Giornata del Creato: camminiano verso una nuova vita
“Camminare in novità di vita”, la frase, presa dalla Lettera di San Paolo ai Romani, è stata il filo conduttore della marcia nella Giornata del Creato del 3 ottobre a Piacenza.
La manifestazione promossa da: Centro missionario diocesano, Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro, Caritas Diocesana, Commissione ecumenica diocesana insieme alla Chiesa Ortodossa Macedone, Chiesa Ortodossa Romena e Chiesa Evangelica Metodista di Piacenza-Cremona, è partita nel pomeriggio dalla Chiesa Metodista via San Giuliano, in centro a Piacenza, ha fatto tappa presso la Basilica di San Francesco, e la Chiesa Ortodossa Macedone, dove si è conclusa con la Festa nel campo in Via San Sepolcro.
Cammino comune tra cristiani
Al momento della partenza, Nicola Tedoldi, Pastore della Chiesa Metodista di Piacenza-Cremona, ha sottolineato come il camminare insieme per i cristiani è un’esperienza che fa comprendere l’essere nuove creature con la speranza nella vita eterna. “Riconoscere la creazione - ha aggiunto - come dono di Dio, significa non violentarla con i nostri comportamenti”.
Prendersi cura gli uni degli altri
“Bisogna uscire da una vita di prepotenza e di violenza per incamminarci sulla strada della pace e dell’amicizia”. Sono le parole di don Ezio Molinari che, nella tappa alla basilica di San Francesco, ha preso come spunto di riflessione l’episodio del fioretto del lupo di Gubbio che, con l’influsso di Francesco d’Assisi, è diventato mansueto. “Anche gli abitanti di Gubbio - ha sottolineato - dopo il passaggio del Santo, camminano verso una vita nuova, caratterizzata dall’ospitalità e dal perdono, depongono le armi e si prendono cura gli uni degli altri”.
Vivere un cambiamento
“Dio ci ha creato a sua immagine e dobbiamo muoverci con Lui verso la delizia celeste”. Sono le parole del Pope Kliment Misanj, della Chiesa ortodossa macedone, che ha concluso gli interventi nel campo giochi della chiesa di San Bartolomeo, in via San Sepolcro. Sottolineando la presenza in Italia della chiesa macedone da 30 anni, ha messo in evidenza come la comunità deve vivere nell’accoglienza e nella testimonianza. “C’è bisogno di metanoia, - ha affermato - di cambiamento di mentalità e vivere qui e ora l’anticipazione del futuro, uniti in una sola famiglia”
Nuovi stili di vita
Il pomeriggio ecumenico ha visto anche la presenza e la testimonianza di vari giovani del Movimento dei Focolari, di Fridays For Future e del Servizio Civile Caritas, i quali hanno sottolineato l’importanza di assumere nuovi stili di vita per salvare la Terra. L’evento si è concluso con i canti del Coro di San Polo che hanno portato, a tutti i partecipanti, un senso di festa e di cordialità.
Riccardo Tonna
Pubblicato il 4 ottobre 2021
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