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Grande Festa della Famiglia. Il Vescovo: il matrimonio è dono e grazia

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“Per un vescovo incontrare l’altra vocazione nella chiesa, oltre al sacerdozio, che è quella del matrimonio è sempre un dono e una grazia”. Con queste parole mons. Adriano Cevolotto ha sottolineato l’importanza dell’incontro con le famiglie, nella serata del 24 settembre, nella chiesa di San Giuseppe Operaio a Piacenza. Un evento, inserito nella 12ª Grande Festa della Famiglia, che ha visto la presenza di numerosi genitori, bambini e anche della prima cittadina, Patrizia Barbieri che evidenziato il grande valore della comunità domestica nel tessuto sociale del territorio.
“Nella mia esperienza, ho avuto la fortuna - ha continuato il Vescovo - di avere delle coppie di amici, oltre alla mia famiglia origine, che mi hanno sempre accompagnato. In loro ho scoperto come nell’unione tra un uomo e una donna, nella cura dei figli, c’è tutto l’amore di Dio che ci viene incontro nei piccoli gesti quotidiani”.

Perché formare una famiglia?

La serata, all’insegna della grande cordialità, si è svolta con una serie di domande rivolte a mons. Cevolotto che ha risposto a tutte in maniera approfondita, senza mancare di un intelligente umorismo che ha reso l’incontro molto piacevole.
A moderare gli interventi, Mira Simi, 33 anni, cremonese trapiantata a Piacenza, una laurea in Scienze dell’Educazione, insegnante in una Primaria che, con il marito, ha accolto un bimbo in affido in piena pandemia.
Tra le varie domande rivolte al Vescovo quella di Gianpaolo, prossimo al matrimonio, che ha chiesto come di fronte al crollo delle evidenze, nella fragilità affettiva ed economica di oggi, perché i giovani dovrebbero aspirare a formare una famiglia?
“Non sembra strano motivare una scelta che, possiamo dire, è sempre stata fatta?" Si è interrogato il Presule. “Forse c’è qualcosa di malato nella nostra mentalità. C’è bisogno di credere nell’amore, imparare il suo alfabeto, senza bisogno di chiedersi perché sposarsi. Nel matrimonio si fa una promessa con l’aiuto di Dio. È Lui che ha fatto nascere l’unione e il Signore non può abbandonarci”.

Manifestare la fede ai figli

Sofia, sposata da molti anni, con due figli grandi uno di 30 e una di 20 che hanno abbandonato la vita della chiesa si è domandata se non ha fatto abbastanza per manifestare la fede ai figli?
“Può capitare anche ad un vescovo avere nipoti che non vanno a messa”. Ha risposto sorridendo mons. Cevolotto, ma la parabola del padre misericordioso può venirci in aiuto. “In questo racconto di Gesù c’è l’aspetto del tempo, che forse non prediamo molto in considerazione, - ha evidenziato - un tempo, da parte del figlio, per dilapidare tutto, per rovinare la sua reputazione, per pentirsi. È sempre rimasta però nel suo cuore una nostalgia di ciò che ha vissuto con il padre. Bisogna quindi accettare il tempo, la situazione senza fare ricatti, il Signore farà rinascere nel cuore dei figli la sua presenza”.

Famiglie a km zero

Anche il diacono Matteo Dell’Orto con la moglie Michela Cattelli, hanno raccontato la loro esperienza come “famiglie missionarie a km zero”, un cantiere di esperienza ecclesiale che nasce nel 2001 a Quarto Oggiaro quando il parroco condivide con il Consiglio pastorale il desiderio di avviare una fraternità con una famiglia. Da quel giorno, l’esperienza ha coinvolto il cammino di tante coppie che lasciano la propria abitazione per trasferirsi nelle canoniche o negli appartamenti degli oratori mettendosi a disposizione delle comunità con stile missionario, anche in quartieri difficili. “Questa scelta - hanno sottolineato Matteo e Michela che ora abitano nella canonica del Santo Sepolcro a Piacenza - è «di Dio», e non «nostra», vuole rigenerare nella comunità cristiana, con audacia e creatività, spazi e relazioni perché il Vangelo s’incarni nella vita della gente”.

Un anno da Vescovo

Anche i bambini presenti, con molta spontaneità, hanno fatto delle domande al Vescovo tra cui: “Cosa fa un vescovo? Come sei diventato Vescovo? Da quando sei Vescovo?”.
A quest’ultima mons. Cevolotto ha risposto che fra due giorni, il 26 settembre, sarà il suo primo compleanno come vescovo. “Compio un anno e mi prepareranno una torta con un candelina!”. Ha così invitato i presenti all’appuntamento di domenica, in Cattedrale alla Messa delle 11, nella festa di santa Giustina, compatrona della diocesi, dove celebrerà questo primo anniversario, chiedendo un ricordo nella preghiera.
Al termine dell’incontro, tra i vari doni offerti a mons. Cevolotto, una maglietta da ciclista, offerta dalla signora Raschiani, dello storico negozio di biciclette, con scritto: “Hai voluto la bicicletta… pedala con le famiglie”.

Riccardo Tonna

Pubblicato il 25 settembre 2021

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