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«Da dono nasce dono», raccolte quasi 10 tonnellate di alimenti

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Quasi dieci tonnellate di derrate alimentari sono state raccolte il 28 settembre nell’ambito dell’iniziativa “Da dono nasce dono”, la colletta di generi alimentari secchi e beni di prima necessità proposta per il nono anno da Caritas diocesana, associazione “La Ricerca” e Piacenza Solidale in collaborazione con il Centro di Servizio per il Volontariato (Svep), la Fondazione di Piacenza e Vigevano ed i supermercati Conad, Simply, Auchan, In’s, Gulliver e Sigma di città e provincia.
“Un buon risultato - dichiara il direttore della Caritas Piacenza-Bobbio Mario Idda - in linea con quello dell’anno passato. È bello realizzare che le persone, quando sollecitate in tema di solidarietà, rispondono positivamente e col cuore”.
Quanto raccolto andrà a sostenere i servizi della Caritas diocesana , de “La Ricerca”, del Gruppo San Vincenzo e Santa Luisa, dei Gruppi di Volontariato Vincenziano, del Centro Caritas “La Giara”, dei Frati Minori di Santa Maria di Campagna.


Oltre 120 i volontari, tra cui diversi ragazzi delle parrocchie o anche bambini del catechismo. “Un altro dato significativo - racconta Idda - è stata la partecipazione come volontari di persone bisognose che noi assistiamo”.

— Anche quest’anno qualcuno ha donato interi carrelli?
Sì, la generosità spesso esplode nel momento in cui si comprende che accanto a noi ci sono persone in difficoltà. Tante volte capita di non riconoscerle, quando però la gente realizza che c’è un momento di bisogno, dona con tutta la forza e la disponibilità che ha.

— Caritas annualmente traccia un report della povertà sul territorio. Chi sono le persone più bisognose?
Ci sono senza fissa dimora, famiglie o singoli che si trovano in difficoltà economica, anche solo momentanea. In situazioni del genere anche un aiuto come la borsa viveri può essere utile.

— C’è magari anche un po’ di vergogna nell’ammettere di essere in difficoltà?
Riconoscere e dimostrare a qualcun altro il proprio stato di necessita è sempre complicato. Qui in Caritas abbiamo il centro di ascolto, un primo momento fondamentale per poi permettere alla persona di essere aiutata.

— Ci saranno altre collette?
Non nell’immediato, però c’è la nostra raccolta permanente. Si possono donare viveri, abbigliamento, giocattoli. Le porte della Caritas sono sempre aperte, non solo per i bisognosi, ma anche per chi vuol fare un gesto di solidarietà.

Laura Parmeggiani

Pubblicato il 3 ottobre 2019

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