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Notizie Varie

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«Scuola in dialogo»: un incontro di scambio e crescita per i giovani

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SPAZIO 2 di Piacenza, il 31 maggio, ha ospitato l’evento organizzato dal MSAC (Movimento Studenti Azione Cattolica) della diocesi di Piacenza-Bobbio: "Scuola in dialogo". Questo incontro ha rappresentato un'importante occasione di confronto tra studenti e professori sui problemi e le sfide che affronta il sistema scolastico. L'iniziativa, aperta ai giovani della città, si è concentrata sulla domanda: "Possono studenti e prof fare fronte comune davanti ai problemi della scuola?"

SPAZIO 2, il centro comunale dedicato all'orientamento e all'accompagnamento dei giovani verso il mondo del lavoro e dell'imprenditorialità, si è rivelato la location ideale per ospitare questo evento. Il centro, noto per le sue attività formative e artistiche realizzate in collaborazione con le associazioni del territorio, ha fornito un ambiente stimolante e accogliente per i partecipanti.

Le coordinatrici dell'evento, Letizia ed Elena, due dinamiche studentesse di Azione Cattolica, hanno saputo guidare i lavori con entusiasmo e competenza. Grazie alla loro dedizione, l'incontro è stato strutturato in modo tale da favorire un dialogo aperto e costruttivo tra i partecipanti.

Lavori di gruppo e confronto attivo

Cuore dell'evento sono stati i lavori di gruppo, che hanno permesso ai giovani di esprimere le proprie idee e di confrontarsi direttamente con i professori presenti. La discussione ha ruotato attorno alla possibilità di creare un fronte comune tra studenti e insegnanti per affrontare le problematiche scolastiche, come quella di creare un ambiente sano, del ruolo di rappresentanza nel mondo della scuola e dei progetti trasversali in cui sono inseriti gli studenti. Questo approccio collaborativo ha stimolato riflessioni profonde e proposte concrete su come migliorare la realtà della scuola e la qualità dell'istruzione.

Risultati e prospettive future

L'evento "Scuola in dialogo" ha rappresentato un importante passo avanti nella costruzione di un rapporto più collaborativo tra studenti e insegnanti. Le discussioni hanno portato alla luce diverse proposte innovative, come la creazione di laboratori didattici congiunti, l'organizzazione di momenti di ascolto reciproco e la promozione di progetti scolastici che coinvolgano attivamente gli studenti nella gestione delle attività.

La partecipazione attiva e l'entusiasmo dimostrato da tutti i presenti hanno confermato l'importanza di iniziative come questa, che favoriscono il dialogo e la collaborazione tra le diverse componenti della comunità scolastica. Letizia ed Elena, alla fine dell'incontro, hanno espresso la loro soddisfazione per la riuscita dell'evento e hanno sottolineato l'importanza di continuare su questa strada, organizzando ulteriori incontri e attività che possano contribuire a migliorare il sistema scolastico.

"Scuola in dialogo" è stato un evento di scambio di idee, ed un vero e proprio laboratorio di crescita collettiva. Grazie all'impegno del MSAC e alla collaborazione di SPAZIO 2, i giovani di Piacenza hanno potuto vivere un'esperienza formativa, che sicuramente avrà un impatto positivo sul loro percorso scolastico e personale.

Riccardo Tonna

Pubblicato il 2 giugno 2024

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Confindustria: bisogna investire sull'energia

Comfindustria piacenza assemblea

Passaggio di consegne in un luogo del territorio molto suggestivo, quello avvenuto in un hangar dell’aeroporto dell’Aeronautica di San Damiano, durante la 79ª assemblea di Confindustria Piacenza. L’ultima da presidente di Francesco Rolleri, la prima del successore, Nicola Parenti. E anche la prima fuori dalle mura cittadine per l’associazione degli industriali, che dopo le relazioni e i dibattiti si è ritrovata in un momento conviviale all’interno di un altro hangar: il distaccamento aeroportuale piacentino si candida per diventare un museo dedicato al volo.

L'intervento del neo presidente nazionale Orsini

Erano oltre settecento le persone presenti: tra loro anche il neo presidente nazionale di Confindustria, l’emiliano Emanuele Orsini, in una delle sue prime uscite pubbliche. “L’industria - ha detto Orsini - è stata frenata da elevati tassi di interesse. Bene il programma 5.0 previsto con il Pnrr per l’ammodernamento delle imprese che però hanno bisogno di misure con un arco temporale più prolungato, almeno 5 anni. Certo il debito pubblico preoccupa, ma è necessario, incentivare la produttività, mantenere il cuneo fiscale indispensabile per sostenere i consumi. Abbiamo inoltre bisogno di incrementare l’indipendenza energetica del Paese per la competitività: il mix energetico va bene, le fonti rinnovabili anche, ma queste hanno durata limitata, mentre è necessaria una potenza duratura che solo il nucleare di «ultima generazione» può garantire. Ma anche partendo subito, saremmo pronti solo nel 2031-2032”.

L'industria piacentina dopo il Covid

L’uscente Rolleri (nella foto sopra, il suo intervento) invece ha rimarcato le sfide superate durante la sua presidenza, iniziata nel 2020, anno spartiacque per tutto il mondo. Da lì in poi l’associazione ha dovuto affrontare la scomparsa del direttore Cesare Betti (a causa del Covid), la pandemia, l’inflazione, la crisi energetica, la mancanza di materie prime, la crescita dei tassi d’interesse, le crisi internazionali e le guerre. “Piacenza ha reagito con forza, siamo usciti dalla tempesta più forti di prima”, ha spiegato, sottolineando come nel 2019 l’associazione rappresentava 17mila dipendenti del territorio Piacentino, oggi 24mila, con una crescita importante dei servizi alle imprese e di formazione delle realtà che fanno parte della famiglia di Confindustria, come Assoservizi e Forpin.

Parenti: c'è una questione demografica da affrontare per tenere in piedi l'economia

Parenti ora è orgoglioso di raccogliere il testimone, insieme ai cinque vicepresidenti Valter Alberici (Allied S.p.a.), Erika Colla (Colla S.p.a.), Lorenzo Marchi (Fornaroli Polymers S.p.a.), Maria Angela Spezia (Eco Packaging S.r.l.), Alessandro Squeri (Steriltom S.r.l.). “Confindustria Piacenza - ha annunciato dal palco l’imprenditore della storica azienda Paver - è la casa dove gli imprenditori possono crescere. Vogliamo sempre essere al loro fianco. Guardare oltre l’orizzonte e vedere cosa c’è dietro, per anticipare i cambiamenti ed essere pronti ad affrontarli”. Parenti ha anche spiegato che “la decrescita felice non è sostenibile” e c’è anche “una questione demografica da affrontare per tenere in piedi il sistema economico”. Anche lui, come Orsini, ha toccato il tema dell’approvvigionamento energetico, da affrontare “senza tabù”, quindi sì a impianti idroelettrici e pale eoliche per alimentare le imprese.

A condurre la giornata è stato il caporedattore di SkyTg24, Andrea Bignami, che ha moderato anche una tavola rotonda con Alberto Baban (presidente VeNetWork), Luciano Floridi (direttore dello Yale Center per l’Etica Digitale e professore di sociologia della cultura e della comunicazione all’Università di Bologna), Emanuele Frontoni (professore ordinario di informatica Unimc (co-direttore Vrai Lab, ricercatore affiliato Iit, direttore Scientifico NemoLab), il presidente uscente Francesco Rolleri e Donatella Sciuto (rettrice del Politecnico di Milano).

Pubblicato il 1° giugno 2024

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Campus Agroalimentare Raineri-Marcora di Piacenza: una nuova era tecnologica per l'Istruzione

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Il Campus agroalimentare Raineri-Marcora di Piacenza, il 31 maggio, ha celebrato un significativo passo avanti verso il futuro con l'inaugurazione delle nuove attrezzature tecnologiche alla presenza del sottosegretario all’Istruzione, Paola Frassinetti. L'evento, coordinato dalla dirigente scolastica Teresa Andena e dal suo vice Stefano Vantadori, ha visto la partecipazione di numerose autorità: il prefetto Paolo Ponta, il vescovo mons. Adriano Cevolotto, il capogruppo di Fd’I alla Camera Tommaso Foti, l’assessore alle politiche giovanili del Comune di Piacenza Francesco Brianzi e il responsabile dell’Ufficio scolastico provinciale Maurizio Bocedi.

Le nuove attrezzature includono serre idroponiche, un robot di mungitura Lely per la stalla, un nuovo trattore per l’azienda agraria, la cablatura delle palazzine che ospitano i diversi indirizzi della scuola, computer e monitor nelle aule, ed un ‘bar smart’ per l’Alberghiero, dotato di telecamere per riprendere l’attività dei barman e di una sala degustazione per i futuri sommelier che lavoreranno nelle strutture ricettive.
Questo importante aggiornamento delle infrastrutture è stato reso possibile grazie alla realizzazione dei progetti “Laboratori Green” e “Next Generation Class-Labs”, finanziati rispettivamente con il fondo Pon e Pnrr per un importo complessivo di 1,3 milioni di euro, di cui un milione investito nel corrente anno scolastico.
Nel suo intervento, il sottosegretario Frassinetti ha espresso grande soddisfazione per le innovazioni introdotte, dicendo: “Questi laboratori sono tecnologicamente avanzati. Sono sempre più numerosi gli istituti agrari che adottano procedure completamente innovative, interessandosi a tutto campo dell’ambiente. Inoltre, qui a Piacenza, è presente anche un Alberghiero: se si riesce ad unire e completare la filiera, tutto questo sarà molto positivo per la formazione dei ragazzi”.

Il Campus agroalimentare Raineri-Marcora rappresenta ora un esempio all’avanguardia di come l’istruzione può integrarsi con la tecnologia per preparare gli studenti alle sfide future. Le nuove serre idroponiche e il robot di mungitura non solo modernizzano le tecniche agricole insegnate, ma offrono anche una formazione pratica su tecnologie che stanno diventando standard nel settore. Il nuovo trattore e la cablatura delle palazzine garantiscono che le infrastrutture siano al passo con i tempi, mentre i computer e i monitor nelle aule permettono un approccio didattico più interattivo e coinvolgente. Particolarmente innovativo è il ‘bar smart’ dell'Alberghiero, che con le sue telecamere consente di registrare e analizzare le performance dei futuri barman, offrendo un feedback immediato e migliorando la qualità della formazione pratica. La sala degustazione, invece, offre agli studenti sommelier un ambiente professionale in cui affinare le proprie competenze, preparando al meglio i ragazzi per il mondo del lavoro.

L'inaugurazione, con la benedizione del Vescovo e il taglio del nastro, ha segnato un momento significativo per l'intera comunità scolastica e per il territorio di Piacenza. Con queste nuove attrezzature, il Campus Raineri-Marcora migliora la qualità dell'istruzione offerta, e si pone anche come un punto di riferimento per l'innovazione nel campo dell'agroalimentare.

Riccardo Tonna

Nella foto, l'inaugurazione delle nuove attrezzature al Campus Raineri-Marcora.

Pubblicato il 1°giugno 2024

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Oltre 200 partecipanti alla camminata per l’hospice di Borgonovo

Camminata hospice Valtidone


Una "prima" nel segno dei tantissimi partecipanti e di una commossa partecipazione nel ricordo di Elena e Nerina Scarabelli, quella che ha visto il debutto dell’associazione sportiva Marciatori dell’Alta Val Tidone, che la scorsa domenica ha chiamato a raccolta centinaia di camminatori nella camminata di preghiera alla Madonna del Monte, il cui ricavato sarà donato al l'hospice di Borgonovo per l'acquisto di lettini speciali. Oltre 200 gli atleti che si sono ritrovati a Tassara per poi salire tutti insieme fino al Santuario della Madonna del Monte. Dopo la messa, un piccolo rinfresco ha salutato i partecipanti. “Un’adesione molto superiore alle aspettative che premia il grande e prezioso lavoro della neonata Asd Marciatori dell’Alta Val Tidone, dei tanti volontari e del gruppo di amiche di Elena e Nerina che hanno voluto in questo modo tributare alle due sorelle un ulteriore doveroso e caloroso abbraccio”, sottolinea il sindaco Franco Albertini, che ha voluto unirsi al commosso ricordo per le due sorelle prematuramente strappate alla vita a pochi giorni l’una dall’altra.

