Resistere al fascino del male
C’è purtroppo un fascino del male, un’attrazione malefica del disordine che porta a esserne soggiogati e ci si ritrova a imitare un comportamento per non rimanerne esclusi, senza poi riuscire più a liberarsene.
Ci si crede forti, si pensa di sapere quando fermarsi.
Sant’Agostino è stato un esempio del male che opera sul cuore dell’uomo e di quanto la grazia abbia dovuto lavorare per riportare un ordine.
Il male sembra sempre regalarci libertà, ma non tutto ciò che è buono è bene per noi. C’è una vigilanza necessaria sui nostri passi, c’è un pregare affinché Dio conduca la nostra vita e ci metta nella condizione di verità.
Il male ha tanta presa sul nostro cuore perché agisce sul nostro “Io”, ci fa sentire qualcuno, ci regala un posto che poi vorremo difendere a denti stretti.
Il male ci affascina perché ci porta a decidere della nostra vita come vogliamo noi, ma poi ci conduce all’ozio e alla noia.
Non si sa più per chi vivere e perché vivere.
Quest’amarezza intacca spesso il cuore dei nostri giovani che perdono il valore della vita come dono e come più alta espressione dell’amore.
Abbiamo bisogno di chi prende a cuore la nostra vita, al quale possiamo affidarci per riuscire a dare un nome prima al nostro disagio e al nostro disorientamento e poi al nostro valore.
Vogliamo gridare che siamo deboli e abbiamo bisogno di aiuto, ma nessuno oggi lo fa più.
Solo chi ha l’umiltà può ripulire l’origine dal peccato.
Creature che hanno bisogno di essere custodite e guidate, questo siamo e allora Dio camminerà con noi, ma se il serpente ci induce a crescere nell’orgoglio e nella superbia, i nostri occhi si accecano.
Solo dal burrone e con la bocca nella polvere forse riusciremo a capire.
Non è così inusuale scegliere il male perché chi ha sbagliato spesso, ci sembra un ottimo modello, una provocazione che affascina.
Troviamo il coraggio di riscoprire il bene e l’amore per non divenire “sepolcri imbiancati”, anime prive di testimonianza, con una vita scialba che non sa dire niente a nessuno.
Il fascino del male è di spegnere la voce di Cristo in noi, riscopriamoci invece innamorati di lui, proviamo a dire di sì a una vita cristiana.
Estratto dalla Lectio mattutina
di madre Maria Emmanuel Corradini,
abbadessa del Monastero benedettino di San Raimondo,
del 26 agosto 2020, Vangelo secondo Matteo 23,27-32
a cura di
Gaia Leonardi
Pubblicato il 2 settembre 2020
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