Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Notizie Varie

Notizie Varie

Centri estivi, confermato il contributo regionale per le rette

Centro estivi 24

L’estate è alle porte, le scuole chiudono: mancano meno di tre mesi, molte famiglie si stanno già organizzando tra periodi di vacanza e settimane in cui i genitori lavoreranno e i figli andranno nei Centri estivi. Tornano, intanto, per il settimo anno consecutivo, i contributi della Regione Emilia-Romagna a sostegno dei costi di frequenza: 7 milioni di euro di “bonus rette”. “Anche per il 2024 viene confermato l’impegno della Giunta ai nuclei familiari che optano per i Centri estivi - commentano gli assessori Igor Taruffi (Welfare) e Vincenzo Colla (Lavoro) -. Un sostegno concreto per conciliare i tempi di vita e di lavoro, soprattutto delle donne, e per favorire l’accesso a un servizio educativo, didattico e ricreativo di qualità per bambini e ragazzi”. È stato dunque confermato, con una delibera, l’impegno con lo stanziamento di 7 milioni di euro, provenienti dalla nuova programmazione di fondi europei Fse plus per l’inclusione sociale. Risorse che verranno ripartite tra i Comuni e le Unioni comunali dell’intero territorio, e saranno rivolte a famiglie (anche affidatarie) con figli dai 3 ai 13 anni (17 se con disabilità certificata), quindi nati dal 2011 al 2021 in cui uno, in caso di famiglie monogenitoriali, o entrambi i genitori risultino occupati e residenti in Emilia-Romagna.

I genitori potranno contare su un contributo massimo di 300 euro a figlio, nel limite di 100 euro a settimana, per la frequenza ai Centri estivi. I contributi concorreranno alla copertura totale o parziale, in funzione del costo effettivo, della rata di frequenza settimanale. Potranno chiedere il bonus anche le famiglie in cui uno o entrambi i genitori sono in cassa integrazione, mobilità o disoccupati, purché abbiano sottoscritto un Patto di servizio, quale misura di politica attiva del lavoro (strumento utilizzato dai Centri per l’impiego per formalizzare un accordo con disoccupati e occupati sul progetto per l’inserimento lavorativo o la partecipazione a un percorso formativo). Infine, potrà essere presentata richiesta nei casi in cui anche un solo genitore sia impegnato in modo continuativo in compiti di cura, se nel nucleo familiare è presente una persona con disabilità grave o non autosufficiente. Nel 2023 sono stati 27.758 i bambini e ragazzi che hanno usufruito del sostegno regionale; un dato in aumento rispetto al 2022, che ha visto l’erogazione di 24.466 contributi.

Pubblicato il 23 marzo 2024

Ascolta l'audio

Terzo Settore, si è insediato il Consiglio regionale

Gruppo terzo settore

Programmazione delle risorse destinate dalla legge al Terzo settore, organizzazione entro il 2024 della prima Assemblea regionale del Terzo settore, condivisione del programma di lavoro dei prossimi mesi prioritariamente centrato sull’attuazione della legge regionale e in particolare sull’approvazione delle Linee guida per l’Amministrazione Condivisa. È il programma di lavoro tracciato dal Consiglio regionale del Terzo settore, che si è insediato nei giorni scorsi in Regione a Bologna: si tratta dello strumento di confronto e partecipazione tra la Giunta regionale dell’Emilia-Romagna e gli Enti del Terzo settore, che è stato istituito con la legge regionale 3/2023. A disposizione, per quanto riguarda le risorse, ci sono 4 milioni di euro: al bando di 3 milioni per l’innovazione sociale a valere sul Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) dello scorso anno, si aggiunge 1 milione dall’Fse (Fondo sociale europeo plus) destinato ai progetti di amministrazione condivisa. Alla prima riunione, presieduta dall’assessore al Welfare e alla Montagna Igor Taruffi, hanno partecipato i componenti nominati dal Forum Terzo settore, i tre rappresentanti rispettivamente dei Centri di Servizio per il Volontariato, Anci e Associazione Fondazioni Bancarie e i consiglieri regionali Federico Alessandro Amico, Ottavia Soncini, Francesca Maletti e Daniele Marchetti.

