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Notizie Varie

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«Città più vivibili e costruite con materiali mangia-smog»

Gionelli e Ponzini incontro banca di piacenza

 Terzo incontro del ciclo di conferenze della Banca di Piacenza a Palazzo Galli dedicate a come il virus ci ha cambiato la vita con l’arch. Carlo Ponzini: cambiamo il lavoro, la scuola, il nostro abitare

C’è un elemento comune che è emerso fino ad ora dal ciclo di conferenze organizzate dalla Banca di Piacenza a Palazzo Galli su come il virus Corona ci ha cambiato la vita: il Covid ha fatto (e può fare) da acceleratore di trasformazioni in atto o latenti, comportandosi da detonatore. Un concetto emerso anche nel terzo incontro dedicato a “Emergenza e nuova edilizia”, con relatore l’arch. Carlo Ponzini che - rivolto al pubblico presente in Sala Panini e in Sala Verdi videocollegata - ha posto due domande: saremo capaci di trasformare questa crisi globale in un’occasione di ripensamento delle nostre città e delle nostre vite?; riusciremo ad approfittare di questo momento che ha modificato le libertà personali per cambiare il lavoro, la scuola, il welfare , il nostro modo di organizzarci e di muoverci?
«Il virus Corona - ha argomentato il professore di Nanotecnologie dell’Università di Parma, presentato da Robert Gionelli - ci deve portare a ricercare nuove soluzioni per l’abitare nelle nostre case, ma anche per la progettazione di spazi aperti nelle città, dove poter stare. Città che devono diventare smart (intelligenti) ottimizzando i servizi pubblici, così da mettere in relazione le infrastrutture materiali con il capitale umano, intellettuale e sociale di chi le abita, mettendo il cittadino consumatore al centro della progettazione».
Parlando degli spazi di lavoro, il relatore ha citato uno studio di Euromobility secondo il quale durante il lockdown il 47% dei cittadini si è dichiarato “molto soddisfatto” dell’esperienza di lavoro agile e il 37% vorrebbe mantenere lo smart working il più possibile. «Considerando che il 68% degli interpellati utilizza normalmente l’auto per recarsi al lavoro - ha commentato l’arch. Ponzini -, città meno congestionate e una migliore qualità della vita potrebbero non essere più un miraggio». Ma il ricorso al lavoro da casa è stato spesso reso “obbligatorio” da una mancanza di spazi flessibili all’interno degli uffici che, a parere del relatore, vanno ripensati, «perché nei luoghi di lavoro è importante creare ambienti dove si possa stare in presenza: la Banca di Piacenza, per esempio, ha predisposto, per prima, una sala riunioni - alla Veggioletta - studiata per il distanziamento interpersonale (e messa a disposizione degli amministratori di condominio per potere svolgere le assemblee, ndr)».
Critico il giudizio dell’arch. Ponzini sull’apertura settembrina delle scuole («strutture non adeguate, troppo vecchie: solo il 32% è stato costruito dal 1976 in avanti»), risolta con ingressi scaglionati e doppi turni: «I luoghi dell’educazione - ha spiegato - dovrebbero essere prima di tutto aperti e permeabili, generosi».
Chiara la posizione del professionista piacentino sui musei: «Il digitale va utilizzato soprattutto per far conoscere l’evento, non per sostituire la visita reale con quella virtuale. Sto progettando gli allestimenti post virus Corona (ed ha citato l’esempio della mostra della Banca dedicata alla “Piacenza che era” che verrà inaugurata il 12 dicembre) con poche regole: percorsi trasparenti, allestimento semplice e sobrio, un cordon rouge per non provocare incroci nei flussi».
In campo costruttivo, l’arch. Ponzini ha illustrato la nuova frontiera delle nanotecnologie, che consentono di produrre un calcestruzzo in grado di mangiare lo smog («se applicata su vasta scala, questa tecnologia permetterebbe di abbattere gli agenti inquinanti di circa il 40%») e i vantaggi dei materiali antibatterici (ceramica fotocatalitica, gres porcellanato, idropitture sanificanti, corian), che facilitano enormemente la sanificazione degli ambienti («la nuova Agenzia di Podenzano della Banca la stiamo costruendo utilizzando questi materiali innovativi»).



L'intervento di Sforza Fogliani
Il presidente esecutivo dell’Istituto di credito di via Mazzini Sforza Fogliani è intervenuto sul tema della mobilità, giudicando «del tutto superato» in funzione del virus Corona il concetto di isola pedonale chiusa. «Il traffico del futuro - ha affermato - va pensato con vie di scorrimento e penetrazione».
Il ciclo di conferenze prosegue - salvo nuove misure di emergenza sanitaria - venerdì, 23 ottobre, alle ore 18, con il direttore di Panorama Economy Sergio Luciano, che tratterà di “Emergenza e nuova economia”. La partecipazione è libera (precedenza ai Soci e ai Clienti della Banca). Per motivi organizzativi, la prenotazione è obbligatoria (; tf 0523/542137). E’ consigliato, i giorni degli incontri, arrivare 10 minuti prima dell’inizio degli eventi, organizzati nel rispetto delle norme sull’emergenza sanitaria covid-19.

Pubblicato il 20 ottobre 2020

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Il Po è più sicuro

po

 

Implementare la sicurezza lungo il Po da più punti di vista, incluso quello del contrasto dell’epidemia da Covid-19. E’ questo l’obiettivo del progetto “Un Po più sicuri”, per il quale la Polizia Locale della Provincia di Piacenza ha ottenuto un contributo di circa 16mila euro partecipando con successo ad un bando varato dall’Assessorato alla Sicurezza della Regione Emilia-Romagna.

Ammonta invece a 6mila euro di risorse proprie la cifra destinata dalla Provincia di Piacenza al piano, che ha caratteristiche particolarmente innovative: “Al consueto presidio del tratto piacentino del Grande Fiume - spiega il Comando della Polizia Locale della Provincia di Piacenza - abbiamo pensato di unire una particolare attenzione alle sopraggiunte esigenze legate alla pandemia. Il Po ha segnato il confine tra Piacenza e la zona rossa, e continua a segnarlo tra Emilia e Lombardia: uno degli obiettivi del progetto è georefenziare e raccogliere su un supporto informatico tutti i punti di attracco raggiungibili dalla viabilità ordinaria, che sono noti a chi fa pesca regolarmente ma lo sono - purtroppo - anche ai malintenzionati”.

Il progetto, avviato nel mese di agosto, punta ad esempio a definire come si arrivi ad ogni punto d’interesse nelle diverse stagioni e a dettagliare se esso sia raggiungibile a piedi, con un’auto normale o un fuoristrada o se sia invece accessibile soltanto via acqua. “Tutto questo – prosegue il Comando - non soltanto nell’ottica di prevenire o reprimere i reati più frequenti (dal bracconaggio ittico al furto di motori dei natanti) che abbiamo fortemente ridotto negli ultimi anni, ma anche per prevenire assembramenti – diurni e notturni – e rischi di contagio. Per avvicinare le persone lungo le sponde del Po utilizzeremo termoscanner e dispositivi di protezione individuale”.

E’ la terza volta negli ultimi anni che la Polizia Locale della Provincia di Piacenza ottiene un contributo regionale per un proprio progetto: quelli finanziati in precedenza, nel 2017 e nel 2019, erano finalizzati alla prevenzione e alla repressione del bracconaggio ittico (legato soprattutto al recupero al di fuori di ogni regola di specie alloctone come siluri e carpe) e dei furti di motori ai natanti. Entrambi avevano portato a brillanti risultati attraverso un’implementazione dell’attività di vigilanza, che nel 2019 era stata ulteriormente rafforzata anche nelle ore serali e notturne.

Significativa la scelta di destinare parte delle risorse economiche disponibili, quale parziale rimborso spese, alle associazioni di vigilanza ittica volontaria Arci, AK, Aeop, CFI, Enal e Fipsas: si tratta di circa 100 operatori ai quali la Polizia Locale della Provincia di Piacenza rilascia (rinnovandolo ogni due anni) il decreto che consente di esercitare legittimamente attività di vigilanza e di emettere sanzioni: “Nel corso del 2019 – ricorda il Comando – hanno supportato il lavoro dei 15 agenti della Polizia Locale della Provincia di Piacenza svolgendo più di 500 servizi di vigilanza e quasi 3mila ore di volontariato”.

La Polizia Locale della Provincia di Piacenza ha chiesto e ottenuto l’adesione al progetto anche da parte delle Polizie Locali del Comune di Piacenza e dell’Unione della Bassa Val d’Arda e Fiume Po: grazie a questa sinergia la Polizia Locale della Provincia di Piacenza, in caso di necessità, potrà usufruire del supporto da parte delle loro centrali operative e del drone che è a disposizione degli agenti di Monticelli, nonché di alcuni natanti.

Nel progetto rientra anche la distribuzione, a tutti coloro che intendono offrire il loro contributo, di un questionario (disponibile al link www.provincia.pc.it/questionario.php) il cui obiettivo è capire quanto sia conosciuta e riconosciuta l’attività della Polizia Locale della Provincia di Piacenza nell’ambito del presidio del territorio rurale e rivierasco anche ai fini della sicurezza, e in che modo sia possibile migliorare i servizi: “Stiamo valutando – anticipa il Comando – anche l’ipotesi di essere presenti ad alcune iniziative del territorio per illustrare chi siamo e cosa facciamo e per comprendere ancora meglio le esigenze dei cittadini”.

“Una fruizione più sicura del Po - osserva il presidente della Provincia di Piacenza, Patrizia Barbieri - apre un ulteriore varco alla valorizzazione dell’area del fiume e, con essa, all’attrattività dell’intero territorio in un momento particolarmente complesso. Va poi sottolineato il fatto che la Polizia Locale della Provincia di Piacenza ottiene per la terza volta in pochissimi anni un contributo regionale per una propria iniziativa: è la conferma di una qualità di progettazione elevata e riconosciuta”.

Pubblicato il 19 ottobre 2020

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Acquistare opere d’arte è un modo per sostenere gli artisti

 giovani artisti

Sostenere la creatività artistica in Emilia-Romagna, in questa fase emergenziale di grande criticità per il settore, attraverso l’acquisizione di opere d’arte realizzate in particolare da giovani che operino in Emilia-Romagna. Le opere premiate saranno aggiunte all’ampia collezione d’arte della Regione, e almeno tre quarti dei “premi-acquisto” saranno riservati ad artisti che non abbiano compiuto il quarantesimo anno di età. Per il 2020 saranno assegnati 36 premi-acquisto, dell’importo di 4.950 euro ciascuno, al netto delle imposte di legge.
“La Regione Emilia-Romagna, anche per fare fronte all’emergenza causata dall’epidemia Covid 19, intende sostenere tra gli altri il settore delle arti visive, particolarmente colpito a causa della chiusura temporanea delle gallerie d’arte e dalla sospensione e annullamento delle fiere e delle mostre d’arte, nazionali e internazionali. In particolare, rivolgiamo l’attenzione ai giovani artisti che operano nel territorio regionale- spiega l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori-. Queste acquisizioni andranno a incrementare una collezione di opere d’arte, di proprietà della Regione Emilia-Romagna, formatasi nei decenni precedenti. La Regione ne garantirà la fruibilità, rendendole disponibili attraverso la digitalizzazione, con esposizioni in spazi aperti al pubblico nelle proprie sedi, attraverso eventi o anche con un’eventuale concessione ad altre istituzioni pubbliche, che ne garantiscano analoghe modalità di utilizzo. Questo provvedimento arricchisce un insieme di misure già assunte a favore degli artisti della regione: Viralissima, i concerti per gli Invisibili, il finanziamento a dodici produzioni di teatro e danza, il sostegno straordinario alle produzioni audiovisuali; che si completeranno con i contributi alle imprese creative di prossima assegnazione”.
Per la selezione degli artisti meritevoli di assegnazione, la Giunta ha incaricato una giuria formata da tre esperti di riconosciuta competenza. Si tratta di Gloria Bartoli, vicedirettrice artistica di Arte Fiera, Walter Guadagnini, docente di Storia dell’arte contemporanea e di Fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, Marco Pierini, direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria. La Giuria ha già definito i requisiti di partecipazione e i criteri per la selezione di artisti e opere d’arte, che sono stati integralmente recepiti nell’invito a presentare le candidature.


Per saperne di più
I premi-acquisto potranno essere assegnati ad artisti operanti in Emilia-Romagna, in possesso della cittadinanza italiana o di altro Stato dell’Unione europea. Per operanti in regione, si intendono gli artisti e le artiste che abbiano il proprio studio professionale in Emilia-Romagna alla data di pubblicazione del bando o, in alternativa, che siano nati o si siano formati artisticamente in Emilia-Romagna, con una presenza attiva nel contesto artistico regionale per committenze ottenute o per presenza in mostre presso musei, gallerie, fondazioni e associazioni d’arte nel territorio regionale. I premi-acquisto potranno essere assegnati sia ad artisti singoli che a collettivi che operino in una o più delle seguenti forme d’arte: pittura, disegno, scultura, fotografia, videoarte. La candidatura dovrà essere presentata, corredate dei documenti richiesti, dalle ore 10 di lunedì 19 ottobre alle ore 13 di martedì 3 novembre 2020 tramite posta elettronica certificata all’indirizzo:
. La selezione avverrà sulla base del curriculum vitae dell’artista nonché delle immagini delle opere presentate contestualmente alla candidatura. Il bando è pubblicato sui siti internet della Regione e dell’Istituto dei beni artistici, culturali e naturali (Ibacn), nonché sui portali tematici regionali in materia di cultura e politiche giovanili ai seguenti indirizzi: www.regione.emilia-romagna.it/la-regione/avvisi ; https://ibc.regione.emilia-romagna.it/avvisi-e-bandi ; https://arte.emiliaromagnacreativa.it/finanziamenti/legge-37-1994/ ; www.giovazoom.emr.it/bandi
Per richiedere ulteriori informazioni è disponibile l’indirizzo e-mail: .

Pubblicato il 19 ottobre 2020

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«Occhio alle truffe, non cliccate ciò che non conoscete»

 Annamaria Lusardi

Oltre 370 studenti delle scuole di II grado piacentine collegati in un webinar di educazione finanziaria che faceva capo alla Banca di Piacenza. «Informarsi e formarsi»: questo, in estrema sintesi, il messaggio fatto arrivare ai ragazzi attraverso il seminario online organizzato a Piacenza da Consob in collaborazione con la Banca e FEduF (la Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio dell’ABI), incontro rientrante nel “Mese dell’educazione finanziaria” promosso ogni anno dal Comitato nazionale nato per far crescere il grado di alfabetizzazione economica dei cittadini.
L’appuntamento con “Occhio alle truffe! #economia scuola” è stato aperto da Giovanna Boggio Robutti, direttore generale di FEduF, che ha presentato gli ospiti istituzionali invitati a portare un saluto agli studenti.
Il presidente esecutivo dell’Istituto di credito di via Mazzini Corrado Sforza Fogliani (che è anche vicepresidente della FEduF) ha ringraziato, in particolare, la prof. Lusardi e il prof. Savona, con tutto il suo staff, per aver onorato con la loro partecipazione la videoconferenza e - rivolgendosi ai ragazzi (il condirettore generale della Banca Pietro Coppelli ha invece salutato, in presenza, gli studenti del Romagnosi) - li ha invitati «a non sprecare tempo, a leggere e informarsi perché la cultura è determinante per orientare i nostri comportamenti» e ha loro consigliato il libro della FEduF “Omer economicus”, «che spiega l’economia attraverso la famiglia Simpson ed è di gradevole lettura».
«Qui sono le 4 del mattino - ha detto Annamaria Lusardi, presidente del Comitato ministeriale per l’educazione finanziaria, in collegamento da Washington - ma per nessuna ragione avrei rinunciato a questo appuntamento nella mia Piacenza. Il Comitato che dirigo ha dettato, in un linguaggio semplice, le linee guida di educazione finanziaria, che trovate sul nostro sito www.quellocheconta.gov.it, come punto di partenza per iniziative nelle scuole, come questa. La conoscenza finanziaria ci serve per proteggerci dalle truffe, per decidere bene e vivere meglio». La prof. Lusardi ha concluso il suo saluto mostrando la targa che la Banca di Piacenza le ha regalato in occasione della sua partecipazione, a Palazzo Galli, alla giornata di educazione finanziaria di due anni fa: «Ritrae Piazza Cavalli e la tengo molto volentieri nel mio studio per ricordare la mia città».
Il presidente della Consob Paolo Savona ha sottolineato l’importanza della conoscenza «che va di pari passo con il progresso», messo in guardia dai rischi che porta con sé lo sviluppo tecnologico («mi sorprende che tanti cadano nelle trappole dei siti pirata, basterebbe fare le opportune verifiche») e messo in guardia i ragazzi: «Non cliccate quello che non conoscete».
L’ispettrice dell’Ufficio scolastico della Regione Emilia Romagna Chiara Brescianini, intervenuta in rappresentanza del direttore generale Stefano Versari, ha dal canto suo consigliato agli studenti («più esposti alle truffe perché sempre più immersi in un mondo virtuale») di ragionare con la loro testa.
Nella seconda parte dell’incontro è stato proiettato il monologo teatrale “Occhio alle truffe” - ideato da Nadia Linciano, capo dell’Ufficio studi economici della Consob, e recitato dall’attore Massimo Giordano - attraverso il quale gli studenti hanno potuto conoscere la storia di Charles Ponzi, che all’inizio del ‘900 mise in piedi la “madre di tutte le frodi finanziarie” truffando 40mila risparmiatori di Boston, attratti dalla prospettiva di rendimenti altissimi. Lo spettacolo teatral-educativo è stato intervallato dagli interventi della dott. Linciano e della collega Paola Soccorso, che hanno spiegato quale sia la mission della Consob («tutelare gli investitori intervenendo in caso di comportamenti scorretti degli intermediari finanziari»), e dalle “incursioni” di due giovani divulgatori della Starting Finance (la più grande community di finanza diffusa tra i giovani, con 200mila follower sui social e 28 club universitari), che hanno spiegato ai ragazzi che cosa sono le cripto valute, invitandoli «a investire la loro paghetta, prima di pensare ai bitcoin, in un buon libro di educazione finanziaria».

Pubblicato il 19 ottobre 2020

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Quindici milioni di euro per attrarre imprese innovative nel Piacentino

 investimenti

Creare buona occupazione. Aumentare la competitività delle filiere e dell’intero sistema produttivo dell’Emilia-Romagna rafforzandone la capacità innovativa, generando ricadute positive sul territorio in termini di impatto economico e di sostenibilità ambientale e sociale. Integrare il sistema regionale della ricerca e della formazione avanzata nonché attivare, con investimenti ad alto valore aggiunto, dinamiche di sviluppo anche nelle aree più svantaggiate. Sono gli obiettivi del nuovo bando sull’attrattività di investimenti in Emilia-Romagna, approvato dalla Giunta regionale nell’ultima seduta. Con lo stanziamento di 15 milioni di euro per il biennio 2021-2022,che potrebbero essere aumentati se i progetti industriali che arriveranno lo richiedessero. Uno strumento operativo di supporto alle imprese che vogliano insediarsi o espandere la propria attività in Emilia-Romagna. E l’impatto occupazionale, quindi i posti di lavoro previsti, è il criterio principale per ottenere i finanziamenti. Importante anche la sostenibilità: saranno infatti premiati anche progetti di investimento nella tutela dell’ambiente, attraverso interventi di efficientamento energetico, cogenerazione, produzione di energia da fonti rinnovabili, interventi per il riciclo e il riutilizzo dei rifiuti. Si tratta della quarta misura in attuazione della Legge regionale 14 del 2014 sulla “Promozione degli investimenti in Emilia-Romagna”, che in quattro anni ha già visto 49 imprese puntare sulla nostra regione, tra cui grandi gruppi internazionali leader in ricerca e innovazione. Dal 2016 a oggi i contributi regionali ammontano a 84 milioni di euro e hanno mobilitato investimenti per oltre 246 milioni, che hanno portato a 2.043 nuovi posti di lavoro.

"Investiamo sulla qualità"
Il bando appena approvato punta a selezionare proposte di investimenti di alta rilevanza strategica e a elevato impatto occupazionale che, attraverso la sottoscrizione di accordi di insediamento e sviluppo siglati con la Regione, comprendano, prioritariamente, attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale. Per implementare avanzamenti tecnologici di interesse per le filiere produttive regionali. Con la firma degli accordi di insediamento regionali, le imprese e i Gruppi in arrivo potranno contare su procedure e percorsi definiti e semplificati, legati agli effettivi stati di avanzamento del progetto, d’intesa con gli enti locali interessati. Le risorse disponibili rientrano nella programmazione regionale dei fondi europei Por Fesr 2014-2020 e Por Fse: 12.064.633 di euro, di cui 4 milioni per il 2021 e 8 milioni di euro per il 2022, per progetti che dovranno essere realizzati entro il 31 dicembre del 2022. A queste si aggiungono quelle per le agevolazioni agli interventi di formazione e i fondi per gli incentivi all’assunzione di personale con disabilità o svantaggiato, oltre a 2 milioni per progetti di ricerca e sviluppo nell’area colpita dal sisma del maggio 2012. Inoltre, per programmi di investimento che riguardano il Centro Enea del Brasimone (Bo) saranno disponibili ulteriori 583 mila euro.
"Sosteniamo la ripresa investendo sulla qualità che l’Emilia-Romagna è capace di esprimere a più livelli: logistica, ricerca e sviluppo, la Rete Alta Tecnologica che vede insieme università e imprese, l’alta formazione e le professionalità che qui si trovano, la capacità di risposta di istituzioni ed enti territoriali, e anche lo stile di vita che rende unica questa terra- affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale all’Economia e al lavoro, Vincenzo Colla-. Attrarre gruppi italiani e stranieri, come avviene già da qualche anno, che decidono di potenziare i loro insediamenti qui o che scelgono l’Emilia-Romagna per fare impresa con progetti innovativi, rafforza la nostra intenzione di essere protagonisti del cambiamento. Per la ripartenza servono risposte rapide ed efficaci, insieme all’utilizzo, adesso, di ogni risorsa disponibile: il Paese ha bisogno di un piano di ricostruzione nazionale per l’utilizzo del Recovery Fund e noi siamo pronti a fare la nostra parte. La legge regionale sull’attrattività si è dimostrata uno strumento validissimo e se servirà stanzieremo altri fondi, pur di realizzare proposte che valorizzino il capitale umano, le ricadute sui territori e una crescita sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale. Art-Er, l’Agenzia di sviluppo regionale funge da punto di contatto per gli imprenditori e fornirà assistenza tecnica alla Regione nelle varie fasi di selezione e valutazione dell’investimento proposto (www.investinemiliaromagna.eu) e per le attività a esso correlate. Dettagli e informazioni sul bando sono consultabili nel Bollettino Ufficiale Telematico della Regione Emilia-Romagna e nel sito Imprese del Portale della Regione. La misura andrà a sostenere interventi finalizzati alla creazione di un’infrastruttura di ricerca e attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale; nuovi interventi di investimento produttivo delle Pmi sul territorio regionale (compresi servizi di consulenza) e delle grandi imprese solo nelle aree assistite; interventi di investimento nella tutela dell’ambiente per interventi finalizzati all’efficienza energetica, alla cogenerazione, alla produzione di energia da fonti rinnovabili, interventi per il riciclo e il riutilizzo dei rifiuti; attività di formazione connessi, correlati e definiti in funzione dei fabbisogni di competenze in esito agli interventi sopra elencati e aiuti all’assunzione di lavoratori svantaggiati e all’occupazione dei lavoratori disabili. Possono presentare la domanda di partecipazione le imprese che esercitano attività diretta alla produzione di beni e di servizi già presenti con almeno un’unità locale in Emilia-Romagna che intendono realizzare investimenti addizionali nonché aziende non ancora attive in regione ma che intendono investire sul territorio emiliano-romagnolo. Fattore determinante per il contributo sarà la capacità di aumentare l’occupazione.
Nel dettaglio: 1 milione di euro per proposte di investimento con impatto occupazionale compreso tra 20 e 49 dipendenti addizionali (di cui almeno il 30% laureati) rispetto a quello calcolato alla data della delibera di approvazione del presente bando; 2 milioni di euro per proposte di investimento con impatto occupazionale compreso tra 50 e 69 dipendenti addizionali (di cui almeno il 30% laureati) rispetto a quello calcolato alla data della delibera di approvazione del presente bando; 4 milioni di euro per proposte di investimento con impatto occupazionale compreso tra 70 e 149 dipendenti addizionali (di cui almeno il 30% laureati) rispetto a quello calcolato alla data della delibera di approvazione del presente bando; 7 milioni di euro per proposte di investimento con impatto occupazionale superiore ai 150 dipendenti addizionali rispetto a quello calcolato alla data della delibera di approvazione del presente bando.

Pubbicato il 19 ottobre 2020

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