Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Notizie Varie

Notizie Varie

«RiGiocattoliamo», iniziativa benefica di Federfarma

giocattoli

Al via  “RiGiocattoliamo”   il  nuovo  progetto   di  solidarietà   lanciato   da Federfarma  Piacenza  a  favore  di  Telefono  Rosa  Piacenza,  l’associazione  locale  attiva  nella  difesa  delle donne vittime di violenza, con cui i Farmacisti Piacentini collaborano dall’autunno 2018.
 Dopo  il  successo  della  campagna  “Metti  pressione  alla  violenza”,  che  si  è  conclusa  l’8  marzo  scorso con il ricavato di 3.200 euro raccolto attraverso le Farmacie a favore dell’attività di Telefono Rosa Piacenza, è nato il desiderio di collaborare ancora, ma questa volta pensando ai bambini. 
 “Siamo venuti a contatto con una realtà di disagio seria e purtroppo tristemente radicata nel nostro territorio. - dice la dott.ssa Francesca Sechi referente del progetto per Federfarma Piacenza – Si è deciso quindi di aprire un orizzonte relativo a un’ulteriore dinamica legata ai bambini figli delle mamme oggetto di violenza. Da qui l’idea di contribuire ancora attraverso un nuovo progetto dedicato ai più piccoli”. 
 Telefono Rosa Piacenza gestisce alcune case protette all’interno delle quali trovano rifugio le donne, che  spesso  sono  mamme  con  bambini,  allontanate  da  situazioni  di  violenza  domestica.  Trovare  un ambiente  accogliente  è  importante  e  un  giocattolo  in  più  può  aiutare  ad  ambientarsi  in  una  nuova situazione.   Così,  senza  impiegare   fondi,  ma  facendo  appello  alla  solidarietà   di  genitori   e  bambini, Federfarma Piacenza lancia la campagna “RiGiocattoliamo” per la raccolta di giochi per le case del Telefono Rosa di Piacenza. 
Fino al 31 luglio in tutte le Farmacie aderenti sarà possibile donare giochi (in buono stato) per i bimbi e le mamme  ospitati  nelle case protette  del Telefono  Rosa.
“Ai bambini  che doneranno  un giocattolo noi farmacisti regaleremo un palloncino come segno di ringraziamento”  - dice il dott. Marcello Veneziani  co-referente  del  progetto  per  Federfarma  Piacenza  -  ma  il  messaggio  più  importante  che vorremmo  trasmettere   attraverso   questa  iniziativa  è  il  valore  della  condivisione   dei  bisogni  e  della solidarietà fin da piccoli”. 
"Le  iniziative  che  abbiamo  portato  avanti  in  questi  anni  –  prosegue  il  dott.  Veneziani  -  grazie  alla presenza capillare delle Farmacie hanno potuto raggiungere tutti i cittadini, compresi quelli che abitano nei paesi  più lontani  dalla città.  A volte  non tutti  hanno  le medesime  opportunità  di essere  agevolati  nella ricerca di soluzioni in situazioni di difficoltà e in questo le piccole Farmacie rurali dislocate in ogni paese della nostra provincia sono veri e propri presidi sanitari sul territorio che offrono oltre al farmaco le prime risposte al bisogno di salute della gente con professionalità e competenza".
Questo  nuovo  progetto  benefico  vede  ancora  l’appoggio  di  Patrizia  Barbieri,  Sindaco  di  Piacenza  e Presidente della Provincia di Piacenza, segno di come sia importante e fruttuoso il sostegno tra istituzioni e  associazioni del territori.

Qui è possibile scaricare l'elenco delle farmacie aderenti.

Pubblicato il 13 giugno 2019

Ascolta l'audio   

Tampa Lirica, l'Estate Opera Festival nell'ex chiesa di San Lorenzo

 Sala Ricchetti copia

 «Un’anteprima promozionale “al rustico”». Così il presidente della Tampa Lirica Carlo Loranzi ha definito - nel corso della conferenza stampa di presentazione che si è tenuta nella sede centrale della Banca di Piacenza (Sala Ricchetti) - la decisione di ospitare l’Estate Opera Festival 2019 nell’ex chiesa di San Lorenzo, che l’Agenzia Regionale del Demanio ha recentemente affidato alla società Rest srl in concessione ventennale. Una scelta legata ai problemi di Palazzo Farnese (per l’apertura di un cantiere), dove si pensava di mettere in scena le recite programmate quest’anno: “Norma” di Vincenzo Bellini, nella serata di domenica 23 giugno e “Lucia di Lammermoor” di Gaetano Donizetti, prevista per domenica 30 giugno; entrambe con inizio alle ore 21.
«Non si tratterà di un’inaugurazione del futuro Auditorium, i cui lavori sono da poco iniziati - ha precisato Loranzi -, bensì di un’occasione per riaprire questo spazio straordinario: i piacentini avranno modo di valutare lo stato di conservazione attuale di San Lorenzo e scoprire alcune particolarità storico-artistiche. Del resto, le splendide decorazioni a secco delle navate restaurate negli scorsi anni, insieme alle cappelle di epoca barocca, da sole giustificano questa prima apertura».
Il presidente della Tampa Lirica ha ringraziato la Banca di Piacenza - e in particolare Corrado Sforza Fogliani - per l’ospitalità e per l’attenzione che da sempre l’Istituto dimostra per le iniziative culturali della nostra città. Il presidente del Comitato esecutivo della Banca ha ricordato l’origine di San Lorenzo («E’ stata, prima del Mille, la prima chiesa suburbana di Piacenza e si trovava dove adesso c’è l’ex cinema Iris. Quando è stata demolita, i monaci che l’occupavano si trasferirono nell’attuale San Lorenzo di via del Consiglio, intorno alla quale c’era la Fiera dei cambi, perché i primi banchieri del mondo erano piacentini») e si è complimentato per l’avviato restauro della chiesa e per l’evento culturale organizzato dalla Tampa.
Complimenti arrivati anche dall’assessore comunale alla Cultura Jonathan Papamarenghi: «La Tampa Lirica da sempre si impegna per la cultura piacentina ed è significativo che ci si trovi nella sede della Banca di Piacenza, che investe in modo così determinante nella cultura».
L’Estate Opera Festival è un’iniziativa del Centro musicale piacentino e si colloca nel contesto delle Manifestazioni Antoniniane coordinate dalla parrocchia di Sant’Antonino e dal Comune di Piacenza. Da alcuni anni ripropone la lirica estiva: il “Rigoletto” di Giuseppe Verdi nel 2015; il Gran Gala dell’Opera nel 2016 in piazza San Sepolcro; il “Trovatore” e la “Cavalleria Rusticana” nel 2018 in Sant’Agostino; “Turandot” e “Vedova Allegra” al Farnese nella scorsa estate. Quest’anno - con “Norma” e “Lucia di Lammermoor” - si è puntato sulla classicità e sul romanticismo. Stefano Giaroli, direttore e concertatore delle due opere, ha sottolineato una caratteristica distintiva della collaborazione ormai consolidata con la Tampa Lirica: «Alle spalle c’è sempre un progetto, una connessione con la città e i suoi luoghi. In questo modo le energie si riverberano sul risultato finale». Il maestro reggiano ha ricordato la piacentinità di diversi cantanti che saranno protagonisti delle opere (Stefania Ferrari, Andrea Galli, Juliusz Loranzi, Mattia Denti) e rimarcato l’importanza «di raccontare le opere, farle vivere per emozionare».
Il regista Artemio Cabassi si è detto «onorato» di lavorare per la Tampa Lirica «in questa bellissima città» e ha spiegato gli impianti scenici di “Norma” («stile impero») e “Lucia di Lammermoor” («molto classica»).
Il professor Francesco Bussi ha infine ricordato alcune sue recensioni delle due opere rappresentate a Piacenza, in particolare i tre atti di Donizzetti, andati in scena nel 1971 con un giovane Placido Domingo.

Pubblicato il 13 giugno 2019

Ascolta l'audio   

Una fiaba per sognare: si è svolta alla Bellotta la festa dell'Aipa

fiaba

C’era una volta Paola che adora la musica. C’era una volta Joachim che trascorre le proprie giornate suonando la chitarra. C’era una volta il piccolo Rohith che abita in un palazzo dove vivono i bambini in attesa di trovare una famiglia.
Il primo raggio di sole, una fiaba che è anche vita vera. Tre sono i personaggi che animano questa fiaba e tutti e tre avvertono dentro il loro cuore una mancanza dolorosa che non sanno spiegare e, per placare questa loro nostalgia, cantano. C’erano una volta Paola, Joachim e Rohith, un giorno, per caso, le loro voci si intrecciano e, per un momento, danno vita d un canto straordinario. Da allora i tre personaggi non smetteranno mai di cercarsi.
Con questo racconto è iniziata la festa dell’associazione Aipa il 2 giugno scorso alla Bellotta di Pontenure che ha accolto famiglie adottive provenienti da tutto il Nord Italia.
Paola e Joachim sono genitori adottivi di Valentina e Rohith e, attraverso questo “Canto a tre voci”, raccontano la straordinaria bellezza dell’adozione che non è un atto d’amore caritatevole verso chi ha bisogno di accudimento, non è una gerarchia di genitorialità e una valutazione della profondità dei legami umani. Non è niente di tutto questo. Come niente di tutto questo c’è in nessuna famiglia.
L’amore è un canto a più voci, quando ti accorgi che la tua melodia non ti basta e ti serve un’altra voce, e poi altre ancora, per poter finalmente esclamare: “Ecco la mia canzone! Ecco da dove vengo! Ecco dove voglio andare!”. L’amore è la sirena che non inganna; è il carillon che non smetti di caricare; è la chitarra di cui accarezzi le corde e dentro, nell’apparente vuoto colmo del tutto, fa risuonare la parola “noi”.
Le parole di Paola sono state accompagnate dalla chitarra del marito Joachim che ha interpretato il canone “Viva la musica” composto attorno al 1571 da Michael Praetorius creando così un’atmosfera davvero da fiaba.
Al termine del racconto, le famiglie hanno preso parte ad un aperitivo solidale a favore di “Vathsalya Charitable Trust”, un ente che si occupa di infanzia abbandonata o bisognosa di supporto pur avendo una famiglia e offre counseling alle famiglie, visite mediche, screening e somministrazione di medicine,  pasti caldi, programmi pre-scolari, scuola e attività di gioco, regolare pulizia quotidiana, brevi visite ai parchi e alla città di Bangalore.
La giornata è proseguita poi con il pranzo insieme che ha permesso lo scambio e il confronto fra le famiglie che nel corso degli anni hanno intrapreso insieme a questo ente il percorso adottivo. Spesso infatti capita che, durante queste giornate, i futuri genitori si ritrovino a chiedere consigli e chiarimenti a chi è più avanti nel percorso adottivo che si dimostra sempre molto disponibile e felice di condividere la propria esperienza.
La festa si è conclusa con il tradizionale lancio degli aquiloni che ha coinvolto sia i più piccoli, sia i più grandi proprio come in una storia che termina con “e vissero felici e contenti".

Beatrice Boeri

Pubblicato il 12 giugno 2019

Ascolta l'audio   

Ascolta l'audio   

Borgotaro, qualità migliore al centro di cure pallitive «La valle del sole»

letto

Sono stati donati otto letti di ultima generazione per una degenza più confortevole ed una maggiore qualità del servizio. Con questa generosa donazione dell’Associazione “Gli Amici della Valle del Sole”, il Centro di Cure Palliative “La Valle del Sole” di Borgotaro ha potuto rinnovare l’intera dotazione dei suoi posti letto. Si tratta di letti elettrificati a quattro sezioni, dotati di accessori per terapie e nutrizione, allungabili in lunghezza e predisposti per posizioni antidecubito, del valore complessivo di oltre 17.500 euro. L’Associazione “Gli Amici della Valle del Sole” ha provveduto all’acquisto di sette letti, mentre i coniugi Elisabetta Gioiosi e Sauro Gabelli hanno completato la fornitura con la donazione dell’ottavo presidio, donato in memoria del famigliare Mirko Reggiani.
“La Valle del Sole”, struttura del Dipartimento cure primarie del Distretto Valli Taro e Ceno, è attiva dal marzo 2005 all’interno dell’Ospedale Santa Maria di Borgotaro. E’ un centro di eccellenza dove il paziente è considerato soprattutto una persona e dove il prendersi cura, anche nella sofferenza e nel dolore, è la terapia più importante. Ad oggi sono state 1.315 le persone ricoverate, assistite da un’équipe a direzione infermieristica composta da infermieri, operatori socio-sanitari, medici di medicina generale e palliativisti, psicologi, assistenti sociali e volontari. Dal novembre 2017 l'hospice La Valle del Sole è inoltre divenuto polo di formazione nazionale per la gestione della persona affetta da SLA, grazie ad una convenzione stipulata tra l'Azienda Usl di Parma, l'Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica (AISLA) e l'Associazione Gli Amici della Valle del Sole. In venti mesi, il team dell'hospice ha ricevuto oltre duecento professionisti provenienti da tutta Italia e desiderosi di acquisire il metodo assistenziale proposto.
L’Associazione “Gli Amici della Valle del Sole” è stata fondata nel 2006 per sostenere il Centro di Cure Palliative con iniziative culturali, formative, divulgative e di raccolta fondi, condividendo pienamente la mission dell’hospice, vale a dire garantire la migliore qualità di vita possibile al malato ed alla sua famiglia. Nel 2007, è stato inoltre realizzato il progetto “le Coccinelle” per creare un nucleo di volontari da inserire presso il Centro. Ad oggi le Coccinelle sono dodici ed offrono il loro sostegno alle persone che soggiornano in hospice tutti i giorni della settimana, compresa la domenica.

Pubblicato il 13 giugno 2019

Ascolta l'audio   

Attraverso il teatro per dire no al gioco d'azzardo

teatro3

Al gioco d’azzardo vinci solo quando smetti. Lo sa bene Fabrizio de Giovanni, protagonista dello spettacolo teatrale “Gran Casinò. Storie di chi gioca sulla pelle degli altri”, rappresentato lunedì 10 giugno al Teatro San Matteo dalla Compagnia Itineraria Teatro, con la regia di Gilberto Colla.
Lo spettacolo è arrivato a Piacenza grazie al Circolo ACLI “Don Renato Zermani” di Mortizza, che ha aderito con un proprio progetto al bando del Comune per la realizzazione di iniziative a supporto della campagna Slot FreE-R 2018 della Regione Emilia Romagna. Altre proposte prevedono momenti di sensibilizzazione e formativi rivolti a giovani e adulti, tenuti presso il Circolo da due psicologhe esperte nella prevenzione del disturbo da gioco d’azzardo, e l’apertura di uno sportello dove è possibile ricevere informazioni sulla dipendenza da gioco ed elaborare strategie d’intervento personalizzate.
L’allestimento dello spettacolo mira alla sensibilizzazione sul tema attraverso un mezzo coinvolgente e suggestivo come il teatro.
La Compagnia Itineraria Teatro fin dal 1994 produce e realizza solo spettacoli di teatro civile a livello nazionale, affrontano tematiche di attualità sociale e civile con testi di denuncia strettamente ancorati all'attualità. Non sono mancati i riconoscimenti per l’impegno: la targa d’argento è stata conferita alla Compagnia dal presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi, e la medaglia d’oro al valore civile e sociale dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
“Gran Casinò” è un monologo coinvolgente e divertente, che riesce a coniugare ironia e obiettività per rappresentare il triste mondo del gioco d’azzardo, legale o illegale che sia. Lo spettatore è messo di fronte a questo vizio tutto italiano, a partire dalle radici antiche del gioco del Lotto, e del totocalcio introdotto alla fine degli anni’40. Nell’Italia felice del boom economico il montepremi cresce sempre di più, e i fortunati vincitori sembrano destinati a una vita paradisiaca, ma la triste storia di alcuni di loro vuole che, anche dopo aver riscosso miliardi, abbiano continuato a giocare perdendo somme sempre più grandi.
Il 1994 è un anno di svolta per la legalizzazione del gioco d’azzardo, con governi miopi che, rendendo legali videopoker, bingo, slot machines e piattaforme di gioco on line, guardano al gioco solo come fonte di entrata fiscale, contando su quella che già Cavour chiamava la “tassa sugli imbecilli”. La triste verità è che il gioco nasconde spesso manovre di riciclaggio di denaro da parte di associazioni mafiose e una loro infiltrazione trasversale in tutta la classe politica.
Oggi l’Italia è il paese con più giocatori al mondo, e la Compagnia Itineraria non si stanca di invitare a combattere la piaga del gioco che oggi si diffonde sfacciatamente alla luce del sole attraverso un sistema pubblicitario che ne sminuisce la portata e la pericolosità.
Molte le iniziative e attività di informazione, per cui si può consultare la pagina web www.itineraria.it.

Pubblicato il 12 giugno 2019

Ascolta l'audio   

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente