, il numero delle imprese guidate da stranieri presenti in provincia di Piacenza. Secondo le analisi dell’Ufficio Studi Statistica della Camera di Commercio dell’Emilia su dati Infocamere, infatti, le imprese guidate da stranieri sono salite a 4.031 unità, con un aumento del 4,7% rispetto ai primi tre mesi del 2024. Piacenza, con una quota che sale al 15,8%, si conferma così al secondo posto regionale per l’incidenza di queste imprese sul totale delle attività imprenditoriali. La classifica relativa alla presenza settoriale pone al primo posto l’edilizia, con un numero di imprese guidate da stranieri pari a 1.710 unità (il 42,4% sul totale) e un aumento del 2,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Non dissimile è il trend delle attività afferenti al commercio (775 imprese guidate da stranieri, pari al 19,2% sul totale), che a fine marzo di quest’anno si presentano con 29 unità in più e con una crescita del 3,9%. Seguono i servizi rivolti alle imprese che, con 513 unità attive contro le 463 del primo trimestre 2024, aumentano del 10,8% (12,7% d’incidenza sul totale). Sono poi in forte aumento altri tre comparti: quello delle attività dei servizi di alloggio e di ristorazione con 380 unità e +6,1% rispetto all’anno scorso (9,4% sul totale); quello del manifatturiero che, con un +8,5%, segna il passaggio da 258 a 280 realtà imprenditoriali guidate da stranieri (incidenza 6,9%) e, infine, quello dei servizi alla persona con 275 imprese attive, in aumento del 7,8% con 20 unità in più rispetto al periodo di riferimento (6,8% sul totale delle aziende attive straniere). In crescita evidente, anche se più contenuta (+3,2%) anche le imprese a guida straniera presenti in agricoltura, attestate a 97 unità e con un’incidenza del 2,4%.

L’analisi riguardante la natura giuridica delle imprese guidate da stranieri presenti nel piacentino evidenzia che, per la maggior parte, si tratta di aziende individuali, con 3.255 unità attive che incidono per l’80,7% sul totale. Seguono le società di capitale con 573 unità (14,2%), le società di persone con 179 unità (4,4%) e le cooperative che sommate ad altre forme d’impresa, con 24 unità non raggiungono l’1% d’incidenza. Tra i Paesi di provenienza degli imprenditori stranieri (con riferimento alle sole 3.255 imprese individuali, le uniche per cui è possibile associare la nazionalità al titolare), quello più rappresentato è l’Albania, con 571 imprese individuali e una quota del 17,5% sul totale delle realtà imprenditoriali a guida straniera. Seguono poi gli imprenditori di diversi Paesi, in prevalenza Extra-UE, che contano una presenza rilevante: il Marocco con 379 unità e un’incidenza dell’11,6%; la Romania, che è il primo Paese comunitario, con 311 e incidenza al 9,6%; la Macedonia con 257 (7,9%); la Cina con 207 (6,4%); l’Ucraina con 139 (4,3%); infine al 3,7% circa Bosnia Erzegovina e Tunisia con, rispettivamente, 121 e 119 imprese individuali attive.    

Pubblicato il 17 maggio 2025    

Ascolta l'audio

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente