La Delegazione piacentina della Gebetsliga (Unione di Preghiera) ha celebrato l'importante ricorrenza anniversaria del 21 ottobre - legata al Beato Imperatore Carlo d’Asburgo – nella nuova sua sede nella parrocchia di Santa Teresa in Piacenza. Questa è la terza collocazione della Gebetsliga dopo i primi anni in San Giorgino in Sopramuro e i successivi in San Corrado Confalonieri. La ricorrenza si è aperta con la recita mensile del rosario meditato, guidata dal Delegato piacentino Maurizio Dossena, e di seguito la celebrazione della messa concelebrata dall’Assistente Ecclesiastico della Gebetsliga don Stefano Antonelli e dal parroco di S.Teresa don Paolo Capra. Nell’occasione, oltre al ritratto del Beato, è stata esposta al culto la Sacra Reliquia del medesimo. Presenti componenti la delegazione e parrocchiani. In contemporanea la ricorrenza è stata celebrata in tutte le sedi italiane della Gebetsliga e, in Roma, con un importante convegno ad hoc. La Gebetsliga – Unione di Preghiera Beato Carlo d’Asburgo – coltiva la devozione all’ultimo Imperatore, beatificato nel 2004 da S.Giovanni Paolo II, che ha indicato il 21 ottobre quale ricorrenza liturgica: la data delle nozze, esempio di santità nel matrimonio e nella famiglia, per l’Imperatore che, in piena guerra cercò sempre la pace e che morì assai giovane in duro esilio.
Nelle foto, la celebrazione in Santa Teresa a Piacenza.
L’assessore alla Cultura Christian Fiazza ha accolto nei giorni scorsi, ai Musei Civici, il signor Ginetto Savi, che ancora non aveva avuto modo di vedere, nella sua collocazione definitiva nella sala del modellino ligneo di Palazzo Farnese, la riproduzione in legno di Palazzo Gotico da lui sapientemente realizzata con competenza di artigianato artistico e passione per il patrimonio culturale del territorio. Con l’assessore Fiazza, il signor Savi ha condiviso l’opportunità di aver accostato i modelli tridimensionali dei due più importanti edifici monumentali non religiosi della città, “come una sorta di introduzione alle bellezze e alla storia di Piacenza per chi, andando alla scoperta delle nostre collezioni museali, può partire da qui per approfondire la conoscenza del territorio in tutti i suoi risvolti”. Il modello ligneo di Palazzo Gotico – realizzato in scala 1:50 e frutto di quattro anni di meticoloso lavoro – era stato donato ai Musei Civici in aprile, ma ha trovato la sua giusta e definitiva destinazione nell’allestimento di Palazzo Farnese durante i mesi estivi.
Anche per la sessione autunnale il progetto “Donne e lavoro”, pensato dal Comune di Piacenza e realizzato grazie al finanziamento della Regione Emilia Romagna, ha suscitato l'interesse di molte donne - lavoratrici e non lavoratrici - provenienti dal territorio piacentino e non solo. Le iscrizioni, avvenute anche in questa sessione tramite un modulo on line, hanno raccolto un totale di 68 candidature, con un’equa ripartizione tra residenti in città e in provincia. Alcune candidature sono arrivate da fuori provincia e da fuori regione. Attraverso le risposte al modulo di iscrizione, è stato possibile creare il profilo di ogni candidata e comporre il percorso di selezione più adatto. Rispetto all'edizione primaverile, si è osservato un aumento del numero di iscritte di origine italiana. I colloqui per il corso per donne inoccupate sono stati sedici, 45 invece le interviste personalizzate realizzate per il corso per donne lavoratrici. Quattro candidate, nel corso delle selezioni, hanno rinunciato prima del colloquio, mentre altre sei hanno abbandonato dopo aver fatto i colloqui. Tra i motivi principali legati alla rinuncia: orari incompatibili, problemi familiari o disinteresse dopo aver compreso meglio lo scopo del progetto. Il motivo di due rinunce è stato invece l’inizio di un nuovo lavoro. Alla fine, incrociando le caratteristiche delle candidate e gli elementi emersi durante i colloqui, è stato possibile comporre i due gruppi classe in modo omogeneo, raccogliendo 28 partecipanti. La prima lezione dei corsi si è svolta sabato 19 ottobre, preceduta da un momento di presentazione con l'Agenzia Regionale per il lavoro e tutti i soggetti partner di progetto, ossia Tutor scarl, Emporio solidale, il Centro di solidarietà di Piacenza e Federconsumatori. Oltre alle lezioni in aula, è previsto un laboratorio di condivisione esperienziale circa le proprie aspettative sul lavoro e un percorso individualizzato e di affiancamento rispetto alla ricerca attiva del lavoro. Per tutte le corsiste mamme è previsto, per la durata del corso, un servizio di babysitter gratuito che vede, al momento, undici bambini iscritti.
Quattrocento studenti del Liceo Colombini si sono riuniti nella mattinata di lunedì 21 ottobre al Laboratorio aperto ex chiesa del Carmine di Piacenza per riflettere sul metodo di studio e sull’orientamento. Il progetto di coaching scolastico, iniziativa del vicepreside Massimo Trespidi e del professor Sergio Lomi, referenti per le attività del benessere, e condotto dallo psicoterapeuta Maurizio Iengo, vedrà una seconda fase di coaching individuale a scuola, con percorsi specifici per i singoli studenti che ne faranno richiesta.
Scoprire sé stessi
La mattinata si è divisa in due momenti: il primo, con gli studenti delle classi prime, si è focalizzato sul metodo di studio e sull’accoglienza; il secondo, con le classi quarte, sull’orientamento. “Un orientamento che non è verso una facoltà – chiarisce Massimo Trespidi – ma si pone l’obiettivo di scoprire sé stessi e i propri talenti, la propria inclinazione che aiuti poi a scegliere la strada migliore”. A differenza dell’anno scorso, quando l’iniziativa esordì alla Sala dei Teatini, l’orientamento è stato “anticipato” dalla classe quinta alla quarta. “Il filo conduttore tra le due parti – sottolinea Trespidi – è il benessere scolastico: star bene con sé stessi per star bene con gli altri. “Molti ragazzi oggi non stanno bene – aggiunge – il Covid ha portato alla luce difficoltà che già erano presenti, ma nascoste. Da questo punto di vista, la scuola ha una responsabilità educativa e perciò vogliamo dare ai ragazzi tutti gli strumenti possibili affinché possano vivere il periodo del liceo nel migliore dei modi”.
Dare più strumenti ai ragazzi
Maurizio Iengo evidenzia che “l’idea di base è aiutare i ragazzi ad avere più strumenti per autoconoscersi e agire sul mondo”. L’iniziativa si basa sulla consapevolezza che “l’educazione non è solo trasmissione di contenuti, ma anche accompagnamento verso una maggiore consapevolezza e responsabilità nel proprio cammino. In un mondo in continua evoluzione, iniziative come questa sono essenziali per preparare gli studenti ad affrontare il futuro con fiducia e determinazione”.
Francesco Petronzio
Nelle foto, l'incontro degli studenti del “Colombini” nella sede dell'ex Carmine.
All’Auditorium “Carrara” di Anpas Piacenza sono stati presentati i risultati del progetto di inclusione sociale "Conoscere per conoscersi e farsi conoscere". Il percorso ha coinvolto Anpas Croce Bianca e due realtà del territorio piacentino: il centro socio riabilitativo diurno "La Girandola" e il centro ricreativo sociale “Club dei piccoli Rio Torto” di Borgonovo. Il coordinatore provinciale di Anpas Piacenza Paolo Rebecchi ha illustrato le finalità del progetto. “Anpas Croce Bianca – ha spiegato - ha accolto l'esigenza delle due realtà piacentine di sensibilizzare la cittadinanza sui temi della disabilità e dell'inclusione, facendosi promotrice di esperienze di crescita e di confronto. Insieme ai nostri volontari, i ragazzi hanno intrapreso un percorso che li ha aiutati ad uscire dai luoghi abituali, ad allontanarsi dagli schermi e ad avvicinarsi alla natura e agli animali, valorizzando le capacità e le sensibilità di ognuno”.
L’incontro si è aperto con il saluto del presidente di Croce Bianca Piacenza, Alessandro Miglioli che ha sottolineato “l’attenzione alle tematiche di inclusione sociale come aspetto prioritario e identitario di Pa Croce Bianca”. Il questore di Piacenza, Ivo Morelli, ha evidenziato le finalità del progetto di Croce Bianca Piacenza, che ha conquistato il secondo posto in Italia, alla Convention nazionale Anpas "Convers-Azioni" e “che ha portato il territorio piacentino a raggiungere questo importante risultato”. L’assessore comunale Simone Fornasari (Sviluppo e Servizi al cittadino), anticipato dal saluto del sindaco Katia Tarasconi, ha portato i saluti dell’amministrazione comunale e valorizzato il “tema della reciprocità che si evince dal progetto realizzato da Pa Croce Bianca Piacenza”. Il progetto nasce dalla conoscenza di due diverse realtà piacentine che si occupano di ragazzi con disabilità: il centro ricreativo "Club dei piccoli di Rio Torto" accoglie minori con fragilità all'azienda agricola sociale sita in Borgonovo, mentre il centro diurno socio riabilitativo "La Girandola" di Piacenza ospita ragazzi e adulti con disabilità mentali e fisiche. Ad illustrare gli obiettivi del progetto di Pa Croce Bianca, è stata la referente del percorso "Conoscere per conoscere e farsi conoscere", Beatrice Casella. “Filo conduttore del percorso sono state l’inclusione dei ragazzi con disabilità e il loro avvicinamento al mondo sanitario, la sensibilizzazione dei volontari e dell’intera cittadinanza sul tema di inclusione sociale e la volontà di farsi promotori di crescita e di confronto. Ogni settimana i volontari hanno coinvolto i ragazzi in attività ludiche e laboratori, accompagnandoli a vivere esperienze all’aperto e a conoscere nuovi contesti”. I referenti del “Club dei piccoli di Rio Torto”, Gigi Fiori e Juri Fiori hanno ringraziato le famiglie dei ragazzi e sottolineato il grande valore aggiunto che il progetto di Anpas Piacenza ha prodotto negli ospiti del centro ricreativo sociale: “Da vent’anni offriamo una alternativa che concilia l’uomo con la natura. Questa esperienza ha rappresentato un arricchimento per tutti: per questo motivo intendiamo proseguire con il percorso avviato e proporre nuove attività in questa direzione”. Le operatrici del Centro socio riabilitativo diurno "La Girandola" (Coopselios), Marisa Monticelli, Doriana Pipoli, Alessia Vaghetti, hanno elencato i valori che gli ospiti del centro hanno potuto toccare con mano grazie al progetto: “I nostri ragazzi hanno ricevuto sorrisi, accoglienza, sostegno e grande disponibilità. Sono state giornate di grande intensità che hanno consentito loro di condividere momenti di gioia e di passione, di acquisire nuove conoscenze e stimoli. I ragazzi si sono scoperti adulti responsabili e competenti, capaci di prendersi cura degli animali e di sentirsi a casa”.
Il rappresentante di Csv Emilia di Piacenza, Franco Zuccone ha evidenziato l’importanza di fare rete tra associazioni di volontariato per raggiungere risultati positivi e trarre esperienze significative per il futuro. I volontari di Pa Croce Bianca, Lorella Bagatin e Guglielmo Pighi hanno aiutato i ragazzi a superare la paura nei confronti della sanità e della cure alla persona. Durante alcuni pomeriggi i ragazzi hanno potuto visitare i locali e i mezzi di soccorso e conoscere da vicino le procedure sanitarie. Gianguido Pighi (Gruppo Giovani) ha manifestato l’intenzione dei ragazzi di Anpas Piacenza di portare avanti l’esperienza di "Conoscere per conoscersi e farsi conoscere" a livello nazionale, “al fine di promuovere i valori di inclusione e conoscenza per un mondo senza barriere”.
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