Ammontano a 6,8 milioni di euro le risorse che la Camera di commercio dell’Emilia mette a disposizione delle imprese con i nuovi bandi approvati dalla Giunta camerale. “Anche quest’anno – spiega il presidente della Camera di commercio dell’Emilia, Stefano Landi – abbiamo reso disponibili una parte di risorse straordinarie, per sostenere un tessuto imprenditoriale in una fase molto delicata per la nostra economia, che risente sia di un quadro di relazioni internazionali che presenta inedite tensioni sia, in specifico, delle incertezze che gravano sugli scambi commerciali con gli Stati Uniti”. Nell’ambito dei bandi già approvati, la cifra più consistente è riservata al sostegno dei processi di innovazione tecnologica e digitale delle imprese. “Siamo convinti - spiega il vicepresidente vicario dell’Ente camerale, l’imprenditore piacentino Filippo Cella – che questi processi di ammodernamento rappresentino un fondamentale fattore di competitività, ed è una convinzione supportata dall’orientamento delle richieste delle imprese che abbiamo verificato nel tempo e dai progetti che vengono spesso presentati anche al sistema bancario per accrescere gli investimenti”. In una stagione segnata dalle difficoltà che scontano gli scambi commerciali con l’estero, assume poi un significato particolare l’entità delle risorse destinate ai processi di internazionalizzazione e ai percorsi di preparazione delle imprese ad affrontare i mercati esteri, grazie all’implementazione degli strumenti digitali utili a questo scopo. Complessivamente si tratta di 1,45 milioni di euro, di cui due terzi finalizzati a sostenere la partecipazione delle nostre imprese a fiere internazionali in Italia e ad analoghi eventi all’estero.
“Le preoccupazioni che abbiamo più volte manifestato, a fronte dei possibili dazi statunitensi – spiega Cella – debbono associarsi ad azioni attive che puntino alla ricerca di nuove opportunità di scambi, con Paesi che presentano buone opportunità di crescita e con i quali i flussi sono ancora modesti; proprio per questo vogliamo incentivare la presenza delle nostre imprese sia nell’ambito dei tradizionali canali in cui si sviluppano relazioni commerciali, sia nell’uso di nuove modalità di confronto e di predisposizione di strategie commerciali”. Rilevanti, poi le risorse destinate all’efficientamento energetico delle imprese, che include anche i progetti finalizzati ad incrementare l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e la creazione di Comunità Energetiche Rinnovabili.
La cifra, in questo caso, si attesta a poco meno di 1,6 milioni di euro. “All’interno di un’economia che segna un po’ il passo – osserva il vicepresidente vicario della Camera di commercio dell’Emilia – è fondamentale cercare di ridurre i costi degli approvvigionamenti di energia e, nell’interesse collettivo, è altrettanto importante puntare a quella sostenibilità ambientale che, oggi, vede le imprese più virtuose avvantaggiate anche nell’accesso sia a risorse pubbliche che private”. Non a caso, dunque, la Camera di commercio dell’Emilia mette a disposizione delle imprese 750.000 euro destinati a sostenere i percorsi delle imprese nell’ottenimento di certificazioni ambientali, etiche e sociali. Il quadro dei bandi camerali si completa con l’importante investimento per lo sviluppo delle comunità locali e, in particolare, delle micro, piccole e medie imprese. Un milione di euro, infatti, è destinato a queste realtà, con particolare riferimento a quelle del commercio, della cura della persona e dell’artigianato artistico e tradizionale. “Proprio attraverso imprese profondamente legate alle comunità e alle risorse locali – conclude Cella – vogliamo accrescere l’attrattività complessiva del territorio, alimentando anche nuove opportunità di lavoro, servizi e coesione sociale in tante piccole realtà locali”.
