La «Sportula veleiate» per Oltre l'autismo
Un'idea gastronomica legata al Festival di Teatro antico di Veleia per contribuire alla costruzione di una casa di vita per i ragazzi autistici: è stata presentata in Comune a Piacenza, la "Sportula veleiate", illustrata nei dettagli dalla presidente della Onlus Oltre l'autismo Maria Grazia Ballerini, dal sindaco Patrizia Barbieri, dal consigliere comunale Roberto Colla e da Giancesare Schippisi in rappresentanza del Gola Gola Festival.
La Sportula si potrà infatti trovare in anteprima dal 7 al 9 giugno in piazzetta Pescheria, all'interno del Festival che anima il centro cittadino.
La Sportula veleiate, che accompagnerà il Festival del Teatro Antico in programma a luglio a Veleia, vuole evocare con il suo contenuto gastronomico l’antica tavola romana: un salame (del Salumificio La Rocca, D.O.P.) per ricordare la carne di maiale e i primi salumi di quel tempo, il miele (degli Apicoltori piacentini) come genuino dolcificante e medicamento insuperabile, segreto di una lunga vita, e particolari speciali biscotti (creati ad hoc per il festival di Veleia dalla Groppi Pasticceria), che richiamano le antiche colonne del parco archeologico e che sono stati fatti anche con le farine di orzo e di farro oltre che con il miele.
Nelle finalità l'iniziativa di Oltre l'autismo fa anche riferimento ad uno dei reperti più importanti di Veleia: la Tabula Alimentaria Traianea.
La Tavola Alimentaria era una fondazione alimentare a favore dei fanciulli bisognosi utilizzando le rendite che derivavano dalle obbligazioni a carico dei fondi rustici oggetto di una convenzione con la quale i proprietari, impegnando il fondo, beneficiavano di un prestito imperiale. Dunque un sussidio a vantaggio di giovani bisognosi.
Così è per la Sportula Veleiate: un piccolo aiuto a giovani in difficoltà.
Il progetto sostenuto con questa iniziativa è infatti quello della costurzione di una "Casa di vita", un luogo dove i ragazzi autistici possano acquisire - in un percorso progressivo ed accompagnati da educatori qualificati - il grado di autonomia alla portata di ciascuno di loro, mettendo a frutto le proprie capacità, nel tempo libero come in attività lavorative.
La casa sarà aperta al territorio e diventerà così un luogo di integrazione all’insegna della condivisione dei talenti.
Veleia, in Val Chero, è uno dei centri della provincia di Piacenza che testimoniano la colonizzazione romana del nostro territorio, in particolare di quella parte dell’Appennino compreso tra l’ Emilia e la Liguria originalmente abitato dai Liguri Veleiates, una popolazione dall’economia povera che viveva per lo più di pastorizia, della caccia e della raccolta dei prodotti naturali del bosco e del sottobosco.
I Romani non conquistarono Veleia con le armi, ma vi giunsero per via pacifica: la occuparono in modo graduale tra il primo secolo a. C e il primo secolo d. C. e vi importarono la loro civiltà.
Per la ricchezza dei boschi, per la presenza delle acque, anche sulfuree, e per la salubrità dell’aria divenne centro di ricercato soggiorno e di riposo estivo.
I reperti trovati degli edifici, delle statue, delle suppellettili, delle monete fanno pensare ad una cittadina di struttura tipicamente romana, in cui si vive secondo i costumi di Roma e con una certa raffinatezza.
Plinio il Vecchio e Flegonte Tralliano la ricordano soprattutto perché allora vi esistevano non pochi centenari e ultracentenari, prova della salubrità della vita.
Fu il ritrovamento casuale nel 1747 della Tavola Alimentaria Traiana, il più grande documento bronzeo di tutta la storia romana, a indurre Filippo I di Borbone, allora duca di Parma e Piacenza, a intraprendere scavi regolari che con alterne vicende di lavori e di stasi in due secoli riportarono alla luce l’antica Veleia, fino ad allora sepolta sotto enormi masse di terra.
Pubblicato il 7 giugno 2019
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