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Notizie Varie

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La mostra “Scart” richiamata da un capodoglio di tetrapak

Capodoglio di tetrapak 

È un capodoglio lungo 12 metri a segnalare ai piacentini la mostra Scart, il lato bello e utile del rifiuto, aperta a Palazzo Gotico fino al prossimo 16 gennaio, organizzata da Gruppo Hera e Trs Ecology (recentemente entrata nel gruppo stesso, attraverso Herambiente), in collaborazione con Comune di Piacenza e Confindustria Piacenza. La mostra, a ingresso libero, espone opere interamente realizzate con scarti industriali, nell’ambito del progetto Scart, piattaforma artistico del Gruppo Hera. Nel loggiato medievale di piazza Cavalli, è infatti stato allestito in circa 3 ore di lavoro, il Capodoglio Giovanni, una delle più grandi opere Scart mai realizzate. Si tratta di un cetaceo di ben 12 metri (a grandezza naturale, quindi), realizzato da Edoardo Malagigi, con la collaborazione scientifica di Sabina Airoldi. L’opera, che interpreta le forme di un vero Capodoglio presente nel Parco Pelagos (area marina dell’Alto Tirreno fra Italia e Francia), è stata realizzata con circa 4.000 cartoni di poliaccoppiato (il cosiddetto tetrapak), dai quali sono state tagliate circa 5.500 piccole ondine a simulare la pelle dell’animale, per sensibilizzare una volta di più sul tema dell’inquinamento dei mari, che anche nel Mediterraneo sta assumendo dimensioni drammatiche.

La mostra, dunque, ha una grandiosa anteprima che anticipa ciò che i visitatori potranno vedere nella grande sala del palazzo sovrastante: 48 fra statue e oggetti d’arredo e design. Tutto rigorosamente realizzato con rifiuti industriali, che nei laboratori del Gruppo Hera hanno preso nuova vita grazie al talento di trash artist e allievi e docenti di alcune fra le più prestigiose accademie di Belle Arti e design Italiane, fra cui Bologna, Milano Brera e Firenze. A questa dotazione, si aggiunge la grande installazione dello scultore Davide Dall’Osso, dedicata alle donne vittime di violenza.

Gli oggetti di arredo e design esposti attraversano un arco temporale di oltre 20 anni. Alcune sono state realizzate negli ultimi anni, mentre altre sono nate in momenti diversi del percorso di Scart, che ha già festeggiato i 25 anni dalla nascita. Si tratta, dunque, di oggetti molto diversi per tipologia, materiali utilizzati e prospettiva artistica. Tuttavia, esistono fili invisibili, ma potenti, che uniscono tutte le opere. Uno di questi è senz’altro la capacità di attraversare il tempo senza risentire delle mode. La trash art infatti, non si riesce a leggere con la filigrana del tempo che scorre, come avviene invece frequentemente con gli oggetti di design, ognuno figlio degli stili, dei gusti e dei materiali dominanti di ogni epoca. Il rifiuto, trasformato con l’arte in oggetto funzionale, pare contraddire questo principio, conferendo un’intrinseca modernità a ogni pezzo rigenerato. L’altro filo riguarda certamente la potenza narrativa di ogni pezzo. Perché ognuno racconta una storia che unisce recupero, inventiva e sensibilità artistica. Ad esempio, i rottami di vecchie biciclette sono diventati, ad esempio, un appendiabiti. I carrelli rotti di un supermercato, assieme all’imbottitura per materassi di scarto, sono stati trasformati in un divanetto, che ha avuto grande notorietà televisiva in alcune trasmissioni Rai come Viva Rai2! di Fiorello (2023) e Ci vuole un fiore (2022) di Francesco Gabbani.

INGRESSO LIBERO FINO AL 16 GENNAIO

La mostra, a ingresso libero, rimarrà aperta tutti i giorni fino a giovedì 16 gennaio, con il seguente orario. Da lunedì a venerdì dalle 16:00 alle 19:30 e mercoledì anche dalle 10.00 alle 13.00. Sabato e domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.30. La mostra rimarrà chiusa nelle giornate del 25, 26, 30 e 31 dicembre, oltre che del 1° gennaio.

Pubblicato il 12 dicembre 2024

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Il premio Agostino Gemelli ai migliori laureati dell'Università Cattolica

Premio Agostino Gemelli Piacenza.Cremona

Il Premio “Agostino Gemelli”, istituito nel 1960 in memoria di Padre Agostino Gemelli, fondatore dell’Università Cattolica, è giunto alla 64esima edizione, continuando negli anni a valorizzare il merito e l’impegno dei migliori laureati di ogni Facoltà. In questa edizione, svoltasi il 9 dicembre in aula Pio XI, il clima era di grande gioia per i laureati, parenti e amici intervenuti.
«E’ una festa non solo per i laureati e le loro famiglie, ma per l’intera famiglia dell’Università Cattolica - ha affermato il rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Elena Beccalli. Questo premio è parte della nostra storia, perché è dedicato al fondatore ed è assegnato agli studenti che hanno ottenuto i migliori risultati accademici». E ancora, rivolgendosi direttamente ai premiati: «Siate orgogliosi di far parte della grande famiglia dell’Università Cattolica e continuate a scriverne la storia da laureati e da laureate, tenendo fede agli ideali del nostro fondatore, che sono ancora attuali, per rispondere alle questioni radicali del nostro tempo. Voi siete la testimonianza migliore della nostra missione educativa che è quella di rendere l’Università “luogo di esperienza di sapere”, non più solo “luogo di trasmissione del sapere”».

Il conferimento di questo Premio rappresenta «la più importante tra le tante iniziative degli Alumni, rinnovando la tradizione di merito e impegno dimostrato dai migliori laureati». Così si è espresso Andrea Patanè, presidente Alumni Cattolica Associazione Necchi, per poi ribadire il senso dell’Associazione consistente nel tenere vivo il contatto dei laureati tra loro e con l’Ateneo: «Il senso della Necchi - se vuole essere formativa e durevole – sta nell’alimentarsi alle sue stesse fonti, nel tramettere l’ideale cristiano e umanistico che si è vissuto in Università».
Una Università che si impegna «nel formare scienziati con il cuore, con la passione per l’umanità» ha affermato fra Renato Delbono, assistente spirituale nazionale dell’Associazione, il quale rivolgendosi ai premiati, così li ha esortati: «Dimostrate la consapevolezza che voi agite per la vita, vi sacrificate per la vita, siete ambasciatori di vita in un tempo in cui la vita viene negata. Lottare per la vita vuol dire lottare per la dignità».

Ai neo-dottori, che hanno ricevuto una medaglia d’argento nominale dai rispettivi presidi di Facoltà, è stata offerta l’occasione di un breve intervento per raccontare la loro esperienza universitaria, i temi della tesi di laurea, l’esordio nel mondo del lavoro, il lascito dell’Università, le prospettive future, il senso di un perdurante legame con l’Università. Dalle loro parole è emersa stima e gratitudine verso l’Ateneo per i suoi docenti quali guide pazienti e sicure, per gli insegnamenti ricevuti, per l’eccellenza delle competenze apprese, per l’acquisizione delle capacità di organizzazione, per essere stati stimolati a tirare fuori il meglio di sé. Di qui il desiderio - anzi un compito entusiasmante - di restituire e mettere a frutto nel futuro, come classe dirigente innervata eticamente, quanto ora ricevuto.

I premiati della sede di Piacenza - Cremona

Francesco Pelusi della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali sede di Piacenza-Cremona, Laureatosi con 110/110 e Lode il 04 ottobre 2023 con il prof. Matteo Gatti con una tesi dal titolo “Nuove tecniche di gestione del suolo per promuovere la resilienza idrica del vigneto” , e Valentina Beluzzi della Facoltà di Economia e Giurisprudenza sede di Piacenza-Cremona, Laureatasi con 110/110 e Lode l’ 11 luglio 2023 con il prof. Edoardo Fronari, con una tesi dal titolo “Le sfide della Multicanalit nel settore Petcare”.

Nella foto, Francesco Pelusi e Valentina Beluzzi.

Pubblicato l'11 dicembre 2024

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Si rinsalda il legame tra il Corpo bandistico di Pontenure e l’Orchestra 5/4

 Corpo bandistico Pontenure

Una grande amicizia, quella che è scaturita tra il corpo bandistico di Pontenure, diretto dal maestro Luigi Del Matti e l’orchestra 5/4 della scuola “Caduti sul lavoro” di Piacenza, diretta dal maestro Jonni Gomez, insieme ad un gruppo di insegnanti di musica di tutto rispetto. A suggellare questo rapporto è stato il concerto che si è tenuto il giorno 6 dicembre nella chiesa di Pontenure, eseguito appunto dal corpo bandistico di Pontenure e che ha visto l’ingresso nella formazione, di alcuni ragazzi della 5/4. Si è realizzato così un sogno, che da tempo stava nei cuori di tutti i componenti del gruppo. L'ingresso dei giovani della 5/4, insieme al gruppo proveniente dall’ “Ensemble” del prof. Darko Jovanovic, e i ragazzi dei corsi organizzati a Pontenure, con il patrocinio del Comune, ha dato nuova vita e nuova linfa, e di fatto ha abbassato la media dell’età dei componenti, una cosa che ci si auspicava da molto e che riempie di speranza per il futuro di questa realtà, che come ci piace dire, è la prima realtà culturale del paese.

Una nota degna di attenzione è rappresentata dagli strumenti molto particolari che questi ragazzi suonano con grande bravura: Tromba in Sib, Corno in Fa, Clarinetto basso, i più tradizionali Clarinetti e tutte le percussioni in generale. Il concerto ha visto il tutto esaurito in un clima di festa per tutto il paese e nell'occasione il sindaco Giuseppe Carini ha rivolto i tradizionali auguri a tutta la comunità riunita, invitando inoltre, tutti i musicisti a proseguire con iniziative di questo tipo che alzano il livello culturale in generale e donano serenità a tutti. Molto apprezzato anche l'intervento di Simona Favari, preside del IV circolo di Piacenza, che ha spiegato in breve, ma con molta passione, ai cittadini di Pontenure, l'esperienza dell'orchestra, che conta più di 200 ragazzi e si ispira, come metodo pedagogico, al Sistema Abreu, ideato dall'omonimo maestro, in Venezuela, negli anni 70.

Chi volesse seguire i prossimi appuntamenti del Corpo Bandistico di Pontenure: sabato 21 dicembre sarà presente ad una sfilata per le vie di Fiorenzuola e il giorno 6 gennaio chiuderà gli eventi Natalizi sfilando per le vie di Grazzano Visconti.

Pubblicato il 10 dicembre 2024

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Un albero per ogni bimbo, sono 530 quelli piantati nel Piacentino

Piante distribuite 2024

Un albero per ogni nuovo bambino. Una pratica seguita da molti comuni e sostenuta concretamente in Emilia-Romagna dalla Regione per festeggiare ogni nuova nascita o adozione con un gesto a favore dell’ambiente. Nel 2024 i nuovi alberi che verranno messi a dimora sono 7.591: lecci, olmi, farnie, frassini, sorbi, tigli, per citare solo alcune delle circa 30 specie autoctone fornite dai vivai regionali. "Un gesto dall’alto valore simbolico e un investimento sul futuro di tutti noi, che come Regione sosteniamo con convinzione – sottolinea l’assessora regionale ai Parchi e biodiversità Barbara Lori -. E rivolgiamo un invito alle amministrazioni locali, perché sempre in maggior numero si avvalgano di questa opportunità prevista da una legge nazionale. In questa legislatura abbiamo sostenuto l’attività vivaistica con molte iniziative e ora sono ben tre i vivai pubblici che tra i loro compiti hanno proprio la coltivazione e distribuzione di piante autoctone certificate a partire da quelle per ogni bambino nato, oltre a una preziosa azione di divulgazione e promozione ambientale”. Le piante vengono assegnate dalla Regione sulla base delle richiese fatte dai singoli comuni. Quelle assegnate quest’anno si riferiscono ai nuovi nati nel 2022 e 2023 e provengono dai tre vivai pubblici presenti in Emilia-Romagna: Scodogna a Collecchio (Pr), Castellaro a Galeata (Fc) e Zerina a Imola (Bo), l’ultimo in ordine di tempo ad aver ripreso la propria attività grazie al sostegno della Regione. Un obiettivo – quello di dare un nuovo impulso alla vivaistica pubblica - che si è tradotto in questa legislatura nello stanziamento di circa 500mila euro all’anno. In particolare dei tre vivai attualmente attivi, quello di Castellaro è gestito direttamente dalla Regione, mentre gli altri due attraverso una convenzione con gli Enti locali e gli Enti Parco interessati. Ma non solo: ogni anno la Regione mette a disposizione dei comuni che fanno richiesta ai vivai pubblici di nuove piante da mettere a dimora per ogni nuovo nato o bambino adottato, uno stanziamento di 40.500 euro come contributo alle spese di gestione e di mantenimento.

LA RIPARTIZIONE PER PROVINCIA

Su 7.591 piante, 530 riguardano comuni in provincia di Piacenza; 189 in provincia di Parma; 1.718 in provincia di Reggio Emilia; 1.353 in provincia di Modena. Nell’area metropolitana di Bologna i nuovi alberi sono 833; nel Forlivese-Cesenate 850; nel Ravennate 1.860; nel Ferrarese 62. In provincia di Rimini ne sono state assegnati 196.

Pubblicato il 10 dicembre 2024

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Presentato il calendario di Bettola con le foto di Gianni Gaudenzi

Calendario Bettola 2025

È stato presentato nella mattinata di domenica 8 dicembre, giorno dell’Immacolata, il calendario 2025 del Comune di Bettola, realizzato grazie a fondi comunali e contributi di Banca di Piacenza e di una ditta privata piacentina. Le 1600 copie del Calendario 2025 sono dedicate a Gianni Gaudenzi, storico fotografo bettolese, “che per tanti anni è stato è stato il nostro fotografo, cronista ed amante di Bettola e della Valnure, ritratte in tanti momenti e con lo sfondo dei propri paesaggi e dei suoi abitanti”, hanno sottolineato sia il sindaco Paolo Negri, che il consigliere Massimo Calamari che ha seguito l’iter di realizzazione del calendario. “Per me è stato un piacere e soprattutto un onore - ha dichiarato Negri - aver conosciuto Gianni Gaudenzi, che oggi, grazie al figlio Carlo che ci ha donato queste bellissime fotografie, ricordiamo omaggiandolo con il nostro calendario 2025”.

“Dedicare a Gianni Gaudenzi il calendario 2025 – ha spiegato Massimo Calamari – era una volontà dell’amministrazione, in modo che il calendario di metà mandato, fosse un modo per celebrare non solo il presente di Bettola, i suoi paesaggi e le sue bellezze, come nei precedenti calendari della nostra amministrazione, ma anche il passato e la sua storia, e nulla come gli scatti di Gianni Gaudenzi, potevano garantire il miglior risultato possibile”. “Sono stati ultimati i lavori nell’ala est dei palazzi comunali – ha aggiunto il sindaco Negri – dove oltre ad altri spazi ludico culturali e di studio, vi sarà spazio per una mostra con le opere di Getty Bisagni e Joe Nani, e vorremmo poter anche allestire uno spazio dedicato a Gianni Gaudenzi e le sue fotografie, in modo da celebrare degnamente i nostri artisti bettolesi”. Richiesta accolta dalla famiglia Gaudenzi, che con piacere metterà a disposizione il materiale necessario. Alla presentazione del calendario, anche la figlia di Gianni Gaudenzi, Remondina, e i nipoti Giacomo, Vittoria e Gian Maria oltre al vicesindaco Luca Corbellini. I calendari sono disponibili negli uffici comunali.

Pubblicato il 10 dicembre 2024

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