Nell’81° anniversario della strage di S. Anna di Stazzema, la presidente del Consiglio comunale Paola Gazzolo ha partecipato, in rappresentanza dell’Amministrazione, alla cerimonia commemorativa dell’eccidio avvenuto il 12 agosto 1944, quando 560 civili, in gran parte donne, bambini e anziani, furono trucidati dalle truppe naziste. Accanto al Gonfalone della città, scortato dagli agenti della Polizia Locale Antonino D’Agostino e Mattia Marani, la presidente Gazzolo ha espresso, a nome dell’intera comunità piacentina, la vicinanza e la partecipazione al ricordo di una delle più gravi stragi nazifasciste perpetrate sul suolo italiano durante l’ultimo conflitto mondiale. “Essere oggi qui – sottolinea Paola Gazzolo – significa non solo rendere omaggio alle vittime innocenti di una ferocia inaudita, ma rinnovare il nostro impegno quotidiano per la pace, la democrazia, la memoria. Sant’Anna di Stazzema è un luogo simbolo dell’orrore e della brutalità della guerra, ma anche della forza della memoria collettiva. La presenza del Gonfalone della città è segno della volontà di Piacenza di continuare a testimoniare, con fermezza, il rifiuto di ogni forma di violenza, odio e negazione dei diritti umani. In questo senso ho trovato particolarmente toccanti le parole del sindaco di Stazzema, Maurizio Verona che ha citato con dolore la tragedia umanitaria del genocidio a Gaza e invitato tutti i Comuni a sostenere la richiesta del riconoscimento dello Stato di Palestina”. Alla celebrazione religiosa e all’intervento del primo cittadino di Stazzema, sono seguiti quelli del presidente dell’associazione Martiri di Sant’Anna Umberto Mancini e del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e l’orazione ufficiale della sindaca di Genova, Silvia Salis.
È stata all’insegna della pace la festa della Devota Margherita Antoniazzi, ricordata domenica 10 agosto a Caberra di Costageminiana di Bardi. Dalla messa celebrata nella chiesa dell’Annunziata, presieduta dal parroco don Mario Cappelletti, al concerto Note di pace dell’Ensemble Petali di rosa, la parola pace è risuonata come invocazione e come speranza. Il pomeriggio ha unito quella che è, nella seconda domenica di agosto, la tradizionale memoria dell’Antoniazzi e la “Notte delle pievi”, un’iniziativa in parole e musica dell’associazione Il Cammino Val Ceno che ogni anno propone la scoperta di una chiesa del territorio bardigiano. C’erano in tanti nella chiesa cinquecentesca dell’Annunciazione che l’Antoniazzi, di cui è in corso il processo di beatificazione, riuscì a costruire con l’aiuto della popolazione e dei Principi Landi, nonostante le resistenze del parroco, per rispondere a quella che diceva essere una richiesta della Vergine Maria ricevuta durante un periodo di solitudine nel bosco della Rondinara mentre era ammalata di peste. Residenti ed emigranti dalla Gran Bretagna, dalla Francia e dal Belgio, che non mancano all’appuntamento, hanno costituito un’assemblea celebrante attenta e coinvolta nelle letture e nella processione offertoriale. Membri del coro della parrocchia di Bardi hanno cantato insieme al coro parrocchiale di Costageminiana.
L'insegnamento della Devota Margherita
Commentando le parole tratte dal brano evangelico della XIX domenica del Tempo ordinario – «Non potete servire Dio e mammona» –, don Cappelletti ha messo in luce il valore profondo della condivisione. «Nel suo pontificato, papa Francesco è partito dalle differenze enormi tra persone, gruppi e società e dalla difficoltà di incontrarsi. Ci sono due maniere per accumulare: chi lo fa non pensando a chi ha bisogno e chi condivide i propri beni per farsi un tesoro davanti a Dio. Questo tesoro rimane intatto. La ricchezza ci rende schiavi dei nostri desideri, l'aiuto ci attira verso una società più solidale». Quest’ultimo orientamento è quello che ha guidato la vita della Devota che «ci insegna questo amore disinteressato, gratuito. La Chiesa per lei doveva essere segno della presenza dell'amore del Signore. Margherita cosa offriva? Una pagnotta, una brocca d'acqua, una tunica. Ci mostra il saper donare ciò che serve, non il sovrappiù. Ed era vicina agli ultimi, in quei poveri e sofferenti che spesso ci infastidiscono, che sono il Dio che vediamo tutti i giorni, come dice ancora il Vangelo. Il Talmud ci dice che chi salva una persona salva l'umanità». La ricchezza, ha proseguito il parroco, «non è solo il denaro ma sono anche la nostra mente, le nostre conoscenze e la pace. La ricerca della pace è un valore. La nostra pace è unidirezionale, invece deve essere universale; le nazioni devono comprendere che se non lavorano insieme non ci sarà pace».
