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Notizie Varie

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Le difficoltà dei piccoli comuni alle prese con i Pug

Incontro Pug Gragnano

Un partecipato incontro si è svolto al Centro Culturale di Gragnano nei giorni scorsi: ha consentito di affrontare ed esaminare la L.R. 24 del 2017, a sette anni dalla sua emanazione. “La normativa voluta per combattere il consumo di suolo - spiega il sindaco Patrizia Calza - ha portato con sé incertezze interpretative che ancora oggi permangono e che mettono in difficoltà gli uffici tecnici dei comuni oltre che i professionisti chiamati ad applicarla pertanto abbiamo pensato di dare un contributo al confronto e alla condivisione organizzando questo momento di approfondimento con l’avvocato amministrativista Federico Gualandi, professore di diritto amministrativo presso l’Università Iuav di Venezia, che si può considerare come uno dei padri della legge, avendo partecipato al processo di genesi della stessa come consulente”. I numerosi consiglieri comunali e tecnici presenti in sala hanno confermato l’interesse per queste problematiche che sono evidenziate per esempio anche dallo scarso numero di Pug, i nuovi strumenti di pianificazione comunale che, a sette anni dalla legge, faticano a vedere la luce. “In provincia solo uno è stato approvato e altri 14 avviati su 46 comuni piacentini”, ha evidenziato il direttore generale della Provincia Vittorio Silva, uno dei relatori che ha sottolineato altresì come in Regione i piani approvati siano perlopiù quelli delle Unioni dei Comuni o siano Piani intercomunali. Ripercorrendo gli elementi innovatori della legge, quali il suolo come “bene comune”, risorsa scarsa da preservare, la rigenerazione urbana e la negozialità , Gualandi ha messo in evidenza i punti che creano maggiori criticità soprattutto per i piccoli comuni maggiormente sprovvisti di competenze tecniche interne adeguate. Il principio di competenza, per esempio, ha comportato che certe materie fossero assegnate a determinati strumenti e altre ad altri, inseguendo un equilibrio che, a oggi, è tutto da costruire, così come la legge ha contenuti che si scontrano con quelli previsti dalla legislazione statale. Inoltre il ruolo del Comune, nella fase di approvazione del Pug, appare ridimensionato rispetto all’autonomia che gli era stata assegnata dalla legislazione precedente. Ci sono poi temi che andranno verificati con grande attenzione come il meccanismo del 3% di suolo urbanizzabile, la perequazione territoriale, il processo di contenimento del consumo di suolo tramite il trasferimento dei volumi dismessi abbattuti, dal territorio agricolo a quello urbanizzato. Diverse le proposte avanzate per superare le criticità, quali la semplificazione procedurale per i comuni più piccoli o maggiore fiducia e flessibilità negli accordi operativi da sostituire nei piccoli comuni con i Permessi di Costruire.
Dal canto suo l’architetto Giampaolo Passoni ha evidenziato come la nuova filosofia che soggiace ai piani urbanistici, meno prescrittivi che nel passato, renderà più difficile il lavoro degli uffici comunali nel rilascio dei certificati di destinazione urbanistica e nel calcolo del valore delle aree fabbricabili ai fini dell’imposizione fiscale. Inoltre l’Accordo Operativo richiede una capacita negoziale e tecnica che all’oggi non sembra essere diffusa negli uffici tecnici comunali. Non ha, inoltre, condiviso il depotenziamento della capacità prescrittiva del Ptav (nuovo piano urbanistico della Provincia ) ridotta, dalla legge, alla mera funzione di indirizzo soprattutto nell’ambito della localizzazione dei grandi Poli produttivi o logistici. Alle criticità prima esposte hanno fatto eco i suggerimenti per un loro superamento attraverso modifiche alla legge vigente. Un convegno, dunque, dove i grandi temi sollevati quali: il consumo di suolo, la tutela ambientale, l’interesse pubblico e quello privato, le procedure d'urgenza e la pianificazione territoriale, i piccoli comuni e la Città Metropolitana, hanno evidenziato quanto sia sempre più necessario che tali argomenti siano oggetto di un confronto tra le diverse esperienze in atto nel territorio Piacentino in un quadro di una continua formazione e aggiornamento sia dei protagonisti tecnici che di quelli politico amministrativi.

