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Notizie Varie

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Don Bearesi, il prete che metteva in rima Piacenza

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 «Don Bearesi era un uomo schietto e poteva definirsi anche filologo. Se si leggono le sue poesie in quest’ottica, ci si spiega il perché fossero così comprensibili e concise». Corrado Sforza Fogliani, presidente del Comitato esecutivo della Banca di Piacenza, è intervenuto nel corso della serata organizzata dal circolo culturale Maria Luigia in ricordo del sacerdote-poeta, nella splendida cornice di Villa il Follo, a Pittolo. Un appuntamento ormai tradizionale, che quest’anno ha coinciso con la presentazione del volume, curato da Mauro Molinaroli, “Il sacerdote e il contadino”, edito dall’Istituto di via Mazzini, che raccoglie poesie inedite di don Luigi e altre (sempre inedite) scritte a quattro mani con Antonio Marchini.
Il presidente Sforza Fogliani ha sottolineato l’importanza del dialetto piacentino «che sta tornando in auge perché consente di esprimersi con immediatezza, come si fa con i tweet». Ricordata anche la grande amicizia tra don Bearesi e mons. Tammi, che si ritrovavano d’accordo sul fatto che il dialetto andasse promosso: da qui la collaborazione nella realizzazione del Vocabolario dialetto-italiano. «Il dialetto è un valore che va coltivato - ha proseguito il presidente Sforza - come si deve fare con il latino. Sono stato nei giorni scorsi in Cina ad accompagnare l’Accademia Vivarium novum di Roma seguendo, come avvocato, i preliminari della stipula dell’accordo con i cinesi che stanno costituendo l’Università e il Campus mondiale dell’umanesimo, che rappresenta i valori che l’Italia ha dato al mondo, in un tempo in cui otium sine litteris mors est et hominis vivi sepoltura (il riposo, senza dedicarsi agli studi, è la morte e la tomba di un uomo). Ci sono tanti giovani cinesi che vogliono imparare il latino, mentre noi italiani lo abbiamo distrutto e ora ci facciamo bagnare il naso. Per fortuna - ha concluso con una battuta l’avv. Sforza - la Cina è vicina».
La serata è stata aperta dal saluto introduttivo del presidente del Maria Luigia Antonio Chitussi, che ha ringraziato la Banca di Piacenza e i presenti (in particolare, il comandante della Stazione dei Carabinieri di Piacenza, mar. Adamo Furi; il comandante della Stazione di Rivergaro mar. Roberto Guasco; l’ispettore di Polizia Claudia Battaglia, in rappresentanza del questore). Antonio Marchini (che con tabarro, cappello e campanaccio d’ordinanza, non ha mancato di allietare il pubblico con le poesie in dialetto recitate a braccio) ha espresso «grande soddisfazione» per l’uscita del volume e ricordato la profonda amicizia che lo legava a don Bearesi. Amicizia definita da Mauro Molinaroli «autentica, nata con la Cena della Mietitrebbia» e testimoniata dalle poesie raccolte nella prima parte del libro, scritte a quattro mani: il contadino di Muradolo raccontava a don Luigi barzellette in dialetto e il sacerdote metteva in rima gli spunti che giudicava più interessanti. La seconda parte della pubblicazione (che segue quella del 2014, sempre edita dalla Banca locale e curata dal compianto Luigi Paraboschi, con inediti di don Luigi pervenuti alla Banca alla morte del sacerdote e dalla stessa conservato) presenta altri inediti scritti da Bearesi tra il 1975 e il 2004, messi a disposizione dal cav. Marchini
. «Dai questi versi - ha osservato il curatore del volume - vien fuori un mondo che pochi conoscono».
Don Piero Maggi ha ricordato la figura di prett puvrein di don Bearesi (lui stesso così si definisce nella poesia-testamento pubblicata nel libro): «Si è sempre sentito un prete umile, non ha mai ambito alla carriera, rimanendo in disparte, ma sempre attivo. Era un canzoniere delle cose che osservava».

Un ricordo personale del sacerdote scomparso 15 anni fa, è venuto da mons. Marco Giovanelli, di Sarturano: «L’ho conosciuto nel 1946 e sono stato con lui al Collegio Alberoni fino al 1957. Aveva iniziato gli studi dai Cistercensi di Chiaravalle della Colomba. Era un uomo di pensiero, apparentemente distratto, ma molto presente a se stesso. Amava la Settimana enigmistica ed era bravissimo a risolvere sempre tutti i giochi della rivista».

