Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Notizie Varie

Notizie Varie

A Pecorara la rassegna provinciale del tartufo

RassegnaTartufo confst 12102024 31

Nuovo nome, nuova veste per il marchio, nuove iniziative per promuovere uno dei prodotti più rinomati della provincia piacentina. Parliamo del tartufo “Nero di Pecorara” a cui è dedicata la 33esima Rassegna provinciale del Tartufo e dei prodotti del sottobosco, in programma a Pecorara Alta Val Tidone domenica 20 ottobre.
Dal 2014 il tartufo nero di Pecorara ha ottenuto il riconoscimento di prodotto de.co. e la registrazione del marchio presso il Ministero dello Sviluppo Economico.
Oggi il Comune di Alta Val Tidone, i produttori e i commercianti del comparto stanno lavorando insieme per potenziare il marchio rendendolo riconosciuto a livello commerciale: un vero e proprio brand. Dal momento, dunque, che questa 33esima edizione della rassegna provinciale assume un significato speciale, era doveroso allestire anche un programma all’altezza. E così è stato: basti solo pensare che all’evento parteciperanno oltre 40 produttori.

La rassegna sarà inaugurata domenica 20 ottobre alle 10.30, mentre alle ore 11 saranno valutati i migliori esemplari di tartufi e funghi esposti. Alle 11.30 contest culinario a cura del giornalista gastronomico e studioso di de.co. Riccardo Lagorio, ospite speciale della giornata. Il professor Lagorio, infatti, è colui che, circa dieci anni fa, ha supportato l’allora comune di Pecorara nell’iter verso il conferimento di prodotto de.co. al tartufo nero. Lagorio coordinerà questa interessante sfida tra giornalisti food & beverage e food & travel. Alle 12.30 pranzo con piatti tipici a base di tartufi e funghi. Alle 14,30, poi, sarà la volta della suggestiva gara di ricerca per cani da tartufo, con le premiazioni in programma alle 16. Alle 17 spazio al cooking show con abbinamenti di vini locali, insieme al cuoco gentleman Michele Mauro e al sommelier Giovanni Derba. A seguire, polentata a partire dalle 17,30. Per tutta la giornata saranno ovviamente allestiti gli stand gastronomici con piatti a base di Nero di Pecorara e funghi. Le vie del borgo, invece, saranno avvolte da musica itinerante che accompagnerà i visitatori.
La rassegna avrà una gustosa anteprima sabato 19 ottobre con “Nero in Tavola”, la cena al Mulino del Lentino curata da Michele Mauro. A testimonianza dell’apprezzamento per questa manifestazione e per i suoi prodotti, la cena ha già fatto registrare il “tutto esaurito”.

La raccolta del tartufo in tutto il territorio

Il territorio sta lavorando duramente in nome della promozione: “Grazie alla collaborazione di un'impresa che lavora il tartufo raccogliamo il prodotto del nostro territorio, del Comune di Alta Val Tidone, e viene venduta una linea di prodotti sia per il privato sia per la ristorazione, ovviamente con il marchio “De.coNero di Pecorara”. Siamo partiti ad agosto e i risultati già si stanno vedendo”, commenta il sindaco Franco Albertini. In effetti, dal 20 agosto, sono stati conferiti in tutta l’alta Val Tidone circa 18 quintali di prodotto. “Prossimamente metteremo in campo la possibilità di avere sul posto un punto di raccolta proprio per tutti gli operatori della nostra zona, per poter poi conferire i tartufi al punto di lavorazione; quindi, un prodotto che viene raccolto e lavorato rigorosamente nel nostro territorio”, conclude il primo cittadino. Alla presentazione ha voluto partecipare anche Giovanni Pattoneri, direttore del GAL del Ducato, che si è voluto complimentare con tutti gli attori presenti per la valorizzazione particolarmente efficace di questo straordinario prodotto. “Nella programmazione 2023-2027 abbiamo previsto fondi destinati anche alla coltivazione del tartufo, anche per far fronte ai cambiamenti climatici che stanno creando molti problemi. Questo è un prodotto importantissimo e solo Pecorara sta riuscendo a promuoverlo con questi risultati: gli altri territori ancora non sono riusciti ad avere questo tipo riconoscimenti a livello di prodotto locale”, spiega Pattoneri.
La 33esima Rassegna provinciale del Tartufo vede il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e della Provincia di Piacenza. Fondamentale il ruolo della Pro Loco di Pecorara, anima e motore della manifestazione, oltre al supporto dei tanti soggetti che collaborano alla riuscita dell’evento: sezione regionale dell’Associazione Tartufai Italiani, Associazione Provinciale Tartufai Piacentini, Associazione LaValtidone, il Gruppo Alpini di Pecorara. Sostegno fondamentale quello della Banca di Piacenza.

Pubblicato il 14 ottobre 2024

Ascolta l'audio

L'Emilia in cammino verso il Giubileo

emiliagiubileo


Si stima saranno migliaia i pellegrini a transitare il prossimo anno sulle Vie antiche dell’Emilia, battute fin dal Medioevo, diretti a Roma per il Giubileo 2025.
Questo il tema dell’incontro organizzato da APT Emilia-Romagna durante l’edizione del Salone del Camper da poco conclusa a Parma. Il confronto è stato condotto dal direttore di Visit Emilia Pierangelo Romersi, con la partecipazione del Comune di Fidenza, capofila del progetto “Cammini di Visit Emilia e la Via Francigena verso il Giubileo 2025”, finanziato da Visit Emilia.
«È un momento cruciale per promuovere il territorio e le nostre eccellenze storiche, artistiche, culturali, paesaggistiche ed enogastronomiche» - afferma il Presidente di Visit Emilia Simone Fornasari, che sottolinea l’opportunità turistica connessa a questo grande evento.

La Via Francigena, il percorso più amato

Tra i percorsi più amati e via di pellegrinaggio più importante insieme a Santiago de Compostela, la Via Francigena accompagna i viaggiatori per oltre mille chilometri attraversando il cuore degli Appennini nelle province di Parma e Piacenza. Giunta alle porte della città, dove il percorso tocca Piazzale delle Crociate e Piazza Cavalli, risale il torrente Nure e si immerge tra boschi e campagne per raggiungere il Castello di Paderna, l’Abbazia di Chiaravalle della Colomba e infine il Duomo di Fidenza (PR). Questa da millenni è stata tappa obbligata, oltre ad un’occasione di sosta, per tutti coloro che intraprendevano il lungo viaggio verso Roma. Dell’importanza che ancora oggi la città ricopre ne è profondamente convinta Maria Pia Bariggi, Assessore alla Cultura e alla Scuola di Fidenza, che esprime «Il valore del Cammino come crocevia di luoghi, incontro delle diversità e ricorda come la libera percorrenza delle Vie sia stata possibile nei secoli grazie a fondamentali periodi di pace».

A Fidenza un ostello per i pellegrini

In vista del Giubileo, Fidenza lavora all’organizzazione di due importanti iniziative in programma nel 2025: la Festa Internazionale della Storia dedicata al primo Giubileo del 1300 e la quarta edizione del Festival della Via Francigena dal titolo “L’orizzonte è Roma”, che coinvolge i Cammini italiani ed europei.
Ed è proprio guardando agli esempi fuori dai confini nazionali che nasce la riflessione sulla salute dei nostri, meritevoli di particolare attenzione riguardo manutenzione, cura e implementazione dei servizi di accoglienza.
Fidenza ha inaugurato lo scorso 1° aprile un ostello con 10 posti letto, zona cucina e lavanderia comuni, dotato di sistema di check-in gestito interamente tramite App. La struttura ha registrato già 600 pernottamenti al termine dell’estate, ma ancora molto si può fare in particolare per coloro che si spostano in camper, come rileva il sindaco di Bobbio Roberto Pasquali che nel comune piacentino in Val Trebbia, attraversato dall’antica Via degli Abati, registra un aumento degli appassionati del cosiddetto turismo lento, in cerca della tranquillità che offre l’Appennino lontano dal caos della città, e un rinnovato interesse verso i cammini spirituali.

