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Cattedrale, in mostra alla Galleria Biffi le immagini dei restauri di Scalabrini

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Venerdì 11 febbraio alle ore 17 viene inaugurata alla Galleria Biffi di Piacenza (via Chiapponi, 39) la mostra “Il nostro Duomo (1894-1922). Restauri della Cattedrale di Piacenza al tempo di Scalabrini”, nata dalla collaborazione con l’Ufficio per i beni culturali ecclesiastici della diocesi. L’idea nasce nell’ambito del programma celebrativo dedicato alla Cattedrale in occasione dei suoi 900 anni con l’intento di valorizzare aspetti nascosti dell’importante monumento romanico.

Il percorso espositivo
Il percorso prende avvio dalla figura di Giovanni Battista Scalabrini (Fino Mornasco, Como, 1839 - Piacenza, 1905) come promotore dei restauri effettuati tra Otto e Novecento per riportare la Cattedrale all’origine. Vescovo a Piacenza dal 1876, l’insigne personaggio ebbe una devozione profonda, ma calata nel quotidiano, volta ai bisogni dell’uomo. Si fece promotore di iniziative adeguate nella Piacenza di fine Ottocento, contesto in cui la crisi lavorativa aveva colpito duramente ed anche l’intervento sulla Cattedrale voluto dal vescovo cela forti ragioni sociali.

I restauri compiuti dal 1898 al 1902
Iniziato nel 1898 col restauro della facciata, il cantiere diretto da Camillo Guidotti si estese a tutta la struttura e si concluse intorno al 1902. In mostra sarà possibile osservare prospetti di mano del Guidotti sul fronte e uno dei lati dell’edificio. Il direttore dei lavori si occupò anche di disegnare alcuni manufatti sostitutivi di parti usurate, eseguiti poi da Fedele Toscani, Giovanni Pagani, Pier Enrico Astorri, Annibale Monti e dallo scalpellino Pietro Spelta.

Si smantellarono gli altari laterali
Alcune delle foto d’epoca riprodotte in mostra illustrano gli interventi che interessarono il fronte, la demolizione della loggia della cancelleria, lo smantellamento degli altari esistenti lungo le navate laterali. Altrettanto significativo è il focus sui lavori che portarono al distacco degli affreschi da coro e presbiterio a cura dei fratelli Steffanoni, importanti restauratori di Bergamo, attivi fra Otto e Novecento. In particolare l’attenzione, nel contesto espositivo, è puntata sul distacco degli affreschi barocchi di Marcantonio Franceschini (1687-1688), per la quasi totalità perduti, che ornavano un tempo i quattro pennacchi e la parte inferiore della cupola.

Vennero alla luce  dipinti medievali
Durante il cantiere furono riscoperti dipinti murali medievali come quelli di San Cristoforo, San Giorgio, Sant’Antonino nel braccio sinistro del transetto e le Storie della vita di San Martino e Sant’Alessio disposte su tre registri nelle due cappelle laterali al presbiterio, in cui Luigi Morgari aggiunse immagini (con la consulenza dell’arciprete Pietro Piacenza) separandole dalle originali rimaneggiate mediante linee nere verticali.  
Vennero commissionati dipinti murali medievaleggianti e la novità dell’esposizione è rappresentata in primis proprio dalla presenza di bozzetti e proposte decorative ideate in occasione degli interventi “scalabriniani”. Sono disegni autografi in parte acquerellati dovuti a Eugenio Cisterna, Luigi Morgari e Alfredo Tansini, autori delle decorazioni di inizio Novecento che ancora oggi ornano l’interno dell’edificio, con preponderanza nel transetto e nelle absidiole laterali al presbiterio.
Il materiale gentilmente concesso in prestito dall’Istituto dei Missionari Scalabriniani e dal Seminario vescovile di Piacenza, unitamente a quanto reperito negli archivi, consentirà di cogliere l’atmosfera dell’epoca e gli aspetti degli interventi ingenti che interessarono la Cattedrale attraverso il riesame di fonti e riproduzioni fotografiche coeve.

Gli eventi collaterali
Nel periodo di apertura della mostra, che si potrà visitare sino al 20 marzo, saranno proposte conferenze sull’argomento: in particolare riguarderanno un focus sulla figura di Scalabrini (padre Mario Toffari), su restauri di edifici piacentini tra Otto e Novecento (Valeria Poli) e sugli Steffanoni e lo smantellamento di opere un tempo presenti nella nostra bella Cattedrale (Susanna Pighi).


Susanna Pighi
Ufficio per i beni
culturali ecclesiastici della
diocesi di Piacenza-Bobbio

Nella foto, la facciata della Cattedrale durante i restauri.

Pubblicato il 9 febbraio 2022

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