Pubblicato il 1°giugno 2024

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L’ultimo saluto a Franco Anelli. «Ha interpretato nel migliore dei modi l’appellativo “Magnifico”»

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“Non penso di esagerare, e ritengo di avere il vostro più ampio assenso, se dico che il professor Anelli è stato un Rettore che l’appellativo ‘Magnifico’ lo ha meritato davvero e lo ha interpretato nel migliore e più alto dei modi. Un titolo non solo onorifico dovuto al ruolo e alla tradizione accademica, ma una qualifica che il professor Anelli ha davvero onorato e tradotto in una gestione dell’Ateneo dei cattolici italiani intelligente, dinamica, competente e lungimirante”. Così, dal pulpito del Duomo di Piacenza, mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che nel pomeriggio di venerdì 31 maggio ha presieduto le esequie di Franco Anelli, rettore dell’Ateneo, scomparso tragicamente nella tarda serata di giovedì 23 maggio nella sua abitazione milanese all’età di sessant’anni.

Le autorità presenti

Sull’altare, a concelebrare, anche il vescovo di Piacenza mons. Adriano Cevolotto, il vescovo emerito mons. Gianni Ambrosio, già assistente ecclesiastico generale dell’Ateneo, il segretario della sezione per l’educazione del Dicastero per la cultura e l’educazione della Santa Sede mons. Cesare Pagazzi e il vicepresidente della Cei e arcivescovo di Modena mons. Erio Castellucci. Sul feretro di Anelli sono stati posti il tocco da rettore e l’ermellino, insieme a un cuscino di rose rosse. In prima fila le autorità: presenti la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, la sindaca di Piacenza Katia Tarasconi, l’assessore Francesco Brianzi, la presidente della Provincia Monica Patelli, il prefetto Paolo Ponta, il questore Ivo Morelli, i comandanti dei Carabinieri e della Guardia di Finanza colonnelli Pierantonio Breda e Corrado Loero e la senatrice Elena Murelli. Immancabile il mondo accademico, di cui Franco Anelli faceva parte: nelle prime file il prorettore vicario Pier Sandro Cocconcelli, il direttore della sede di Piacenza Angelo Manfredini e i presidi delle tre facoltà Anna Maria Fellegara, Domenico Simeone e Marco Trevisan; l’Università di Parma rappresentata dal rettore Paolo Martelli e dall’ex rettore Paolo Andrei, il Politecnico di Milano dal prorettore Dario Zaninelli.

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Il ricordo della ministra Bernini

“Come ho detto poco fa alla sua mamma – il ricordo personale della ministra Bernini – Franco Anelli non è stato solo un Magnifico Rettore, è stato una persona splendida, molto amato - avete visto quante persone sono venute a salutarlo qui oggi e a Milano –. Era molto amato perché ha molto amato l'università, l'insegnamento e gli studenti. Questo lo so per esperienza, avendo lavorato con lui per due anni. Tutti noi lo salutiamo con affetto e con amore e siamo certi che quello che lui ha portato, come è stato detto nell'omelia, è stato tanto, e quindi lo ringraziamo anche per questo. Lui è stato qui per un motivo, ha fatto tante cose che noi non dimenticheremo”.

L’omelia di mons. Claudio Giuliodori

Una settimana fa siamo rimasti tutti attoniti e sconvolti nell’apprendere la notizia della morte improvvisa e tragica di Franco Anelli, figura insigne dal punto di vista accademico e stimato Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. In questi giorni il nostro animo è stato affranto dal dolore e tante domande hanno agitato il nostro cuore e la nostra mente. Non possiamo nascondere il turbamento per una vita che si è spezzata in modo così drammatico, ma siamo consapevoli che ci sono soglie che non sono valicabili e di fronte alle quali dobbiamo assumere l’atteggiamento più consono e appropriato. Il silenzio e il rispetto innanzi tutto per una vicenda umana che ci ha posto di fronte ad una situazione inaspettata e imponderabile. Ci siamo trovati improvvisamente davanti al mistero più profondo e insondabile dell’esistenza umana. Abbiamo toccato con mano, come insegna la Scrittura, che «un bàratro è l'uomo e il suo cuore un abisso» (Sl 64,7). Forse, per un attimo fatale, è stato attraversato da quel pensiero funesto che era così familiare a Giacomo Leopardi: «la morte non è male poiché libera l'uomo da tutti i mali, e insieme coi beni gli toglie i desideri».

 Smarrimento e sconcerto

Di fronte a tutto questo potremmo essere umanamente sopraffatti dallo smarrimento e dallo sconcerto, ma siamo qui perché ci è data la grazia di poter vedere e considerare le cose da un altro punto di vista che non cancella il dramma umano ma lo inserisce in un orizzonte infinitamente più grande che è quello spalancato dalla fede in colui che ci ha detto: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno» (Gv 11,25-26). Ed è nell’incontro con il Risorto che anche noi vogliamo leggere questa vicenda e accomiatarci, per quanto possibile, con cuore sereno e animo fiducioso dal carissimo Franco sapendo che è nelle mani di Dio e che nulla potrà più allontanarlo dall’abbraccio della sua infinita misericordia.

Dio asciugherà ogni lacrima

Un segno eloquente di questa luce che ci consente di leggere con fede quanto stiamo vivendo ci viene offerto dall’odierna liturgia dedicata alla visita che Maria fa ad Elisabetta sua parente. Come le aveva detto l’angelo Gabriele, il concepimento nella vecchiaia da parte di Elisabetta costituiva il contrassegno che «nulla è impossibile a Dio» (Lc 1,37), riferito in modo particolare al mistero dell’incarnazione di Dio che si compiva per opera dello Spirito Santo nel grembo di Maria. Quello tra Maria ed Elisabetta è pertanto un incontro carico di gioia e di speranza per tutta l’umanità, soprattutto quella ferita e sofferente. Il loro abbraccio oggi, grazie a questa liturgia che unisce il Cielo alla terra, si estende al nostro caro Franco Anelli e a tutti noi per ricordarci che Dio si è fatto uomo ed è venuto a condividere i drammi dell’umanità e a spalancare per tutti la via della salvezza. Il Signore Gesù non solo è venuto in mezzo a noi per darci la vita vera e in abbondanza, ma per renderci partecipi della vita eterna. Per questo, il Libro dell’Apocalisse ci ricorda che Lui è la «tenda di Dio con gli uomini! […] E asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non vi sarà più la morte né lutto né lamento né affanno, perché le cose di prima sono passate» (Ap 21,3-4).

 Ha gestito l'Ateneo con intelligenza e saggezza

È con questa certezza di fede, sostenuta dalla Parola ascoltata, che affrontiamo il momento doloroso del distacco ma soprattutto guardiamo al tanto bene che il Rettore Anelli ha fatto. Come ci ha ricordato il cardinale José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la Cultura e l'Educazione, sia nella celebrazione di suffragio lunedì a Roma sia nella visita fatta ieri nella camera ardente a Milano, non dobbiamo domandarci perché se n’è andato quanto piuttosto che cosa è venuto a fare e che cosa ci lascia. In questa prospettiva, non credo sia fuori luogo cogliere la singolare assonanza tra il canto del Magnificat, che esprime la lode di Maria a Dio per le meraviglie da lui compiute in lei e nella storia dell’umanità, e il saluto che ora facciamo al Magnifico Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Non penso di esagerare, infatti, e ritengo di avere il vostro più ampio assenso, se dico che il professor Anelli è stato un Rettore che l’appellativo “Magnifico” lo ha meritato davvero e lo ha interpretato nel migliore e più alto dei modi. Un titolo non solo onorifico dovuto al ruolo e alla tradizione accademica, ma una qualifica che il professor Anelli ha davvero onorato e tradotto in una gestione dell’Ateneo dei cattolici italiani intelligente, dinamica, competente e lungimirante.
Anche se lui stesso si sarebbe schernito con la sua pungente autoironia, non possiamo non rendergli l’omaggio che merita per tutto ciò che ha fatto con grande generosità e saggezza a servizio di un Ateneo di cui si considerava figlio grato e di fronte al quale aveva assunto, in momenti non facili, la piena e gravosa responsabilità. Davvero grandi sono i suoi meriti: dalle vicende del Policlinico A. Gemelli, risanato e rilanciato ai vertici della sanità e della ricerca a livello nazionale e internazionale, ai momenti difficili della pandemia affrontati con grande determinazione ed efficacia; dal rinnovamento e rilancio di tutte le sedi, con progetti innovativi e ambiziosi, alla crescente internazionalizzazione; dalla sua personale statura scientifica in ambito giuridico alle molteplici iniziative culturali che hanno dato sempre più prestigio al nostro Ateneo, dalle significative celebrazioni per il centenario al sapiente contributo dato alla missione educativa dell’Ateneo, come rilevato in questi giorni nelle espressioni di cordoglio del Santo Padre Francesco e di tante personalità del mondo ecclesiale, della realtà accademica e della società civile che ringraziamo ancora una volta per la vicinanza, l’affetto e la preghiera.

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 Il suo lascito prezioso e impegnativo

Vogliamo ringraziare Dio leggendo in filigrana tra le righe del Magnificat anche le tante magnifiche opere compiute dal Rettore Anelli. In questa luce desideriamo ricordare la sua illuminata attività, non separabile dal suo tratto umano, fatto di simpatia, rispetto e brillante interazione con tutti. Ci sarà modo di esprimere a tempo debito e nelle modalità più appropriate tutta la nostra stima e riconoscenza per il suo straordinario contributo dato all’Ateneo e, in diversi ambiti, alla vita del Paese. La scomparsa improvvisa ci rattrista profondamente ma non scalfisce la sua statura e la sua opera. Anzi rende il suo lascito ancora più prezioso e più impegnativo per tutti noi.
Ogni passaggio decisivo dell’esistenza che, come cristiani, siamo chiamati a vivere nell’orizzonte pasquale, ci consegna un di più di impegno e di responsabilità secondo quelle coordinate che abbiamo ascoltato nella prima lettura e che ora diventano per il nostro Ateneo orientamento per il cammino futuro: «amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri nel fare il bene; siate invece ferventi nello spirito; servite il Signore. Siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera» (Rm 12,10-12). Su queste basi, che richiamano l’opera dei fondatori, e che abbiamo riconosciute ben presenti anche nel Rettore Anelli, l’Ateneo proseguirà come e più di prima la sua missione educativa e culturale. Il commiato che abbiamo vissuto nei due luoghi più significativi dell’Ateneo, la Cappella del Sacro Cuore e l’Aula Magna, ci ricordano ancora una volta che camminiamo in compagnia di giganti della fede e testimoni di santità - Toniolo, Ferrini, Barelli, Salvadori, Necchi, Lazzati - e con insigni figure di scienza e cultura, da P. Agostino Gemelli a tutti i rettori, professori e studenti, che hanno fatto grande l’Ateneo fino ai nostri giorni. Anche alla loro vicinanza e amicizia affidiamo l’amato rettore perché possa continuare il suo percorso nella pienezza della vita in Dio.

Il Sacro Cuore, che tanto ha fatto nella vita e nella storia di questo Ateneo per realizzare cose che sembravano impossibili, possa ora accogliere e ricolmare di pace l’anima del nostro fratello Franco e possa dare a tutti noi - come scriveva Pio XI a P. Agostino Gemelli agli albori di questo Ateneo - il coraggio di impegnarci «con tutte le forze ad un assiduo lavoro, disposti anche a sempre nuovi sacrifici per rendere l’Università capace di svolgere il suo nobilissimo programma e la sua importante e delicata missione» al fine di mantenere «alto ed onorato il suo vessillo, nel quale campeggia il motto: “In scientia religio et in religione scientia”» (Pio XI, “Con vivo compiacimento”, Lettera a P. Agostino Gemelli, 22 aprile 1922). Per tutto questo, ancora una volta, ispirati dalla beata Armida Barelli, diciamo con fede: «Sacro Cuore mi fido di Te». Amen.

Francesco Petronzio

Nelle foto, i funerali del professor Franco Anelli in Cattedrale a Piacenza.

Pubblicato il 31 maggio 2024

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