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Notizie Varie

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Aumentano le farmacie per il test sierologico gratuito per studenti e familiari

 covid

Sono 165 in più le farmacie che nell’arco di un solo fine settimana hanno dato la loro adesione alla campagna della Regione Emilia-Romagna per lo screening sierologico degli studenti e dei loro familiari: a oggi, sono quindi 832 in tutto il territorio regionale quelle in cui poter fare il test sierologico rapido, il 25% in più rispetto alle 667 di venerdì, per una indagine epidemiologica senza precedenti in Italia. Viene quindi ulteriormente rafforzata l’attività di prevenzione e controllo contro il Coronavirus. All’accordo siglato dalla Regione con le associazioni di categoria territoriali delle farmacie convenzionate, pubbliche e private, ha già aderito quindi il 62% delle farmacie aderenti, numero destinato ad aumentare ancora visto che la campagna si concluderà a giugno 2021 e prevede la possibilità di effettuare il test più volte durante l’anno scolastico.
Nelle diverse provincie, le farmacie aderenti sono quindi diventate in quella di Piacenza 69 (+4 da venerdì, il 70% del totale), in quella di Parma 87 (+10, 61%), in quella di Reggio Emilia 94 (+18, 61%), in quella di Modena 97 (+24, 48%), in quella di Bologna 203 (+49, 69%), in quella di Ferrara 57 (+8, 45%), in quella di Ravenna 92 (+33, 84%), in quella di Forlì-Cesena 75 (+6, 65%), in quella di Rimini 58 (+13, 60%). Possono accedere al test sierologico rapido, gratuito e volontario, tutti i bambini e ragazzi da 0 ai 18 anni e i maggiorenni che frequentano la scuola secondaria superiore, con i loro genitori, fratelli e sorelle e gli altri familiari conviventi. Non solo, perché la Regione ha voluto includere anche un’altra fascia significativa della popolazione: gli universitari che hanno il medico di medicina generale in Emilia-Romagna. Per effettuare il test è sufficiente prendere appuntamento con il farmacista, consultando l’elenco degli aderenti sul sito https://salute.regione.emilia-romagna.it/sierologico-farmacie, che viene costantemente aggiornato. In caso di minori, un genitore o tutore deve dare il proprio consenso ed essere presente al momento del controllo, che avverrà sempre nel rispetto di tutte le misure di sicurezza, dall’uso obbligatorio e corretto della mascherina all’igienizzazione delle mani all’ingresso, dal controllo della temperatura corporea al distanziamento. Il farmacista registrerà sul Portale regionale delle Farmacie i dati della persona che si sottopone al test; in caso di positività, il cittadino sarà contattato dai Servizi di santità pubblica dell’Azienda sanitaria di assistenza per eseguire il tampone nasofaringeo.

Pubblicato il 21 ottobre 2020

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Lasciamoci ferire dalla Parola e dall'Eucaristia

prayer

Oggi (15 ottobre, ndr) la preghiera rivisita la figura di Santa Teresa d’Avila, Vergine e Dottore della Chiesa.
La sua vita fu tutt’altro che un sepolcro imbiancato: visse inizialmente con superficialità, senza adesione al Signore, ma preferendo le chiacchiere del mondo, fino a quando il suo cuore cominciò a urlare, proprio davanti a un quadro in cui gli occhi di Gesù squarciarono il velo che rivestiva la sua vita. Davanti a quella grazia si lasciò cambiare il cuore, vedendosi inondare e trasformare dall’umanità e dall’amore di Gesù.
Da quel momento non ci fu più spazio per altro che per la preghiera e per l’amore di Cristo.

 


Teresa d’Avila era figlia del suo tempo ma seppe mettere Cristo al centro del suo insegnamento. Un rapporto di esperienza concreta e non millantato.
La sua vita venne dedicata senza compromessi alla ricerca di Gesù Cristo e ad accompagnare le anime che ne erano distanti. Si sentì istruita dalla tenerezza di Dio e riconobbe la sola verità nel “libro di Dio”, affermò lei stessa.
Ecco l’importanza dell’ascolto “a tu per tu” della Parola e dell’Eucaristia, in una vita spirituale degna di Cristo.
La sua conversazione con Dio divenne vita vera e non speculazione intellettuale, brillò per la capacità di leggere l’intimo del cuore dell’uomo, guidata da Dio, nella verità e con dolcezza.

Come abbiamo da imparare da questi santi!
Il rischio per noi è di diventare ipocriti senza neppure accorgercene. Lasciamoci ferire dalla Parola di Dio e dall’Eucaristia. Facciamo che la vita di Cristo diventi la nostra vita, non ci farà più paura nulla.
A questa nostra generazione “sarà chiesto conto del sangue di tutti i profeti”, cioè di rendere conto a Dio di come abbiamo vissuto la vita, ma questo ci rende profondamente liberi da giudizi, da vincoli e catene. Quanta libertà ci dona il rapporto con il Signore, se lo viviamo realmente e in profondità.
Si parte dalla preghiera, unico luogo in cui trovare Dio, la colonna vertebrale della nostra vita spirituale.
L’umanità intera ha bisogno di Dio ma non è il mondo che decide, siamo noi a dire sì o no. Stiamo in piedi e camminiamo solo se sostenuti dalla fede e dalla verità di Cristo.
Amore domanda amore: se lasciassimo che il nostro cuore venga impresso dal nome di Dio, tutto ci verrebbe più facile e faremmo molto di più e senza fatica.
Quanto amore siamo in grado di esprimere a Gesù?
Amore significa essere disposti a tutto per qualcuno.

Estratto dalla Lectio mattutina
di madre Maria Emmanuel Corradini,
abbadessa del Monastero benedettino di San Raimondo,
del 15 ottobre 2020, memoria di santa Teresa d'Avila

a cura di
Gaia Leonardi


Pubblicato il 21 ottobre 2020

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Il Po è più sicuro

po

 

Implementare la sicurezza lungo il Po da più punti di vista, incluso quello del contrasto dell’epidemia da Covid-19. E’ questo l’obiettivo del progetto “Un Po più sicuri”, per il quale la Polizia Locale della Provincia di Piacenza ha ottenuto un contributo di circa 16mila euro partecipando con successo ad un bando varato dall’Assessorato alla Sicurezza della Regione Emilia-Romagna.

Ammonta invece a 6mila euro di risorse proprie la cifra destinata dalla Provincia di Piacenza al piano, che ha caratteristiche particolarmente innovative: “Al consueto presidio del tratto piacentino del Grande Fiume - spiega il Comando della Polizia Locale della Provincia di Piacenza - abbiamo pensato di unire una particolare attenzione alle sopraggiunte esigenze legate alla pandemia. Il Po ha segnato il confine tra Piacenza e la zona rossa, e continua a segnarlo tra Emilia e Lombardia: uno degli obiettivi del progetto è georefenziare e raccogliere su un supporto informatico tutti i punti di attracco raggiungibili dalla viabilità ordinaria, che sono noti a chi fa pesca regolarmente ma lo sono - purtroppo - anche ai malintenzionati”.

Il progetto, avviato nel mese di agosto, punta ad esempio a definire come si arrivi ad ogni punto d’interesse nelle diverse stagioni e a dettagliare se esso sia raggiungibile a piedi, con un’auto normale o un fuoristrada o se sia invece accessibile soltanto via acqua. “Tutto questo – prosegue il Comando - non soltanto nell’ottica di prevenire o reprimere i reati più frequenti (dal bracconaggio ittico al furto di motori dei natanti) che abbiamo fortemente ridotto negli ultimi anni, ma anche per prevenire assembramenti – diurni e notturni – e rischi di contagio. Per avvicinare le persone lungo le sponde del Po utilizzeremo termoscanner e dispositivi di protezione individuale”.

E’ la terza volta negli ultimi anni che la Polizia Locale della Provincia di Piacenza ottiene un contributo regionale per un proprio progetto: quelli finanziati in precedenza, nel 2017 e nel 2019, erano finalizzati alla prevenzione e alla repressione del bracconaggio ittico (legato soprattutto al recupero al di fuori di ogni regola di specie alloctone come siluri e carpe) e dei furti di motori ai natanti. Entrambi avevano portato a brillanti risultati attraverso un’implementazione dell’attività di vigilanza, che nel 2019 era stata ulteriormente rafforzata anche nelle ore serali e notturne.

Significativa la scelta di destinare parte delle risorse economiche disponibili, quale parziale rimborso spese, alle associazioni di vigilanza ittica volontaria Arci, AK, Aeop, CFI, Enal e Fipsas: si tratta di circa 100 operatori ai quali la Polizia Locale della Provincia di Piacenza rilascia (rinnovandolo ogni due anni) il decreto che consente di esercitare legittimamente attività di vigilanza e di emettere sanzioni: “Nel corso del 2019 – ricorda il Comando – hanno supportato il lavoro dei 15 agenti della Polizia Locale della Provincia di Piacenza svolgendo più di 500 servizi di vigilanza e quasi 3mila ore di volontariato”.

La Polizia Locale della Provincia di Piacenza ha chiesto e ottenuto l’adesione al progetto anche da parte delle Polizie Locali del Comune di Piacenza e dell’Unione della Bassa Val d’Arda e Fiume Po: grazie a questa sinergia la Polizia Locale della Provincia di Piacenza, in caso di necessità, potrà usufruire del supporto da parte delle loro centrali operative e del drone che è a disposizione degli agenti di Monticelli, nonché di alcuni natanti.

Nel progetto rientra anche la distribuzione, a tutti coloro che intendono offrire il loro contributo, di un questionario (disponibile al link www.provincia.pc.it/questionario.php) il cui obiettivo è capire quanto sia conosciuta e riconosciuta l’attività della Polizia Locale della Provincia di Piacenza nell’ambito del presidio del territorio rurale e rivierasco anche ai fini della sicurezza, e in che modo sia possibile migliorare i servizi: “Stiamo valutando – anticipa il Comando – anche l’ipotesi di essere presenti ad alcune iniziative del territorio per illustrare chi siamo e cosa facciamo e per comprendere ancora meglio le esigenze dei cittadini”.

“Una fruizione più sicura del Po - osserva il presidente della Provincia di Piacenza, Patrizia Barbieri - apre un ulteriore varco alla valorizzazione dell’area del fiume e, con essa, all’attrattività dell’intero territorio in un momento particolarmente complesso. Va poi sottolineato il fatto che la Polizia Locale della Provincia di Piacenza ottiene per la terza volta in pochissimi anni un contributo regionale per una propria iniziativa: è la conferma di una qualità di progettazione elevata e riconosciuta”.

Pubblicato il 19 ottobre 2020

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«Città più vivibili e costruite con materiali mangia-smog»

Gionelli e Ponzini incontro banca di piacenza

 Terzo incontro del ciclo di conferenze della Banca di Piacenza a Palazzo Galli dedicate a come il virus ci ha cambiato la vita con l’arch. Carlo Ponzini: cambiamo il lavoro, la scuola, il nostro abitare

C’è un elemento comune che è emerso fino ad ora dal ciclo di conferenze organizzate dalla Banca di Piacenza a Palazzo Galli su come il virus Corona ci ha cambiato la vita: il Covid ha fatto (e può fare) da acceleratore di trasformazioni in atto o latenti, comportandosi da detonatore. Un concetto emerso anche nel terzo incontro dedicato a “Emergenza e nuova edilizia”, con relatore l’arch. Carlo Ponzini che - rivolto al pubblico presente in Sala Panini e in Sala Verdi videocollegata - ha posto due domande: saremo capaci di trasformare questa crisi globale in un’occasione di ripensamento delle nostre città e delle nostre vite?; riusciremo ad approfittare di questo momento che ha modificato le libertà personali per cambiare il lavoro, la scuola, il welfare , il nostro modo di organizzarci e di muoverci?
«Il virus Corona - ha argomentato il professore di Nanotecnologie dell’Università di Parma, presentato da Robert Gionelli - ci deve portare a ricercare nuove soluzioni per l’abitare nelle nostre case, ma anche per la progettazione di spazi aperti nelle città, dove poter stare. Città che devono diventare smart (intelligenti) ottimizzando i servizi pubblici, così da mettere in relazione le infrastrutture materiali con il capitale umano, intellettuale e sociale di chi le abita, mettendo il cittadino consumatore al centro della progettazione».
Parlando degli spazi di lavoro, il relatore ha citato uno studio di Euromobility secondo il quale durante il lockdown il 47% dei cittadini si è dichiarato “molto soddisfatto” dell’esperienza di lavoro agile e il 37% vorrebbe mantenere lo smart working il più possibile. «Considerando che il 68% degli interpellati utilizza normalmente l’auto per recarsi al lavoro - ha commentato l’arch. Ponzini -, città meno congestionate e una migliore qualità della vita potrebbero non essere più un miraggio». Ma il ricorso al lavoro da casa è stato spesso reso “obbligatorio” da una mancanza di spazi flessibili all’interno degli uffici che, a parere del relatore, vanno ripensati, «perché nei luoghi di lavoro è importante creare ambienti dove si possa stare in presenza: la Banca di Piacenza, per esempio, ha predisposto, per prima, una sala riunioni - alla Veggioletta - studiata per il distanziamento interpersonale (e messa a disposizione degli amministratori di condominio per potere svolgere le assemblee, ndr)».
Critico il giudizio dell’arch. Ponzini sull’apertura settembrina delle scuole («strutture non adeguate, troppo vecchie: solo il 32% è stato costruito dal 1976 in avanti»), risolta con ingressi scaglionati e doppi turni: «I luoghi dell’educazione - ha spiegato - dovrebbero essere prima di tutto aperti e permeabili, generosi».
Chiara la posizione del professionista piacentino sui musei: «Il digitale va utilizzato soprattutto per far conoscere l’evento, non per sostituire la visita reale con quella virtuale. Sto progettando gli allestimenti post virus Corona (ed ha citato l’esempio della mostra della Banca dedicata alla “Piacenza che era” che verrà inaugurata il 12 dicembre) con poche regole: percorsi trasparenti, allestimento semplice e sobrio, un cordon rouge per non provocare incroci nei flussi».
In campo costruttivo, l’arch. Ponzini ha illustrato la nuova frontiera delle nanotecnologie, che consentono di produrre un calcestruzzo in grado di mangiare lo smog («se applicata su vasta scala, questa tecnologia permetterebbe di abbattere gli agenti inquinanti di circa il 40%») e i vantaggi dei materiali antibatterici (ceramica fotocatalitica, gres porcellanato, idropitture sanificanti, corian), che facilitano enormemente la sanificazione degli ambienti («la nuova Agenzia di Podenzano della Banca la stiamo costruendo utilizzando questi materiali innovativi»).



L'intervento di Sforza Fogliani
Il presidente esecutivo dell’Istituto di credito di via Mazzini Sforza Fogliani è intervenuto sul tema della mobilità, giudicando «del tutto superato» in funzione del virus Corona il concetto di isola pedonale chiusa. «Il traffico del futuro - ha affermato - va pensato con vie di scorrimento e penetrazione».
Il ciclo di conferenze prosegue - salvo nuove misure di emergenza sanitaria - venerdì, 23 ottobre, alle ore 18, con il direttore di Panorama Economy Sergio Luciano, che tratterà di “Emergenza e nuova economia”. La partecipazione è libera (precedenza ai Soci e ai Clienti della Banca). Per motivi organizzativi, la prenotazione è obbligatoria (; tf 0523/542137). E’ consigliato, i giorni degli incontri, arrivare 10 minuti prima dell’inizio degli eventi, organizzati nel rispetto delle norme sull’emergenza sanitaria covid-19.

Pubblicato il 20 ottobre 2020

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«Occhio alle truffe, non cliccate ciò che non conoscete»

 Annamaria Lusardi

Oltre 370 studenti delle scuole di II grado piacentine collegati in un webinar di educazione finanziaria che faceva capo alla Banca di Piacenza. «Informarsi e formarsi»: questo, in estrema sintesi, il messaggio fatto arrivare ai ragazzi attraverso il seminario online organizzato a Piacenza da Consob in collaborazione con la Banca e FEduF (la Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio dell’ABI), incontro rientrante nel “Mese dell’educazione finanziaria” promosso ogni anno dal Comitato nazionale nato per far crescere il grado di alfabetizzazione economica dei cittadini.
L’appuntamento con “Occhio alle truffe! #economia scuola” è stato aperto da Giovanna Boggio Robutti, direttore generale di FEduF, che ha presentato gli ospiti istituzionali invitati a portare un saluto agli studenti.
Il presidente esecutivo dell’Istituto di credito di via Mazzini Corrado Sforza Fogliani (che è anche vicepresidente della FEduF) ha ringraziato, in particolare, la prof. Lusardi e il prof. Savona, con tutto il suo staff, per aver onorato con la loro partecipazione la videoconferenza e - rivolgendosi ai ragazzi (il condirettore generale della Banca Pietro Coppelli ha invece salutato, in presenza, gli studenti del Romagnosi) - li ha invitati «a non sprecare tempo, a leggere e informarsi perché la cultura è determinante per orientare i nostri comportamenti» e ha loro consigliato il libro della FEduF “Omer economicus”, «che spiega l’economia attraverso la famiglia Simpson ed è di gradevole lettura».
«Qui sono le 4 del mattino - ha detto Annamaria Lusardi, presidente del Comitato ministeriale per l’educazione finanziaria, in collegamento da Washington - ma per nessuna ragione avrei rinunciato a questo appuntamento nella mia Piacenza. Il Comitato che dirigo ha dettato, in un linguaggio semplice, le linee guida di educazione finanziaria, che trovate sul nostro sito www.quellocheconta.gov.it, come punto di partenza per iniziative nelle scuole, come questa. La conoscenza finanziaria ci serve per proteggerci dalle truffe, per decidere bene e vivere meglio». La prof. Lusardi ha concluso il suo saluto mostrando la targa che la Banca di Piacenza le ha regalato in occasione della sua partecipazione, a Palazzo Galli, alla giornata di educazione finanziaria di due anni fa: «Ritrae Piazza Cavalli e la tengo molto volentieri nel mio studio per ricordare la mia città».
Il presidente della Consob Paolo Savona ha sottolineato l’importanza della conoscenza «che va di pari passo con il progresso», messo in guardia dai rischi che porta con sé lo sviluppo tecnologico («mi sorprende che tanti cadano nelle trappole dei siti pirata, basterebbe fare le opportune verifiche») e messo in guardia i ragazzi: «Non cliccate quello che non conoscete».
L’ispettrice dell’Ufficio scolastico della Regione Emilia Romagna Chiara Brescianini, intervenuta in rappresentanza del direttore generale Stefano Versari, ha dal canto suo consigliato agli studenti («più esposti alle truffe perché sempre più immersi in un mondo virtuale») di ragionare con la loro testa.
Nella seconda parte dell’incontro è stato proiettato il monologo teatrale “Occhio alle truffe” - ideato da Nadia Linciano, capo dell’Ufficio studi economici della Consob, e recitato dall’attore Massimo Giordano - attraverso il quale gli studenti hanno potuto conoscere la storia di Charles Ponzi, che all’inizio del ‘900 mise in piedi la “madre di tutte le frodi finanziarie” truffando 40mila risparmiatori di Boston, attratti dalla prospettiva di rendimenti altissimi. Lo spettacolo teatral-educativo è stato intervallato dagli interventi della dott. Linciano e della collega Paola Soccorso, che hanno spiegato quale sia la mission della Consob («tutelare gli investitori intervenendo in caso di comportamenti scorretti degli intermediari finanziari»), e dalle “incursioni” di due giovani divulgatori della Starting Finance (la più grande community di finanza diffusa tra i giovani, con 200mila follower sui social e 28 club universitari), che hanno spiegato ai ragazzi che cosa sono le cripto valute, invitandoli «a investire la loro paghetta, prima di pensare ai bitcoin, in un buon libro di educazione finanziaria».

Pubblicato il 19 ottobre 2020

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