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Notizie Varie

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Piacenza riparte con la cultura

 cavalli

“Nei giorni scorsi è stato pubblicato il bando per l’erogazione di 210mila euro che verranno destinati alle associazioni culturali piacentine, circa 180, con i quali abbiamo voluto favorire le realtà del nostro territorio con le sue competenze, i suoi beni artistici e culturali, i suoi patrimoni estetici ed ecologici, le associazioni culturali che vi operano. Di questi tempi è infatti opinione, soprattutto in era post Covid, che il territorio non vada considerato a sé stante dalla cultura, che deve essere intesa come una dimensione fondamentale per ripartire”. Chi si esprime in questi termini è l’assessore alla Cultura Jonathan Papamarenghi, che aggiunge: “Abbiamo voluto dare al bando il titolo “Piacenza riparte con la cultura”, proprio per favorire nuovi progetti per nuove attività culturali. A partire da questa settimana, con termine ultimo fissato alle 12 di lunedì 5 ottobre, le associazioni e i gruppi informali attivi in campo culturale e artistico, potranno presentare la richiesta di contributo nell’ambito del progetto testé indicato”.

Avvicinare la cittadinanza al patrimonio artistico

Stando a quanto è riportato nel bando, i progetti e le iniziative dovranno dare visibilità alle diverse forme artistiche e culturali, incentivando in particolare forme espressive innovative (adeguate, inoltre, alle modalità di fruizione in linea con la vigente normativa per il contenimento della pandemia Covid 19) e favorire l’utilizzo dei diversi spazi urbani anche per avvicinare la cittadinanza al patrimonio artistico, storico e monumentale piacentino. In particolare – è scritto nel bando – i progetti potranno riguardare iniziative, eventi e rassegne culturali inerenti musica, teatro, cinema, arte, letteratura ed altre espressioni artistiche, già svolte nel 2020 o con partenza nell’anno corrente e da concludersi entro il 30 giugno 2021. Sempre nel bando è specificato che l’importo del contributo comunale non potrà essere superiore a 5mila euro per progetti già attuati al momento della pubblicazione dell’avviso e a 10mila euro per quelli ancora da realizzarsi o in corso di realizzazione.
“Siamo convinti che l’adesione sarà numerosa: anche durante un incontro con le associazioni in videoconferenza – aggiunge l’assessore – anticipai la volontà dell'Amministrazione di tornare a destinare risorse a chi opera culturalmente nel territorio, sostenendoli concretamente. In tal senso il ruolo delle associazioni è importante e va per questo valorizzato ancor più oggi, quando si intende dare spunto alla ripartenza in un periodo difficile: investire in cultura non è solo credere nel ruolo della stessa per la crescita di una comunità consapevole e libera, ma significa anche supportare centinaia di operatori del settore”.
La proposta progettuale, completa della documentazione richiesta, dovrà pervenire al Comune di Piacenza - Ufficio Protocollo entro le ore 12 di lunedì 5 ottobre. Tutte le informazioni in merito alle modalità di adesione al bando sono reperibili sul sito
www.comune.piacenza.it. Per eventuali ragguagli è possibile contattare l’ufficio Cultura, preferibilmente via mail all’indirizzo u [DOT] cultura [AT] comune [DOT] piacenza [DOT] it, oppure telefonando ai numeri 0523/492666 e 0523/492654 negli orari di apertura degli uffici comunali.

Pubblicato il 12 settembre 2020

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Sentiero del Tidone, un successo l’escursione a Romagnese

 escursione a romagnese in val tidone

Si è svolta domenica 6 settembre, in una splendida giornata di sole ed in mezzo ad un incontaminato paesaggio della parte più alta della Val Tidone, la prima escursione sul "Sentiero del Tidone" dopo il lungo lockdown dovuto al Covid. I partecipanti hanno avuto l'occasione di conoscere meglio e da vicino questi luoghi poco frequentati ma che nulla hanno da invidiare a celebri località di montagna: mucche, capre e asini al pascolo sono parte degli "abitanti" di questi luoghi che si trovano nel comune di Romagnese, in provincia di Pavia (ma Diocesi di Piacenza-Bobbio), a ridosso della sorgente del torrente Tidone.
L'inizio del torrente coincide anche con il chilometro 69 (ovvero l'ultimo) del "Sentiero del Tidone" che indica la distanza dal punto di partenza (dove il Tidone si immette nel fiume Po) nel comune di Rottofreno. Sotto la guida di Mirna Filippi (guida AIGAE, una delle due guide ufficiali del Sentiero), che per l'intera giornata ha dispensato informazioni storiche e naturalistiche dei luoghi attraversati, i presenti hanno percorso i 12 chilometri con sosta all'azienda agricola "Sassi Neri" di Pozzallo di Romagnese, che alleva capre e produce ottimi formaggi, e una successiva visita, a fine escursione, al bellissimo museo della Civiltà Contadina allestito nelle sale del castello di Romagnese.