La Via degli Abati, la Francigena di montagna

La Via degli Abati, definita anche “Francigena di montagna”, è un antico itinerario alto medievale seguito dai monaci del Monastero di San Colombano (PC) diretti alla Città Eterna, che da Pavia conduce fino a Pontremoli. Lungo il tragitto accoglie i suoi avventori a Bobbio, eletto tra i Borgo più Belli d’Italia nel 2019, con il suggestivo Ponte del Diavolo e l’Abbazia di San Colombano, uno dei più importanti centri monastici d’Europa; 190 chilometri complessivi costituiti da mulattiere, carrarecce e brevi tratti asfaltati.
Qui costituiscono due strutture ricettive fondamentali l’area camper da 70 posti, già in funzione, che oggi ospita 4000 camper all’anno e sarà oggetto di implementazione, e un ostello gestito dal Comune con 48 posti letto.
Si riassume allora nell’accoglienza l’insieme degli sforzi e delle iniziative che le diverse realtà coinvolte sui cammini storici dell’Emilia si propongono di mettere in campo in vista del Giubileo 2025. Occorre integrare i servizi di base mantenendo prezzi contenuti per andare incontro allo stile di viaggio dei camminatori, sottolinea l’Associazione Via degli Abati, responsabile della manutenzione dei percorsi, prestando attenzione anche alla categoria di quelli che lungo i cammini di muovono su due ruote.

Pubblicato il 13 ottobre 2024

Ascolta l'audio

Fondo sociale per lo sport, accolte le 16 proposte: un aiuto per 105 giovani


 
 sport
 


Sono 105 i giovani che beneficeranno quest’anno del Fondo sociale per lo sport, il bando promosso da Fondazione di Piacenza e Vigevano, Banca di Piacenza e Comune di Piacenza per assicurare il diritto allo sport ai ragazzi fino ai 18 anni che appartengono alle fasce meno abbienti della popolazione. La commissione valutatrice ha accolto tutte le 16 domande (14 da Piacenza e 2 da Vigevano) arrivate entro la scadenza del bando, finanziate attraverso un fondo di 35mila euro. A tracciare un bilancio, venerdì 11 ottobre nella Sala Ricchetti della Banca di Piacenza, il consigliere della Fondazione Robert Gionelli, il vicedirettore generale dell’istituto di credito Pietro Boselli e l’assessore comunale allo sport Mario Dadati.


“Altre realtà ci sostengano nel progetto”
“Siamo stati lungimiranti – ha commentato Gionelli – perché, aumentando da 25mila a 35mila euro il plafond grazie all’ingresso del Comune di Piacenza, quest’anno siamo riusciti a soddisfare la richiesta, nonostante sia aumentata. Questo testimonia una necessità in costante crescita sul nostro territorio. Mi fa piacere notare la trasversalità dei progetti, che coinvolgono diversi sport. Mi auguro, l’anno prossimo, che altre realtà private, che condividono i valori e la fondamentale importanza di questa iniziativa per i nostri giovani, decidano di contribuire insieme a noi. La finalità è doppia: da un lato permettere a sempre più giovani di praticare sport, dall’altro sostenere il lavoro delle società sportive, molte delle quali già da tempo sostengono i giovani meno abbienti esonerandoli dalle quote”.

Insieme per soddisfare un bisogno crescente
L’assessore Dadati ha sottolineato i frutti ottenuti attraverso il lavoro di squadra. “Dal valore della collaborazione – ha detto – che è un principio fondamentale dello sport, nascono iniziative importanti: unione d’intenti e di energie possono essere un motore di sviluppo per soddisfare un bisogno crescente della popolazione. Quando purtroppo leggiamo di episodi incresciosi che succedono sui campi, spesso i protagonisti sono ragazzi che vivono una situazione di disagio: credo che insistere sui valori e proporre azioni concrete sia un passo fondamentale. Dialogando col territorio, poi, siamo riusciti ad allargare i criteri, aprendo alle famiglie numerose, che si trovano di fronte a una spesa ingente per permettere a tutti i figli di fare sport”. Boselli ha sottolineato come già prima le società sportive si facevano carico di queste necessità. “Quest’anno abbiamo superato i cento giovani – ha detto – penso che lo scopo comune sia favorire l’attività sportiva per i ragazzi, perché lo sport è sempre un insegnamento di valori importanti. La finalità dell’aiuto alle società, e di conseguenza ai ragazzi, diventa un modello anche sociale nella crescita dei giovani che devono ispirarsi ai princìpi e alle regole che lo sport insegna”.

