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Notizie Varie

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«EseCard» contiene i certificati e attestati del lavoratore in cantiere

Card scuola edile Pc

È stato presentato il Progetto “ESECard” uno strumento innovativo nel sistema della formazione e della sicurezza sul lavoro. Il progetto è stato illustrato dal presidente di Scuola Edile e Ance Piacenza, Matteo Raffi. “Grazie all’idea del nostro responsabile Riccardo Compagnoni – ha detto Raffi - abbiamo voluto lanciare questa proposta che riteniamo possa diventare un esempio per tutti gli altri territori, ma soprattutto uno stimolo a livello regionale e nazionale per arrivare ad una Card nazionale in tema di formazione. La ESECard sarà messa a disposizione di tutti i lavoratori, ma anche dei servizi ispettivi di Ausl e Ispettorato del Lavoro, garantendo rapidità nelle informazioni ma soprattutto l’impossibilità di contraffazione dei certificati. Siamo molto orgogliosi di essere tra i primi, se non i primi, in Italia a partire con questo progetto”. Alla presentazione erano presenti anche il maresciallo Alfredo Giannoccari, del nucleo Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro di Piacenza e il direttore del locale Ispettorato Alberto Gardina. I recenti episodi di tragiche morti sul lavoro pongono la necessità di azioni concrete mirate ad un sempre maggiore stimolo alla formazione di lavoratori e imprenditori per il rispetto della normativa e per la tutela del lavoratore. Ente Scuola Edile Piacenza si pone come obiettivo la formazione nel settore edile e la costante attenzione al tema della sicurezza. Da alcuni anni è stato messo a punto un sistema informatico che permette di monitorare tutti gli attestati emessi, le scadenze degli stessi e un sistema di “Alert” orientato ad avvisare i lavoratori delle imminenti scadenze di tali attestati. Da più parti giungono le sollecitazioni a snellire e sburocratizzare tutto ciò che ancora è rappresentato da documenti cartacei e proprio per questo motivo è nato il progetto “ESECard”. La ESECard è la “carta di identità” dei corsi frequentati alla Scuola Edile di Piacenza; essa identifica il lavoratore attraverso nome, cognome e codice fiscale e grazie alla scansione del QRCode presente sulla card si potrà visualizzare in cloud lo storico della formazione frequentata presso il nostro Ente.

La ESECard è gratuita per le imprese edili iscritte in Cassa Edile di Piacenza e per i propri dipendenti ma potrà essere fornita anche a tutte le altre categorie di soggetti coinvolti nei cantieri (artigiani, lavoratori autonomi, liberi professionisti etc etc), tramite criteri fissati dal nostro Consiglio di Amministrazione. La ESECard permette di avere racchiusa in carta plastificata tutta la formazione svolta presso il nostro Ente; in caso di controllo da parte degli organi di vigilanza la ESECard permetterà di mostrare lo storico dei corsi frequentati senza dover più portare in cantiere tutta la formazione con il rischio che vada smarrita. Il Consiglio di Amministrazione di Ente Scuola Edile Piacenza ha deliberato di mettere a disposizione questo innovativo strumento agli organi ispettivi operanti sul nostro territorio. Tramite la semplice scannerizzazione del QRCode, l’ispettore avrà accesso ai dati riguardanti il lavoratore avendo la certezza di evitare possibili contraffazioni e verificando in tempo reale la situazione formativa del lavoratore stesso. Sarà sufficiente attivare per i singoli ispettori User Id e password garantendo in questo modo la tutela di dati e l’eventuale tracciabilità dell’attività degli Ispettori dei singoli Istituti. La sperimentazione, si pone come obiettivo quello di rappresentare un sistema virtuoso locale, ma anche soprattutto di fornire un esempio a livello nazionale di come potrebbe evolversi il sistema delle verifiche su cantiere e soprattutto di come utilizzare e implementare una “Card” nazionale in grado di riassumere per ogni lavoratore il proprio percorso formativo.

Pubblicato il 1° maggio 2024

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Made in Italy. Coldiretti, oltre 50mila agricoltori in assemblea in tutta Italia

 coldiretti

Nella nostra provincia quasi 400 soci si sono riuniti a Piacenza Expo. Focus su invasione
di cibo straniero e assedio della fauna selvatica incontrollata

Una giornata di impegno e mobilitazione da Nord al Sud del Paese. Oltre 50mila agricoltori della Coldiretti riuniti  martedì 30 aprile, in 96 assemblee in tutta Italia per discutere delle sfide e delle opportunità che il settore agricolo sta affrontando e costruire, partendo dalla base, le prossime battaglie che vedranno Coldiretti impegnata nei mesi che verranno in vista anche delle elezioni europee. L'evento rappresenta un momento cruciale per la più grande associazione agricola in Italia e in Europa, che compie quest'anno 80 anni di attività.
Nella nostra provincia, è stata Piacenza Expo ad ospitare quasi 400 soci riuniti in assemblea per ripercorrere le fasi cruciali della storia dell’organizzazione e per affrontare le prossime battaglie. Un momento emozionante, condotto dalla giornalista Nicoletta Bracchi, direttore di Telelibertà che dopo aver chiamato al suo fianco il direttore di Coldiretti Piacenza Roberto Gallizioli, ha introdotto un video particolarmente emozionante, per narrare la storia di Coldiretti sin dalla sua nascita nel 1944 per opera di Paolo Bonomi, e da lì l’azione segnata da interventi e risultati così significativi e rivoluzionari da aver cambiato la traiettoria di sviluppo economica e sociale del Paese. Al centro sempre la dignità del coltivatore, la difesa della sua salute e l’impegno per garantirne la redditualità.
Tra gli applausi, al termine del filmato, è stato così accolto Nicola Bertinelli, presidente regionale di Coldiretti Emilia Romagna, vicepresidente nazionale Coldiretti e presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano. Insieme a Gallizioli, è stato lui il protagonista – incalzato da filmati – dell’intervista ai microfoni di Bracchi, che ha sintetizzato i successi ottenuti dalla Coldiretti, la lungimiranza, la coerenza e la reputazione che negli anni l’hanno fatta grande, ma anche l’importanza dei prossimi traguardi, a partire dall’abolizione del codice doganale.

Tante questioni aperte

“Deve essere riconosciuto come italiano solo ciò che proviene dall’agricoltura italiana. Non è più tollerabile – ha spiegato Bertinelli - assistere a scene come quelle vissute durante la protesta al Brennero dell’8 e 9 aprile, quando giungevano prosciutti, concentrato di pomodoro, frutta e verdura che, dopo l'ultima trasformazione, diventavano sostanzialmente prodotti italiani: le importazioni di cibi stranieri hanno raggiunto nel 2023 il massimo storico. L'eliminazione del codice doganale per l'origine dei prodotti alimentari deve essere una priorità”. E proprio dal Brennero, Coldiretti ha avviato la raccolta di un milione di firme per promuovere una legge europea che imponga l'indicazione chiara dell'origine su tutte le etichette alimentari. Si è parlato anche di proteggere il territorio dall'invasione della fauna selvatica incontrollata con la necessità di interventi immediati per salvare il patrimonio agroalimentare nazionale sempre più sotto assedio. “La proliferazione di specie come i cinghiali sta mettendo a rischio le coltivazioni e la sicurezza nelle campagne italiane – ha sottolineato Bertinelli -. Chiediamo misure urgenti per contrastare queste minacce. Ai danni alle coltivazioni si aggiungono quelli causati dalla peste suina africana che proprio i 2,3 milioni di cinghiali oggi presenti sul territorio nazionale stanno diffondendo nelle campagne, mettendo in pericolo gli allevamenti suinicoli sul territorio e, con essi, un settore che tra produzione e indotto vale circa 20 miliardi di euro e dà lavoro a centomila persone. Si è perso troppo tempo, è assurdo perché si doveva agire da subito come chiedevamo”.

Eventi e servizi

Spazio naturalmente anche al Patto stretto con il consumatore, nei primi anni 2000, all’avvento dei mercati di Campagna Amica con la multifunzionalità resa possibile dalla legge d’orientamento del 2001 voluta proprio da Coldiretti, ai grandi eventi nelle città con l’avvio dal 2017 dei Villaggi Coldiretti, senza trascurare l’importanza di Filiera Italia, grazie alla quale per la prima volta l’agricoltura e l’industria alimentare italiana d’eccellenza sono insieme per difendere, sostenere e valorizzare il Made in Italy.  "La materia prima agricola italiana e la trasformazione in Italia sono un valore riconosciuto, sinonimi di grande eccellenza".
Naturalmente sono state affrontate tutte le questioni ancora aperte in Europa e a tenere banco anche la Coldiretti sul nostro territorio su cui Gallizioli ha messo l’accento. Un racconto di quanto quest’organizzazione sia un punto di riferimento in una provincia, che continua a primeggiare per vocazione agricola con oltre il 15% delle imprese dedicate, un’incidenza fortemente superiore rispetto alle medie regionale (11,9%), nazionale (11,8%) e ai territori limitrofi.
I servizi, l’assistenza, la formazione, la condivisione delle battaglie sindacali e naturalmente gli eventi, come l’inaugurazione, due anni fa, del Mercato Coperto di Campagna Amica in via Farnesiana,17 a Piacenza dove ogni fine settimana avviene l’incontro tra produttore e consumatore nel segno dell’identità, della distintività e della biodiversità.  Perché i mercati contadini di Campagna Amica che proseguono con successo anche nelle piazze piacentine non sono solo luoghi dove acquistare prodotti alimentari, ma laboratori e centri di incontro con l’agricoltore che si tramutano in rapporti di fiducia, dove il protagonista è il buon cibo che abbiamo l’orgoglio di rappresentare. Questo è il patrimonio inattaccabile di Coldiretti, la “Forza amica del Paese”.

Nella foto, l'assemblea di Coldiretti a Piacenza Expo.

Pubblicato il 1° maggio 2024

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Nasce l'associazione «Amici di Johnny»: cena a ricordo di Giuseppe Piva

AmiciJohnny

 

Una cena, una borsa di studio, altri eventi che sono in fase di definizione: in poco più di due mesi dalla sua costituzione in febbraio, l’associazione Amici di Johnny nata per ricordare il videomaker e regista piacentino Giuseppe Piva scomparso prematuramente nel maggio scorso, ha già in serbo diverse iniziative. La prima è una cena in suo ricordo, che si terrà l’8 maggio ed è stata presentata nella sede della Fondazione di Piacenza e Vigevano nel corso di un incontro che è servito anche a informare tutti sulla nascita del gruppo.
Giuseppe Piva, regista a Telelibertà, si era diplomato alla Scuola di Alta Formazione Cinematografica di Marco Bellocchio: un curriculum importante e interessi molto ampi, legati anche alle passioni personali. Tra questi c’erano gastronomia e buona tavola. Da qui la scelta di organizzare una cena in suo ricordo, con un risvolto filantropico: il ricavato servirà a sostenere i costi per finanziare una borsa di studio per studenti dell’Istituto professionale alberghiero Marcora, di Piacenza.

LA CENA. L’appuntamento è per l’8 maggio all’Osteria La Cambusa di San Polo (via Colombo 79). Il menu, costo 70 euro, comprende antipasti misti di pesce, risotto alla marinara, cavatelli gamberi carciofi e vongoline, fritto misto, misto di crostacei, sorbetto, acqua, caffè e piccola pasticceria. Ogni portata sarà abbinata a un vino offerto da Il Poggiarello, presentato dal proprio sommelier in collaborazione con FISAR Piacenza. Per le prenotazioni si può rivolgersi ai numeri 349-8060208 (Chiara Scotti), 348-7336066 (Fiorenza Orsi, che si occupa di ricevere anche eventuali altre donazioni libere per la borsa di studio), 329-5933759 (Valter Bulla).
Insieme al ricavato dalla cena, per poter avviare la borsa di studio l’Associazione potrà contare anche sul sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano. «Aiutare e premiare gli studenti meritevoli è sempre un buon modo per dare impulso alla formazione dei nostri ragazzi - sottolinea Mario Magnelli, vicepresidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano -. Abbiamo accolto con piacere l’idea di contribuire a realizzare la borsa di studio in ricordo di una persona così apprezzata, umanamente e per i suoi meriti professionali».
Valter Bulla, che della Fondazione è consigliere generale e che con Giuseppe Piva aveva un ottimo rapporto umano e professionale, ha contribuito a organizzare dal punto di vista operativo la cena dell’8 maggio. All’incontro in Fondazione erano presenti Lorenzo Tagliaferri, presidente dell’Associazione Amici di Johnny e Giancarlo Piva, padre di Giuseppe, vicepresidente.
«Abbiamo dato vita all’associazione per ricordare Giuseppe con iniziative utili - spiegano i responsabili del gruppo -. Il nostro scopo è promuovere iniziative culturali, educative e formative ispirate agli interessi di Johhny (così era conosciuto da tutti). Accanto al cinema e al videomaking, coltivava tante passioni, anche non connesse direttamente al suo lavoro. La nostra scelta è stata partire da un evento più legato alla sua sfera personale, come l’amore per la cucina, e trasformarlo in qualcosa di utile per i ragazzi, come una borsa di studio. E intanto stiamo già pensando ad altre idee».

Pubblicato il 30 aprile 2024

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Rinnovato il comitato scientifico del «Fol in Fest»

Fol in Fest comitato scientifico

Procede spedita la macchina organizzativa del Fol in Fest, il festival della montagna che giunge quest’anno alla terza edizione, promosso dai comuni di Alta Val Tidone, Ferriere, Morfasso e Ottone nella prospettiva di una riscoperta del valore del vivere nei territori montuosi dell’interno. “Dopo il successo delle prime edizioni – commenta il presidente del comitato esecutivo, il maestro Camillo Mozzoni – stiamo definendo le date e i temi di questa terza edizione. Per fare questo, nei giorni scorsi è stato completato il Comitato scientifico, strumento fondamentale che permetterà una riflessione sulle tematiche da affrontare ed indagare quelle più di attualità e di maggiore interesse anche nei territori di montagna”. Il comitato scientifico, che sarà coordinato da Massimo Polledri, meuropsichiatra infantile - esperto dipartimento antidroga - proporrà nelle prossime settimane l’articolazione delle tematiche su cui verteranno i 4 giorni della rassegna con l’individuazione di ospiti e relatori. Il tutto sarà sottoposto al comitato esecutivo e da qui ai primi cittadini dei comuni promotori per una definitiva valutazione. Il comitato scientifico del Fol in Fest sarà così composto:

- Suor Anna Monia Alfieri, religiosa delle Marcelline, autrice di innumerevoli pubblicazioni sul tema della libertà di scelta educativa. Ha partecipato in varie forme ai tavoli di lavoro presso il MIUR, Ambrogino d’Oro nel 2020 e aLuglio 2022 il presidente Mattarella l’ha insignita del titolo di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana per il pluriennale impegno a favore della libertà di scelta educativa che spetta alla Famiglia.

- Laura Boccenti, docente di storia e filosofia, membro del Comitato Scientifico delle Scuole Faes e autrice di numerosi scritti e approfondimenti, con un lungo curriculum di impegno nel volontariato e nella promozione culturale;

 - Paola Gazzolo, con esperienze lavorative nella formazione, già assessore regionale e attualmente presidente del consiglio comunale di Piacenza.

- Antonio Palmieri, fondatore di "Promedia", esperto di comunicazione in particolare elettorale, con esperienze di programmista/regista in RAI. Deputato dal 2001 al 2022, ha seguito in particolare i temi dell'innovazione digitale e sociale, delle nuove tecnologie e dello sviluppo della società digitale.

 - Filippo Neri, professore di informatica presso l’Università degli Studi Federico II di Napoli.

“Ringraziamo gli illustri studiosi che hanno accettato di far parte del Comitato Scientifico – sottolineano Massimo Polledri e Camillo Mozzoni – Ognuno per propria esperienza curriculare e sensibilità personale sapranno offrirci i migliori spunti per far crescere ulteriormente il valore del Fol in Fest, che sta diventando centro di pensiero, capace non solo di fermarsi all’elaborazione astratta ma di fornire proposte e soluzioni”. A tal proposito, dopo il progetto sul Welfare Aziendale e le scuole di montagna come elemento cardine per il ripopolamento del territorio, nei prossimi giorni il Fol in Fest presenterà sul tema alcune proposte e attività concrete attuate dai comuni del festival. È inoltre in fase organizzativa un primo evento, nel mese di maggio, che servirà da lancio per la terza edizione della rassegna che, come anticipato, sarà programmata per il prossimo mese di luglio.

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Pubblicato il 30 aprile 2024

Ora si può pagare sui bus extraurbani con le carte contacless o con smartphone

 Biglietti bus extraurbani

Da qualche giorno tutti i mezzi extraurbani Seta in servizio nei bacini provinciali di Modena, Reggio Emilia e Piacenza è possibile pagare la corsa a bordo utilizzando carte contactless (bancomat o carta di credito, anche in versione virtualizzata su smartphone o smartwatch), senza costi aggiuntivi e senza necessità di registrazione preventiva. La nuova modalità digitale di pagamento – che si aggiunge ed integra quelle già disponibili – viene quindi attivata anche sulle flotte extraurbane Seta dopo aver incontrato un forte gradimento da parte degli utenti dei mezzi urbani (dove è presente dalla seconda metà del 2021). Infatti, il pagamento contactless tramite i validatori elettronici Emv (acronimo di Europay, Mastercard, Visa) costituisce oggi la principale modalità con cui gli utenti effettuano l’acquisto del biglietto a bordo dei bus cittadini di Seta: circa la metà dei biglietti comprati sui mezzi urbani viene infatti pagato digitalmente. Nel 2023 sono stati oltre 850mila i biglietti digitali complessivamente venduti nei tre bacini provinciali gestiti da Seta, con un trend di aumento di circa il 60% in più rispetto al 2022. Questa modalità va incontro soprattutto alle necessità degli utenti occasionali, che non devono più preoccuparsi di reperire il titolo di viaggio prima di salire sul bus. Inoltre, è un’innovazione che va nella direzione della sostenibilità: rispetto ai tradizionali titoli fisici, l’acquisto digitale ha consentito nel 2023 un risparmio di carta stimato in poco meno di 1 tonnellata.

COME FUNZIONA L’ACQUISTO CONTACTLESS

Pagare il viaggio sui mezzi in modalità contactless è estremamente semplice e veloce, basta accostare la card al validatore verde (o lo smartphone/smartwatch su cui è smaterializzata) ed attendere che sul display appaia l’indicazione di avvenuto riconoscimento del titolo. A questo punto sul display compare una schermata dove l’utente dovrà selezionare il numero di zone necessarie per giungere a destinazione. Nel caso in cui non si conosca con esattezza la distanza zonale è possibile digitare il pulsante “Help”, ed apparirà una casella di ricerca, nella quale si dovrà selezionare la località di destinazione: il sistema provvederà automaticamente a calcolare l’importo da addebitare. Qualora si debba effettuare un cambio di mezzo basterà avvicinare nuovamente la carta (fisica o virtuale) al validatore, ripetendo sul display la scelta zonale o della destinazione in formato testuale. Il costo del biglietto acquistato a bordo con questa modalità rimane invariato rispetto all’acquisto del biglietto tradizionale cartaceo effettuato in biglietteria o nelle rivendite. Le carte accettate sono le carte di credito Visa e Mastercard e le carte di debito Maestro e VPay abilitate ai pagamenti contactless. Ogni carta posseduta può essere digitalizzata su differenti dispositivi elettronici (smartphone, smartwatch), facendo attenzione ad utilizzare sempre lo stesso supporto in caso di interscambio. Per verificare quando è stato timbrato il biglietto e qual è la validità temporale residua basta toccare il tasto Info titolo presente sul validatore ed avvicinare la carta: sul display compariranno i dati dell’ultima convalida. I nuovi validatori elettronici consentono, inoltre, di acquistare biglietti a zone anche sui mezzi urbani: in questo caso occorre digitare il tasto “Più zone” prima di passare la carta. Oltre all’estrema facilità d’uso, è garantita la totale sicurezza e riservatezza delle transazioni grazie all’omologazione dei validatori secondo i requisiti dei terminali Pos. Non essendo rilasciato alcun titolo cartaceo, in caso di verifica da parte del personale preposto sarà sufficiente indicare le ultime 4 cifre della carta bancaria utilizzata.

Pubblicato il 29 aprile 2024

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