IL CONSIGLIO REGIONALE DEL TERZO SETTORE

 Il Consiglio regionale del Terzo settore è stato istituito con la legge regionale n. 3/2023 (“Norme per la promozione ed il sostegno del Terzo settore, dell'amministrazione condivisa e della cittadinanza attiva”) e sostituisce la Conferenza regionale del Terzo settore. Il Consiglio è strumento di confronto e partecipazione tra la Giunta e gli Enti del Terzo settore, presieduto e convocato dal presidente della Giunta regionale o da un suo delegato. Costituito il 5 febbraio 2024 con deliberazione della Giunta regionale n. 179, è composto: dal Presidente o suo delegato; da quattordici componenti designati, secondo procedure trasparenti e democratiche, dall’associazione degli Enti del Terzo settore più rappresentativa in Emilia-Romagna; da un rappresentante della Confederazione regionale dei Centri di servizio per il volontariato. Sono invitati a partecipare alle sedute del Consiglio gli assessori competenti in relazione ai temi e agli oggetti da trattare. Partecipano al Consiglio, in qualità di invitati permanenti, un rappresentante di Anci Emilia-Romagna; un rappresentante dell’Associazione tra fondazioni di origine bancaria dell’Emilia-Romagna; i membri dell’Ufficio di presidenza della Commissione assembleare competente. Numerosi i compiti assegnati al Consiglio: esprime pareri facoltativi sulle proposte di atti normativi riguardanti il Terzo settore per le attività indicate dall’ articolo 5 del d.lgs. 117/2017; formula proposte alla Giunta regionale riguardanti il Terzo settore; collabora alla verifica dello stato di attuazione della normativa concernente i rapporti tra il Terzo settore e le Pubbliche amministrazioni su richiesta delle strutture regionali competenti; concorre alla definizione delle strategie condivise tra gli Enti del Terzo settore e la rete dei Centri di servizio per il volontariato; propone iniziative informative e divulgative sulla disciplina dettata dalla legge; promuove, in collaborazione con la Regione, occasioni periodiche di confronto e consultazione con gli Enti del Terzo settore; adotta iniziative di proposta, impulso, sensibilizzazione, monitoraggio e verifica in materia di Terzo settore. Il Consiglio è affiancato da un Osservatorio regionale del Terzo settore e sull’amministrazione condivisa, quale strumento di studio e approfondimento per lo svolgimento dei lavori.

Pubblicato il  23 marzo 2024

Ascolta l'audio

Una nuova biblioteca per i piacentini «più piccoli» alla scuola d’infanzia Dante

In prima fila da sinistra Roberto Reggi Mario Dadati Luca Groppi Angelo Bardini e Giorgia Babini

In viale Dante è nata una nuova biblioteca dedicata ai più piccoli, con laboratori e attività di lettura per i bimbi e le loro famiglie. A ospitarla è la scuola materna Dante del quinto circolo didattico, la Fondazione di Piacenza e Vigevano ha finanziato i lavori con 13mila 500 euro, inserendo la biblioteca nella rete Biblòh. All’inaugurazione, lo scorso 19 marzo, sono intervenute tutte le istituzioni che hanno contribuito alla realizzazione del progetto. Fra le istituzioni, hanno preso parte al taglio del nastro gli assessori comunali Nicoletta Corvi (politiche per l’infanzia) e Mario Dadati (politiche educative), il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Roberto Reggi e il consigliere di amministrazione Luca Groppi, il referente della rete Biblòh Angelo Bardini e Giorgia Babini in rappresentanza dell’Ufficio scolastico provinciale di Piacenza.

Aperta a tutti i bimbini di Piacenza

La dirigente scolastica Monica Caiazzo ha spiegato come il contributo dell’ente di via Sant’Eufemia sia stato utilizzato per acquistare gli arredi della biblioteca, mentre la scuola si è fatta carico della formazione del personale e degli arredi esterni. “L’accesso alla nostra biblioteca sarà libero – ha precisato Caiazzo –: potranno usufruirne anche famiglie che non hanno i bimbi iscritti qui da noi. Questo è uno dei motivi che ci ha spinto a partecipare al bando della Fondazione. La nuova biblioteca vuole offrire ai bimbi un’occasione di socializzazione e di prima alfabetizzazione: è già stato attivato, come primo progetto, il laboratorio di lettura ricreativa Favolando, che si svolge due volte a settimana ed è aperto a bimbi e genitori”.

Inclusione e condivisione

“La scuola dell’infanzia Dante è nota per le sue complessità – fa sapere la dirigenza scolastica – è la scuola più grande della regione, con al suo interno ben 25 nazionalità. In questi anni abbiamo cercato di leggere e trasformare la complessità in ricchezza e operato tanto per costruire una scuola fondata su una piena e realizzata idea di integrazione e inclusione. L’edificio che accoglie la sede non è particolarmente adatto a una scuola dell’infanzia, abbiamo cercato di aggirare questo ostacolo lavorando sugli ambienti. Grazie a tanta formazione, creatività e passione dei docenti, siamo riusciti a cambiare il volto della scuola, puntando sulla costituzione di ambienti cooperativi e interattivi. La nostra nuova biblioteca costituisce l’ultimo prezioso elemento che completa questo quadro: uno spazio dedicato al racconto, alla condivisione, studiato per incentivare le relazioni ed aprirsi a tutto il territorio circostante, un progetto finalizzato a incrementare possibilità di integrazione e dialogo e offrire ai nostri bambini possibilità di crescita in tutti i campi di sviluppo”.