Per la pace nella giustizia, ricordando Gaza, la Cisgiordania, gli ostaggi israeliani e le altre popolazioni oppresse alla guerra, si è pregato nella preghiera dei fedeli, con richieste per chi ha responsabilità politiche, sociali ed educative e per ogni cristiana e cristiano perché nella familiarità con la Parola possa discernere la volontà di Dio nelle diverse situazioni della vita. Un’insegnante della comunità ha letto brani di suoi allievi di Felino scritti durante la guerra in ex Yugoslavia che sono attuali anche oggi come testimonianza di amore e di pace. L’uscita dalla chiesa è stata accolta dal suono delle pive di Gianmaria Conti e Dario Landi che hanno accompagnato, anche con la fisarmonica, il rinfresco preparato sulla terrazza panoramica di Caberra dal comitato “Devota Margherita Antoniazzi”. Questo è sempre un momento gradito di incontro e dialogo tra i residenti e persone che si ritrovano dopo un anno vissuto all’estero.
La sosta conviviale è stato il ponte con la “Notte delle pievi” che quest’anno ha proposto l’incontro “Note di pace” nella chiesa parrocchiale di San Bartolomeo. I racconti sulle tradizioni e la storia del territorio dell’archeologa Patrizia Raggio hanno intervallato le musiche dell’Ensemble Petali di rosa, guidato dal maestro Ferruccio Fanti. Il gruppo – due violini, una chitarra, un oboe e sax, un violoncello e percussioni, una versione ridotta rispetto alla formazione abituale – ha eseguito musica da camera molto evocativa della situazione attuale di buio e di speranza. «Attraverso brani del nostro repertorio – spiega Fanti – abbiamo voluto portare il messaggio della pace. Ci definiamo ambasciatori di pace attraverso la musica». L’Ensemble, di stanza a Bianconese (Parma), ha al suo interno studenti e diplomati al Conservatorio e autodidatti, tutti amici appassionati di questo linguaggio universale.
Laura Caffagnini
Nelle foto, vari momenti della festa a Caberra di Costageminiana nel ricordo della Devota Margherita.
Sono già 5,3 milioni di euro le risorse stanziate nel 2025 dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano sul territorio. Con la chiusura della seconda delle tre sessioni erogative annuali, avvenuta nei giorni scorsi con la delibera del Consiglio di Amministrazione, ulteriori 1,5 milioni di euro sono stati assegnati a 77 nuovi progetti. Risorse, queste, che si aggiungono ai 3,8 milioni già deliberati nel maggio scorso. Trasversali gli ambiti di intervento: 29 sono riconducibili al settore Arte e Cultura, 22 all’Educazione e Ricerca, 20 progetti al Welfare (che comprende Volontariato, Anziani e Famiglia); i restanti progetti sono multisettoriali o riferibili ad Altri settori. Le risorse ricadranno sui territori secondo una ripartizione che prevede 1.330.454 euro a sostegno di 66 interventi da realizzarsi a Piacenza e provincia e 221.000 euro per 11 iniziative proposte dal territorio di Vigevano. Commentando gli esiti della seconda sessione, il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Roberto Reggi sottolinea come l’ente di via Sant’Eufemia stia lavorando, negli ultimi anni, a un sistema di erogazioni sempre più basato sui bandi, nell’ottica di favorire la creazione di reti e di indirizzare su obiettivi prioritari le energie progettuali presenti sul territorio: «In questo contesto rimane tuttavia prezioso lo spazio dedicato all’attività istituzionale ordinaria – precisa –. Le così dette ‘sessioni erogative’ intercettano una grande varietà di progetti, fungendo da finestra di dialogo permanente con gli enti proponenti e da osservatorio sulle iniziative emergenti, anche in vista di sviluppare in seguito progettualità più ampie e di sistema. Ringrazio le commissioni, e gli uffici che le affiancano, per il grande lavoro necessario alla valutazione e alla selezione degli interventi».
PROGETTI FINANZIATI A PIACENZA Con l’ultimo via libera del CdA, nell’ambito dell’Educazione sono stati stanziati 186 mila euro, per 18 interventi in tutto. A supporto del protocollo Atenei attivato fra le Università piacentine e il Comune di Piacenza, è inteso il sostegno a Piacenza città delle università, programma mirato a consolidare iniziative a favore della popolazione universitaria e l’integrazione fra la comunità e gli studenti locali e fuorisede. Nel segno dell’educazione alla cittadinanza attiva, sono confermati il supporto a Io cittadino consapevole (percorsi di conoscenza del territorio pensati da un’ampia rete di scuole primarie e secondarie) e quello alle borse di studio per il Quarto Anno Liceale a Rondine, per consentire a due studenti o studentesse piacentine di trascorrere la quarta superiore alla Cittadella per la Pace di Arezzo. Nella direzione di ampliare l’offerta educativa per bambini dai 24 mesi agli 11 anni e incrementare i posti nei nidi della città in un’area poco servita, si colloca infine il via libera al progetto Casa del Fanciullo + Eureka = scuola infanzia.