Le modalità
Da luglio a settembre, le realtà sportive hanno potuto inviare le segnalazioni di famiglie in situazione di difficoltà nel pagamento della quota associativa dei propri figli, a causa del basso reddito o della prole numerosa. Così il Fondo si è attivato con un contributo economico che consente ai giovani di non dover rinunciare a praticare la disciplina scelta, che risulta di fondamentale importanza nell’ambito del percorso di crescita, formazione e maturazione. L’aumento del plafond ha fatto sì che il numero di giovani raddoppiasse: nelle prime due edizioni erano stati in tutto 130 i ragazzi aiutati.

I progetti accolti
A Piacenza sono state accolte le richieste di Asd Miovolley, Asd Piacenza Volley, Asd Volley Team 03 Piacenza e You Energy Volley per la pallavolo; le società calcistiche Usd Turris, Spes Borgotrebbia, Usd Gossolengo Pittolo, Asd Folgore, Junior Calendasco 2015, Audax Calcio Libertas e Libertas San Corrado; Gymnasium 1987 Roller School per il pattinaggio, Piacenza Baseball e infine Polisportiva Kangaroos Sarmato per il basket. Sono 87 in tutto i ragazzi che potranno essere aiutati. A Vigevano i due stanziamenti riguardano le società Pallamano Vigevano e Vigevano Calcio 1921, supportando così la pratica sportiva per 18 giovani.


Francesco Petronzio

Pubblicato l'11 ottobre 2024

Nella foto,   Robert Gionelli (Fondazione di Piacenza e Vigevano), Mario Dadati (Comune di Piacenza), Pietro Boselli (Banca di Piacenza).

Ascolta l'audio

Alluvione: Coldiretti ER, 30mila euro raccolti nel Week end solidale

karaoke cena solidale 

30mila euro sono i proventi del fine settimana della solidarietà organizzato da Coldiretti Emilia Romagna che devolverà interamente la somma per le prime necessità delle imprese agricole colpite dalla recente alluvione che ha flagellato di nuovo la regione fra settembre e l’inizio di ottobre.  Ai 12mila euro incassati sabato nei mercati coperti di Campagna Amica per il pranzo solidale (nel Mercato Coperto di Campagna Amica a Piacenza gli eventi solidali sono proseguiti per l’intera giornata di sabato 5 ottobre) si aggiungono infatti i 18mila euro provenienti dal mercato delle aziende alluvionate organizzato domenica in via Rizzoli a Bologna. Per l’occasione sono stati venduti 1000 kg di Parmigiano Reggiano della solidarietà, pari a 25 forme, andate esaurite prima dell’ora di pranzo!

Coldiretti Emilia Romagna coglie l’occasione per ringraziare tutti i cittadini che hanno aderito all’iniziativa testimoniando l’attaccamento al settore e la vicinanza alle aziende colpite.
Coldiretti si conferma sempre in prima linea per dare supporto ai propri soci anche in questa situazione di emergenza che rischia di mettere a dura prova la sopravvivenza stessa delle aziende agricole con un rischio di ulteriore abbandono e dissesto idrogeologico e sociale.