Pubblicato il 18 giugno 2019

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Seminario di cinematografia a Bobbio

fare cinema

 

Nell’ambito del Progetto Fare Cinema per la direzione artistica di Marco Bellocchio e in concomitanza con il corso di alta specializzazione in regia cinematografica, la Fondazione Fare Cinema - presieduta da Marco Bellocchio e diretta da Paola Pedrazzini - con il Comune di Bobbio organizza la decima edizione del Seminario residenziale di critica cinematografica.
Il corso si svolge a Bobbio dal 27 luglio al 10 agosto in concomitanza con il Bobbio Film Festival, e prevede un percorso formativo articolato in laboratori, lezioni e seminari a cura di Ivan Moliterni (docente, saggista e critico cinematografico), con interventi e testimonianze di alcuni dei più autorevoli esponenti della critica cinematografica italiana, tra i quali Enrico Magrelli (autore e conduttore dello storico programma di Rai Radio 3 Hollywood Party), Anton Giulio Mancino (docente universitario e critico cinematografico), Giona Nazzaro (delegato generale della Settimana Internazionale della Critica alla Mostra del Cinema di Venezia) e Stefano Francia di Celle (autore di Fuori orario e curatore di retrospettive cinematografiche).
Affiancate dalla visione dei film, le esercitazioni riguardano le forme della recensione, l’attacco e la chiusura di un pezzo, il lavoro sul ritmo della scrittura, l’analisi e l’interpretazione del film. Inoltre, i laboratori affrontano il tema della critica oltre la scrittura: il critico come programmatore e selezionatore nell’ambito dei processi di valorizzazione del patrimonio cinematografico.
Oltre ai critici è possibile incontrare attori e registi presenti durante le giornate del festival e accedere gratuitamente a tutte le proiezioni in programma.
Il seminario fa parte delle attività che il festival diretto da Marco Bellocchio programma ogni anno per diffondere un’idea di critica indipendente e innovativa all’interno del panorama mediale contemporaneo, attenta alle esigenze professionali, aperta alle nuove competenze richieste a chi si occupa di cinema. I riferimenti alla cultura visuale e al ruolo delle immagini in uno scenario sempre più multimediale e complesso diventano fondamentali per comprendere la contemporaneità. Il critico deve possedere conoscenze provenienti da diverse discipline e applicarle senza perdere di vista il film che analizza. Il tutto approfondendo la rilevanza sociale del dispositivo. Per questi motivi il seminario si è concentrato su vari aspetti, nel tentativo non solo di insegnare la critica, ma anche di allargare lo sguardo sul cinema. Perciò, alle lezioni più marcatamente teoriche si aggiunge una parte dedicata alle esercitazioni pratiche, che permette di interagire con gli eventi e gli ospiti della manifestazione.

Pubblicato il 17 giugno 2019

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Proseguono a Piacenza le iniziative per la terza età

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I Giardini Margherita e il centro storico di Piacenza sono le tappe delle prossime iniziative rivolte alla terza età organizzate dall’ufficio Attività socio-ricreative del Comune di Piacenza.

Giovedì 20 giugno i partecipanti saranno accompagnati da guide naturalistiche esperte di flora e di fauna in una passeggiata all’interno dei Giardini Margherita.
Saranno illustrati la storia, l’architettura e il prezioso contesto naturale, tra cui alcuni alberi monumentali piantumati più di un secolo fa, dell'area verde antistante la stazione ferroviaria di Piacenza.
Il costo della passeggiata è di 3,50 euro.

Mercoledì 26 giugno invece, i partecipanti avranno l’opportunità di riscoprire, con una passeggiata, i luoghi e le tracce che ancora testimoniano la presenza dell’imperatore Napoleone Bonaparte nel centro storico di Piacenza (costo 5 euro).

Per partecipare alle iniziative è necessario prenotarsi rivolgendosi direttamente alla sede di via Taverna 39 (dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 11.30), telefonando negli stessi orari al numero 0523.492724 o scrivendo all’indirizzo email .

Nei giorni scorsi, sempre grazie all'iniziativa dell’ufficio Attività socio-ricreative, un gruppo di piacentini ha trascorso una piacevole mattinata in gita alla diga del Molato, in Val Tidone.
Durante la visita guidata, , grazie alla collaborazione e alla disponibilità del Consorzio di Bonifica di Piacenza i circa quaranta partecipanti (nella foto) hanno avuto l’opportunità di ammirare la struttura monumentale che ha dato origine al lago artificiale di Trebecco e gli ambienti interni e di poter conoscere meglio gli scopi dell’attività irrigua garantita dalla diga.
Inoltre, durante la mattinata è stato organizzato un breve spuntino con lo scopo di favorire la socializzazione tra le persone presenti.

Pubblicato il 17 giugno 2019

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«Itinerari di Teatro» al via con «Clown in libertà»

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Prima tappa alla Besurica per l'edizione 2019 di "Itinerari di teatro", viaggio teatrale per le famiglie organizzato da Comune di Piacenza, Teatri di Piacenza e Teatro Gioco Vita in collaborazione con Iren.

Giovedì 20 giugno, nel cortile della parrocchia di San Vittore (via Grazioli, 1), Leonardo Adorni, Jacopo Maria Bianchini e Alessandro Mori di Teatro Necessario portano in scena "Clown in libertà", spettacolo di clownerie, musica, acrobatica e pantomima.
Martedì 25 giugno "Gunteria street show"  al quartiere Sant'Antonio, nel cortile della parrocchia (via Emilia Pavese, 198). "Dalla precisione di un orologio svizzero alla follia del mondo di Alice", recita il sottotitolo dello spettacolo clownesco di Art Kamauk/Gunter Rieber.
Giovedì 27 giugno la rassegna si sposta alla Farnesiana (cortile parrocchia di Santa Franca, piazza Paolo VI) per "Fagioli", dalla celebre fiaba inglese "Jack e il fagiolo magico". In scena Giacomo Anderle e Alessio Kogoj de I Teatro Soffiati/Finisterrae Teatri. Uno spettacolo di teatro d'attore, narrazione, animazione d'oggetti, magia e clownerie.
Ultimo (doppio) appuntamento lunedì 1° luglio a Mortizza (giardino Nereo Savi, via Botti), quando Ferruccio Filipazzi e la sua chitarra e il Circo Carpa Diem porteranno in scena rispettivamente "Te le conto e te le canto", teatro di strada e canzoni dal vivo, e "Dolce salato", circo e teatro di strada.

Tutte le serate hanno inizio alle ore 21 e sono a ingresso libero.
In caso di maltempo gli spettacoli del 20, 25 e 27 giugno saranno effettuati nei saloni delle parrocchie di San Vittore - Besurica, Sant’Antonio e Santa Franca; per le rappresentazioni del 1° luglio sarà valutata la possibilità di un recupero.

Pubblicato il 17 giugno 2019

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Gruppi da Pordenone in visita in Santa Maria di Campagna

gruppo con sindaco

Il Comune di Pordenone si prepara a celebrare il suo illustre concittadino Giovanni Antonio de’ Sacchis nel 480° anniversario della morte (il 26 ottobre prossimo verrà inaugurata nella città friulana una grande mostra dedicata al pittore). E lo fa rinsaldando quel gemellaggio culturale con Piacenza che - preso avvio con il protocollo d’intesa tra le Amministrazioni firmato nel 2017, anche con Cremona - ha avuto la sua consacrazione con la “Salita al Pordenone” (l’evento clou della stagione culturale piacentina 2018 targato Banca di Piacenza, che ha consentito a migliaia di persone di ammirare da vicino gli affreschi della Cupola di Santa Maria di Campagna realizzati dal Pordenone, grazie al recupero dell’antico camminamento degli artisti). A un anno di distanza dall’inaugurazione, Pordenone è tornata nella nostra città, con due comitive, a visitare la Salita: a marzo con una folta rappresentanza del Creo, Circolo ricreativo degli enti ospedalieri di Pordenone e, a giugno, con il gruppo locale della Fiab (Federazione italiana ambiente e bicicletta), quarto in Italia per numero di iscritti, guidato dal presidente Luana Casonato. Ad accompagnare i cicloturisti friulani, gli assessori del Comune di Pordenone Pietro Tropeano (Cultura) e Guglielmina Cucci (Turismo) e l’assessore al Turismo del Comune di Spilimbergo Anna Bidoli. La delegazione friulana - accolta da padre Secondo Ballati, Superiore del Convento dei Frati minori e da Franco Marenghi, del Consiglio di amministrazione della Banca di Piacenza - ha visitato la Cupola e gli altri capolavori del de’ Sacchis in Santa Maria di Campagna e incontrato, in Basilica, il sindaco Patrizia Barbieri e l’assessore alla Cultura Jonathan Papamarenghi.
«E’ una soddisfazione verdevi in questo gioiello di chiesa - ha detto il sindaco - di proprietà del Comune, custodita dai frati francescani e valorizzata nei suoi capolavori grazie alla costante attenzione della Banca di Piacenza». Anche l’assessore Papamarenghi ha avuto parole di riconoscenza verso la Banca e padre Secondo, sottolineando l’importanza «di questi scambi culturali con la città di Pordenone». Dal canto suo l’assessore Tropeano ha ringraziato dell’ospitalità, ponendo l’accento «sull’importanza di fare rete con i territori padani, dove il Pordenone ha fatto grandi cose».
L’avv. Marenghi ha portato il saluto della Banca agli ospiti, ricordando «lo sforzo organizzativo e finanziario» compiuto dall’Istituto di credito per valorizzare il prezioso gioiello di Santa Maria di Campagna. «Un gesto d’amore verso il territorio ampiamente ripagato dalle decine e decine di migliaia di visitatori, anche dall’estero, che sono saliti in Cupola. Grazie alla disponibilità dei frati che non ci stancheremo mai di ringraziare - ha concluso l’avv. Marenghi -, la Salita offre ancora la possibilità di essere visitata con le aperture straordinarie: già ce ne sono state e altre ne seguiranno».
Terminata la visita a Santa Maria di Campagna, il gruppo Fiab Pordenone ha inforcato le biciclette in direzione di Cremona (Cattedrale e Museo del violino le tappe in programma); ultima meta Cortemaggiore, raggiunto sempre con le bici, con sosta nella chiesa dell’Annunziata.

Pubblicato il 15 giugno 2019

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