Circa 440mila euro sono invece le risorse destinate a 22 iniziative in area Welfare e multisettoriale. Nell’ottica di sostenere le famiglie nei mesi estivi, sono stati finanziati i Grest parrocchiali con Toc toc! Estate in Oratorio, e il progetto Centro estivo minori disabili di Rottofreno. In vista della ripresa dell’anno scolastico, è invece confermato il sostegno alla Omi Academy, il doposcuola che integra supporto ai compiti, attività sportiva e culturale a Pontenure. L’innovazione tecnologica al servizio della cura della persona è al centro del progetto Insieme per il Benessere: l'Intelligenza Artificiale, che svilupperà un sistema di monitoraggio non invasivo, basato sull’intelligenza artificiale, per migliorare l’assistenza nella comunità alloggio ‘Piuma’ all’interno della Casa di Riposo Gasparini: un contesto di cohousing psichiatrico che non sempre prevede la presenza di operatori. Le novità legate al tema dell’inclusione sono il progetto #Orizzonti di Fondazione La Ricerca, che intende favorire i processi di socializzazione spontanea fra i giovani, e il progetto Sitting Volley con cui Volley Academy Piacenza, in collaborazione con la Cip, Fipav e Coni, ha attivato la prima squadra a Piacenza.
Per il settore Arte e attività culturali sono stati infine approvati 28 progetti che corrispondono a circa 700 mila euro di deliberato. Nel segno della continuità, va il supporto a rassegne consolidate come Bascherdeis, Summer Opera Valley e Cinema sotto le stelle di Piacenza, mentre fra le ‘iniziativa speciali’ meritano una menzione le celebrazioni per i 20 anni dell'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, guidata dal Maestro Riccardo Muti. Tra i progetti anche il Calendasco Hub Culturale, con cui il Comune intende strutturare programmi, eventi e iniziative che concorrano alla rivalorizzazione del castello del paese.
PROGETTI FINANZIATI A VIGEVANO Al termine di questa seconda sessione erogativa, al territorio vigevanese sono stati destinati un totale di 221.000 euro, volti alla realizzazione di quattro progetti in area Welfare (66mila euro), quattro iniziative sul tema dell’Educazione (26mila euro) e tre progetti multisettoriali e in ambito Arte e Cultura (129 mila euro). L’intervento più significativo risulta il sostegno alla stagione teatrale del Teatro Cagnoni (Emozioni in scena), per la composizione di un programma articolato di spettacoli orientato a diversificare e ampliare il pubblico del teatro. Tra sport e cultura si inserisce il sostegno a Serata Olimpica, 'Racconti d'oro verso l'Olimpiade di Milano Cortina 2026’, evento che lancerà il percorso di avvicinamento al passaggio della fiaccola olimpica a Vigevano, previsto per il prossimo gennaio. Nell’ambito dell’educazione delle categorie fragili si conferma il sostegno al progetto Bella Storia, la mia, che dal 2022 adotta la scrittura autobiografica come strumento di autoconsapevolezza, grazie alla collaborazione fra una casa editrice e la Fondazione Madre Amabile, che accoglie minori e giovani adulti allontanati dai nuclei familiari. Tra i progetti finanziati in ambito Welfare, merita infine una menzione Impariamo a vivere la Casa, con cui si intende offrire una risposta continuativa ai bisogni delle persone con disabilità residenti a La Casa del Filéremo, anche nei momenti in cui manca il supporto dei servizi ordinari, come nei fine settimana e nei festivi.
LE COMMISSIONI RINNOVATE: LETIZIA ANELLI NUOVO MEMBRO DI “ARTE E CULTURA” Questa seconda sessione erogativa ha visto per la prima volta riunirsi ed esprimersi le nuove commissioni consultive della Fondazione, aggiornate a seguito del recente rinnovo degli organi. Alla guida delle Commissioni - istituite dal Cda su temi prioritari e ambiti di intervento e composte dai membri del Consiglio generale più eventuali membri esterni - sono stati confermati tutti i precedenti coordinatori. Luca Groppi alla Commissione Educazione e Ricerca ora composta da Luigi Cavanna, Vincenzo Cerciello, Francesca Colla, Robert Gionelli, Mario Magnelli, Mauro Monti, Anna Muselli e Luigi Salice. Della Commissione Welfare, coordinata da Elena Uber, fanno parte Valter Bulla, Cristina Dodici, Robert Gionelli, Fabio Leggi, Giovanna Palladini, Maria Grazia Sabato e Luigi Salice. Al servizio della Commissione Investimenti, sempre coordinata dal consigliere generale Carlo Marini, sono Luca Groppi e Anna Muselli, con il presidente Reggi in veste di uditore, mentre alla Commissione Arte e Cultura, guidata da Mario Magnelli, contribuiscono Leonardo Bragalini, Enrica De Micheli, Ivano Fortunati, Robert Gionelli, Giovanna Palladini e Maria Grazia Sabato. Membro esterno permanente di questa commissione, su invito del Consiglio di Amministrazione, è Letizia Anelli, architetto libero professionista esperta, fra l’altro, in ambito paesaggistico-ambientale e nel restauro di beni storico-artistici vincolati. La Commissione Attività istituzionali a Vigevano, infine, rimane sotto la guida del vicepresidente Luigi Grechi con Daniela Boffino, Rossella Buratti e Elena Sisaro. Dopo l’istruttoria di ammissibilità tecnica effettuata dagli uffici, alle Commissioni consultive compete l’attività istruttoria di valutazione dei progetti, nonché l’espressione del parere sugli stessi (con efficacia consultiva) che viene poi sottoposto al Consiglio di Amministrazione, che ha il compito di deliberare sulle erogazioni.
Questa estate la delegazione Caritas dell’Emilia-Romagna ha accolto con entusiasmo l’invito della Caritas italiana, ospitando 45 ragazzi ucraini accompagnati da cinque adulti, provenienti dalle città di Sumy e Odessa. I giovani hanno età compresa tra i 12 e i 16 anni e provengono da contesti familiari fragili o vivono in orfanotrofi. Sono inoltre seguiti dalle Caritas delle rispettive città d’origine.
L’accoglienza a Lido degli Scacchi di Ferrara Dal 27 luglio all’8 agosto sono stati accolti al Camping Florenz a Lido degli Scacchi (provincia di Ferrara) per un soggiorno all’insegna della condivisione. Il progetto, attivo dal 2022 e intitolato “È più bello insieme”, è promosso dalla Caritas italiana con il sostegno della Conferenza episcopale italiana, in collaborazione con le ACLI e con il contributo concreto di dieci diocesi e Caritas locali. Solo in questa estate, l’iniziativa ha permesso l’arrivo in Italia di circa 600 minori ucraini. In Emilia-Romagna, tutte le Caritas diocesane hanno partecipato al progetto grazie al coordinamento della delegazione regionale, guidata da Filippo Monari, direttore della Caritas di Forlì-Bertinoro.
Dalle escursioni alla scoperta del territorio Significativo è stato il ruolo della Caritas di Ferrara-Comacchio, che ha seguito da vicino l’accoglienza dei ragazzi e dei loro accompagnatori. Le giornate sono state scandite da numerose attività: escursioni in bicicletta alla scoperta del territorio e del Parco del Delta del Po, giochi in spiaggia e in piscina, laboratori creativi di disegno e momenti di sport condiviso. Come afferma don Marco Pagniello, direttore della Caritas italiana: “In queste settimane l’esperienza dell’accoglienza diventa un’occasione di fraternità autentica. È uno scambio di doni che costruisce amicizie in grado di andare oltre ogni confine, per custodire la bellezza che sempre caratterizza ogni incontro. È un seme di speranza piantato in un terreno reso fertile dalla solidarietà, in grado di annunciare che un mondo diverso è possibile, un mondo in cui ci sentiamo tutti chiamati ad essere costruttori di ponti di dialogo”.
Una rete di comunità per chi vive la fragilità La Caritas Italiana sottolinea inoltre che “È più bello insieme” non è un’iniziativa di turismo solidale né un’azione assistenziale fine a se stessa, ma la concreta espressione di una rete discreta e diffusa di comunità che scelgono di stare vicine, in modo semplice e autentico, a chi vive situazioni di fragilità.
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