Pubblicato il 12 ottobre 2024


Ascolta l'audio

«Un patto di sistema tra imprenditori, professionisti e banche per gestire al meglio le crisi aziendali»

Al tavolo da sinistra Pietro Boselli Giuseppe La Scala e Filippo La Scala in piedi

 

«Per gestire le crisi aziendali è necessario un “patto di sistema” che coinvolga imprenditori, professionisti (commercialisti, avvocati) e banche». Una convinzione nata da anni di esperienza ed espressa da Filippo La Scala (manager nel risparmio gestito, è founder, managing director e partner di Garnell, società attiva nella finanza e nella consulenza d’impresa) e da Giuseppe La Scala (avvocato, ha fondato nel 1991 l’omonimo Studio, che si avvale di più di 200 legali, il primo a trasformarsi qualche anno fa in società per azioni, del quale è Senior partner e presidente del Consiglio di Amministrazione) nel corso della conferenza – di cui erano relatori – che si è tenuta in un’affollata Sala Panini del PalabancaEventi per iniziativa della Banca di Piacenza. “Impresa familiare e famiglia imprenditoriale, tra nodi da sciogliere e sfide da cogliere” il tema affrontato dai due professionisti, che sono stati presentati da Valter Longini della Filiale di Milano della Banca dopo il saluto portato dal vicedirettore generale Pietro Boselli.


Nel mondo di oggi – è stato sottolineato – gli adeguati assetti (organizzativi, amministrativi e contabili), la sostenibilità e la trasformazione digitale sono gli elementi fondamentali per innescare il necessario processo di modernizzazione del tessuto imprenditoriale italiano. In particolare, gli adeguati assetti organizzativi, introdotti dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, sono gli strumenti di cui le imprese italiane si devono necessariamente dotare se vogliono intercettare tempestivamente un’eventuale perdita di continuità aziendale. Del resto l’art. 2086 del Codice Civile dispone che “L’imprenditore è il capo dell’impresa e da lui dipendono gerarchicamente i suoi collaboratori. L’imprenditore, che operi in forma societaria o collettiva, ha il dovere di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi dell’impresa e della perdita della continuità aziendale, nonché di attivarsi senza indugio per l’adozione e l’attuazione di uno degli strumenti previsti dall’ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale”.


«È importante che un imprenditore – ha spiegato il dott. Filippo La Scala – sappia dotarsi di un approccio critico che gli consenta di identificare i punti deboli della sua azienda e affrontarli grazie anche ad una puntuale pianificazione strategica. Le imprese che sopravvivono, infatti, sono sostanzialmente le imprese che prevedono il cambiamento: ovvero quelle che comprendono il proprio tempo; guidano la mutazione (i cui strumenti sono appunto gli adeguati assetti, la trasformazione digitale e la sostenibilità); sono aperte all’innovazione ed affrontano le sfide».

L’avv. Giuseppe La Scala ha dal canto suo argomentato come l’imprenditore italiano nell’immediato dopoguerra abbia affrontato i mercati «facendo affidamento soprattutto sul suo spirito di sacrificio e sul suo intuito. Questo modello non basta più; rischia, anzi, di diventare uno strumento obsoleto che, in caso di crisi d’impresa, porta l’imprenditore ad attivarsi con ritardo. Oggi il legislatore obbliga le imprese a dotarsi di una struttura che sottopone ad una verifica continua la propria situazione d’impresa (vedi il citato articolo del Codice Civile, ndr)». Altro obbligo, quello della redazione del Bilancio di sostenibilità, che in riferimento all’esercizio 2025 riguarderà 49mila imprese.

I relatori hanno trattato della necessaria pianificazione strategica che unisce la famiglia imprenditoriale all’impresa familiare (e viceversa) e del credito, strettamente connesso alle nuove linee guida dell’EBA (European Banking Authority), soprattutto in riferimento ai fattori ESG e al cambiamento climatico. “Gli enti (le banche) – raccomanda l’EBA – dovranno valutare l’esposizione del cliente ai fattori ESG, in particolare agli ambientali e all’impatto sul cambiamento climatico, e l’adeguatezza delle strategie di mitigazione. Per i prestiti o i clienti associati a un rischio ESG più elevato, è necessaria un’analisi più approfondita del modello di business effettivo del cliente, compresa una revisione delle emissioni di gas a effetto serra attuali e previste, del contesto di mercato, dei requisiti di vigilanza ESG per le società in esame e del probabile impatto della regolamentazione ESG sulla posizione finanziaria del cliente”.

Nella foto, da sinistra Pietro Boselli, Giuseppe La Scala e Filippo La Scala (in piedi).

Pubblicato l'11 ottobre 2024

Ascolta l'audio

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente