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Il ct Italia Under 21: «L’allenatore è un educatore, lo sport deve trasmettere valori»

GARDELLA SERIOLI FERRON NUNZIATA ALBERICI BRUZZONE

“L’allenatore, oltre al calcio, deve essere un educatore che insegna i valori ai ragazzi”. Ne è convinto il commissario tecnico dell’Italia under 21 Carmine Nunziata, che è intervenuto insieme ad alcuni membri del suo staff – il preparatore dei portieri Fabrizio Ferron e il dirigente Gianfranco Serioli – all’incontro “Crescere uomini capaci di giocare”, organizzato dal comitato Figc di Piacenza in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore e tenutosi nell’auditorium dell’ateneo di via Emilia Parmense lunedì 20 maggio, davanti a un folto pubblico di giovanissimi calciatori accompagnati dai loro allenatori e dirigenti. L’incontro è stato introdotto da Daniele Bruzzone, professore ordinario della facoltà di Scienze della formazione, e moderato da Angelo Gardella, delegato Figc di Piacenza. “Lo sport trasmette valori importanti come condivisione, lealtà e rispetto – ha detto Nunziata – sono cose che porteranno con sé per tutta la vita. E i genitori dovrebbero lasciare tranquilli i ragazzi, permettendo loro di praticare lo sport che vogliono”.

Il caso Fagioli e l’Europeo in Slovacchia

Il ct Nunziata ha risposto alle domande dei cronisti a margine dell’incontro. Sulla squalifica di Nicolò Fagioli, centrocampista piacentino della Juventus, per illeciti legati alle scommesse – tra l’altro Fagioli ha appena scontato i sette mesi di stop ed è rientrato in campo lunedì sera nel match fra Bologna e Juventus – il tecnico della Nazionale ha detto che il calciatore “ha commesso un errore nel suo percorso di vita, che può capitare a chiunque. Lo conosco bene – ha detto il ct – l’ho avuto nell’under 17, e sono sicuro che abbia capito gli errori fatti. Resta un patrimonio del calcio italiano”. Alla domanda se l’aspetto economico possa influire negativamente rispetto ai valori dello sport, Nunziata ha rassicurato dicendo che “incide poco, perché riguarda una piccola parte di calciatori. Noi dobbiamo – ha ribadito – insegnare loro i valori fin da bambini. E per farlo c’è bisogno che non si pensi al risultato, ma che si metta il ragazzo al centro del progetto”. Venendo all’aspetto agonistico, gli azzurrini hanno di fronte le ultime tre gare del girone di qualificazione al campionato europeo che si svolgerà nel 2025 in Slovacchia. Di fronte a sé la Nazionale avrà San Marino, Norvegia e Irlanda. Attualmente l’Italia guida la classifica del girone con soli due punti in più dell’Irlanda e tre in più della Norvegia (entrambe però hanno una partita in meno). “Siamo messi bene – ha commentato il ct Nunziata – ma abbiamo ancora tre gare non facili per qualificarci. Il nostro obiettivo sono gli europei in Slovacchia, il gruppo è composto da ragazzi con valori importanti che condividono il nostro stesso obiettivo”.

“Oggi si punta subito a essere protagonisti, ma vanno ripresi i valori”

Ferron, 58 anni, per una vita ha difeso i pali di importanti club di massima serie, fra cui Atalanta, Sampdoria e Inter. “Nella mia generazione gli allenatori e le società guardavano alla crescita della persona e ai valori come l’educazione, il rispetto e il confronto. E, andando avanti, la cultura di altri ragazzi che venivano dall’estero ha accresciuto questi princìpi. Il mondo di oggi è diverso, sono cambiati i ragazzi e soprattutto i genitori. Si punta subito ad arrivare, ad essere protagonisti senza fare fatica, senza capire che bisogna confrontarsi, oggi forse ancor più di ieri. La difficoltà di tanti ragazzi dipende dalle famiglie: ci vuole più cultura dello sport, della vita, dell’educazione, della crescita e della formazione anche da parte dei genitori”. I valori, oggi più che ieri, si fa fatica a trasmetterli ai ragazzi. Ma l’obiettivo di allenatori-educatori e dirigenti non cambia. “Il nostro credo è far divertire i ragazzi facendoli crescere – ha spiegato Simone Alberici, presidente del comitato Figc Emilia-Romagna e vicepresidente nazionale del Settore giovanile e scolastico della Federazione -. Prima si formano le persone e poi i calciatori e le calciatrici. La nostra regione ospita diversi eventi della Nazionale: c’è stata l’under 21 al Mazza (di Ferrara, nda) con la Turchia il 26 marzo e ci sarà una doppietta il 4 giugno con l’Italia femminile al Mazza e la maschile al Dall’Ara (di Bologna, nda)”.

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“Non si può togliere lo sport
dalla vita di un ragazzo”

Gianfranco Serioli, oggi dirigente accompagnatore della Nazionale under 21, è una vecchia conoscenza del calcio piacentino. Per quattro anni, dal 1984 al 1988, ha vestito la maglia biancorossa, poi un anno al Fiorenzuola nella stagione 1994/95 per poi terminare la carriera (1997-2000) alla Castellana. Da allenatore si è seduto sulle panchine di Pontenurese, River Club e San Nicolò. Serioli, nel corso del suo intervento, ha ribadito il ruolo cardine dello sport nella vita dei ragazzi. “La società di oggi è sedentaria, lo sono gli adulti e anche i giovani. Il binomio sport e cultura è perfetto perché significa che lo sport ha un valore educativo, come la scuola. Non si può togliere lo sport dalla vita di un ragazzo, è troppo importante. E nello sport il sacrificio va premiato: alla vostra età – ha detto rivolgendosi ai giovanissimi calciatori seduti nelle prime file – devono giocare tutti, ma solo chi se lo merita deve essere valorizzato”. Serioli ha invitato i ragazzi a non considerare la sconfitta come “una nemica”; tuttavia, con una battuta, ha detto che “nel rispetto di regole e avversari, quando scendiamo in campo cerchiamo sempre di non uscire con quell’amica quella sera: dobbiamo essere severi con noi stessi per dare il nostro meglio”.

Francesco Petronzio

Nelle foto: in alto, da sinistra, Angelo Gardella, Gianfranco Serioli, Fabrizio Ferron, Carmine Nunziata, Simone Alberici, Daniele Bruzzone e il pubblico in sala.

Pubblicato il 21 maggio 2024

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