Il sentiero del Tidone con la varietà di flora e fauna
"Questa è la prima escursione organizzata nel Comune di Romagnese - afferma Daniele Razza, presidente dell'associazione 'Sentiero del Tidone' - e siamo particolarmente felici che si sia potuta realizzare. Era prevista la domenica precedente (30 agosto) ed era già sold-out con le prenotazioni per le limitazioni imposte dal Covid. Averla posticipata di una settimana è stata un rischio e purtroppo abbiamo perso alcune prenotazioni: averla potuta organizzare è stato pertanto particolarmente significativo. Ringrazio, a nome dell'associazione, Manuel Achille sindaco di Romagnese che ci ha sempre sostenuto, Manuel Micunco, presidente Pro Loco Romagnese, e Greta Nobili per il prezioso supporto logistico e organizzativo. Un ringraziamento per i nostri associati Tiziana Braga e Sandro Marchesi e una menzione particolare per Mirna Filippi che ha studiato, provato e indicato il percorso e in maniera professionale ha condotto tutti i partecipanti a farsi coinvolgere in questa bellissima esperienza. Molto spesso ci si dimentica di questa zona della Val Tidone per il semplice motivo che si trova in altra regione (Lombardia) e in altra provincia (Pavia): è un limite mentale che il Sentiero del Tidone elimina perché, come tutti i sentieri, unisce i territori e le sue bellezze. Il contributo fotografico ricevuto dai partecipanti ne è la prova. Auspichiamo in futuro nuove collaborazioni e nuove iniziative che fanno conoscere tutte le varietà di flora e fauna che sono dislocate lungo tutta la Val Tidone: il Sentiero ne rappresenta il modo più diretto e più 'naturale' per poterle apprezzare e, di conseguenza, promuovere".

Pubblicato il 10 settembre 2020

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Formazione digitale, un corso online gratuito

"Pane e Internet" formazione digitale

Informarsi, comunicare con i propri cari, accedere a tanti servizi che con il lockdown e la pandemia si sono sempre più informatizzati, ma anche imparare a tutelare la propria privacy e difendersi dalle fake news e dalle truffe. Le competenze digitali sono sempre più indispensabili, e per svilupparle, migliorando l’utilizzo di smartphone e computer da parte dei cittadini emiliano-romagnoli, ripartono dopo la pausa estiva i corsi online, gratuiti e aperti a tutti, di Pane e Internet, il progetto di inclusione digitale della Regione Emilia-Romagna. “Con l’inizio della scuola riprendono anche le attività di Pane e Internet, e non possiamo che esserne soddisfatti- dichiara l’assessore all’Agenda Digitale, Paola Salomoni-. Le tecnologie digitali mai come ora sono diventate fondamentali, ce ne siamo resi conto quando in tutto il mondo abbiamo visto più di 500 milioni di utenti attivi sulle principali piattaforme di riunioni online-. Lo scoppio della pandemia ha portato con sé un'accelerazione senza precedenti nella digitalizzazione, un potenziamento dell’informatizzazione che si traduce in una aumentata consapevolezza su come la tecnologia e le sue applicazioni non sostituiscano i rapporti interpersonali ma aiutino l'uomo a vivere meglio. È dunque importante- aggiunge Salomoni- che le attività formative proposte dalla Regione attraverso ‘Pane e Internet’, uno dei tanti strumenti dell’Agenda digitale dell’Emilia-Romagna, continuino a consentire a tutti gli emiliano-romagnoli ad utilizzare appieno le tecnologie”.

«Pane e Internet»

Pane e Internet si articola su due percorsi, uno di primo livello dedicato all’uso dello smartphone e uno di secondo livello rivolto a chi vuole acquisire maggiore autonomia informatica utilizzando anche un personal computer. Il corso di alfabetizzazione online di 1° livello introduce all’uso dello smartphone. I partecipanti, dopo un primo modulo introduttivo via WhatsApp in cui ricevono le istruzioni per accedere alle successive videolezioni, impareranno a usare la posta elettronica, gestire lo spam, riconoscere truffe e sapere come tutelare la privacy. Il programma prevede un modulo sulla navigazione, la ricerca di informazioni e contenuti digitali, con un’attenzione particolare a come evitare le fake news, e un altro sulla gestione dello smartphone e delle applicazioni. Per accedere al corso basta avere uno smartphone con WhatsApp e la connessione a Internet. Il corso di alfabetizzazione online di 2° livello al pc è rivolto invece a chi vuole acquisire maggiore autonomia ed è già dotato di una propria casella di posta elettronica e di un computer con connessione, microfono e webcam. Tra gli argomenti che saranno trattati i sistemi di videochat, i social network, l’uso di browser, motori di ricerca e programmi di videoscrittura.

Come partecipare
Per partecipare ai corsi online di Pane e Internet basta compilare la scheda di iscrizione presente sul sito www.paneeinternet.it: gli iscritti saranno quindi contattati dalla segreteria organizzativa che fornirà tutte le indicazioni relative all’avvio delle lezioni, con date, orari e nominativo del docente.
Sul sito di Pane e Internet (https://www.paneeinternet.it/public/corsi-eventi) è inoltre disponibile il calendario dei webinar per lo sviluppo delle competenze digitali: dall’educazione dei figli agli acquisti online, la scelta è ampia e presto si arricchirà di ulteriori proposte. Per partecipare ai webinar è sufficiente seguire le istruzioni presenti nella scheda descrittiva di ciascun appuntamento e accedere alla piattaforma nella data ed orario prestabilito. Per avere supporto e informazioni è possibile contattare il numero verde 800 590 595 (attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 17.00).

Pubblicato il 10 settembre 2020

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Riapre a Parma Florilegium con l'artista Rebecca Louise Law

locandina florilegium parma 2020


Dal 2 ottobre al 19 dicembre si potrà ammirare nell’Oratorio di San Tiburzio a Parma - parte del complesso San Tiburzio che include anche l’Antica Farmacia San Filippo Neri - la prima personale italiana di Rebecca Louise Law: un Florilegium di nome e di fatto, capace di inondare con la sua colorata e profonda brezza d’estate una città che ha visto sconvolti i piani di quello che sarebbe dovuto essere un anno straordinariamente ricco dal punto di vista artistico e culturale.
Inserita nel programma di Parma Capitale italiana della Cultura 2020 +2021 curata da OTTN Projects, sostenuta da Cosmoproject ed evento di punta di Pharmacopea - progetto di riscoperta dell’identità chimico-farmaceutica della Piccola Parigi, promosso dal Gruppo Chiesi e Davines - l’installazione è letteralmente una cascata naturale in costante e organico mutamento, composta dalla coabitazione di 200mila fiori, dall’Achillea millefolium al Tortum, che potrà essere contemplata sino al 19 dicembre.
Gratuita, adatta ai bambini e ideata appositamente per lo spazio di Via Borgo Palmia 6/A, grazie alla collaborazione di Ad Personam, Florilegium è il cuore di un’esposizione su più fronti firmata dall’artista britannica, che prosegue anche in questa occasione la propria ricerca sull’evoluzione e sul deperimento dell’opera, spesso concepita come architettura floreale larger-than-life e scultura site-specific. I luoghi scelti sottolineano il perfetto innesto della mostra nel disegno di Pharmacopea, che intende riconnettere – creando nuovi itinerari turistici in grado di riqualificarli - gli spazi depositari dell’identità chimico-farmaceutica cittadina alle le fonti storiche, ai materiali d’archivio, agli antichi erbari e alle farmacopee riemersi in un meticoloso lavoro di recupero. Tale percorso porterà alla realizzazione di una pubblicazione capace di tracciare una linea sino alle origini locali di questa sfera del sapere che caratterizza il territorio di Parma.
Sarà inoltre attivato un volontariato aziendale che contribuirà alla valorizzazione e all’apertura di questo patrimonio storico-culturale a cittadini, visitatori e, in particolare, a un turismo interessato alla sostenibilità, alla storia della cosmesi e della tradizione del benessere.
www.pharmacopeaparma.it
Ingresso gratuito.
Gli orari:
Lunedì e giovedì 9-13
Venerdì e sabato 16-20
Domenica 10-12 e 14-18
Non è necessaria la prenotazione. Gli ingressi, che saranno contingentati e nel rispetto delle norme di sicurezza vigenti, avverranno in base all’orario di arrivo.
Per info: www.pharmacopeaparma.it

Pubblicato il 10 settembre 2020

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Donne vittime di violenza, oltre 800 in Regione le chiamate al numero verde

 numero verde antiviolenza e stalking

Sono oltre 800 in Emilia-Romagna, più del doppio rispetto al 2019, le richieste di aiuto, protezione o consulenza – per violenza o stalking - registrate al 1522, il numero verde antiviolenza dedicato alle donne, tra marzo e giugno scorsi. Probabile effetto del lockdown che nella nostra regione, come nel resto d’Italia, ha fatto da detonatore a tante realtà sommerse, ma anche merito di una presenza delle istituzioni e dei Centri antiviolenza che hanno moltiplicato i loro sforzi a sostegno delle vittime. “Che il fenomeno avesse subito un’impennata consistente durante i mesi di convivenza forzata fra vittime e violenti è stato chiaro fin da subito- afferma l’assessora regionale alle Pari opportunità, Barbara Lori-. Dopo le primissime settimane, in cui il lockdown ha causato la chiusura delle attività di ricevimento in presenza, i centri antiviolenza hanno immediatamente manifestato l’urgenza di fare arrivare alle donne il messaggio che i canali telefonici erano sempre attivi e che la rete di assistenza e accoglienza continuava a funzionare”.
La Regione ha, dunque, avviato una campagna presso municipi e farmacie per informare le donne sull’operatività del 1522 e della rete sul territorio dei Centri antiviolenza. Uno sforzo che, insieme a quello del ministero per le Pari opportunità e la famiglia, ha permesso di non lasciare sole le donne in un momento di grande fragilità.
“Abbiamo continuato a esserci- prosegue Lori- e anzi abbiamo moltiplicato i canali di comunicazione fra la Regione e la Rete dei centri, per garantire la continuità della loro azione in un momento logisticamente molto complicato. Già ad aprile scorso abbiamo messo a disposizione 350mila euro di risorse regionali per l’immediato sostegno ai Centri, risorse che si sommano ai successivi 700mila assegnati dal Governo e subito stanziati a favore dei Centri sul territorio”.
“E nelle scorse settimane- chiude l’assessore- il ministero ha attribuito alla nostra Regione un contributo di 1,9 mln di euro che, come concertato con le associazioni impegnate nel contrasto alla violenza e al supporto delle donne che la subiscono, verrà destinato tramite un bando a implementare azioni e iniziative che promuovano interventi finalizzati a favorire percorsi verso l’autonomia delle donne vittime di violenza”.

804 casi in Regione nel lockdown
Come detto, in base all’analisi Istat riguardo al numero verde antiviolenza 1522 nel periodo compreso tra marzo e giugno 2020, il numero delle utenze avviate per chiedere aiuto, protezione o consulenza a difesa di una violenza o stalking è stato in Emilia-Romagna pari a 804 casi - più del doppio delle chiamate, 365, registrate nello stesso periodo del 2019 e 3,7 volte il dato del 2017, pari a 216 casi, dato minimo dall’avvio della registrazione dei casi nel 2013. Fra queste, le chiamate riconducibili a vittime di violenza sono 377, oltre il doppio delle 171 del periodo marzo-giugno 2019, oltre il triplo di quelle riferite al 2017 e in numero uguale a quanto rilevato nel corrispondente periodo del 2013. Molti i primi contatti al 1522, che passano da 289 nel 2019 a 683 nel 2020, ma si registra anche l’aumento di coloro che richiamano: tra marzo e giugno del 2020 sono 121 i casi di contatto successivo al primo, 45 in più rispetto al 2019 e 70 in più rispetto allo stesso periodo del 2018.

Pubblicato il 9 settembre 2020

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