Pubblicato il 24 ottobre 2024

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Cassa integrazione, diminuisce il ricorso a Piacenza nel 2024

 Cala la cassa integrazione a Pc

Durante il primo semestre del 2024 è diminuito il ricorso da parte delle imprese piacentine alla Cassa integrazione: le ore autorizzate a livello provinciale a sostegno dei lavoratori dipendenti per fronteggiare le situazioni di crisi aziendale sono state infatti nel complesso 512.827, circa 50mila in meno rispetto al primo semestre 2023, con una variazione pari al -8,8%, in controtendenza con la dinamica espansiva registrata livello regionale (soprattutto: +67,7%) e nazionale (+21,1%).
L’utilizzo della cassa ha riguardato in gran parte la cassa ordinaria, cioè quella a supporto delle crisi congiunturali, con oltre 416mila ore (l’80% del totale), che rimane però sostanzialmente invariata (-0,2%) rispetto al 1° semestre del 2023, mentre la cassa straordinaria (relativa a situazioni di crisi strutturali e a riconversioni aziendali) si riduce di un terzo, passando da 145mila a 96mila ore, e la cassa in deroga (ampiamente utilizzata durante la pandemia da turismo e commercio) rimane a zero. Nei confronti territoriali, Piacenza si distingue in particolare per l’evoluzione positiva della cassa straordinaria (-33%), al contrario di quanto si osserva mediamente in Emilia-Romagna, dove questo strumento risulta invece in forte aumento (+114%).

A livello settoriale, nel corso dei primi sei mesi del 2024 è sempre l’industria manifatturiera ad aver assorbito la quota più elevata di Cig, 398mila ore pari all’80%, e, in quest’ambito, il comparto metalmeccanico con 220mila ore autorizzate (tra queste ultime sono da imputare, peraltro, la totalità - 96mila - delle ore di cassa straordinaria registrate). Segue l’edilizia con oltre 107mila ore, e a molta distanza il settore dei trasporti e della logistica con circa 7mila ore. Come si rileva dai dati, mentre questi due comparti segnano una crescita della Cig rispetto al primo semestre 2023 (in particolare il settore edilizio che - con un +82% - inizia a risentire della fine della stagione dei “super-incentivi”), al contrario il settore manifatturiero, delle industrie estrattive e quello dei servizi/commercio conoscono una dinamica positiva, con una contrazione delle ore autorizzate. All’interno dell’industria manifatturiera occorre tuttavia fare delle distinzioni: mentre tiene la metalmeccanica, peggiora infatti la situazione per il tessile-abbigliamento e per le apparecchiature informatiche, elettriche/elettroniche e di precisione.

Pubblicato il 23 ottobre 2024

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A Gragnano briscole inclusive tra giovanissimi e anziani

 Gragnano briscola

Il gioco della briscola è noto a tutti i ragazzi del Consiglio Comunale dei Ragazzi, ma gli anziani del Centro Diurno gragnanese ne sanno una più del diavolo e i giovani sono stati messi duramente alla prova. Qualche studente è stato bonariamente rimproverati per una giocata non opportuna e altri sono stati messi in difficoltà con il "rubamazzo" e il "tresette". Il divertimento comunque non è mancato e i giocatori si sono promessi la rivincita in occasione di un prossimo incontro.

"Si tratta di una delle iniziative che intendono favorire il rapporto intergenerazionale e che nate qualche anno fa dal progetto del dono proseguono con grande successo grazie all'iniziativa dei nostri Servizi Sociali, del personale della Cooperativa Aurora che ha in gestione il Centro Diurno ma soprattutto grazie agli insegnanti della scuola che hanno aderito all'iniziativa e che collaborano sempre con grande disponibilità”, spiegano il sindaco Patrizia Calza e l'assessore ai servizi sociali Marco Caviati. “Consideriamo il Centro Diurno – proseguono - una vera ricchezza della nostra comunità e vorremmo che gli ospiti si sentissero sempre più integrati e ben accolti in essa. Anche se la gestione comporta sempre un costo variabile nel bilancio comunale continueremo a fare il possibile per sostenerne il carico e a ricercare tutte le collaborazioni per assicurarne la frequenza fornendo così una alternativa ai ricoveri definitivi in strutture”.

Pubblicato il 23 ottobre 2024

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Da Piacenza e Cremona al cuore d’Europa, il viaggio di studio ideato dagli studenti della Cattolica

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Prendi una buona idea e mantienila. Inseguila, e lavoraci fino a quando non funziona bene, diceva Walt Disney. Devono aver pensato qualcosa di simile una decina di studenti dell’Università Cattolica, sparsi tra i campus di Piacenza e di Cremona, quando hanno deciso di riportare in vita una tradizione che la Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali aveva abbandonato da tempo. Loro, grazie al sostegno di diversi docenti, ci hanno lavorato tanto e bene. E hanno trasformato in realtà un viaggio di studio per le strade d’Europa fino a Bruxelles, un vero e proprio tour didattico attraverso le eccellenze del settore.

«Per il secondo anno riprendiamo questa tradizione che riporta alla luce quello che la Facoltà di Scienze agrarie faceva regolarmente fino agli anni Novanta, ma quest’anno il successo è stato ancora più grande». La soddisfazione del preside, Marco Trevisan, apre l’incontro fortemente voluto per ringraziare le numerose aziende e gli enti che hanno sostenuto e reso possibile l’esperienza. «È stata una scommessa prima di tutto su noi stessi, ma è anche il modo migliore per concludere il nostro percorso universitario» raccontano gli studenti, che hanno visitato Francia, Germania, Olanda, Belgio e Svizzera.
«L’idea è nata in classe, durante una lezione del professor 
Gabriele Canali», racconta Stefano Castagnetti, al secondo anno di Zootecnia sostenibile e di precisione. «Ci ha suggerito di dotarci di tre ingredienti: la formazione di alto livello, la visione globale e l’impegno locale. E ci ha provocato, spiegandoci che un’esperienza nel cuore dell’Europa ci avrebbe aiutato. Così abbiamo raccolto la sfida, facendoci promotori di questa iniziativa, coinvolgendo tutti i corsi di laurea magistrale della Facoltà, nei campus di Piacenza e di Cremona».

72 gli studenti coinvolti

Nel 2023 hanno partecipato 17 studenti. Quest’anno, sui pullman sono partiti in 72, provenienti da tutte le lauree magistrali della Facoltà. «Le provocazioni servono se qualcuno le coglie, se vengono portate avanti» commenta Gabriele Canali, sottolineando che «c’è bisogno di una nuova capacità di affrontare le sfide, e questi giovani sono quelli che le affronteranno». «È stato un bel gioco di squadra, un’esperienza empirica che dimostra che quando si mettono insieme le forze si riescono a fare grandi cose» chiosa Edoardo Fornari, docente di Economia e gestione delle imprese, che ha moderato l’evento. «Dall’entusiasmo degli applausi degli studenti si capisce subito che è una cosa che è venuta bene, e ha lasciato il segno».
Gli studenti sono stati accompagnati da diversi docenti, alcuni dei quali presenti anche durante l’evento: Gabriele Canali, Paolo Sckokai, Erminio Trevisi, Edoardo Fornari, Edoardo Puglisi, Antonio Gallo, Milena Lambri, Fiorenzo Piccioli-Cappelli, oltre a Fosca Vezzulli. E sono stati protagonisti di un viaggio fino alla Commissione Europea. Suddivisi in due gruppi, hanno approfondito la conoscenza del settore vitivinicolo, zootecnico e lattiero-caseario, portando sul campo quanto appreso nei campus di Piacenza e di Cremona. «Desideriamo ringraziare i professori che ci hanno sostenuto in tutte le fasi dell’organizzazione del viaggio» dice Tommaso Carlini, al secondo anno di Agricoltura sostenibile e di precisione. «È bello vedere che, nonostante l’autorevolezza e il loro ruolo nei rispettivi settori di ricerca, abbiano messo a disposizione il loro tempo e le loro energie in maniera straordinaria. Già questo è per me un grande insegnamento».
Nel gruppo di studenti che hanno organizzato il viaggio, oltre a Stefano e a Tommaso, ci sono Sofia Anna Bellavita, che studia Agricultural and food economics così come Marta Messmer e Valentina Merlano, Andrea Grassi, iscritto a Zootecnia sostenibile e di precisione, e Annika Roberts e Luca Girardi, che studiano Sustainable viticulture and enology. La call to action, ora, è rivolta alle nuove matricole delle lauree magistrali nell’anno accademico appena iniziato, che potranno iscriversi entro il prossimo 30 novembre, scegliendo tra due itinerari: uno per gli iscritti a Food processing: innovation and tradition, Sustainable viticulture and enology e Scienze e tecnologie alimentari; l’altro per chi frequenta Agricoltura sostenibile e di precisione e Zootecnia sostenibile e di precisione.

 Il grazie a varie realtà del territorio

«La Facoltà ha accettato con entusiasmo la proposta degli studenti di ripristinare la visita didattica all’estero, già in essere negli anni Settanta e Ottanta» prosegue Trevisan. «È stato possibile grazie alle numerose realtà del territorio che hanno permesso di far rinascere questa iniziativa: Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi, Consorzio agrario Terrepadane, Corteva, Consorzio agrario di Cremona, Omnia Technologies, Sivam, Gerre Basse, PBA. E grazie anche all’ateneo, in particolare al nostro Rettore, la professoressa Elena Beccalli, e al Direttore di Sede, Angelo Manfredini. Questa esperienza rimarrà impressa nei ricordi che gli studenti avranno della loro carriera universitaria, e contribuirà a migliorare la loro visione del mondo del lavoro».
A concludere l’evento, il lungo applauso degli studenti ha commosso il preside Trevisan, prossimo ai saluti a fine mandato. Lo hanno ringraziato «per averci fortemente supportato, non solo in questo viaggio, ma garantendoci un vero e proprio punto di riferimento negli anni». Per loro, molti dei quali stanno scrivendo la tesi di laurea, il vero viaggio inizia adesso. Prendi una buona idea e mantienila: gli studenti di Scienze agrarie l’hanno fatto. Lavorandoci, fino a quando non ha funzionato.

Pubblicato il 23 ottobre 2024

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Soroptimist presenta l’esito del sondaggio «Reinventare la città a misura di donna»

Sondaggio Soroptimist

Un vasto sondaggio è stato condotto da Lexis Research per Soroptimist Italia sul grado di soddisfazione e le aspettative di 5000 donne italiane. In linea con alcuni punti dell'agenda 2030 dell'Onu (di questo e delle sue agenzie Soroptimist è referente) precisamente il 5 - "Parità di genere" e 11 - "Città e comunità sosteninili".
“Perché parlare de "La città che vorrei. Reinventare la città a misura di donna?. Perchè le donne – fanno sapere le attivitiste di Soroptimist che hanno relazionato del sondaggio la Commissione delle Elette del Comune di Piacenza– sono sempre state lontane dalla progettazione delle città. Solo con Leslie Kern, Jane Jacobs, vicine ai nostri giorni se ne parla. Con Eva Kail a Vienna vengono progettati 60 spazi secondo i principi del gender mainstreaming. Le città oggi accolgono il 75% della popolazione, producono l'80% della ricchezza, ma sono le maggiori responsabili di squilibri ambientali e sociali. E ora ci sono le risorse per cambiarle interpretando anche i desideri delle donne come cittadine attive e responsabili. Dall'esame delle risposte fornite su quattro macroargomenti: il grado di coinvolgimento, la qualità della vita nella propria città, e le opportunità economiche e di lavoro, la sostenibilità ambientale, i servizi alla comunità, cultura educazione e salute sono emerse le configurazioni delle città di domani di 4 tipologie: Città dei cittadini; Città attrattiva e delle opportunità; Città green vivibile e resiliente; Città inclusiva e sicura”.

Da questa indagine è nato il Manifesto Soroptimist che Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) ha approvato e che ha incluso nel protocollo "Soroptimist - Anci" diffondendolo ai quasi 8mila comuni italiani. Gli stessi, aderendo al protocollo, potranno effettuare progetti di varia portata in linea coi principi contenuti nello stesso. Soroptimist ha pure istituito un laboratorio ed ha reso accessibile a tutti un laboratorio easy nel gruppo facobook "La città che vorrei".

Pubblicato il 23 ottobre 2024

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