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«Casa accoglienza don Camminati»: l'eredità di don Paolo

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“Una casa occorre abitarla, così risponde appieno alla sua vocazione”. Ricordando il pensiero di don Paolo, il nuovo parroco di Nostra Signora di Lourdes, don Giuseppe Lusignani, ha spiegato il significato della “Casa Accoglienza don Paolo Camminati”, inaugurata il 6 novembre.
Una casa per quei lavoratori che non riescono ad averne una. Nei locali della parrocchia di Nostra Signora di Lourdes, si è fatta realtà l’eredità lasciata dadon Camminati, stroncato dal Covid, a soli 53 anni, il 21 marzo 2020. “Una casa all’insegna dell’ospitalità - ha aggiunto don Lusignani -, un luogo di rinascita che martedì prossimo accoglierà i primi quattro ospiti”.

Per i lavoratori della logistica

“La Casa don Camminati”, ricavata negli spazi della ex canonica,è stata inaugurata dal vescovo Adriano Cevolotto davanti alle massime autorità cittadineA tagliare il nastro la mamma di don Paolo. Un luogo pensato per ospitare sette “working poor” che vivono nella nostra provincia, lavoratori, soprattutto della logistica, che nonostante siano occupati, non riescono ad avere uno stipendio sufficiente per coprire bollette ed affitto. Si è pensato di realizzare una struttura che non offra soltanto un tetto sotto cui dormire, ma anche costruire percorsi di autonomia per dare una stabilità a lungo termine ai lavoratori, attraverso un educatore e i volontari.

Il seme ha dato frutto

“Un luogo di risurrezione per tutti”. Così ha definito la Casa mons. Adriano Cevolotto, perché la comunità parrocchiale dovrà camminare insieme alle persone che saranno ospitate. “Un luogo nato per dare una risposta concreta, secondo l’intuizione di don Paolo, a chi lavora nella logistica con turni massacranti”. Sono le parole di Mario Idda, direttore Caritas diocesana, che in questa inaugurazione ha visto germogliare il seme gettato da don Camminati.

Il testamento di don Paolo

Anche Patrizia Barbieri, sindaco di Piacenza, ha portato la sua testimonianza, ricordando l’ultima intervista di don Paolo in cui diceva: “Se riesci a parlare al mondo, fai del bene al mondo!”. Queste parole, rimaste impresse nella mente della sindaca, sono come il testamento di don Camminati che ha colto i bisogni emergenti della nostra società.
“La mia parrocchia di Nostra Signora di Lourdes, - ha affermato con voce rotta dall’emozione Roberto Reggi - è sempre stata sulla frontiera nei campi del sociale, don Paolo ha colto il sentire di una comunità e da lassù sarà contento anche di noi”. In questo modo Reggi, presidente della Fondazione Piacenza e Vigevano, ha sottolineato l’impegno del suo ente a favore della nuova Casa Accoglienza.

Riccardo Tonna

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Nelle foto: in alto, l'inaugurazione di "Casa don Camminati" alla presenza del Vescovo e della mamma di don Paolo; sopra, parrocchiani, autorità e sacerdoti presenti.

Ascolta l'audio

Pubblicato il 6 novembre 2021

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