Francesco Petronzio

 

Nella foto,  in prima fila da sinistra Roberto Reggi, Mario Dadati, Luca Groppi, Angelo Bardini e Giorgia Babini.

Pubblicato il 22 marzo 2024

Ascolta l'audio

Torna il concorso per band «Giovani Suoni». Incontro alla Ricerca

 Concorrenti vecchia edizione

Ragazzi, ragazze, avete una band? Fatevi avanti: riapre Giovani Suoni. Dopo una pausa durante alcuni anni, ritorna il concorso a premi per gruppi musicali giovanili by Fondazione La Ricerca.
Tre esibizioni, giovedì 25 aprile, domenica 5 maggio e, gran finale, domenica 12 maggio sul palco messo a disposizione dal Kiosko di via dei Pisoni saranno premiati i più applauditi dal pubblico (che farà da giuria). In palio: per i primi classificati due giorni di registrazioni in studio, per i secondi un buono acquisto di prodotti musicali, mentre chi conquisterà il terzo posto accederà al Crazy Fest di Podenzano.
“Ma soprattutto – sottolinea Elisabetta Balordi, educatrice La Ricerca – sarà un’opportunità per stare insieme, condividere la stessa passione per la musica, confrontarsi con il pubblico e fra band, ma anche con se stessi, perché la musica è una passione sana e positiva che richiede impegno e disciplina”.
L’età dei concorrenti ammessi va dai 14 ai 18 anni. Si possono presentare brani propri e cover. Sono già arrivate le prime adesioni, ma chi volesse iscriversi fa ancora in tempo (per info 373.8357536). In prossimità del contest è previsto anche un incontro con le band in gara (o che comunque intendono iscriversi): appuntamento giovedì 28 marzo alle 17,30 nella sede La Ricerca di Stradone Farnese.

Pubblicato il 22 marzo 2024

Ascolta l'audio

Inaugurata a Reggio Emilia la filiale della Banca di Piacenza

Giuseppe Nenna Fabrizia Monti Angelo Antoniazzi e Francesco Passera con la torta Banca di Piacenza  

La Banca di Piacenza ha inaugurato la nuova filiale di Reggio Emilia aperta in viale Timavo 75, una delle strade principali della città alle porte del centro storico. Alla partecipatissima cerimonia sono intervenuti, tra gli altri, l’assessore del Comune di Reggio Lanfranco De Franco, il presidente del Consiglio comunale Matteo Iori, il vicario della diocesi di Reggio Emilia-Guastalla don Giovanni Rossi, il presidente della Camera di Commercio dell’Emilia Stefano Landi, il luogotenente Olindo Varratta, comandante della Stazione dei Carabinieri di Corso Cairoli, il commissario capo della Polizia stradale Ettore Guidone, il sottotenente Michele Di Marco in rappresentanza del comandante dalla Guardia di Finanza col. Filippo Ivan Bixio, il comandante della Polizia municipale Stefano Poma, il direttore del Centro missionario di Reggio don Pietro Adani, il direttore generale dell’Ausl di Reggio Cristina Marchesi, il pro rettore dell’Università Unimore Giovanni Verzellesi, il presidente provinciale di Confedilizia Annamaria Terenziani, il responsabile finanza di Coldiretti Fabio Mistrali, Gabriele Noci dell’Ufficio credito di Confartigianato e numerosi clienti.
Don Adani ha portato i saluti del vescovo mons. Giacomo Morandi e benedetto i locali dopo un momento di preghiera. «Il saper fare la differenza nel mondo del lavoro - ha osservato il sacerdote - vuol dire puntare sulle relazioni umane per infondere fiducia nel futuro. La sfida è farlo avendo coscienza etica, riuscendo a “scandalizzare” in senso positivo, dando la percezione ai clienti che entrano che ci si può fidare».
L’assessore De Franco, in rappresentanza della Giunta comunale, ha fatto i complimenti alla Banca per «la bellissima filiale dove si percepisce passione e calore umano» e ringraziato per la scelta di investire nel territorio reggiano, ricco di imprese «ed è significativo che a farlo sia stata una banca indipendente».

Il presidente Nenna: siamo una banca di territorio

Il presidente della Banca Giuseppe Nenna ha sottolineato come il popolare Istituto di credito, nato 88 anni fa, abbia sempre guadagnato in modo etico. «Non parliamo inglese - ha aggiunto - e facciamo solo operazioni che conosciamo: non abbiamo mai venduto diamanti né fatto un derivato. Siamo una banca di territorio, con 56 sportelli, che intende proseguire la propria crescita: nel Piano strategico 2024-2026 prevediamo un utile totale di 90 milioni. La nostra volontà è di confermarci banca locale e indipendente che ha nel proprio Dna servizi efficienti e vicinanza alla clientela».
Il direttore generale Angelo Antoniazzi dal canto suo ha ribadito le caratteristiche del modello Banca di Piacenza per quanto riguarda il servizio nelle filiali, «dove quello che conta di più è il rapporto personale; non trascuriamo naturalmente l’aspetto telematico, ma solo come valore aggiunto al rapporto con il cliente. In un mercato tendenzialmente in discesa - ha proseguito il direttore generale - siamo cresciuti sia in termini di raccolta che di impieghi, gestendo in totale asset per 9 miliardi; l’utile ha sfiorato i 30 milioni, con un aumento, rispetto all’anno precedente, del 45%. Un risultato che contiamo di ripetere anche nei prossimi anni».

La benedizione dei locali da parte di don Pietro Adani

Nella foto, la benedizione dei locali impartita da don Pietro Adani.


La filiale si sviluppa su una superficie di oltre 270 metri quadrati al piano terra, oltre a circa 90 mq al piano seminterrato adibiti a sala riunione, locali tecnici ed archivio, in una unità immobiliare di proprietà; è collocata in un edifico con ottima visibilità, dotato di piazzale antistante alla filiale adibito a parcheggi riservati alla clientela. La dipendenza si compone di 6 uffici, una zona cassa/back office, servizio di cassette di sicurezza e area self service con Bancomat evoluto, dotato di funzione versamento. La filiale è gestita da quattro dipendenti. Lo sportello è aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.20 alle 13.20 e dalle 14.30 alle 16.30 (al pomeriggio si effettuano solo servizi di consulenza).
La sede reggiana è stata realizzata con il coordinamento dell’Ufficio tecnico della Banca (ing. Roberto Tagliaferri); la direzione lavori è stata seguita dallo studio del geometra Alessandro Lucenti di Sassuolo, mentre la direzione artistica è stata affidata all’arch. Carlo Ponzini di Piacenza. La progettazione ha posto particolare attenzione al benessere termico e all’accoglienza della clientela.

la squadra tutta reggiana che gestisce la filiale capitanata da Fabrizia Monti prima a destra

Nella foto, la squadra, tutta reggiana, che gestisce la filiale, capitanata da Fabrizia Monti (prima a destra).

Con il presidente e il direttore generale, erano presenti in rappresentanza del popolare Istituto di credito, il vicedirettore generale Pietro Boselli, la responsabile della Direzione Rete Elisabetta Molinari, il responsabile della Direzione Crediti Lodovico Mazzoni, il responsabile della Direzione Personale Francesca Michelazzi, il responsabile del Coordinamento Dipendenze Sviluppo Francesco Passera e Roberto Tagliaferri, responsabile dell’Ufficio Economato e Sicurezza (dello stesso Ufficio era presente Caterina Tei). Ha fatto gli onori di casa la responsabile della Filiale Fabrizia Monti, che ha ringraziato per una così numerosa partecipazione e si è detta grata alla Banca «per aver scelto una squadra tutta reggiana per la gestione della Dipendenza, una squadra che ha accettato la scommessa di dimostrarsi in grado di assicurare vicinanza al territorio».
L’inaugurazione si è conclusa con il classico brindisi e protagonista del rinfresco non poteva che essere un’eccellenza del territorio, una forma di Parmigiano Reggiano. Gran finale, poi, con il taglio di una grande torta con il logo della Banca di Piacenza.
Il nuovo Sportello di Reggio Emilia rientra in una più ampia strategia di crescita messa a punto dal Consiglio di amministrazione della Banca che ha visto l’apertura in questi ultimi due anni anche delle filiali di Voghera, Modena e Pavia.
Presenza sul territorio, vicinanza alla clientela, sostegno alla comunità: questi gli elementi che caratterizzano dunque Banca di Piacenza. E l’apertura di questa nuova filiale in un territorio imprenditorialmente fiorente, non fa che valorizzare il modo di fare banca di una realtà locale (e popolare) che ha come primo obiettivo quello di essere utile ai territori di appartenenza.

Nella foto in alto, Giuseppe Nenna, Fabrizia Monti, Angelo Antoniazzi e Francesco Passera con la torta Banca di Piacenza.

Pubblicato il 21 marzo 2024

Ascolta l'audio

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente